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Autore: Elizabeth9    08/06/2010    6 recensioni
“Ogni cosa ha il suo tempo, tuo fratello e tua sorella hanno imparato tutto quello che potevano da questo mondo, ora è il momento che vivano nel loro” Io invece non trovavo più motivo di vivere nel mio mondo. Ora che avevo imparato ad amare. E se Susan potesse tornare a Narnia?Perchè?Tutto ciò che sembra non è, e il confine tra bene e male si spezzerà molte volte in questa battaglia dove l'incertezza di essere se stessi potrà essere superata solo dall'amore. Un nuovo nemico incombe, bisogna solo saperlo riconoscere...NUOVO CAPITOLO!!!!!!!!!!!
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Aslan, Caspian, Susan Pevensie
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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  The Kingdom of Caspian: She and He – For Love

Mi voltai di soprassalto. Fu quello il mio errore. Diana si rimpadronì con avidità della sua arma, per poi sparire sotto i miei occhi come aveva sempre fatto.

“Non lasciarlo combattere solo all’ultima battaglia…morirà!Ricordalo…” un ultimo sibilo di terrore mi pervase l’udito. Quelle parole, le avevo dimenticate. Caspian era in pericolo e per colpa mia. L’intera Narnia sembrava esserlo ed io ne ero consapevole solo ora.

“Susan, non dovresti essere qui…” la sua regalità aveva perso splendore. Quella chioma meno folta e lucente trapelava l’indebolimento delle sue forze.

“Aslan…” ancora a terra, lo guardai, cominciando ad essere conscia della sua reticente accoglienza nei miei confronti. “ Dimmi… è vero ciò che ha detto Diana? E’ la verità? Sono io la causa di tutto questo?” una flebile lacrima mi solcò il viso prima che me ne rendessi conto. Aslan annuì con il suo fare solenne e risoluto.

“Ora capisci perché gli abitanti di Narnia non ti vogliono qui…”

“MA IO VOGLIO RIMEDIARE AL MIO ERRORE,ALLA MIA SFIDUCIA, IO VOGLIO SCONFIGGERLA!” sbattei i pugni a terra. Il suolo ne lasciò il segno.

“Perché?Perchè ora ti senti in colpa, per espiare i mali di te stessa?Per Caspian che è stato attaccato a sorpresa al castello dai soldati di quella donna?...O per Narnia?” rimasi attonita da quelle parole. Forse, per la loro cruda verità, o forse per aver scoperto che Caspian era veramente in pericolo, ed io non ero al suo fianco. Ero stata capace solo di addossargli un rancore che appartiene solo a me. “Dal giorno in cui hai dato quell’addio, tu hai dimenticato Narnia, il tuo ruolo, la tua regalità ed hai cominciato ad odiare questo mondo, perché Caspian era la sola ragione della tua permanenza qui. Ma ciò ha alimentato un nuovo nemico ed ora non lo si può più sconfiggere, neppure io potrei…”Mi alzai da terra con sguardo fiero e maturo.

“Non è possibile!Diana può essere sconfitta!”

“Dovrai fare una scelta,Susan, ed è per questa decisione che non ti avrei mai più voluta qui…il  tuo cuore dovrà pensare non solo a te stessa la prossima volta”

“Che vuoi dire?” Aslan mi rispose, serio, impassibile, come se quella fosse l’unica possibilità, l’unica terribile verità, che ora mi resi conto di non voler sapere. Un fremito mi si inerpicò lungo tutte le spalle. Ora ogni cosa assumeva un significato. Perché lei non mi attaccasse, perché a tratti mi avesse addirittura graziata o salvata dal pericolo nonostante il suo animo malvagio. Avevo paura. Non potevo nasconderlo questa volta, non tanto di quello che avrei dovuto fare ma di quello che avevo fatto. Non sopraggiunsi alcuna parola ad Aslan. Salì sopra il mio cavallo pronta per ripartire alla volta del castello. Non potevo sopraggiungere tardi, le conseguenze sarebbero state insopportabili per il mio cuore. Un piccolo tocco al torace del cavallo e lui tornò ad obbedirmi, fedele come sempre.

“Susan, prima che tu vada sappi che non avrai la possibilità di indugiare quando sarai di fronte a lei…devi fare la tua scelta prima e avrai una sola possibilità non potrai tornare indietro”

“Ho già scelto, addio”

Aizzai il mio destriero e corsi contro il vento, contro il tempo senza indugio. In un lampo, le oscurità della foresta si dileguarono. Il sole mi faceva strada tra i campi verdeggianti. Odiavo me stessa ad ogni passo in avanti, ad ogni istanti in cui sentivo che forse avrei potuto perderlo per sempre. Non dovevo abbandonarlo, non in quel modo. Non lo merita. Mi inarco verso la sella del cavallo per favorire la velocità del galoppo. Sto arrivando, non lasciarti morire proprio ora.

Lendemer. Northland. Lentamente le luci del giorno si sostituivano ai primi barlumi del tramonto. Da ore correvo in preda all’ansia e alla disperazione di arrivare tardi, ma ormai le porte del castello non  avrebbero tardato a rilevarsi. Mi strinsi nelle spalle, sperando di trovare un conforto che difficilmente quando si è soli si ottiene. L’odore dell’erba calpestata arrivava fino al mio naso. Il respiro di quel sontuoso animale a cui mi affidavo per la mia lotta contro il tempo stava sempre più aumentando. Qualche altro avvallamento e poi il castello. Pochi attimi e mi ritrovai a varcare le soglie di quei immensi portoni massicci. Alcuni soldati combattevano anche fuori, ma ormai la fortezza era stata espugnata. La battaglia si covava in ogni stanza, in ogni corridoio di quella lussuosa dimora profanata dall’odio. Non perdo tempo ad uccidere molti nemici, immaginavo dove Caspian e Diana si potessero trovare. In fondo, lo avevo già visto in sogno. Corsi senza riprendere fiato.

Tum, tum, tum, tum, tum. I miei battiti erano inarrestabili così come la mia falsa risolutezza. Spalanco le porte della sala grande. Un tumulto di bestie inferocite e uomini armati si stavano distruggendo a vicenda. Al centro Caspian e lei. Al rumore delle porte, entrambi si voltarono, sopraffatti dalla sorpresa.

“Susan?” quelle sue parole mi sembravano accorate e sincere. Era felice di vedermi ancora. Venni sopraffatta da una lacrima di disgusto e disperazione. Morire tanto scioccamente. Perdere così tante vite umane per una guerra di cui in parte ne ero la causa. Ma non potevo indugiare, la mia decisione era già stata presa da tempo. Combatterò per la vita.  

Osservai per un istante il volto dell’uomo che amavo. Era esausto, ma non intendeva cedere, glielo si leggeva chiaramente nei suoi occhi così profondi e risoluti. L’avermi visto sembrava avergli offerto una speranza in più contro quel nemico così apparentemente forte, ma fragile. Cominciai a tirare le mie frecce in ogni direzione. Dovevo raggiungere Diana il prima possibile.

Un colpo metallico, mi distrae dai miei colpi perfetti e sicuri. Guardai subito Caspian, temendo che fosse accaduto il peggio. Con mia grande sorpresa Diana era a terra, la spada di Caspian le graffiava la gola.

“UCCIDILA CASPIAN, UCCIDILA!Qualsiasi cosa ti dica non ascoltarla, fallo e basta!” le spalle di Caspian erano tese, immobili, pronte a sferrare quel colpo che sarebbe stato definitivo per tutti. I suoi occhi per quanto buoni e amorevoli, erano iniettati di freddezza e rabbia contro di lei.

“ Fallo, mio re, forza! Così Susan morirà con me!” non avrei mai voluto che gli pronunciasse quelle parole, così maledettamente vere. La spada di Caspian arretra con il suo corpo, terrorizzato e tremante.

“CHE COSA STAI BLATERANDO?NON FUNZIONERA’ CON ME!NON CADRO’ NEI TUOI SORTILEGI!” sapevo benissimo che aveva perso la forza di farlo, al di là della sua falsa ostinazione.

“E così non te lo ha detto? Dovevo immaginarlo! Sciocca umana…in fondo che cosa mi sarei dovuta aspettare…” Caspian si voltò per un secondo verso di me cercando spiegazione, io che ero inerme di fronte a tutto questo. Mi sentì congelare al pensiero di non poter più fare nulla.

“TU MENTI!”

“Questa è la vera Diana…” si sfilò la maschera lentamente dal viso, fin quando i suoi occhi non apparvero allo scoperto. Caspian fece cadere la spada impaurito. Io stessa rimasi attonita e terrorizzata, benché lo sapessi. Benchè sapessi ora, che IO ero DIANA, e DIANA era me. Eravamo due gocce d’acqua, due facce di una stessa medaglia: il bene e il male di Susan Pevensie, le sue luci e le sue ombre. Diana scoppiò in una fragorosa risata.

“COLPISCIMI ORA, FORZA!NE HAI IL CORAGGIO?! Sono stata generata dalla sua infedeltà nei confronti di Narnia. Sin dal primo momento in cui ti ha detto addio sotto quell’albero, l’immagine di Narnia in lei è sparita, scomparsa. Il rancore che lei provava per questo mondo, per averti lasciato per sempre ha creato me…”  Caspian si lascia cadere direttamente a terra. Nei suoi occhi potevo leggere il terrore per Diana o forse per me. “ E come Susan, anche io ti amo…” gli si avvicina strappandogli un bacio, che Caspian rifiuta con mio grande sollievo.

“ SEI SOLTANTO UN MOSTRO!STAI LONTANO DA ME! NON HAI NULLA A CHE FARE CON LA VERA SUSAN!”

“Sapevo che non avrei dovuto risparmiarti tante  volte in battaglia, per un sentimento che solo in parte mi appartiene…ma rimedierò ora! Addio mio caro Caspian!” Diana si reinpossessa  della sua spada pronta a trafiggerlo.

“NO!!!!!!!” mi liberai fulmineamente dei due soldati che avevo alle spalle. Per raggiungerlo, per salvarlo.

TUM,TUM…TUM,TUM…TUM,TUM. Non permetterò che io sia la causa della tua morte. Passò un istante, breve, intenso, decisivo e il mio corpo si era frapposto in tempo tra Caspian e la lama di Diana.

“STUPIDA PERCHE’ LO HAI FATTO!” estrasse immediatamente la spada dal mio corpo, ma oramai Diana era ferita a morte quanto me. Rimasi sollevata dal corpo di Caspian per qualche istante per assicurarmi che soltanto il mio ventre fosse trafitto da parte a parte, ma non il suo. Mi guardò agghiacciato, incapace di proteggermi, incapace di avermi fermato prima. Gli porsi un’ultima carezza prima di accasciarmi tra le sue braccia.

“P-perdonami Caspian di averti abbandonato…avrei dovuto dirtelo pri…” mi stringeva forte cercando di tamponare con la mano la ferita, ma il sangue non sembrava fermarsi.

“Perché lo hai fatto?PERCHE’?” si voltò con ira verso Diana, l’altra me stessa , anche lei a terra gemente. Gli occhi di Caspian erano rossi dalle lacrime, sentivo la sua tensione su di me.

“Ancora non lo hai capito…” ad ogni parola sentivo le mie vene privarsi di sangue “ IO SONO DIANA!Uccidermi significava ucciderla, per sempre…”

“ TU SEI SOLTANTO SUSAN, TU SEI LA DONNA CHE AMO E NESSUN ALTRO…” Piansi. Non avrei voluto farlo. Non mi ero pentita del gesto che avevo compiuto. Finalmente avevo dimostrato di amare il mio regno, ma soprattutto lui.

“Non voglio lasciarti ora…” parlavo con un filo di voce, ma avevo ancora la forza di toccare il suo viso, ancora una volta, forse l’ultima. Gli lasciai un alone di sangue, mentre le sue lacrime pulivano il mio volto. La battaglia intorno a noi si era fermata, dissolta ora che la sua condottiera era stata sconfitta. Un bagliore intenso fece scomparire la sua sagoma sotto ai nostri occhi increduli. Se ne era andata per sempre. Gli strappai un ultimo bacio, agoniato. Le nostre labbra sembravano non volersi lasciare, lui mi stringeva con tutta la sua forza, premendo le sue dita sul mio viso. Sentivo i suoi singhiozzi di pianto repressi, così gli regalai un ultimo sorriso .

Prima di chiudere gli occhi scorsi la lucentezza della figura di Aslan. Venni invasa da un ultimo calore, prima della gelida solitudine.

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Erano passati due anni da quello scontro, incontro con l’altra me stessa. Quella era stata la prova che dovevo superare. Se avessi dimostrato di credere in questo mondo sarei rimasta in vita. Tornavo a pensarci di tanto in tanto sotto la luce della vetrata del castello, ma ormai ero certa che ero solo io, la vera Susan, l’unica e sola regina di Narnia.

“A che pensi, Susan?” Caspian mi vede assorta davanti a quel quadro che ritraeva me e i miei fratelli, tanti anni fa. Scrollo la testa  con un sorriso.

“Niente…niente”

“Non avrai ancora qualche dubbio, di fronte a lei?”

“NESSUNO! Neanche il più incerto barlume…Diana non esiste più, ora c’è soltanto lei tra noi…” mi porse in braccio la piccola con un sorriso raggiante. Era così uguale a lui, tranne gli occhi che aveva sembrato derubarmeli. Lo baciai, baciai la fonte del mio amore e della mia forza. “…Nadia.” 

Gli alberi erano tornati a danzare, i petali a librare nel cielo, gli animali a parlare con gli uomini.

                  The Kingdom of Caspian: She and He

Note dell’autrice

Ecco qui l’ultimo capitolo!scusate il ritardo ma ho avuto veramente da fare in questo periodo!Questa volta ho corretto tutto il testo con il controllo ortografia e grammatica di word!:) quindi non dovrebbero esserci errori!!Vorrei ringraziare tutti voi,ancora una volta! Inoltre, vorrei sottolineare la scelta del nome della figlia Nadia(come negazione o inverso di Diana ad indicare la sua scomparsa ma al contempo inevitabile presenza nella vita di Susan!). Spero di ricevere molti commenti non vedo l’ora di sapere le vostre opinioni vi aspetto!!!Grazie ancora!!!

 

  
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