Sera a tutti!
Questa raccolta di 5 fic è dedicata alla mia amica NicoRobin92 per il
suo compleanno, oggi lei fa 18 anni.
Te la dedico
sperando che le mie storie ti piacciano, e ti facci un augurio grandissimo!
Queste fic
sono ispirate a 5 delle sue immagini Rurobin preferite, questa è la
prima che ho usato:
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Sì, lo
so che è Giugno e sono passati 6 mesi dall’inizio dell’anno
ma l’immagine diceva questo XD.
A new white year
- Ragazze! Ma ci pensate, sta
per iniziare un nuovo anno! Un altro anno che trascorrerò in compagnia
di voi dolci donzelle del mio cuore! -
- Sanji sì lo
sappiamo ma ora togliti di mezzo e facci passare! – lo rimbrottò
Nami tirando dai capelli il cuoco della Sunny.
- Nami-swuan sei sempre
così determinata e forte! – esclamò lui in tono di
venerazione. Lei sbuffò e uscì dalla cucina seguita da Robin che
però si fermò sul ponte non seguendola verso il suo studio.
Guardò il mare
limpido su cui
Robin pensò al suo
anno trascorso con i suoi cari amici.
Sì ormai era da
tanto che stava in loro compagnia, era tanto che aveva trovato una ragione di
vivere.
E loro non avevano smesso
di credere in lei ma all’inizio era stato difficile e se non fosse stato
per lui chissà se
l’avrebbero comunque amata e accettata.
Scosse la testa, ovvio che
l’avrebbero fatto.
Però andava detto
che il primo a crederle dall’inizio era stato solo Rufy, del resto solo
un ragazzo totalmente imprudente e privo di buon senso avrebbe potuto credere
nella sua buona fede dall’inizio.
Ed era stato soprattutto
grazie a lui se era uscita viva da Enies Lobby, ovviamente era stato merito di
tutti i suoi compagni ma la sua forza di volontà non ce l’aveva
nessuno e nessuno avrebbe mai potuto eguagliarla.
Robin spesso immaginava il
salvataggio di Rufy per Nami. La navigatrice gliel’aveva raccontato e
aveva rivisto nei suoi occhi quella luce speciale che credeva di avere anche
lei quando raccontava di come Rufy l’avesse aiutata.
Nami aveva tentato di
spiegarle il totale senso di protezione che l’aveva avvolta quando Rufy
aveva deciso di aiutarla ma alla fine le aveva detto che non riusciva ad
esprimerlo totalmente.
Robin però lo
capiva ugualmente, per lei era stato lo stesso.
Lei la invidiava Nami e
sempre più spesso guardava con sofferta invidia il rapporto che vedeva
tra lei e Rufy.
Si capiva quanto si
volessero bene, litigavano ma davvero si notava palesemente tutto
l’affetto tra i due, li univa un profondo legame e Robin si accorgeva in
quel modo che mai lei e Rufy sarebbero stati tanto uniti.
- Robin! Fa freddo, che ci
fai qui? -
La voce tuonante del
cyborg la fece sussultare leggermente e si girò verso di lui.
- Franky! Mi hai colto di
sorpresa. -
- Oh, non credevo fosse
possibile. –
- Sono una normalissima
umana anche io, in fondo. –
- A giudicare dalle tue
duemila mani e dal tuo temperamento non l’avrei mai detto. –
- Quello fatto di latta
qui sei tu, non io. –
- Nonostante ciò
sembro più umano di te perché mi emoziono più di te. O
perlomeno questo si percepisce. –
- Che vuoi dire? –
chiese lei incerta su cosa ribattere.
- Io credo che le tue vere
emozioni siano più forti delle mie, più rare ma molto più
intense delle mie. –
- Non riesco a capirti
Franky. Prima mi critichi dicendo che non sono umana e poi ritratti dicendo che
le mie emozioni sono intense. –
- Ma tu non sei
completamente umana, ma le tue emozioni sì. Era un discorso per farti
capire che non c’è niente di male ogni tanto a esprimere anche
piccole emozioni. Ora guardavi il mare ed eri triste, non disperata come a
Enies Lobby, ma semplicemente triste.
Sono sicuro che se ti
avessi chiesto se stavi bene mi avresti risposto di sì, pur non
essendolo. –
Robin rimase in silenzio
di fronte al discorso del cyborg, le sembrava un po’ illogico e
sconclusionato, cosa le voleva dire Franky?
Non riusciva davvero a
capirlo.
- Non capisco Franky, cosa
stai cercando di dirmi? -
- Sto tentando di dirti
che mostrare le tue emozioni non è segno di debolezza e che non dovresti
farlo solo quando arrivi al limite. –
Franky se ne andò
lasciandola lì sola nel ponte esattamente come prima che lui arrivasse,
l’animo di Robin però si era agitato. Lei sapeva di non essere una
persona che si apre subito e che mai lascia intravedere i suoi stati d’animo
però non aveva mai pensato a questo suo atteggiamento come un fatto che
la mostrasse non umana.
Era quello che pensavano
di lei? Che non era umana, che era così fredda da non potere essere
umana?
Quando loro ridevano e lei
appena faceva un sorriso escludendosi dalla risata generale, il loro pensiero
era quello?
Scosse la testa, era
impossibile. Franky faceva parte della ciurma da meno tempo e forse ancora non
aveva capito che la sua resistenza a mostrare emozioni era dettata solo dal suo
carattere, non da un mero desiderio di non mostrarsi debole!
L’aveva detta la sciocchezza quello stupido di un cyborg!
Robin decise di andare
nella biblioteca, determinata a dare un taglio a quei pensieri.
L’archeologa
trascorse tutto il pomeriggio chiusa tra i suoi adorati libri. Nessun oggetto
le dava emozioni tanto quanto un buon libro, le storie la immergevano in mondi
fantastici e lontani, i protagonisti si spogliavano dei loro sentimenti e
desideri e potevi capire tutta la complessità di ognuno di loro. In ogni
libro che leggeva lei tendeva ad identificarsi immaginando posti, volti, amori
e lacrime. E quando chiudeva un libro una strana malinconia le saliva, gioia
per un buon lieto fine ma tristezza per aver dovuto dire addio a quelle persone
che, alla fine te ne rendi veramente conto, non esistono e che mai esisteranno.
Robin si sentì
decisamente più rilassata dopo la sua lettura e i dubbi che le erano
venuti sembravano essere svaniti sotto la consapevolezza che mai i Mugiwara
avrebbero avuto quei pensieri su di lei.
Ne era certa.
Uscì dalla
biblioteca e, chiudendo la porta, incrociò il suo sorriso.
- Robin finalmente ti ho
trovata! Sono le 8, il mega-cenone di Sanji ci attende! Non dobbiamo fare
tardi! -
Persa nei suoi pensieri si
era scordata del cenone di fine anno.
- Rufy la cena non scappa,
ci attende paziente. Un po’ di ritardo non le farà dispiacere. -
- A lei no ma a me
sì! –
Robin rise non riuscendo
in alcun modo a trattenersi a causa della faccia di Rufy. Era così buffo
anche non volendolo essere, lui era serio ma i suoi sguardi lo tradivano
sempre.
E ovviamente Rufy era
troppo buono per pensare che lei ridesse di lui e, quindi, cominciò a
ridere anche lui benché ne ignorasse il motivo.
Forse perché
trovava la sua risata bella e voleva continuasse.
Robin rideva così
poco in quel modo, per una volta che lo faceva non voleva lasciarla sola.
- Oddio, solo tu sei
capace di farmi ridere tanto per un’espressione del viso! - e non era
l’unica cosa in cui solo lui riusciva.
- Davvero? Solo io? Forte!
Ora però andiamo a cena! –
Rufy la tirò per
una mano e la trascinò verso la cucina, mentre Robin silenziosamente si
godeva il calore delle loro mani intrecciate.
Se esisteva un solo pirata
che dovesse scoprire l’All blue quello doveva essere per forza Sanji Gamba nera.
La lunga tavola era
imbandita di ogni pietanza immaginabile ed ognuna aveva un aspetto magnifico.
Erano talmente belle che soltanto il sapere che erano addirittura più
buone che belle, ti dava la forza di mangiarle.
Tutti i Mugiwara erano
riuniti al tavolo mentre Sanji guardava soddisfatto il suo lungo lavoro.
- In quanto lotta fai
pena, cuoco. Ma per cucinare bisogna ammettere che non hai rivali. –
disse sogghignando Zoro.
- Grazie Marimo, almeno io
in qualcosa io riesco bene a differenza tua che fai pena in tutto. –
ribatté immediatamente Sanji.
Zoro stava per replicare
quando Nami interruppe la loro litigata dando un pugno in testa ad entrambi.
- Ma vi sembra il caso di
litigare pure il 31 Dicembre? Siete impossibili e peggio di due bambini! -
Sanji si prodigò
immediatamente in mille scuse mentre Zoro si limitò a sbuffare.
Rufy stava già per
buttarsi a capofitto nel cibo non appena era entrato nel salone e
l’avrebbe fatto se non l’avessero trattenuto Usopp e Chopper.
- Rufy oggi bisogna
aspettare! E’ un cenone particolare! – esclamò Chopper.
- E che avrebbe di
particolare? – chiese Rufy.
Chopper e Usopp lo
guardarono esasperati per poi rivolgersi, esigenti di aiuto, a Robin.
- Ti prego, tu così
buona, calma, mite e paziente spiegheresti a questo tonto che giorno è
oggi? – la pregò Usopp.
Robin sorrise dolcemente a
Rufy per poi spiegargli la particolarità di quel giorno.
- Rufy oggi è il 31
Dicembre. E’ l’ultimo giorno dell’anno, si festeggia per
celebrare l’anno vecchio e anche per propiziare l’anno nuovo.
Domani anche ci sarà un mega-pranzo, perché domani sarà
l’1 Gennaio, il primo giorno dell’anno nuovo. -
- Quindi oggi finisce
l’anno? Oh! – disse Rufy spalancando la bocca per la sorpresa.
- Sì, per questo
mangiamo tutti insieme e festeggiamo. –
Rufy stette in silenzio
qualche minuto mentre tutti i Mugiwara osservavano la sua silente riflessione.
- Sì beh,
però io ho fame! -
Inutile dire che tutti
scoppiarono a ridere e Sanji, saggiamente, decise di dare il via alle danze.
Tutti si sedettero e
iniziarono a gustare il delizioso banchetto.
Sanji aveva preparato
così tanta roba che, nonostante la presenza di Rufy, erano avanzate
alcune cose.
- Bene vedo che la cena
è stata di vostro gusto, del resto come poteva non esserlo! – si
vantò Sanji ficcandosi in bocca l’ennesima sigaretta.
- Ora non ci resta che
attendere la mezzanotte! – esclamò trionfante Brook.
- La mezzanotte? E che
l’aspettiamo a fare?! – ovviamente la solita domanda di Rufy non
poteva mancare.
Tutti si girarono verso
Robin, eh sì il compito di spiegare a Rufy toccava sempre e solo a lei.
- Per favore portatelo nel
ponte a spiegarli tutto! Dobbiamo sparecchiare il tavolo e con Rufy il rischio
di rompere qualsiasi cosa è alto! – pregò Nami.
Robin assentì e,
seguita da Rufy, andò verso il ponte. Si era fermata e stava iniziando
la sua spiegazione quando Rufy si lamentò: - Io qui ho freddo
però. Non possiamo andare nella tua stanza? –
Fatta da qualunque ragazzo
questa proposta poteva risultare ambigua,
ma fatta da Rufy non v’era alcun dubbio che lui non avesse neanche idea
del secondo fine della proposta.
Robin gli disse di
sì e quindi insieme andarono verso la sua stanza. Fermati alla porta
Robin sentì un brivido lungo la schiena.
Stava per fare entrare
Rufy nella sua stanza e sarebbero stati solo loro due. Soli.
Si sentì fremere al
pensiero, quasi fosse un suo segreto desiderio.
Lo fece entrare e lo vide
dolcemente accomodarsi nel suo letto. Davvero Rufy non si rendeva conto delle
azioni che faceva.
- Allora Rufy vuoi sapere
perché si aspetta la mezzanotte, giusto? – chiese Robin.
- Che comodo questo letto!
Altro che i nostri, Robin non posso dormire con te? – domandò
ingenuamente Rufy.
Robin diventò rossa
e negò subito.
- Dorme anche Nami in
questa stanza e poi due amici non dormono nello stesso letto. -
- E perché no? Io e
Usopp, a volte, dormiamo nello stesso letto perché io mi confondo e mi
corico nel suo. –
- Ma tu e Usopp siete due
maschi, è normale. Per un uomo e una donna non è una cosa
comunissima. –
- Oh… Ma
perché? Non capisco! Se due amici si vogliono bene che c’è
di male? –
- Non c’è
nessun male però solitamente sono un uomo e una donna innamorati che
dormono insieme. –
- Ah ho capito! –
disse Rufy trionfante.
Robin tirò un
sospiro di sollievo, quella conversazione la imbarazzava molto.
- Quindi per dormire con
te è sufficiente che io mi innamori di te! -
Robin sgranò gli
occhi a quell’affermazione diventando di nuovo rossa vermiglia.
- Rufy! Ma cosa dici?
Innamorarsi non è una cosa che puoi comandare, non lo può fare
nessuno! -
Rufy si intristì e
protestò come un bambino: - Io voglio dormire con te! Punto! –
Robin evitò di
continuare la discussione tornando all’argomento che li aveva condotti in
quella stanza.
- Rufy sai perché
si aspetta la mezzanotte? -
- No. –
- Perché a
mezzanotte inizia il nuovo anno ed è tradizione che lo si aspetti con i
propri cari. Scoccata la mezzanotte si festeggia anche per tutta la notte per
celebrare l’inizio del nuovo anno. –
- Ora ho capito, spieghi
davvero bene Robin. –
Nella stanza calò
il silenzio, Robin si avvicinò allo specchio e decise di cambiarsi
d’abito. Indossava il solito vestitino nero e non le sembrava
l’abito più adatto per iniziare l’anno nuovo. Il nero poteva
rappresentare la parte oscura del suo passato ma ora c’era Rufy,
c’erano i Mugiwara, c’era gioia e felicità. Ora la parte
oscura era passata, l’anno vecchio stava finendo.
Andò nel suo
armadio e prese un vestitino bianco.
Il bianco, la luce sarebbe
stato quello il colore simbolo del suo futuro e quindi le toccava iniziare
l’anno indossando un abito bianco.
- Rufy devo cambiarmi,
vado un attimo in bagno. -
- Ok! –
Robin entrò nel
bagno e velocemente si tolse l’abito nero per mettersi quello bianco.
Si sentì come la
sua vecchia vita le fosse totalmente scivolata via dalla pelle e dalla mente.
Era tutto passato, era
tutto finito.
Felice uscì dal
bagno, sentendosi totalmente rinnovata e piena di gioia. Era quello lo spirito
giusto con cui iniziare l’anno nuovo.
Sto tentando di dirti che mostrare le tue emozioni
non è segno di debolezza e che non dovresti farlo solo quando arrivi al
limite.
Si bloccò nel
centro della stanza, quella frase di Franky le era tornata in mente con la
forza di un colpo. I dubbi che era riuscita a fugare nel pomeriggio le
tornarono a riempire la mente.
Non poteva iniziare
l’anno con quei dubbi. Guardò Rufy e, in un atto totalmente
impulsivo, gli chiese: - Rufy tu mi consideri umana vero? –
Rufy che stava giocando
con uno degli strumenti di Nami si bloccò per guardare stranito Robin.
- Certo che sei umana,
perché? -
- Io non mostro le mie
emozioni come te, sembro fredda e inumana ed ho paura che a volte voi pensiate
che io sia così. – confessò Robin.
Rufy si avvicinò
piano e le poggiò la sua mano sopra il seno sinistro. Robin
sgranò gli occhi e gli diede un pugno che lo fece volare
dall’altra parte della stanza.
- Ma sei impazzito? Cosa
fai! – gridò lei.
- Ma che ho fatto di male?
Non è lì il cuore? A sinistra, me lo hai detto tu! – si
difese Rufy.
- Il cuore? – lei
restò stordita da quell’affermazione.
- Certo, volevo
dimostrarti che il tuo cuore batte come il mio, hai occhi che piangono come i
miei e ridi come rido io. Il fatto che non lo fai spesso è vero,
però non vuol dire che non sei umana. Certo, quando lo fai diventi
più bella. –
Arrossì per
l’ultima affermazione e per il bellissimo discorso di Rufy. Era stato
semplice ma così spontaneo da sconvolgerla.
- Sei umana come me e come
tutti. – e le sorrise.
Robin lo abbracciò
non trovando parole per esprimergli la sua gratitudine. Guardò
l’orologio e notò che erano le 23:30, erano nella stanza da una
buona mezz’ora ed era quasi mezzanotte.
- Torniamo dagli altri,
ormai manca poco. -
Prima di uscire Robin
prese il suo cappello bianco e se lo mise in testa.
Entrarono nel salone che
Brook stava suonando una canzone accompagnato dalle grida di Usopp, Franky e
Chopper.
Appena entrati Rufy si
lanciò verso i suoi compagni e iniziò a cantare con loro. Tra
canti, note e grida passò anche l’ultima mezz’ora.
- Mancano 10 secondi! Mano
ai calici, miei compagni! – disse Nami prendendo il suo bicchiere di
spumante e alzandolo al tetto.
Tutti la imitarono, Rufy
si avvicinò a Robin e alzò il suo calice vicino a quello di lei.
Dieci…
Nove…
Otto…
- Stiamo per brindare
giusto? – le chiese.
Sette…
Sei…
Cinque…
- Esatto, al nuovo anno.
Vuoi brindare a qualcos’altro? - gli rispose ridendo.
Quattro!
Tre!
Due!
- Al nostro essere umani!
Ci stai? -
- Sì! –
Uno!
- AUGURI! -
Un grido d’auguri si
levò nel salone della Sunny, i calici alzati tintinnarono tra di loro e
insieme bevettero lo champagne brindando al nuovo anno.
- Auguri di buon anno
Rufy. -
- Auguri a te Robin.
Sarà un anno bellissimo già lo so! –
Lei rise, stavolta insieme
a tutti. Il calore dell’amicizia, dell’affetto la pervase
totalmente.
Decisamente un buon inizio
anno.
… - Robin non posso
dormire insieme a te vero? –
- No! –
esclamò lei stufa anche se alla fine pensò che non le sarebbe per
niente dispiaciuto.
Fine della I°
fanfiction.
Le altre quattro non sono
strettamente legate a queste, potete leggerle tutte e 5 come one-shot
indipendenti.
Credo di essere riuscita a
fare un Rufy un po’ più IC in questa fic *_* Che bello! Robin
è un bel personaggio da analizzare, è una personaggio su cui puoi
fare delle riflessioni senza temere ogni istante di cadere nell’OOC. xD
Bene, ancora auguri a
Robin-chan e spero vi sia piaciuta e che mi lasciate qualche recensione.
Per favore, lasciatemene
qualcuna *-*
Ci vediamo alla prossima
fic !
Marty De Nobili.