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Autore: _Breath    09/06/2010    14 recensioni
[...]“Granger mi vuoi dire che ti succede, diamine!” Draco sbottò ancora per guardarla con occhi profondi e curiosi “ smettila di fare la preziosa e dimmi il motivo per cui mi hai costretto a venire nella stanza delle Necessità con te, su!”
“E’ finita, Draco” .
Era stata veloce, decisa e letale.
Per quanto avesse cercato di mascherarlo il bel Malfoy rese ben visibile la sua sorpresa per la notizia bomba appena data dalla ragazza.
“Che cosa stai dicendo Granger?”
“Che è finita. Tutto. Noi. Basta!”[...]
PRIMISSIMA DRACO/HERMIONE CHE SCRIVO SPERO IN BENE!
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Gemiti.
Gemiti di dolore, gemiti di paura per una cosa troppo grande.
Sofferenza.
Era così brutto essere grandi? Così crudo prendere una decisione, quella giusta?
Con le mani nei capelli una ragazza cercava invano di essere forte mentre sedeva sul divano della stanza delle Necessità in quella giornata di fine Giugno.
Era  la fine del suo sesto anno e Hermione ancora non sapeva cosa fare.
“Avanti Granger, parla!” la incitava cercando di essere freddo, ma senza nascondere una nota di degna preoccupazione, Draco al suo fianco.
Hermione con occhi ambrati nascosti dai folti capelli ricci cercava di frenare i singhiozzi ripetendosi nella mente- come in trans- le usali parole : “Dai Hermione, non è così difficile da dire. Dillo!”
Erano passati già vari minuti da quando era finita in quello strano coma dove tutti i suoi sensi, tutte le sue ragioni, erano andate perse  tranne il dolore della scelta.
Cosa avrebbe dovuto scegliere: lui, il suo amore e il suo peccato, o loro, i suoi amici e la sua salvezza da sempre?
Per quanto la ragione parlava chiaro il cuore si lamentava silenzioso nel petto facendole perdere tutti gli ideali e anche il discorso preparatosi.
“Granger, parla per l’amore di  Merlino!” la chiamò ancora Draco stando a debita distanza da lei ma senza staccare i suoi pozzi grigi dall’oro fuso di lei.
Dillo Hermione, dillo” la incitava ancora la sua mente mentre il suo cuore continuava ad opporsi, opporsi a quella scelta.
Si sentiva come divisa in due, come se stessero cercando di spezzarla tre lui e i suoi amici.
Tra cuore e ragione, appunto.
Ma quale delle due sarebbe stato corretto seguire?
Quale scelta sarebbe stata migliore per lei, per il suo futuro e per la sua felicità?
L’anno a venire sarebbe dovuta partire con Harry e Ron alla ricerca degli Horcrux e per questo non avrebbe fatto ritorno al castello di Hogwarts, alla sua scuola.
Ma non era quello a bloccare e a farla stare così male, era molto di peggio in quanto Draco era il suo rivale  per eccellenza.
Draco era seguace di Voldemort, Draco era un Mangiamorte ovvero coloro che lei avrebbe dovuto uccidere nella battaglia di Hogwarts.
Draco era  questo e molto di più; Draco era il suo tutto!
Ma allora perché le sembrava così ardua la scelta? Perché non riusciva solamente a lasciarlo per il suo bene e per quello di tutti i suoi cari?
La risposta era facile e anche dolorosa per lei: non ci riusciva perché lo amava lo amava con tutto il suo povero cuore.
Lo stesso cuore che le urlava disperato di non abbandonarlo.
Lo stesso cuore che stava struggendo lei e che stava lottando contro la sua mente ragionevole e contorta.
Lo stesso identico cuore che ad ogni lacrima si lacerava, lento, nel turbine di quella scelta giusta ma anche contemporaneamente così sbagliata.
Facendosi forza, munendosi di tutto il coraggio da Regina delle Grifoni, Hermione alzò lo sguardo dalle sue gambe che tremavano dispettose portandolo sul viso di Draco.
Sul bel viso di Draco, su quel viso così puro ma anche così sbagliato.
Draco era stato il suo più grande peccato, la sua più brutta avventura e doveva porre rimedio a quell’errore iniziato l’anno precedente quando aveva iniziato una relazione segreta con lui.
Fece un profondo respiro e lasciò che i suoi occhi si inumidissero ancora per l’ultima volta per infine tornare ad essere l’Hermione Granger sicura e determinata.
“Granger mi vuoi dire che ti succede, diamine!” Draco sbottò ancora per guardarla con occhi profondi e curiosi “ smettila di fare la preziosa e dimmi il motivo per cui mi hai costretto a venire nella stanza delle Necessità con te, su!”
“E’ finita, Draco” .
Era stata veloce, decisa e letale.
Per quanto avesse cercato di mascherarlo il bel Malfoy rese ben visibile la sua sorpresa per la notizia bomba appena data dalla ragazza.
“Che cosa stai dicendo Granger?”
“Che è finita. Tutto. Noi. Basta!”
“E-e tu chi saresti per decidere questo?” la sua voce era rotta da uno strano tic nervoso “chi sei per insinuare che è finito tutto!”
Nessuno, diceva il suo cuore, nessuno perché nemmeno io lo voglio!
Ma come sempre, da stupida degna Grifondoro, Hermione mise da parte il suo cuore facendolo tacere e opprimendolo facendosi anche tanto male.
Ma niente aveva importanza, ora!
“ Tu sei il nemico, Draco, sei il mio rivale. Tu sei dalla parte di Voldemort!”
“Non nominare il nome dell’Oscuro Signore”si irrigidì lui, alzandosi di scatto “ non ne hai il minimo diritto. Tu sei sola una … una lurida Mezzosangue!”
Quella frase, quelle parole furono un vero colpo al cuore per la giovane castana che sussultò per la sorpresa che le provocarono ma poi sorrise riconoscente.
Insultami Draco, pensò, insultami! Così mi aiuti solo a dimenticare e a rendere questa decisione meno difficile.
Avrebbe voluto dare voce ai suoi pensieri ma invece li face tacere- anche essi- sorridendo di sbieco “ vedo che torni a chiamarmi così, eh Draco?”
Anche lui sorrise, di quel sorriso tanto crudo e freddo che illuminava tanto il suo volto“ credevi di essere diversa da tutte le altre traditrici del tuo sangue, Granger? Sei sempre la rovina del nostro mondo. Una vergogna per tutti i purosangue come me.”
Hermione sorrideva, sorrideva dei suoi insulti perché sapeva che lui non li pensava veramente.
Perché sapeva che quello era solo una scudo per Draco, solo per non mostrarsi fragile anche lui!
“Una vergogna, eh?” la sua voce risuonò amara con tutti gli sforzi che ci mise per evitarla di renderla tale.
“Esattamente Granger” sorrise ancora sadico ora che aveva visto l’ombra nera cadere sul volto della mora “ eri solo un passatempo!”
Draco non voleva offendere, voleva solo trovare sfogo alle sue emozioni.
Draco non voleva vederla piangere, voleva solo riversare il dolore della  scelta di lei su qualcun altro.
Draco non voleva veder cancellato il suo sorriso – era per quel sorriso che l’amava – ma voleva solo mantenere fede al suo cognome perché i Malfoy non si sarebbero mai piegati innanzi a nessuno tanto meno se quel qualcuno fosse stato una SangueSporco.
Nemmeno se quella sangue sporco era la sua ancora salvezza, la sua luce e il suo unico spiraglio per sopravvivere in quel mondo tanto scuro.
Tutti i suoi propositi di sfogare quel dolore andarono persi – però- quando vide Hermione sollevare gli occhi rossi di pianto sul suo viso senza essere contagiati da quel sorriso stanco che affacciava sulle sue labbra “ Tu per me non eri solo un passatempo, Draco” gli disse con voce profonda e matura. Con voce giusta “ E se tu sei tanto orgoglioso per non riuscirlo ad ammetterlo, fa niente perché lo leggo nei tuoi occhi che anche io per te sono stata importante!”
Gli occhi  argentati di Draco si spalancarono per la sorpresa che qualcuno  li sapesse leggere così dettagliatamente cogliendone tutte le emozioni.
La sua bocca regale si spalancò in un urlo di pura e sola melodia muta che fece anche sorridere Hermione silenziosamente.
Poi la ragazza si alzò e si avvicinò alla porta della stanza delle necessità per andare via da quel covo di pensieri e rimpianti ma, quando stava sul procinto di uscire, si fermò per guardalo nuovamente negli occhi “ Ti amo, Draco” disse solo “e la guerra questo non lo potrà mai cambiare”
Aspettò invano una sua risposta, attese il suo Ti Amo che lui non le aveva mai detto, ma senza speranze in quanto sapeva quanto orgoglioso lui fosse.
Sorrise nuovamente e abbassò lo sguardo “ Addio Malfoy”
“Addio Mezzosangue” fu la sua risposta frivola e svogliata  come se il mondo scorresse lento e lui fosse solo uno spettatore.
Quella fu l’ultima volta che si parlarono; quella fu l’ultima volta che da amanti i loro occhi si incontrarono veramente.
 
 
 
Quando una ventina di anni dopo Hermione Grenger stava stretta al braccio saldo e comodo di Ron Weasley ad osservare una bambina rossa tanto simile a lei salire sull’espresso per Hogwarts era raggiante.
Il dolore che aveva provato anni prima per la grande perdita di Draco era andato piano piano affievolendosi ma era ancora vivido in lei; nella parte remota di se stessa giaceva ancora quel grande buco che era la solitudine di non averlo più accanto.
Guardare Rose, sua figlia, salire sull’espresso le fece ricordare quando anche lei, ad undici anni, aveva fatto il suo primo passo su quel treno rosso e di cosa aveva comportato quell’avventure: aveva conosciuto i suoi amici, suo marito Ron e anche lui il suo eterno amore Draco.
Non si pentiva di nulla, nemmeno di averlo baciato al suo quinto anno e di averlo amato per più di un anno.
Non avrebbe voluto cancellare nulla di quello che c'era stato tra loro.
Era il ricordo più bello che avesse e per questo lo corteggiava nel suo cuore ogni giorno senza mai rivelarlo a nessuno.
Sorrise guardando la figlia; forse un giorno anche lei avrebbe amato come amava lei!
Lentamente il suo sorriso andò spegnendosi quando incontrò lo sguardo ghiacciato di un piccolo bambino biondo: la caricatura di Draco suo figlio Scorpius.
Le sembrò quasi di rivedere il suo Draco ad undici anni e le mancò il battito al cuore sperando e pensando di essere finita indietro nel tempo  ma poi, alzando il capo, vide chiaramente un Draco più vecchio di come se lo ricordava ma sempre bello.
Era stempiato ma sempre perfetto e la sua espressione era glaciale come l’aveva lasciata lei vent’anni prima al loro addio.
Stringeva a se una donna, Draco, una donna mora e bella nettamente più bella di lei ma il fatto che Draco stesse guardando lei invece della sua perfetta compagna la lunsingò.
E tornò a sentirsi la più bella del mondo solo sotto il suo sguardo di ghiaccio.
Dopo lo scambio di sguardi, il possente Malfoy, distolse il suo  facendole un cenno di saluto con il capo senza più tornare a fissarla cosa di cui lei sentì molto la mancanza.
Le mancavano quegli sguardi carichi di infinito malessere che lui le dava e le mancavano anche le sue mani sul suo corpo.
Le mancava LUI!
Come per riflesso del suo volere strinse più forte suo marito cercando di farsi partecipe dei discorsi che Ron aveva con Harry riguardo- appunto- il figlio di Draco.
Parlavano di Rose e del fatto che non si sarebbe mai dovuta innamorare del piccolo Scorpius in quanto era sbagliato.
Colpevole, Hermione, voltò lo sguardo.
Già, era sbagliato innamorarsi di un Malfoy ma allora perché non riusciva a pentirsene?
Perché continuava a pregare che tutto tra loro tornasse normale?
Oramai era adulta e avrebbe dovuto capire che i sogni sono sogni e che la realtà è ben altra cosa ma lei continuava ad illudersi.
Come se la facesse stare meglio, come se Dio potesse ascoltarla veramente ed aiutarla ad amarlo alla luce del sole.
Scuotendo la testa e facendo ondulare i bei ricci morbidi e castani Hermione tornò a guardare la figlia con un sorriso salutandola dall’alto del suo vagone con la mano.
“Buon viaggio Rose” le disse “ divertiti a scuola”
“Certo mamma”
E quando piano piano il treno iniziò ad avanzare, la donna sentì un groppo alla gola fermarle il respiro. Non era triste per la partenza della figlia, non solo per lo meno, ma lo era anche perché ora avrebbe salutato nuovamente Draco e non lo avrebbe rivisto per chissà quanto tempo ancora.
“Andiamo ‘Mione” la chiamò suo marito scuotendola per un braccio dal vortice di emozioni che le ronzavano in testa.
“Sì” rispose seguendolo e abbracciandolo di rimando mentre il suo occhio vagava sulla figura incappucciata di Draco Malfoy che,strano ma vero, la fissava impietrito.
Hermione lo guardò a lungo, per molto si perse alla ricerca del suo amore che non trovò specchiato negli occhi grigi di lui e allora abbassò lo sguardo a disagio.
Si sentiva male per la fine della loro storia, per quel loro amore terminato bruscamente e senza ragione in quanto dopo la guerra sarebbero potuti tornare insieme ma invece si erano persi per sempre.
Il male e il bene, d’altronde, non potevano fondersi mai!
Una lacrima rischiò di rovinarle la maschera sorridente che indossava ma la trattenne con forza.
Non doveva stare male, lei non doveva soffrire in quanto quella era stata una sua scelta. Sua e di nessun altro.
Nemmeno Draco aveva colpe in quanto lei lo aveva lasciato. Lei!
Aveva scelto tra cuore e ragione, tanto valeva ora pagarne le conseguenze!
 


Salve a tutti. Ora che ho sperimentato il personaggio di Hermione non credo che mi fermerò molto presto a scrivere su di lei a meno che- e spero di no- non mi dite che faccio pena e che devo ritirarmi.

So già che non sono brava, ma mi piace e diverte scrivere quindi mi fa anche piacere chiedere un vostro parere.
Questa è la mia primo Draco/Hermione e, sinceramente, non ne ho lette molte in quanto prediligo più la coppia formata dai loro figli. 
Ma mi sono detta( come anche per l'altra fic con Hermione) se adoro Hermione e AMO Draco, perchè non provarci?
... Bhè il risultato è questa schifezza che spero apprezziate.
Logicamente se la considerate orribile la cancellerò... 
Spero in alcune recensioni... grazie per l'attenzione data o che darete... un bacione Manu!
I personaggi citati nella storia non sono frutto della mia fantasia ma appartengono a "J.K.ROWLING" e non sono stati usati - da me- con scopi di lucro ed  ugualmente anche per i personaggi in foto le mie intenzioni erano a fin di bene senza scopi di lucro! 
 
 
 
 

 




  
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