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Autore: c h i a r a l u c e    13/06/2010    3 recensioni
“Ma .. Io non posso invecchiare! Non ricordo nemmeno quand’è il mio compleanno! Tu te lo ricordi?” Stefan si ricordava del giorno in cui da bambino, era andato da lui con un disegno , volendo regalarlo a Damon come regalo di compleanno, ma lui gli aveva dato uno schiaffo sulla mano, aveva fatto cadere il disegno a terra e lo aveva calpestato ben bene con il piede. Quando il minore rinvenì da quei ricordi, scosse la testa. “ Non ricordo quand’è il tuo compleanno, né voglio saperlo..” disse, d’un tratto irritato “ Ma di certo voglio vedere quando ti spunterà la tua prima ruga, perché finchè qualcuno non si decide a trasformarti, invecchierai, oh sì.”- Damon/Stefan. Attenzione, è ambientata subito dopo l'ultimo capitolo dell'ultimo libro, quindi spoiler!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Are we human or are we dancer?

Mio fratello.. il mio fratellino.. Damon era assorto nei suoi pensieri, in cucina, di fronte a una tazza di latte- in pratica, erano secoli che non lo beveva!- e una fetta di torta. Bonnie diceva che era una cosa che tutti adoravano, che era buonissima, ma a lui non sembrava così buona. Non ci aveva provato nemmeno ad assaggiarla. Continuò a seguire i suoi pensieri. Mio fratello è vivo.. Proprio in quel momento, Stefan scese le scale ed arrivò dritto nella cucina della signora Flower. Prese un bicchiere e vi versò dentro dell’acqua ghiacciata, Elena aveva sete. Dopo un po’, lanciò un’occhiata al fratello e non poté trattenere una risata. “Faccio ridere anche te! Che vuoi? Perché ridi?” sputò Damon. “ Sei un umano” Stefan si concesse una pausa per ridacchiare “ Tu riesci a crederci? Io no!” riprese a ridere. “Ehi, avevi pensato, al fatto che ,finchè non troverai qualcuno che ti trasformi, invecchierai? O ingrasserai? Io ero preparato a questo, ma tu..” Stefan cercava di fargli pesare in ogni secondo che Damon , per ficcare il naso negli affari altrui, aveva rubato la sua umanità. Il più delle volte, quest’ultimo lo ignorava. “Ma .. Io non posso invecchiare! Non ricordo nemmeno quand’è il mio compleanno! Tu te lo ricordi?” Stefan si ricordava del giorno in cui da bambino, era andato da lui con un disegno , volendo regalarlo a Damon come regalo di compleanno, ma lui gli aveva dato uno schiaffo sulla mano, aveva fatto cadere il disegno a terra e lo aveva calpestato ben bene con il piede. Quando il minore rinvenì da quei ricordi, scosse la testa. “ Non ricordo quand’è il tuo compleanno, né voglio saperlo..” disse, d’un tratto irritato “ Ma di certo voglio vedere quando ti spunterà la tua prima ruga, perché finchè qualcuno non si decide a trasformarti, invecchierai, oh sì.” Damon sbuffò “ Ho voglia di ucciderti, credo ti ucciderò.” “Non puoi uccidermi, sono un vampiro! Come potresti farlo?” “ Paletto di legno. Semplice. Facile. Veloce.” Ribatté Damon tranquillo, con la sua solita ironia. “ Dopo tutto quello che hai fatto per farmi uscire da quella cella..” cominciò Stefan. “..Dopo tutto quello che ho fatto per fartici entrare .. " lo corresse il maggiore, come soprappensiero. Stefan sembrò ignorarlo e continuò “ .. sei addirittura entrato nella dimensione oscura, per ME..” “.. mi ha supplicato di farlo il tuo dolce angelo biondo..” Ancora, Stefan lo ignorò “ .. Sei stato male per me, oh sì, me l’hanno detto..” “.. potrei fare del male io a te, adesso..” esclamò Damon, stufo, alzandosi in piedi e afferrando un mestolo di legno. Il fratello continuò tranquillo “.. E poi se tu mi uccidessi..” lanciò un’occhiata alla possibile arma che il maggiore gli puntava contro “ ..Elena ti farebbe fuori..” “ .. Elena mi ringrazierebbe..” “..Conclusione, sono intoccabile.” Stefan prese di nuovo il bicchiere, che intanto aveva poggiato sul piano bar , dove giacevano la torta e il latte di Damon, e fece per andarsene. Aspetta solo che io ritorni ad essere un vampiro e poi vedrai. Lo minacciò Damon, accorgendosi, tristemente, di non avere più poteri telepatici. “ Damon?” lo chiamò il fratello, che stava tornando sui suoi passi. “ Eh?” mormorò,scocciato. “Grazie ancora,per tutto.” Damon,inspiegabilmente,sorrise “ Buonanotte, fratellino.”
  
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