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Autore: Robix    08/09/2005    13 recensioni
“Quest’anno è il nostro anno” sussurrò Sirius all’orecchio dell’amico.
“Il mio vorrai dire, tu hai già dato più volte!” ribattè Moony imbarazzato.
“Il nostro!” ripetè sorridente il bel malandrino “Quest’anno sarà per amore!”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Documento senza titolo Capitolo 43°: 15 dicembre: una data da ricordare

Alle sette e mezza spaccate, tutti e tre fecero il loro ingresso nel grande salone, che per l’occasione era stato addobbato splendidamente e disposto in modo assai singolare. Le lunghe tavolate delle quattro case avevano lasciato il posto a caratteristici tavoli rotondi da dodici persone massimo. Silente aveva deciso che per quella sera non ci sarebbero state suddivisioni di nessun genere tantè che James, Sirius e Lily, si ritrovarono al medesimo tavolo di Gym Duan, Astor Zabini e Lucius Malfoy. Vedendoli il moro fece per fare dietrofront ma James sorridente lo fermò sussurrandogli “Andrà bene! Cosa c’è di meglio che stuzzicare un po’ Lucius per ravvivare la serata?”
“’sera!” disse il malandrino con una voce proveniente dall’oltre tomba.
“Buonasera” replicò Malfoy mesto tanto quanto.
“Ciao!” esclamarono Gym e Astor più pimpanti.
“Bell’idea” esclamò Lily accomodandosi dopo aver salutato.
“Già diversa” rincarò Potter facendo altrettanto.
“Meravigliosa” fu il commento sarcastico tendente al disperato di Lucius che guardato Black seduto alla sua destra, domandò “Non trovi?”
“Si decisamente un’ideona da ripetere” esclamò sarcastico l’altro chiedendo indicando i sei posti vuoti “Chi manca?”
“Non si sa” rispose Zabini che gli sorrise comprensivo. Era venuto a sapere del casino con Remus e gli dispiaceva vederlo soffrire tanto.
“Ok, che ne dite del toto scommesse?” propose Gym già stufo di quell’aria da funerale “Io dico che ad allietare la nostra serata verranno le gemelle Bishop!”
“Ti piacerebbe?” ridacchiò James.
“Parecchio!” rispose l’altro “Ma mi accontenterei anche di Debbie Drucker, Pamela Bullock, Stephanie Duncan, Susan Shame e si perché no, anche quella rossina tutto pepe di tassorosso, come si chiama? Ah certo Michelle Sinclair”
Gli altri commensali risero eccetto Lily che commentò “Uomini, tutti uguali!”
“Bel casino Duan” esclamò Lucius “Tra me e Black ce le siamo fatte tutte almeno una volta quelle ragazze, non sarebbero a loro agio tutte insieme a questo tavolo!”
“Confermo!” disse Sirius regalando il primo sorriso abbozzato agli altri ragazzi presenti.
Una nuova ondata di risate invase il tavolo che presto si animò di discorsi decisamente maschili e assai poco femminili.
“Capito!” esclamò Lily all’ennesima battuta sul bel culo di Samantha Ryan “Vi lascio soli a sbollire i vostri ormoni, ci si vede tra poco!” E detto questo sparì a salutare un paio di amiche.
“Credevo non se ne andasse più!” mormorò Zabini.
“ASTOR!” insorse Potter fingendosi seccato.
Sirius rise di gusto e James non potè che esserne felice.
“Carina l’idea del bar!” esclamò Duan indicando un lungo bancone dove una decina di elfi domestici si stavano esibendo nella preparazione di mirabolanti cocktail acrobatici.
“Già, anche la musica non è male. Scommetto che finita la cena si scatenerà!” asserì Zabini iniziando a lanciare occhiatine maliziose due tavoli più in là.
“Sentite vado a prendermi una burrobirra, volete qualcosa?” domandò Sirius alzandosi.
“No grazie, siamo a posto” esclamaro James e Gym mentre Astor si limitò a fare un cenno negativo con la testa.
“Aspetta vengo con te!” disse invece Malfoy alzandosi e seguendolo.
I due ragazzi si sedettero sugli sgabelli posti sotto al bancone ed ordinarono le loro bevande. Due secondi dopo, queste apparvero calde al punto giusto. Silenziosi iniziarono a sorseggiarle.
“Ho saputo” disse piano Lucius poco dopo.
“Le buone notizie volano!” esclamò Black continuando a fissare le venature di legno del bancone.
“Non ci crederai ma... non volevo che finisse così!” sussurrò l’altro tracannando un altro sorso di burrobirra.
Sirius annuì e non replicò.
“Desideravo solo romperti un po’ le palle. Era a quelli che volevo ardentemente spaccare il culo!” disse il biondo con un mezzo sorriso.
“Dovevo darti retta e aiutarti a farlo. Forse con le dita spezzate non avrebbe potuto scrivere quelle cose” ribattè il grifone.
“Grazie per non avermi tradito. Ho saputo quello che hai detto a Silente e alla McGranitt sul perché mi trovassi lì” sussurrò Malfoy riconoscente anche se poco dopo aggiunse per non smentirsi “Sei proprio un Grifondoro, avevi l’occasione per fottermi e non l’hai fatto. Sai vero che io non mi farò scappare un’occasione simile se mai mi capiterà?”
“Non avevo dubbi” rispose Sirius sorridendo e scuotendo la testa “Anche se a dirti la verità ora come ora è l’ultimo dei miei problemi”
Ci fu una piccola pausa durante la quale solo il suono della loro bevanda deglutita aleggiava poi il cercatore disse “L’ho sentito negli spogliatoi fare commenti su di te e sul tuo culo, aveva una teoria tutta sua di quello che ci avrebbe fatto. Se può servire posso dire a Lupin che..”
“Lascia stare Lucius, dubito che Moony potrà mai credermi, non hai visto quelle foto erano molto realistiche. Apprezzo il gesto ma, no grazie” rispose il moretto finendo la sua burrobirra e ordinandone un’altra.
“Erano tanto incriminanti?”
“Non puoi immaginare!” sospirò Black “Passa alla torre quando sei depresso, te le mostrerò per tirarti su di morale”
“Sono depresso ora Black, mi manca Narcissa da morire” sussurrò il biondino.
“Di che ti lamenti, tra meno di una settimana sarà qui, potrai riabbracciarla, io invece non potrò fare nemmeno quello. Remus mi eviterà quanto la peste”
“Non credi di esagerare?” chiese una voce alle loro spalle.
I due si voltarono di scatto e videro una bella biondina sorridere ad entrambi “Buonasera Sirius, ciao amore mio, come state?” chiese Narcissa bella più che mai.
“Oh Dio grazie!” rispose Lucius abbracciandola e baciandola con passione “Ma quando sei arrivata, non sapevamo che…”
“Lo so Silente ha voluto fare una sorpresa a tutti”
“Ciao Lady, felice di vederti!” disse il moretto ricambiando la stretta dopo che un più che euforico Malfoy gli permise di farlo.
“Ciao piccolo, ti vedo un po’ giù” replicò lei accarezzandogli una guancia.
“Stato meglio” le sorrise lui che non aveva ancora guardato al proprio tavolo per paura di vederci seduto Remus.
“Non temere, andrà bene!” gli sussurrò all’orecchio baciandolo dolcemente.
“Mi piacerebbe!” bisbigliò Paddy stringendola forte a sé.
“Che ne dici torniamo al tavolo?” propose Narcissa.
“Ma veramente vorrei restare ancora un pò qui.. ecco io non.. si forse è meglio se..”
“Sirius, non puoi evitarlo, vai da lui, guardalo negli occhi e digli che lo ami”
“Ho paura che mi dica che è finita” balbettò il bel grifone con un groppo alla gola.
“Non essere così sicuro di ciò che accadrà!” rispose la bella mezza veela afferrandolo per mano e trascinandolo giù dallo sgabello.
“Non c’è!” esclamò Sirius sollevando lo sguardo e vedendo che il suo ragazzo non era seduto al loro tavolo.
“Non ti preoccupare, arriverà presto” disse Malfoy notando dove fosse.
“Dove sarà?” chiese il moro in panico che Moony non volesse incontrarlo.
“Sta parlando con Silente” rispose il serpeverde indicando un bel ragazzo che di spalle parlava fitto con il preside. Indossava i Jeans che avevano comprato a Parigi quel giorno con Beatrice e Joyce, abbinati alla camicia nera che tanto adorava vedergli addosso. Aveva la mano destra fasciata ma nel complesso era decisamente in forma. Nel vederlo Sirius sentì il proprio cuore perdere un colpo. Così vicino ma così lontano.
Agitato che neanche la sua prima volta lo era stato così tanto, si risedette al proprio posto dopo aver salutato tutti gli altri ragazzi, in particolare Peter, ringraziandolo per quello che aveva cercato di fare. James gli sorrise e strizzandogli l’occhio cercò di infondergli forza e coraggio. Coraggio che il moro pensava di possedere essendo stato smistato nella casa di Godric Grifondoro. Ma quando vide Moony con la coda dell’occhio salutare il preside e incamminarsi per raggiungerli, la tensione ebbe il sopravvento, tutto il suo ardimento evaporò all’istante ed alzandosi di scatto balbettò un tesissimo “Scusate torno subito” e si allontanò.
Remus però fu più veloce, lo raggiunse e posandogli una mano sulla spalla riuscì a fermarlo dicendogli “Che fai scappi e non mi saluti neanche?”
L’altro non parlò si limitò a scuotere lentamente la testa senza però voltarsi a fissarlo negli occhi.
“Sirius vorrei che ti voltassi e che mi guardassi” intimò gentilmente il malandrino “Per favore” aggiunse dopo che il moro sembrò essersi pietrificato in quella posizione.
Quando il blu e l’ambra s’incontrarono, entrambi i giovani sentirono brividi scorrere lungo la loro colonna vertebrale. Restarono così a fissarsi per una manciata di secondi anche se parvero un’eternità.
Fu Lupin il primo a parlare e a chiedere “Stavi andando via?”
“No, volevo solo prendere una boccata d’aria” mentì Black che avrebbe tanto voluto essere riuscito a scappare prima.
“Mi piacerebbe raccontarti una storia, ma se devi andare”
“No, dimmi!” balbettò il moro che si stava aspettando il cazziatone del secolo con tanto di abbandono in diretta in piena sala grande.
“E’ la storia di due persone che si amavano tanto..” iniziò a dire Remus vedendo Sirius chiudere gli occhi “Due anime gemelle”
“Cosa gli è successo?” chiese Paddy in un sussurro sollevando le palpebre che sino a quell’istante avevano nascosto il suo magone.
“Hanno sofferto e si sono perse!” rispose il licantropo mentre lo vide annuire tristemente e lasciare che una lacrima scivolasse dalla trama delle sue ciglia.
“Peccato” balbettò Sirius asciugandosi la lacrima “Speravo potessero..”
“Ritrovarsi?” chiese Lupin anticipandolo.
Il bel cacciatore annuì poi senza distogliere lo sguardo da quello di lui e senza aspettare che l’altro replicasse sussurrò “Mi dispiace tanto Remus, non puoi immaginare quanto ma, non posso ammettere ciò che non ho fatto”
“Ridimmelo Sirius” mormorò Lupin facendo un passo avanti “Ti prego, ho bisogno di sentirtelo dire”
“Cosa? Che ti amo e che non è vero niente? Che quel bastardo si è inventato tutto perché l’ho rifiutato?” chiese il moro tutto d’un fiato.
Moony annuì.
“Posso anche ripetertelo in eterno Remus, ma tu mi crederai mai?” domandò l’altro ragazzo facendo un passo nella sua direzione “Potrai mai fidarti ancora di me?”
“Tu che dici?” gli chiese il lupacchiotto accarezzandogli la guancia con la mano ferita.
“Vorrei tanto che fosse così ma temo che purtroppo non lo farai” ribattè Black chiudendo nuovamente gli occhi e cercando di godere del calore pulsante che emanava la mano dell’altro.
“Quando ho visto quelle foto” mormorò “Ho sentito il mondo crollarmi addosso” confessò.
“Lo immagino”
“Mi sono sentito così male che ho sperato anche di morire per smettere di soffrire”
“Mi dispiace tanto”
“Ero così deluso, furente con te ma anche con me stesso per averti permesso di ferirmi che il mio unico scopo era quello di punirti e restituirti il favore”
“Ma io.. non ho fatto nulla!” disse flebile il cacciatore conscio che era la sua parola contro quella del francese.
“Sirius l’altra notte mi sono ubriacato” disse in un sussurro Moony guardandolo “E l’ho passata con Joyce”
“Co.. cosa?” balbettò Black tremante spalancando di colpo gli occhi.
“Ero fuori di me dalla rabbia e dal dolore e non avevo preso le gocce calmanti, quelle che assopiscono i miei istinti”
“Siete andati a letto insieme, l’avete fatto?” domandò il moro trattenendo a stento le lacrime.
“No, ma ci siamo andati molto vicini”
“Cosa ti ha fermato?” chiese Sirius disperato da quella confessione.
“Il motivo per cui lo stavo facendo” sospirò Lupin “Si trattava di un modo per sfogare la mia rabbia non certo una dimostrazione d’amore, provavo rancore non complicità, ero spinto dall’odio e dalla voglia di dimenticare ciò che mi faceva soffrire, non dal desiderio di condividere un momento importante con la persona che amavo”
“Capisco!” sussurrò deluso il moretto che aveva sperato di sentirgli dire “Perché ti amo e non avrei mai potuto”
“Ho fatto una scelta!”
“Certo che l’hai fatta e mi sembra più che palese quale sia” balbettò affranto il moro. Il momento tanto temuto era arrivato, faceva ancora più male di quanto avesse immaginato, non riusciva a sopportarlo.
“Sirius aspetta” disse Remus vedendolo andarsene.
“Cosa vuoi che ti dica Moony, che sono felice? No, non lo sono anche se mi rincuora sapere che non siete stati a letto insieme. Vuoi che mi faccia una ragione di tutta questa storia? Col tempo chissà, di certo al momento sono troppo amareggiato e disperato per poterlo fare. Ma non ti biasimo Remus, purtroppo so perfettamente che questo è il tributo che devo pagare per non essere riuscito ad amarti come meritavi, per non essere riuscito a farti capire quanto tu fossi importante per me. Nessun Fabrice e nessuna Joyce avrebbero mai potuto insinuarsi fra di noi se solo io fossi stato più abile a dimostrarti il mio amore. Che sciocco, ho pensato che una lettera potesse fartelo capire ma forse mi sono sbagliato” mormorò immagonato il moretto, indietreggiando di qualche altro passo.
“Sirius, non hai capito, io ti ho creduto, so che non l’hai fatto!” esclamò deciso l’ex caposcuola bloccandolo dallo scappare.
“Cosa hai detto?” chiese il cacciatore voltandosi a guardarlo mentre il suo cuore aveva iniziato a battere all’impazzata nel suo petto.
“Ti credo amore, ho letto questa” disse estraendo dalla tasca dei jeans la famosa lettera “E tutti i brutti pensieri che si erano insinuati in me sono svaniti” mormorò emozionato citando le parole usate da Black.
“Non mi stai mentendo vero?”
“No Sirius, e posso provartelo” sussurrò poco dopo slacciandosi la fasciatura alla mano “Guarda” disse mostrandogli le nocche tumefatte e lacerate.
“Cos’hai fatto?” domandò Paddy avvicinandosi nuovamente e prendendo delicatamente la mano del suo amore tra le sue.
L’altro abbozzò un sorriso e gemendo per il male rispose imbarazzato “L’ho picchiato!”
“Tu a botte? Ma con chi?” chiese stupito il moro.
“Fabrice Dubois!”
“Scherzi?”
“No, guarda che mi sono fatto!” rispose Moony indicando la propria mano dolorante.
“Ma quando?” ridacchiò Sirius.
“Prima di partire”
“Davvero? E dove?”
“Nella loro sala grande, mi sono avvicinato e l’ho ringraziato. Lui non mi ha lasciato finire di parlare, si è alzato e tronfio mi ha interrotto dicendo “Finalmente hai aperto gli occhi”
“E tu?”
“Io ho avuto un self control invidiabile. Ho annuito e ho replicato che fortunatamente ci vedevo benissimo visto che riuscivo a riconoscere un bugiardo bastardo quando ne incontravo uno, ma che sfortunatamente non ero altrettanto bravo a gestire le mie emozioni quando scoprivo che lo stesso essere infame ci aveva provato con il mio ragazzo. Dopodichè gli ho tirato un destro niente male”
“Non ci posso credere!” fu il commento di Paddy “Ma non ti hanno detto niente?”
“Oh si Madame Maxime ha osato blaterare qualcosa sulla maturità e la decenza ed io le ho risposto che da persona matura mi auto espellevo da quella scuola!”
“Giura?” chiese Sirius basito dal racconto.
“Chiedi a Peter e agli altri ragazzi se non mi credi, ancora mi fanno la hola per la prestazione” rispose Remus indicando l’altro malandrino e il resto dei compagni di viaggio.
“Forse dopo lo farò, mio piccolo boxeur” sussurrò Black accarezzandogli il viso “Ora vorrei solo sapere se posso baciarti e dimostrare a questa sala curiosa di chi io sia perdutamente innamorato?”
Ci fu un solo istante di silenzio poi Remus annuì dicendo “Ma non siamo sotto il vischio!”
“Ma chi se ne frega!” esclamò Paddy eliminando la distanza che li separava impossessandosi della bocca dell’altro con ardore. Quando le labbra del moro toccarono le sue, Lupin credette di morire dalla gioia. Non aveva desiderato altro da quando lo aveva visto chiaccherare con Malfoy al bancone del bar. Desideroso di quel contatto ricambiò con eguale intensità e passione.
Un fragoroso applauso si alzò dal loro tavolo che benchè fingesse di non curarsi di loro, in realtà non li aveva persi di vista un istante. Applausi, grida e fischi compiaciuti che presto contagiarono l’intera sala che, in parte delusa e allibita per l’ufficiale uscita di scena di due bei ragazzi e in parte felice per il loro amore, non potè esimersi dal dimostrare il proprio apprezzamento per una scena tanto inaspettata quanto romantica.
I due ragazzi si baciarono appassionatamente, incuranti degli sguardi altrui, sino a quando la professoressa McGranitt non li distolse dalla loro occupazione esclamando un sonoro “Signor Black, signor Lupin, capisco che non vi vediate da parecchio tempo ma sareste così cortesi da sedervi? Tutti noi vorremmo continuare a mangiare!” Imbarazzati i due grifoni annuirono, abbozzando delle scuse, si misero seduti e la cena potè finalmente iniziare.
Il banchetto fu delizioso, così come la festa che ne seguì. Tutti si divertirono molto specialmente due grifoni che sembravano non riuscire a staccare le loro labbra.
“Amore sbaglio o siamo nel pieno della settimana che segue la luna piena?” chiese Sirius tra un bacio appassionato e l’altro.
“Già!” rispose malizioso Remus “E vuoi sapere un segreto?” domandò baciandogli sensuale il collo.
“Quale?” ansimò il moretto estasiato da tanta intraprendenza.
“Ho scordato a Parigi le gocce calma bollori di Madama Chips!”
“Nooo, davvero? Che disdetta!” sussurrò Black sorridendogli lascivo.
Moony scoppiò a ridere e si alzò dalle gambe del suo ragazzo che deluso chiese “Dove vai?”
“Sai la rissa, il viaggio, sono un po’ stanco!”
“Accidenti bhè allora mi tocca metterti a nanna ed augurarti la buona notte!” fu il commento provocatorio del cacciatore.
“Si dovresti proprio!” replicò l’altro che sorridente s’incamminò per raggiungere quanto prima la torre dei grifondoro.
Sirius non si fece pregare, si defilò dopo aver fatto un cenno a James che capì e gli sorrise e raggiunse il proprio ragazzo sulle scale che conducevano alla torre. I due iniziarono a baciarsi e a toccarsi per tutto il tragitto sino alla torre, ed una volta arrivati davanti alla signora grassa, già fin troppo eccitati, persero qualsiasi ritegno e cominciarono anche a spogliarsi.
Il bel licantropo non era poi così stanco, visto che sostenne un tour de force amatorio senza precedenti, con performances sorprendenti e con grade gioia di Paddy che apprezzò particolarmente diventare il suo giochino sessuale preferito. Decisamente quel quindici dicembre divenne una data che, per più motivi, non avrebbero mai più scordato.

“Come sto?” chiese emozionato Sirius.
“Sei bellissimo”
“Sicuro, cioè non vorrei…”
“Amore vai benissimo, calmati!”
“Si certo calmarmi, come no!” mormorò fra sé il moro davanti al portone della bella casa della famiglia di Joyce, nel quartiere di St. Germain de Pres, a Parigi.
“Perché sei così nervoso?”
“Come perché? Moony, qui ci sarà Joyce e la sua famiglia, senza contare tua madre” balbettò il moro.
“Da quando hai smesso di chiamarla Haylin?”
“Da quanto tu le hai detto di essere gay e di avere un ragazzo, che guarda caso sono io” rispose istericamente Sirius.
“Non dovevo?”
“Certo che sì è solo che.. Dio Moony perché non capisci, sono un po’ nervoso perché non voglio fare brutta figura”
“Non potresti farla neanche se ti presentassi in mutande a questa porta” gli sussurrò il lupacchiotto a fior di labbra “Sei perfetto!” aggiunse baciandolo. Proprio in quell’istante la porta di casa si aprì e la signora Montand sorrise dandogli il benvenuto.
“Ciao Paulette, buon Natale!”
“Che piacere Remus, quanto sei cresciuto, buon Natale anche a te caro” esclamò la donna abbracciandolo “E tu devi essere Sirius? Joyce ci ha parlato molto di te, prego accomodati!”
“Buongiorno signora, grazie dell’invito!” balbettò il bel Black paonazzo in volto per essere stato beccato in flagrante.
La donna sorrise e urlò “HAYLIN SONO ARRIVATI I TUOI RAGAZZI!”
La signora Lupin, accompagnata da Joyce e Beatrice, si precipitò a dare il benvenuto ai due nuovi arrivati.
“Mamma, ciao come stai?”
“Bene tesoro mio e tu?” rispose lei abbracciandolo calorosamente.
“Benissimo!” esclamò lui guardando Sirius che un metro più in là salutava le due francesine che non vedeva da un pezzo.
“E’ un po’ agitato o sbaglio?” chiese Haylin all’orecchio del figlio.
“Un po’? E’ una corda di violino, ha paura di deluderti e fare qualche figuraccia!” rispose Remus che subito dopo sospirando chiese “Non è ancora più bello quando è imbarazzato?”
“Molto!” rispose sua madre stringendolo e andando a salvare il moretto dalle grinfie delle due fanciulle le quali, per niente dispiaciute, si gettarono tra le braccia del lupacchiotto.
“Ciao Sirius, ben arrivato!” Disse Haylin prendendogli il mantello e posandolo sul relativo sostegno.
“Buongiorno signora!” balbettò lui “Buon Natale e grazie di avermi invitato”
“E’ un piacere tesoro, ma ti prego non perdiamo le belle abitudini, continua a chimarmi Haylin. Signora mi sa di vecchio e tu non vuoi darmi della vecchia, vero?”
“No, assolutamente io non mi permetterei mai” mormorò viola in viso il ragazzo che si sentì abbracciare e sussurrare “Scherzo sciocco! Eri il mio preferito anche prima, ora che so che rendi felice il mio Remus, mi piaci ancora di più”
Sirius si sentì togliere un peso dal cuore e ricambiò l’abbraccio dicendo “Di questo non preoccuparti Haylin, lo amo da morire”
“Lo so, si vede!” rispose lei strizzandogli l’occhio e tornando in cucina dicendo “Ah Remus tesoro, Roman ti manda i suoi saluti, ma il master che sta seguendo non gli ha permesso di raggiungerci a Parigi”
“Peccato!” rispose il grifone, ci teneva ad abbracciare suo fratello.
“A proposito Remi, Julian arriverà tra poco, mi ha detto di dirti di non scappare” aggiunse l’amica strizzandogli l’occhio.
Moony sorrise e scosse la testa, Joyce scoppiò a ridere di gusto seguita a ruota da Beatrice mentre Sirius chiese “Chi è Julian?”
“Mio fratello!” rispose la biondina “Il mio BEL fratello!” rincarò sottolineando con il tono di voce l’aggettivo.
“Smettila!” sussurrò Remus.
“Non dire di no!”
“E chi dice niente, ma tu smettila!”
“Oh no Bea, ti prego non dirmi che lo desidera ancora? Che Joy non si è rassegnata e vuole riprovarci?” domandò in un sussurro e travolto dal panico il moretto.
“No Sirius, assolutamente. Non è lei la Montand da cui devi guardarti, credimi”
“Ah meno male!” replicò Paddy di primo acchito, ma una volta consapevolizzata l’affermazione smarrito chiese “Che vuol dire? Da chi invece dovrei guardarmi?”
“Da suo fratello Julian, è gay dichiarato da sempre, ha una predilezione per il tuo ragazzo da ancora prima e non ti dico quando ha saputo di Remus, bhè auguri!” spiegò la francesina dandogli una pacca comprensiva sulla spalla.
Sirius impallidì, sentì le gambe tremargli e la vista appannarsi.
L’unico pensiero che gli attraversò la mente fu “Non è possibile, non un’altra volta, ma cos’ho fatto di male?”
In quel preciso istante la porta di casa si aprì entrarono due bei ragazzi, uno biondissimo, alto un metro e novanta, occhi verde prato e un sorriso accattivante e l’altro castano chiaro della medesima corporatura. Quando Sirius sentì pronunciare “Remus ciao, Dio ma come stai? E’ un po’ che non ti fai vedere, ti trovo bene! Fatti abbracciare!” e il suo ragazzo rispondere “Ciao Julian, sto benissimo grazie e tu?” non capì più nulla, l’unica cosa che riuscì a fare fu avvicinarsi, stringere la mano al biondo, dire “Ciao molto piacere sono Sirius” dopodichè baciare appassionatamente il suo Moony.
“Accidenti, complimenti, lui comunque è Roger il mio ragazzo” disse il maggiore dei fratelli Montand sorridendo “Te lo sei scelto focoso, bravo!” aggiunse rivolto all’amico che sorrise compiaciuto ed esclamò “Piacere Roger”
“Pia.. pia.. cere!” balbettò il moretto conscio di aver fatto una figura di merda senza precedenti.
“Ci si vede di là, vado a salutare i miei” disse Julian il quale, salutate Joyce e Beatrice, si eclissò in salotto seguito dal proprio ragazzo.
Le due ragazze lo seguirono ridacchiando e mormorando un soddisfatto “C’è cascato hai visto?”
Remus invece si voltò verso Sirius che viola in viso continuava a guardarsi le scarpe imbarazzatissimo e gli sussurrò “Bel modo per segnare il territorio amore”
“Scusa io.. lui.. ho creduto che.. Dio voglio morire!”
“Tranquillo non è successo nulla!”
“Oh bhè proprio nulla non direi, sono qui da meno di venti minuti ed ho già fatto un paio di figure niente male. Vorrei poter scavare una fossa nel pavimento e sotterrarmici dentro” balbettò il moro.
“Ma smettila e baciami invece!” sussurrò Remus tirandolo di nuovo a sé “Quello di poco fa non è stato niente male!”
“Ai tuoi ordini!” mormorò il bel Black che iniziò a deliziare le labbra del suo ragazzo di morsetti sensuali sino a travolgerlo in un bacio appassionato. Fu proprio nel pieno di quella passionale dimostrazione d’affetto, quando non solo la lingua ma anche le mani dei due ragazzi sembravano non darsi tregua, che François Montand li raggiunse dicendo “E’ pronto ragazzi venite!”
“Grazie” rispose Remus sorridendo e ricambiando il saluto mentre il suo ragazzo cercava in ogni modo di diventare invisibile.
“Dimmi che non è successo di nuovo?” chiese disperato nascondendo il viso nell’incavo del collo dell’altro.
“Direi di sì!” ridacchiò Moony.
Sirius fece un profondo respiro e annuì.
“Mettila così sei stato battezzato da tutta la famiglia, ora puoi rilassarti!”
“Grazie amore, ora si che mi sento meglio!” esclamò il bel cacciatore guardandolo “Potevi dirmelo subito che l’iter da seguire era questo!” gli sussurrò seguendolo in salotto dove un applauso li accolse non appena entrati.
Sirius ci mise dieci minuti a dimenticarsi delle precedenti figure di merda e ad entrare perfettamente in sintonia con tutti i presenti, Julian in primis, con cui si coalizzò per tormentare Remus sino allo sfinimento per abbandono. I festeggiamenti proseguirono per tutto il giorno e anche per tutte le vacanze di Natale che trascorsero in quella casa.
Quello fu il Natale più bello che i due grifoni trascorsero insieme, forse perché a Parigi, forse perché il primo come coppia o forse semplicemente perché avendo trovato l’anima gemella e amandosi, tutto risultò indimenticabile.

FINE

  
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