Apro gli occhi di scatto, qualcuno ha fatto in modo
che la luce filtrasse dalla finestra e arrivasse ad accecarmi le mie pupille
verdi. In questi giorni decisamente differenti dal verde smeraldo che ogni
volta incrociavo allo specchio mentre mi preparavo per andare a scuola. Non
sono più di quel meraviglioso colore brillante,non più. Anzi sembra quasi che
pian piano si stiano spegnendo,come se non ci fosse più una ragione per farli
brillare,come se al posto del verde ci dovesse essere il nero,il colore che in
questi tempi mi attanaglia l’anima.
-Sveglia,sveglia fratellino,oggi c’è la gara di
ballo,l’hai dimenticato?- La voce allegra di mio fratello,Gonzalo, rimbomba per
tutta la stanza, sbatto le palpebre un paio di volte,in modo che si abituino
alla luce improvvisa. La gara di ballo,sinceramente non ho proprio voglia di
ballare,non ho più voglia di niente,da settimane mi sto comportando da zombie.
Sembro quasi Bella Swan al femminile. Mi alzo,faccio
colazione, vado a scuola,pranzo,esco con gli amici,ritorno a casa,ceno e vado a
dormire. Questa è la vita che sto facendo e che mi sta mandando fuori di testa.
E ogni giorno che passa è sempre peggio.
Grugnisco e mi volto dalla parte in cui c’è ancora
un briciolo di buio. Al diavolo la gara,preferisco mille volte dormire,quando
dormo almeno non penso e non mi ritrovo in questo schifo di mondo che è la
realtà,quando dormo sogno di essere ancora il Bruno di una volta,felice e con
gli occhi verdi splendenti.
-Bruno…andiamo
alzati! Hai provato tanto e ora non vuoi ballare?- Posso immaginare lo sguardo
fra il divertito e l’accusatorio di Gonzalo,anche se ho gli occhi chiusi. Ma
quale provato e provato,non so bene nemmeno che coreografia ci siamo inventati
io e Patty,ma sinceramente non me ne frega niente e di sicuro neanche a lei
importa questa inutile gara,entrambi abbiamo qualcosa di più importante a cui
pensare.
-Bruno!- Un altro urlo di protesta da parte di
Gonzalo,sento le sue mani trafficare sulle lenzuola e sfilarmele via,lasciando
intravedere il mio modo sconcio di dormire. A torso nudo e con i pantaloncini
leggeri,d’altronde siamo quasi in estate.
Vorrei urlare lasciami in pace,ma mugolo di
disapprovazione e continuo a tenere gli occhi semichiusi.
Perché non mi lascia in pace? Eppure quando soffriva
per Giusy io non lo andavo a disturbare più di tanto,sapevo che voleva stare da
solo.
-Va…-provo
a sussussare,ma non riesco a finire la frase. Sento
il calore sulla pelle essere sostituito con qualcosa di freddo,ghiacciato.
Acqua più fredda del Polo Nord.
Mi scappa un rantolo pietoso,che fa scoppiare a
ridere il mio stronzetto di un fratello.
Ma guarda che cosa combina! Sembra un bambino invece
che un diciottenne.
-Ehi te la sei cercata-
Lo fisso mandandogli sguardi minacciosi mettendomi
seduto sul letto e toccandomi i capelli,umidi.
Intanto nella mia mente passano insulti che
potrebbero far concorrenza a South Park.
Insulti che,però, non riesco a pronunciare.
-Bene,ora che sei in piedi fratellino, vai a
lavarti,anche se non ce n’è bisogno-e via con un'altra sonora risata.
-Coglione!- Grido,o meglio,provo a gridare. Non
capisco, ho aperto e chiuso la bocca dicendo la parola,ma non ne è uscito alcun
suono.
-Hai detto qualcosa?- Infatti chiede Gon, squadrandomi.
-esci da camera mia!- Nemmeno questa frase mi entra
nelle orecchie,ma io l’ho detta. Le mie labbra si sono mosse.
Metto la mano sulla gola stringendola
leggermente,avverto una piccola fitta di dolore. Di sicuro è arrossata.
-Oh cielo…hai perso la
voce- esclama Gonzalo,indeciso se ridere o preoccuparsi.
Provo a dire il mio nome,ma niente. Nessun suono.
Ho perso la voce,ripeto mentalmente.
E come diavolo è successo?
Non ci posso credere,accidenti. Ci mancava solo
questa.
-Sarà meglio che tu rimanga a casa,chiamo papà e…devo avvertire Patty? Altrimenti rischia di fare una
figuraccia-
Mi alzo dal letto e afferro una penna con un
foglio,scrivendo velocemente. L’unica cosa che mi è venuta in mente per
comunicare è questa.
La
gara comincia alla fine delle lezioni, c’è ancora tempo
Scrivo per poi farlo leggere a mio fratello.
-E credi che la voce torni in poche ore? Non
sappiamo nemmeno perché ti è andata via-
Sospiro.
Cerchiamo
di scoprirlo
-Bhè,avrò
un valido motivo per non incontrare Giusy oggi-
E in un ora siamo riusciti ad avvisare Patty che
probabilmente sarei arrivato in ritardo e nostro padre,che mi ha consigliato di
riposare.
E adesso ci troviamo a cercare su internet i motivi
per cui qualcuno dovrebbe perdere la voce,ma nessuno sembra fattibile.
-Questo forse è giusto…agitazione
e stress- dice Gonzalo indicandomi il punto in cui è scritto. –forse sei
nervoso per la gara-
Agitazione e nervosismo, ma io non sono preoccupato
per la gara di ballo. Ripeto che non mi importa niente. Ho perso la voglia di
ballare e cantare. Riprendo il foglio e scrivo la risposta all’ipotesi di
Gonzalo.
Non
penso,la gara non conta più di tanto,deve esserci un altro motivo
Gonzalo riprende a cercare,ma dopo cinque minuti
sospira.
-Non c’è nient’altro,colpi d’aria, febbre improvvisa,calo
di temperatura corporea…finiti i motivi-
Stringo forte la penna.
-Calmo,vedrai che tra un paio di giorni ti passerà-
Vado in salotto e mi siedo sul divano,accendendo la
televisione. Clicco il pulsante che dà al canale musicale. Un video musicale di
Miley Cyrus per un attimo
mi incanta,abbastanza da ascoltare con attenzione.
When the waves are flooding the shore and I
can’t find my way home anymore
That’s when I (I) look at you
Quest’ultima frase finale mi colpisce interiormente,il
significato delle parole mi riporta indietro nel tempo,quando la mia vita era
diventata splendida,degna di essere chiamata vita.
E quando le
onde stanno inondando la riva
E io non riesco più a trovare la mia strada di casa
E’ quello quando vedo te
E’ quello quando vedo te
È quello che ho provato,insieme a lei. Quando siamo
fuggiti via,diretti dove il nostro cuore ci stava portando,senza una meta
precisa,felici solo di stare insieme.
Insieme siamo riusciti a trovare la strada di
casa,la mia casa è in qualunque posto ci sia lei,lei e solo lei,l’unica che è
riuscita ad entrarmi dentro e a non uscire più. Il motivo per cui i miei occhi
ora non brillano più,il motivo per cui non ho più voglia di vivere.
E con la gola bruciante,riesco a pronunciare la
parola più bella che conosco.
-Antonella-
-Dai Bruno,almeno ora riesci a parlare,più o meno-
-Tuo fratello ha ragione figliolo,domani starai
meglio-
-Po..posso…and..are..alla..gar..a?-
Chiedo a mio padre,che sorridendo divertito per il mio temporaneo modo di
parlare da qualche ora, risponde affermativamente.
-Però non sforzare troppo la voce-
Insieme a Gonzalo andiamo a scuola, incontriamo
Patty che seppur preoccupata per suo padre è felice di partecipare alla gara.
Almeno una persona che non deludo al mondo c’è.
-Bruno,non ti dà fastidio la gola?-
-Un..po..chino- rispondo
alla mia amica,anche lei ride della mia insolita voce. Era meglio non parlare
affatto.
-Chissà perché ti è venuto questo disturbo tutto ad
un tratto-
Patty sembra pensarci su,poi sorride e scuote le
spalle.
-Ch..e..hai
pen..sato?-
-è talmente ovvio Bruno,ho capito, non ci voleva tanto…hai detto che hai ripreso a parlare dopo aver pensato
a…tu sai chi-
-E..qu..in..d..i?-
Patty sorride ancora,quasi si stesse trattenendo dal
ridere a crepapelle. Si avvicina e mi accarezza i capelli.
-Ah Bruno,Bruno,Bruno…ancora non l’hai capito?-
-Ver..amen..te
no-
Gli occhi marroni di Patty puntano i miei e il suo
sguardo serio mi fa per un attimo preoccupare.
-Rifletti,davvero non ci arrivi da solo?-
Su cosa devo riflettere? Non riesco a parlare, ho un
fastidio tremendo alla gola e ho una voglia matta di prendermi a calci da solo
da settimane.
-N..o-
-Bruno…tu
sei malato,ma di qualcosa di molto peggio di una malattia qualsiasi,di qualcosa
davvero più complicata-
-Ci..o..è?-
-Bruno, tu sei malato d’amore-
Sospiro sistemandomi la camicia blu,parte del
costume per il ballo che farò fra poco con Patty.
Mi risuonano in testa le sue parole.
Bruno,tu
sei malato d’amore
Tu
sei malato d’amore
Sei
malato d’amore
Malato
d’amore
D’amore
Non ho potuto chiederle cosa intendeva dire, le sue
amiche l’hanno trascinata a prepararsi e io ho dovuto fare altrettanto.
Come si può ammalarsi d’amore? Questa è nuova,ho
perso la voce per colpa dell’amore. Sono per caso apparso in un qualche
telefilm fantastico? Che razza di scherzo del destino.
Sorrido pensando questo,ironicamente.
Ma il sorriso scompare lasciando posto all’agitazione,fra
tutti i corridoi della scuola,me la ritrovo qui,davanti a me.
Si gira e incrocia il mio sguardo, i miei occhi per
un momento,tornano a brillare guardando l’angelo/diavolo più bello dell’universo.
Del mio universo.
-Bruno- sussura lei, e
dicendo il mio nome, il suo tono da diva non risuona nella sua voce,ritorna ad
essere la vera Antonella.
-Ehi- dico nonostante il rantolo in gola,lei si
accorge della smorfia che metto su.
-Stai bene?-
No,non sto per niente bene. Ho perso la voce,ho
perso la voglia di vivere e…ho perso te,la mia
ragione di vita,vorrei risponderle,ma ovviamente mi trattengo. Lei mi odia, per
uno stupido malinteso, per colpa mia è tornata ad essere Anto
the best,la perfida Divina che tutti temono.
-Si- dico. Lei mi guarda confusa. Fingo un sorriso.
-Stai mentendo,ultimamente non fai altro che
mentire-
-E..e.tu..all..ora?- Lei rimane stupita di come le ho risposto,questa
voce non mi aiuta di certo.
-Perché parli cosi?-
-Ho..pers..o..la..vo..ce-
Antonella si guarda intorno,guarda ancora me e
infine scoppia a ridere. Una risata che poche volte ho avuto il piacere di
ascoltare,una risata senza cattiveria e perfidia,ma felice e innocua. La risata cristallina che mi ha fatto innamorare di lei.
-Non…rid..e..re..di..m..e-
Lei non risponde, si limita a ridere ancora più forte,facendo
sorridere anche me. Nonostante tutto,mi piace vederla contenta. Anche se questa
risata sa tanto da presa in giro.
-Scusa,è che…sei cosi
buffo-
-Bu..f..fo
io?- Chiedo indicandomi. Lei annuisce e ride ancora.
Il mio sorriso si allarga di più,ma lei sa bene che
la mia espressione ora non ha niente di divertente. Infatti smette di ridere e
mi squadra,cercando di capire cosa penso.
-Che hai in mente,Bruno?-
E prima che possa difendersi, mi avvicino a lei
afferrandole le braccia e spingendola
verso il muro. Lei sospira quando sente le mie labbra sfiorare la sua guancia.
-Cre..di..an..cor..a…ch..e..s..ia…bu..ffo?-
Antonella,risentendo la mia voce,scoppia in un'altra
fragorosa risata.
-Sai ti devo ringraziare, era da tempo che non
ridevo cosi-
Sorrido. È bello sapere che è grazie a me che i suoi
occhi hanno un aria serena.
Ma ciò non toglie che mi stava prendendo in giro,per
cui stringo la presa su di lei e avvicino il mio viso al suo,sfiorando i nostri
nasi.
So che rovinerò il momento magico che si è creato,ma
ho bisogno di sapere se prova ancora dei sentimenti per me.
-An..to…io…t..i..piac..cio..al..meno..un..pò?-
-Bruno io…-
-Risp..ondi…ver..ame..nte-
Lei sospira e fonde i suoi occhi di cioccolata con i
miei,di nuovo color smeraldo vivo.
-No Bruno. Non mi piaci,neanche un po’.-
E il mio cuore si spezza definitivamente.
-Ma…-
-Non mi piaci,tel’ho detto.-
Sbuffo, credevo ci fosse un'altra possibilità per
noi, credevo potessimo tornare insieme,invece ho un'altra delusione da mandare
giù.
Libero Antonella dalla mia presa incapace di
guardarla negli occhi,mi allontano diretto nell’aula di musical,dove Patty mi
starà aspettando. Sono uno stupido, Antonella non tornerà più insieme a me, l’ho
ferita, le ho fatto del male e non mi
perdonerà mai.
-Bruno-la
sua voce mi blocca- non mi hai fatto finire. Non mi piaci,non potrai mai
piacermi,non puoi e non potrai mai solamente piacermi perché io ti amo-
E mentre il mio cuore si ricuce mi ritrovo coinvolto
nel bacio più bello della mia vita,dimenticandomi di tutto,stringendo Antonella
a me e pensando solo all’amore che provo per lei.
Alla fine della gara,annunciano i vincitori e come
mi aspettavo la coppia vincente è quella formata da Patty e Bruno che vengono
coinvolti in un applauso stravolgente.
-Allora,volete dire qualcosa sulla vostra vittoria?-
Domanda Paolo ai due ragazzi.
-Entrambi siamo molto contenti e ringraziamo la
giuria per averci dato questa grande gioia- dice Patty,sorridendo.
-Molto bene e tu Bruno,hai niente da dire?-
E il ragazzo,titubante risponde a Paolo.
-Io e…Pat..ty..sia..mo…mol..to con..ten..ti,non..c’è..al..tro..da..di..re-
E ricomincia l’applauso.
Mi volto verso mia nipote che osserva Bruno come se
fosse un Dio sceso in terra.
-Nipotina,perché Bruno parla in quel modo?- Domando sorridendo
del tono di voce del mio studente.
Antonella si gira, fa un sorriso abbaliante.
-Non è ovvio zio? È malato d’amore- risponde
tornando ad osservare Bruno che fa l’occhiolino ad Antonella,sorridendo
leggermente e mettendo in bella mostra il trofeo.