Piccola shot che dedico ad una persona importante: la mia Ils.
Spero vi piaccia, c'è parte di me all'interno.





Odio sentirmi in questo modo: sedotto ed abbandonato.
A volte devo fare affidamento su tutte le mie capacità mentali per ricordare a me stesso che non sono uno stupido scolaretto innamorato.
Sono un generale dell'esercito macedone, il più grande di tutti i tempi, eppure è così strano come l'amore possa far chinare, dinanzi a sè, tutti gli uomini, anche il più feroce in battaglia.
Pensiamo di essere immuni a questa malattia incurabile, ma quando ne veniamo inevitabilmente infettati, non c'è scampo, non possiamo fare altro che sperare, desiderare con tutto il cuore che la persona di cui siamo innamorati ricambi il sentimento.
Ed è esattamente quello che da una vita sto sperando io; tu sei così libero, così passionale nei tuoi modi, che mi rimane difficile pensare che tu riesca a rimanere legato a qualcuno, solo ed esclusivamente a quel qualcuno.
Il tuo grande cuore trattiene dentro di sè così tanto amore che non può essere sprecato donandolo ad una sola persona.
Lo so, Alessandro, il tuo cuore non sarà mai solo mio.
E questo non immagini nemmeno quanto mi ferisca, perchè il mio, tu lo possiedi dal primo momento in cui da bambino hai posato i tuoi meravigliosi occhi nei miei; ed ogni giorno ti impossessi di un pezzo di me, e sono sicuro che prima o poi dell'Efestione, che tu dici tanto di amare, non rimarrà altro che un mucchio di carne senza vita, perchè la mia essenza è entrata in te.
Tolomeo dice che è normale avere questi dubbi, è normale che io abbia paura che il tuo amore nei miei confronti non sia nemmeno un quarto di quello che io provo per te, mio Alessandro.
Che stupido, scrivo su questa pergamena il tuo nome, come se prima o poi tu dovessi leggerne il contenuto.
Ma se sono certo di una cosa è che tu non dovrai mai leggere ciò. Non mi perdonerei mai se vedessi il tuo viso sorpreso e il tuo sguardo freddo e deluso da me.
Ma sappi una cosa Alessandro, amico mio, amore mio: nonostante i dubbi, le difficoltà, gli allontanamenti che il nostro rapporto comporta, tu per me resterai sempre quel bambino che giocava con me sulle stradine di Pella, quell'adolescente a cui ho dato il primo bacio dopo una noiosa lezione di Aristotele nella scuola di Mieza, quel grande uomo che mi ha fatto varcare confini che nessuno si era mai permesso di superare.
E sarai sempre il mio dolce Alessandro, l'amore della mia vita. E mi accontenterò di stare per sempre un passo dietro di te.
***
Alessandro pose la pergamena sul tavolo di legno nella sua lussuosa camera da letto.
Vedeva tutto annebbiato a causa delle lacrime che nascevano dai suoi luminosi occhi grigi.
Efestione era morto, ed era stata tutta colpa sua. Non l'aveva amato abbastanza, non gli aveva mai dimostrato quanto fosse indispensabile per lui la sua presenza.
Leggere quelle parole fecero morire il re. Non fisicamente, ma psicologicamente.
Alessandro non c'era più. E come aveva detto Efestione in quella lettera: di lui era rimasto solo un mucchietto di carne senza vita, poichè la sua essenza era volata via insieme al suo amato.





Fatemi sapere se vi è piaciuta. E' davvero importante per me.
Grazie.
Vanessa.