Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: InstantDayDream    18/06/2010    2 recensioni
I Grifondorono continuarono a festeggiare fin quando la McGrannitt, nella sua migliore tenuta da notte, non venne ad intimargli di smettere immediatamente. Borbottando si diressero tutti verso i propri dormitori.
-Hey Jen, mi dai una mano a mettere a posto?- le chiese Fred bloccandola per un braccio.
-Perché proprio io?- borbottò lei, sperando di essere riuscita a fare un tono annoiato abbastanza convincente.
-Perché sei l’unica rimasta…hai vinto una nottata di pulizie con il tuo amico Fred, non sei contenta?-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Fred Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Without you

Jenny era accovacciata sotto un grande faggio, nel parco di Hogwarts, lo sguardo perso sul lago innanzi a sé, dove il sole dipingeva ombre scintillanti lambendone la superficie. La tomba in marmo bianco, apparsa solo pochi minuti prima, era alle sue spalle, e la ragazza faceva di tutto per non guardarla, mentre calde lacrime continuavano a rigarle le guance. Suo zio non avrebbe voluto vederla così, ma lui se ne era andato, non le avrebbe mai più detto che un sorriso vale più di mille lacrime e che per una mente ben organizzata la morte non è altro che una nuova avventura; lui se n’era andato e l’aveva lasciata sola, completamente sola, ad affrontare il suo destino senza nessuno su cui poter contare in ogni situazione. Un rumore accanto a lei la fece voltare: Harry. Il ragazzo le fece un sorriso triste che Jenny cercò di ricambiare, con scarsi risultati. Adesso capiva come doveva sentirsi Harry da troppo tempo, solo, completamente solo, e in quel momento sentì un forte moto d’affetto verso l’amico.
-Voglio aiutarti nella missione che ti ha lasciato Harry- disse all’improvviso, cacciando via le lacrime.
-No Jen, non metterei nessuno di voi in un tale pericolo- rispose lui, mentre stringeva convulsamente il falso medaglione.
-Credi che ti lasceremmo solo? E poi io non ho più niente da perdere…ho solo voi, proprio come te- osservò la ragazza, non senza una punta di orgoglio.
-Hai Fred-
-Tu hai Ginny-
-L’ho lasciata-
Jenny osservò Harry sgranando gli occhi, tutto quello non aveva un senso. Ginny era l’ossessione di Harry, come amava definirla lei, era l’unico motivo che lo teneva con i piedi per terra, che lo faceva sentire un ragazzo normale, era la ragione per cui il futuro non gli sembrava così terribile, come poteva averla lasciata?
-Che cosa?- domandò, sorpresa.
-L’ho lasciata- ripetè Harry , le labbra che fecero una strana smorfia
-Questo l’ho capito…ma…perché?-
-Perché per lei sarebbe stato troppo pericoloso, se si fosse venuto a sapere quanto era legata a me sarebbe stata la prima dell’elenco delle vittime di Volemort…-
Jenny annuì e sospirò. Lei era stata egoista, avrebbe dovuto pensarci da sola a fare lo stesso, a lasciare Fred. Gli occhi le si riempirono di lacrime un’ennesima volta al solo pensiero, ma lei aveva imparato a scegliere tra ciò che era facile e ciò che era giusto, come le aveva insegnato Harry, come le aveva insegnato lo zio.
-Sono irremovibile- disse ad un tratto, alzandosi. –Vado da Fred, sistemo una certa questione e verrò con te: da solo non puoi farcela e sconfiggere Voldemort è molto più importante di tutto il resto. Avremo tutto il tempo del mondo, dopo…-
Harry sorrise amareggiato e la osservò allontanarsi verso il gruppo di sedie dove erano seduti i Weasley, non avrebbe mai voluto costringere nessuno a fare tutto quello, ma Jenny aveva ragione, non poteva farcela da solo.

***


Jenny guardò Fred negli occhi cercando di decifrare la sua espressione. Era difficile capire cosa stesse provando in quel momento, dato che i suoi occhi scuri sembravano proiettare tutte le emozioni di questo mondo. Probabilmente era deluso, anche se sembrava più arrabbiato, magari frustrato dalla cosa, però nei lineamenti del volto aveva preso posto l’incredulità. Jenny aveva deciso di comunicargli la notizia ed andarsene, ma adesso che lui le era così vicino tutti i suoi buoni propositi erano crollati. Lo guardò ancora, cercando di imprimersi nella mente ogni tratto del suo volto, ben sapendo che non l’avrebbe più rivisto tanto presto, con il cuore che sembrava fermarsi al solo pensiero di andare avanti senza lui al suo fianco. Anche Fred la stava guardando, gli occhi che vagavano sul suo volto, sul suo corpo, uno sguardo così penetrante che Jenny si sentì arrossire, nonostante di solito fosse lei la specialista in quelle occhiate che sembravano poterti guardare dentro. Senza accorgersene emise un piccolo singhiozzo e solo in quel momento si rese conto che stava piangendo. Non poteva piangere, non poteva essere così debole o Fred non l’avrebbe mai lasciata andare, ed era fondamentale che Fred la lasciasse andare, altrimenti non sarebbe mai stato al sicuro con quello che si apprestava a fare.
-Mi stai lasciando?- le domandò alla fine, parlando per la prima volta.
-Sì- rispose lei, con la voce tremante. Perché non le riusciva a controllarsi? Doveva mantenere la calma!
-E ti spiacerebbe ripetermi il motivo?- chiese ancora Fred, con del sarcasmo nemmeno tanto nascosto.
-Perché partirò con Harry, sarà una missione importante e pericolosa ed è probabile che ci ritroveremo Voldemort stesso ad inseguirci e chi più ci è vicino più sarà in pericolo- spiegò un’altra volta, in tono piatto, usando le stesse identiche parole che aveva pronunciato prima.
-E non ti è mai passato per la testa che sapevo che questo sarebbe successo prima o poi e non me ne è mai importato niente?- continuò lui, sempre con quel suo sarcasmo pesante, che non l’aveva mai fatta sentire peggio.
-A me importa. Importa che tu sia salvo…dopo ci sarà tutto il tempo del mondo, adesso ho promesso di aiutare Harry e non metterò in pericolo te per questo! Certo…ci vorrà del tempo e se tu troverai un’altra, se vorrai andare avanti, saprò farmene una ragione…-
Fred sbuffò, interrompendola, mentre una risata, del tutto priva di divertimento, gli spuntava a fior di labbra. Un suono orribile, così diverso dalla risata di Fred, che era adorabile nel suo essere incontrollata, divertita, che avrebbe messo di buon umore anche Mirtilla Malcontenta probabilmente. Jenny singhiozzò ancora, nonostante stesse cercando di impedirselo.
-Tu…qualche mese fa hai accettato di sposarmi e ora mi parli di farmi una vita con un’altra?- il tono di Fred si faceva sempre più incredulo.
Jenny abbassò lo sguardo, incapace di sostenere il suo ancora a lungo, mentre i singhiozzi la scuotevano e le lacrime, rigandole il viso, andavano a bagnare la terra, come tristi gocce di rugiada. Aveva sperato fino all’ultimo ch lui non le riportasse alla mente tutto quello, ma sapeva che era impossibile. Quando le aveva chiesto di sposarlo, però, credeva che lo zio sarebbe rimasto vivo ancora a lungo, che non sarebbe stato tutto così pericoloso come era adesso, anche peggio dell’ultima volta che Voldemort aveva preso il potere. Aveva deciso da tempo di aiutare Harry, ma credeva che con loro ci sarebbe stato lo zio. Alzò lo sguardo verso il faggio dove si trovava Harry e notò che lo avevano raggiunto Ron ed Hermione. Loro l’avrebbero aiutata a non pensarci, ne era sicura, e il costante mettere a rischio la propria vita sarebbe stata una preoccupazione sufficiente per mettere a tacere il dolore che le esplodeva nel petto in quel momento. Alzò gli occhi ed incrociò quelli di Fred, mentre la mente si perdeva in un ricordo, che sembrava essere lontano anni luce.

Jenny stava scendendo le scale con Ginny, la mattina di Natale, con espressione vagamente imbronciata. Ginny le aveva rivolto un sorriso incoraggiante e lei aveva cercato di ricambiarlo. Sapeva che era incredibilmente infantile prendersela perché nella sua pila di regali mancava quello di Fred, ma non poteva farne a meno. Quando era ad Hogwarts le mandava almeno un regalo a settimana, era vero, e questo doveva essere sufficiente a non farle esigere niente per Natale, ma non riusciva a convincersene. Non voleva un regalo costoso per il gusto di averne avuto uno, le andava bene anche una cosa minuscola, purchè fosse qualcosa da tenere sempre con lei, che le ricordasse Fred, fosse stato anche un angolo di pergamena con scribacchiati sopra i loro due nomi. Sul pianerottolo delle scale incrociarono Harry e Ron.
-Auguri ragazze! O h e grazie per il regalo Jenny, favoloso!- esclamò Ron, a cui aveva regalato dei guanti da portiere, firmati Cannoni di Chudley.
-Figurati…e grazie anche a voi- rispose lei, con un mezzo sorriso. Ron non aveva mancato di riempirla di Rospi alla Menta anche quell’anno, che erano i suoi dolci preferiti, come ben sapeva, e Harry le aveva preso un libro enorme contenente tutta la storia degli Appleby Arrow, la sua squadra di Quidditch del cuore.
-Oh…figurati…geniale il Pianificatore di Schemi per Quidditch…- balbetto Harry, che era stato piuttosto intento a fissare Ginny, che quella mattina era molto più carina del solito, ammesso che fosse possibile. Jenny se ne accorse e ridacchiò, Harry la fulminò con lo sguardo mentre, fortunatamente, nessuno dei due Weasley pareva essersi accorto della cosa.
-Perché ridevi?- le domandò Ron.
-Che bel ciondolo! Regalo di Fred?- domandò Harry a voce alta, prima che lei potesse anche solo pensare di rispondere, attirando l’attenzione di Ron sul ciondolo che aveva al collo: una sagoma di una fatina in cristallo, che emanava riflessi arcobaleno quando un raggio di luce la colpiva. Jenny non rispose, tornando leggermente imbronciata, e si limitò a scendere le scale in silenzio. Avvertì Ginny strofinarle una spalla in maniera affettuosa, mentre Harry chiedeva a mezza voce a Ron cosa avesse chiesto di male. Jenny sospirò. Quel regalo le era piaciuto molto in effetti, peccato che fosse opera di George e non di Fred. Scosse la testa, imponendosi di smettere di essere così infantile, altrimenti non sarebbe riuscita a godersi quei pochi giorni che aveva a disposizione con Fred. Entrò in cucina fissando ancora il pavimento, e mugunando un “Auguri a tutti” appena udibile. Non si preoccupò nemmeno di accertarsi chi ci fosse, certa che al massimo sarebbe mancato qualche membro della famiglia Weasley, o magari Fleur, che stava cominciando a diventare insopportabile, persino più dell’estate.
-Finalmente! Credevamo che foste morti nel letto, sapete?- disse allegramente una voce ben conosciuta, che fece alzare a Jenny la testa in modo talmente rapido che si fece male al collo.
-Zio!- esclamò, trovandosi faccia a faccia col preside di Hogwarts, in una splendida veste viola scuro, dalle rifiniture argentate –che ci fai tu qui?- concluse, correndo tra le sue braccia, nell’ennesimo gesto infantile della giornata. Era contenta che lo zio fosse lì, e socchiuse gli occhi mentre lui ricambiava l’abbraccio, stringendola a sé per un po’. Era un bene che lui fosse lì vicino a lei, perché avrebbe saputo rimetterle a posto la giornata, anche senza che lei gli dicesse quale era il problema.
-Credo che qualcuno debba dirti qualcosa…- osservò suo zio. Jenny, si allontanò da lui quel tanto che bastava ad osservarlo negli occhi blu, dietro agli occhiali a mezzaluna, solo per ricevere una delle solite occhiate penetranti di Albus Silente.
Qualcuno alle sue spalle dette un colpo di tosse, facendola girare. Era Fred, chi sennò? Lo guardò inarcando un sopracciglio, incrociò il suo sguardo e il calore che riusciva a dargli la sua presenza la fece sorridere.
-Buon Natale Fred-disse, lasciando per un attimo lo zio, andando a sfiorare la guancia del rosso con le sue labbra.
-Buon Natale- rispose lui in un sussurrò, stringendola a sé per un attimo. Jenny avvertì il suo petto vibrare per una risata silenziosa, una situazione a cui non si può essere del tutto estranei se si sta con Fred Weasley, ma stavolta non riusciva a capire cosa ci fosse da ridere.
-Credo tu voglia il tuo regalo…-disse Fred, guardandola negli occhi.
-Il mio regalo?- domandò lei, che ancora non aveva capito dove volesse andare a parare.
-Sì è Natale, la gente si fa i regali…lo sai vero?- rispose lui, osservandola con un sogghigno.
Jenny era troppo abituata all’ironia dei gemelli Weasley per prendersela e, inoltre, quello era uno dei tanti motivi per cui lo amava.
Annuì, rendendosi conto che George, suo zio, i signori Weasley e persino Bill stavano sorridendo. Incrociò lo sguardo con Harry, Ron ed Hermione, che, se non altro, sembravano spiazzati quanto lei. Riportò lo sguardo verso Fred ed ebbe un sussulto: davanti a lei reggeva una scatolina quadrata, di un violento color magenta, su cui spiccava la “W” simbolo dei Tiri Vispi Weasley. Titubante la prese dalle mani di Fred: era piuttosto certa che il nuovo scherzo che stavano brevettando avesse la confezione verde acido, ma con quei due non si poteva mai sapere. Aprì il coperchio della scatola e, in men che non si dica, si ritrovò avvolta da bolle di sapone che le vorticavano attorno e da una nebbia azzurrina che sembrava brillare, abbastanza fitta da non farle vedere ad un palmo dal naso.
-Te l’avevo detto che era troppo forte!- sentì George, che stava ridendo
-No, è perfetto…vedi che sta cominciando a diradarsi?- disse Fred, compiaciuto.
L’avrebbe ucciso, poco ma sicuro. Anche se, effettivamente, la nebbia stava andando via non riusciva ancora a capire cosa ci fosse di divertente in tutto quello e, perché, avessero bisogno di uno squadrone di Weasley, più suo zio, per farle da cavia. Se solo avesse potuto fare magie…avrebbe volentieri riempito quei due di pustole!
-Moooolto simpatico Fred, davv…- Silenzio. Lo sguardo di Jenny si perse all’interno della scatola magenta, all’interno della quale ne era spuntata un’altra più piccola, di velluto nero, dove era poggiato un cerchio di brillantini, solo dei brillantini, senza montatura alcuna. Un anello.
-Jen?- la chiamò Fred, avvicinando la mano al suo mento per alzarle il volto. Non si era resa conto di quanto tempo aveva passato a guardare la scatola e il suo contenuto. Guardò Fred per un attimo, prima di riportare lo sguardo sull’anello, ma questo non c’era più. Lo sapeva che doveva essere stata un’allucinazione, in fondo un anello poteva significare solo una cosa, e non vedeva come questo poteva essere possibile, visto che lei aveva solo sedici anni e Fred appena un paio in più. Poi, improvvisamente, l’anello riapparve, tra le mani di Fred.
-Jenny, vuoi…-lo sentì cominciare a dire.
-Fred! Ricordati a patto di cosa abbiamo acconsentito!- lo interruppe la signora Weasley.
Jenny era consapevole di averla guardata in modo seccato, ma non le sembrava la situazione in cui una qualunque persona si sarebbe dovuta intromettere.
-Si, si, allora…sono consapevole che sei ancora minorenne, fino al primo agosto, e stai andando ancora ad Hogwarts, ma, non appena questi due piccoli problemi del tutto trascurabili si saranno risolti…mi vuoi sposare?- Fred stava sorridendo, come non le aveva mai sorriso, e lei rideva, perché tutto questo era proprio da Fred Weasley. Annuì tra le risate.
-Scusami Jen, credo di non aver afferrato- osservò lui, ridacchiando.
-Certo che voglio sposarti! Quando sarò maggiorenne e avrò finito Hogwarts…- si affrettò ad aggiungere intercettando lo sguardo della signora Weasley.
-E avrai un lavoro!- aggiunse lei, guardandoli severamente, anche se stava sorridendo.
Fred richiamò la sua attenzione con un colpo di tosse, mettendole l’anello all’anulare sinistro. Jenny lo osservò per un attimo, quindi si avvicinò a lui, sfiorandogli le labbra con un bacio, il massimo che potevano permettersi davanti a tutta quella platea, consapevole che dopo avrebbero festeggiato in privato.
-Dunque- la voce dello zio la fece sussultare: si era quasi dimenticata della sua presenza lì.
-Anche io ho qualcosa per voi- osservò, sorridendogli.
Jenny intercettò lo sguardo di Fred, interrogativo quasi quanto il suo, prima di voltarsi nuovamente sulla figura del preside, che, adesso, stringeva in mano due ciondoli, due piccole sfere di cristallo, che sembravano contenere luce. Ne porse una alla nipote ed una a Fred. Loro le presero guardandole affascinati, ma senza capire cosa fosse. La luce all’interno delle sfere era nebulosa e scintillante, vorticava inarrestabile e mandava i riflessi dell’arcobaleno. Il cristallo che la conteneva era tiepido, non troppo, un calore piacevolissimo al contatto con le mani, dava serenità.
-Che cos’è?- chiese Jenny.
-È la vita- rispose semplicemente Silente.
-La vita?- Lo zio e le spiegazioni chiare non erano mai andate d’accordo, questo era evidente.
-Proprio così, la vita. Se la tua sfera dovesse diventare scura allora saprai che il Signor Weasley- e nel dire questo indicò Fred, dato che di Weasley nella sala ce n’erano fin troppi –ahimè non è più tra noi e lo stesso vale per lui. Ho pensato che potesse esservi utile, adesso che siete lontani-
-E lo è! Grazie zio!- sorrise, mentre la metteva al collo, lasciandola poi scivolare all’interno delle vesti, direttamente sul cuore.


Jenny riemerse dal ricordo, fissando nuovamente lo sguardo su Fred. Solo adesso notò che i suoi occhi erano pieni di lacrime che si sforzava di trattenere e si morse il labbro, maledicendosi. Come poteva far piangere Fred Weasley? Meglio così, che morto per me. Una vocina nella sua testa stava cercando di convincerla che era davvero meglio così. Abbassò lo sguardo sull’anello, al suo anulare sinistro. I piccoli diamanti brillavano ancora di più del giorno in cui glielo aveva dato, merito del sole che splendeva in cielo. Lo fissò un’ultima volta, prima di sfilarselo.
-Credo che questo dovresti tenerlo tu- disse, molto lentamente, porgendogli l’anello, guardando in un punto non ben definito tra la sua spalla e l’albero dietro di lui, per non dover fissare né Fred, né l’anello, simbolo di una promessa che stava infrangendo.
Fred prese l’anello e lo osservò per qualche minuto, in silenzio.
-È davvero la fine, allora- osservò quindi, con una voce che non sembrava nemmeno lontanamente la sua.
Jenny annuì.
-Prenditi cura di te Fred- gli disse con tono supplichevole.
-L’ho sempre fatto- rispose lui, amaro. Jenny si sforzò di sorridere e si girò, per raggiungere gli altri. Camminava piano, per cercare di sentire se Fred si muoveva o meno, quandò avvertì il rumore dei suoi passi cominciò a camminare più veloce, quindi, improvvisamente si fermò.
-Fred!- esclamò, quasi urlando, voltandosi verso di lui. Anche lui aveva smesso di camminare e si era girato a guardarla con una scintilla di speranza nello sguardo.
Jenny corse verso di lui, gettandogli le mani al collo, sotto i vestiti, cercando qualcosa che non riusciva a trovare. Fred la guardò smarrito, non capendo le sue intenzioni. Finalmente le mani della ragazza si serrarono attorno ad un sottile cordoncino nero e tirarono fuori il ciondolo che gli aveva lasciato suo zio. Trovava quasi strano che l’incantesimo durasse anche ora che lui non c’era più. Prese le mani di Fred e le strinse attorno al cristallo tiepido.
-La mia vita, è nelle tue mani- gli sussurrò, la voce rotta dall’ennesimo attacco di pianto. Poggiò le labbra sulle sue mani per un istante, quindi corse via, verso il faggio, senza girarsi più a guardarlo, nemmeno una volta.


Ebbene sì, un poco alla volta sta per finire anche la storia di Jenny e Fred...prometto che ce la farò a completarla, tra un'esame e l'atro =)
Un grazie per le vostre recensioni, mi danno la voglia di continuare a scriverla =)

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: InstantDayDream