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Autore: _thunderstorm_    19/06/2010    3 recensioni
... E ora sto seduto qui, nella mia stanza, guardandoti morire.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ehmehm... Questa è la mia prima nonsense originale e - sapete? - a me non piacciono le nonsense. Questa, in particolare, non mi piace. Ma, oh, è la mia. Comunque, un senso in fondo ce l'ha, per me ce l'ha eccome. Introspezione dentro un meschino animo umano, uno qualsiasi, uno mediocre.
Ah, la nonsense può leggermente ricordare "Needles", dei SOAD. Il riferimento è puramente casuale.
... Sarei curiosa di sapere che effetti collaterali ha la lettura di codesta cosa, sempre che non siano letali. Quindi, recensioni molto gradite. ;-) Accetto volentieri anche quelle cattive, basta che siano costruttive. 



The Insanity into me





Che fai, Vecchia?


La stanza odora di morte, pareti – bianche - imprigionano la tua essenza nella loro stretta, non lasciandoti uscire. Stai stesa sul letto, avvolta da lenzuola – bianche – che presto saranno tuo sudario personale.
Tutto questo ti sta incredibilmente bene, l’aria che respiro sa di te.


Odio il Bianco, così insipido, esprime mancanza di colore o, comunque, di qualcosa.
Odio la Morte, così superiore, signora ricca e dominatrice.
Odio Te, mia spina al fianco, verme dentro di me.


E ora sto seduto qui, nella mia stanza, guardandoti morire.

Che fai, Vecchia?


Già anelo il profumo della libertà, lo percepisco oltre la porta di questa tua tomba, di questa mia camera, libertà di non sentirti appresso, di non dover fare riferimento a Te, quando io – in realtà - sono Me.

Tu non sei Me. Tu non sei Me.


 La porta è a un passo di distanza, un passo, un passo soltanto. Basta che mi alzi, allunghi la mano, abbassi la maniglia. Solo questo.
Così semplice.
Così semplice, dopo anni di dolore, di rimpianto, di invidia, di rabbia di averti con Me, in Me.
Così semplice.


Mi alzo.
Allungo la mano.
Abbasso la maniglia.


Il respiro è veloce, il profumo – libertà – è inebriante.
Così semplice, così semplice.
Ma, poi, ancora dolore, rimpianto, invidia, rabbia.


Oh. Non si apre.


Odio il Bianco, così insipido, esprime mancanza di colore o, comunque, di qualcosa.
Odio la Morte, così superiore, signora ricca e dominatrice.
Odio Te, mia spina al fianco, verme dentro di me.

Odio Me.


Stai per morire, Vecchia.
E Io con Te.
   
 
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