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Autore: zero2757    21/06/2010    3 recensioni
I loro occhi avevano visto l'infinito dell'universo ma non si erano mai soffermati ad ammirarlo, si erano sempre limitati a combattere tra loro senza una spiegazione valida ma, grazie alla giovane che adesso cantava per loro, volsero il loro sguardo al cielo e ammirarono la bellezza della loro dimora.
[Koga Saejima; Kaoru Mitsuki; Rei Suzumura]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Profumo di Luna Piena









[L'acqua si scava la strada
anche attraverso la pietra e
quando è intrappolata si crea un nuovo varco.]




Era stesa ai piedi di un enorme ciliegio, il caldo prevaleva; facendo splendere ancora di più le foglie verdi.
Indossava solamente un vestito bianco, sbracciato, che le arrivava appena sopra al ginocchio, i capelli corvini sparsi per il terreno; erano coperti da alcuni petali rosa. Gli occhi della giovane erano chiusi, il suo battito regolare. Dormiva.
Il vento si leva e scuote le fronde, questo rumore fa assopire sempre più la ragazza già dormiente.
D'un tratto, Kaoru Mitsuki, apre gli occhi e comincia ad ammirare l'enorme albero, una voce di bambina si spande per l'aria. Alla voce bianca si uniscono anche altre persone, Kaoru si alza ma è come se non sentisse niente; i capelli sono costellati di piccole macchie rosate. Improvvisamente si mette a ridere e a girare intorno al ciliegio che, per un momento; un momento soltanto, prende le sembianze di un uomo con lunghi capelli bianchi raccolti in un codino alla samurai; vestito da un kimono dell'era Tashio.
Le sorride amorevolmente; per poi tornare alla sua forma di albero. Kaoru, sempre con il sorriso sulle lebbra, posa una mano sul tronco nodoso del ciliegio. Per un istante, Kaoru, chiuse gli occhi e, quando li riaprì, il cielo era costellato ed il turchese si era sostituito al nero della notte. La brezza la fece rabbrividire ma le bastò poco per farle staccare la sua mano dall'albero, fece qualche passo, come una bambina piccola che impara a muovere i primi passi, timorosa di lasciare l'ombra del grande ciliegio. Ma, oltre i rami pieni di fiori, vide il cielo notturno nella sua totale bellezza, squarciato, da una sorta di fiume, la via lattea.
Fu allora che le voci giunsero alle orecchie di Kaoru che ascoltò, estasiata, da le loro parole. Chiuse gli occhi e, in quel preciso momento, un profumo conosciuto si levò in aria.
Era freddo, come le frasche.
Salato, come il mare.
Dolce, come il sapore di una pesca.
Odoroso, come l'odore dei ciliegi in fiore.
Kaoru si sforzava di capire cosa fosse ma, le sue 'celluline grigie'; come le chiamava lei, non volevano funzionare. Così, riaprì gli occhi. In quel momento, due stelle cadenti; una argentata e l'altra dorata, si scontrarono ed atterrarono pochi metri lontano da lei causando schizzi di colore nella notte pesta.
Kaoru incominciò a correre verso la direzione toro-tigre; finché non giunse sulla sponda di un lago, difronte a lei non vi erano due stelle ma due armature radianti e splendenti più del sole che impugnavano delle spade.
Le voci non avevano ancora terminato il loro canto e fu così che, Kaoru, incominciò a cantare. Le due armature, in procinto al combattimento, si voltarono e videro una luce bianca che circondava una giovane. Il tempo scadde e le armature scomparirono; lasciando il posto a due giovani che ascoltavano con attenzione le parole di quella canzone.
I loro occhi avevano visto l'infinito dell'universo ma non si erano mai soffermati ad ammirarlo, si erano sempre limitati a combattere tra loro senza una spiegazione valida ma, grazie alla giovane che adesso cantava per loro, volsero il loro sguardo al cielo e ammirarono la bellezza della loro dimora.
La melodia finì e, con una risata infantile, Kaoru prese a correre verso il ciliegio, suo padre e creatore. I due giovani le corsero dietro finché non si ritrovarono davanti all'albero; che assunze sembianze di un essere umano, lo stesso umano che aveva sorriso a Kaoru quando vi girava attorno. Nessuno disse niente, perché parole vane sarebbero servite a poco ma, tutti insieme, ammirarono la via lattea; finché il ciliegio non si illuminò di una luce tra il rosa ed il bianco, facendo piovere i suoi petali. Kaoru, che si era nascosta dietro il tronco; uscì dal suo nascondiglio levando le mani al cielo per girare su se stessa e, contemporaneamente, intorno al ciliegio.
Rideva, rideva e rideva, le piaceva ridere.
Ad un certo punto, però, si fermò e guardò i due ragazzi che erano rimasti basti alla sua 'danza' e con un sorriso materno, non più di una semplice ragazzina, cominciò a parlare.

«Combattere fa scatenare guerre su guerre. Ma se provate a comprendere le sofferenze che infliggete al prossimo; tornate qui. Tornate da me, miei cavalieri»

E con tale frase, Kaoru, divenne tanti petali di ciliegio, scomparendo nella notte scura.
Vani furono i richiami dei due cavalieri, vane furono le loro urla e e le loro domande volte al cielo.
La canzone terminò, lasciando il silenzio.



Koga si svegliò di soprassalto.
Non si era cambiato dalla sera precedente, vestito in pelle con il suo cappotto bianco. Non si era neanche accorto di stringere, acora, la katana a tal punto di fargli avere una sorta di addormentamento della mano, aveva di nuovo fatto quel sogno. Aveva di nuovo visto quel viso, anche se non sapeva di chi fosse, lo sconvolgeva sin nel profondo. Si alzò e, stranamente, Zarba non fece commenti sul suo riposo, si diresse al piano inferiore dove si precipitò fuori augurando a Gonza, il suo maggiordomo, una buona serata dato che, prima di uscire, aveva dato un'occhiata all'orologio e segnava le nove passate.
Zarba gli disse dove si trovava l'orrore e incominciò la sua corsa, mentre correva sentì un profumo e si accorse che era lo stesso che riusciva a percepire nel sogno. Alzò lo sguardo al cielo, la luna piena splendeva come non mai e fu allora che sorrise. L'odore che sentiva era profumo di luna piena, e, mentre si inebriava, continuava a correre con una certezza nel cuore.






Owari








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Blateramento Dell'Autore:





Bonsoir a tout le monde!
Je suis Auteur! Stavo leggendo una storia intitolata After Dark di Murakami Haruki e stavo ascoltando la canzone di Rena dell'anime Acquarion, quando, improvvisamente, mi è venuta in mente questa storia.
Ho pensato di unire la tradizionale festa dei ciliegi assieme a qualcosa di onirico e di legarlo insieme, ma per fare ciò avevo bisogno di personaggi e, quando stavo guardando Garo in streaming mi sono venuti in mente sempre più dettagli e sempre più flash.
Ho pensato: se Koga e, contemporaneamente, Kaoru e Rei facessero lo stesso sogno come sarabbe?
Ovviamente è sottointeso il fatto che tutti i personaggi citati stiano sognando la medesima cosa. Molti di voi vi chiederete chi fosse il 'vecchio bacucco' che appare, bene!
Il 'vecchio bacucco' è uno dei Kami(dèi) del cielo, ho voluto metterlo per dire: siamo stati creati dalla medesima cosa o persona. Koga e Rei litigano e si battono in continuazione ma alla vista di Kaorue e del Kami smettono ed incominciano a vedere ciò che li circonda, liberandoli dalla loro oppressione. Il sogno si rifà a prima dell'incontro di Koga e Kaoru, quindi, prima del primo episodio (che rigirio @_@) ed ho scelto il titolo Profumo di Luna Piena perché Kaoru, in giapponese, significa «profumo» profumare, mentre, Mitsuki è «luna» luna piena.
Spero che il significato che vi è dietro sia ben visibile per tutti, mi dispiace che questa storia sia un pò incasinata, molto incasinata, ma è ciò che ho tentato di spiegare è la bellezza che ci circonda. Commentate in tanti!
Kiss, Micheila: zero2757


   
 
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