Captain
Nessuno
parlava. Si guardavano tutti l’un l’altro di sottecchi, chiedendosi mentalmente
da quanto, precisamente, quella
storia andasse avanti.
Sanji
non aveva mai smesso davvero di corteggiare Nami e Robin, esaltando il suo
amore per le forme femminili ogni qual volta gli si presentava l’occasione. E,
dal canto suo, Zoro era il solito imperscrutabile che o dormiva, o sollevava
pesi che nemmeno Rufy aveva avuto l’ardore di provare.
I
due continuavano a punzecchiarsi abitudinariamente, unendo alle maledizioni
vocali magari qualche calcio volante o una ferita di spada non particolarmente
profonda. Erano gli Zoro e Sanji di sempre, non era cambiato nulla...a parte
tutto.
Nami
cercò le parole da dire senza successo, chiedendo aiuto a Nico Robin ritta al suo
fianco, non particolarmente colpita o altro, semplicemente silenziosa ed
imperscrutabile come sempre.
Usop,
invece, sembrava ancora dover assemblare bene tutto il significato della parola
relazione che era stata sputata da
Sanji quasi cinque minuti prima, mentre masticava la cicca della sigaretta
ormai spenta tra i denti.
L’unico
ad essere rimasto immobile al suo posto, gli occhi ancora spalancati e il
cervello in fremente lavorazione, era stato Rufy. A dirla tutta, a Zoro non importavano
davvero i giudizi degli altri, si era
preparato; ciò a cui non era pronto, era Rufy. Non era riuscito ad immaginare
davvero cosa avrebbe potuto dire o fare, vista la sua imprevedibilità, e
sembrava che anche Sanji al suo fianco ne fosse curioso.
«Sanji,»
iniziò Rufy all’improvviso, facendo voltare tutti i capi dalla propria parte.
Aveva un’espressione seria, poche volte l’avevano intravista su quel viso
giovane. «Ora che stai con Zoro, non cucinerai più i tuoi manicaretti?»
Probabilmente,
se Nami ne avesse avuto la forza, l’avrebbe preso a pugni. E poi sarebbe
scoppiata a ridere, insieme al resto della ciurma, come aveva fatto Zoro senza
pensarci due volte.
Videro
il volto di Rufy aprirsi in una smorfia irritata per essere stato ignorato, e
Sanji si premurò di rassicurarlo: «Se ci
vorrai ancora su questa nave, continuerò volentieri a cucinare per te come ho
sempre fatto,» disse con un sorriso semplice che bastò a sollevare Rufy, il
quale allungò le braccia e le avvolse intorno ai due amici.
«Non
vedo il motivo per cui dovrei rinunciare al mio cuoco,» esclamò Rufy senza
capire davvero tutta quell’ansia di poco prima, «e all’unico che vorrei come
vice capitano!»
Nami
si mise una mano sul fianco, sorridendo divertita. «Rufy è davvero un...»
iniziò indecisa sull’epiteto, cercando aiuto nella donna al suo fianco.
Robin
osservò con calore le tre figure di fronte a sé, alle quali Usop, Franky e
Chopper si unirono con un urlo di combattimento fasullo, mentre Brook iniziava
a suonare l’ennesima canzone.
«Capitano, credo sia la parola più adatta,»
pronunciò infine, sorridendo a Nami.
Zoro,
lasciando che Rufy gli stringesse il collo con forza, si diede dello stupido:
come aveva potuto dubitare del Re dei Pirati?
N/a
...non
ho niente da dire. No, sul serio, non saprei da dove cominciare – anche
perché, ho appena scoperto una cosa che mi ha messo davvero di pessimo umore.
-.-
Essenzialmente,
io Zoro e Sanji non li vedo con nessuno in coppia, quindi nemmeno l’uno con
l’altro. Però, dato che lo yaoi mi piace e loro potrebbero essere una coppia
sfavillante e comica, non ho resistito. E ne ho approfittato per tratteggiare
il carattere di Rufy, ingenuo e pronto ad accettare qualsiasi cosa.
Voglio
chiarire che il resto della ciurma non sarebbe stata contraria, qualsiasi
reazione Rufy avesse avuto. Solo che, diciamo, sono stati colti alla
sprovvista, essendo Zoro e Sanji due che non danno di certo nell’occhio. .-.
Praticamente,
questa fic è un tributo a Rufy – e un po’, al suo rapporto con Zoro. :D
Grazie
a chi ha recensito la RuNa, mi avete tirato su il
morale!
Alla
prossima, se mai ci sarà.
Mì.