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Autore: HikariKanna    25/06/2010    11 recensioni
[...]“Cos’è?” “Esperimento di frappé al limone”fece impassibile lui, bevendo la sua parte. Sana era esterrefatta. “No, fammi capire!Fuori si congela, io ho una fame da lupi…e tu che prepari per cena? Il frappé al limone?! Quando avrei bisogno di qualcosa di caldo e sostanzioso?!”[...]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Perché continui a guardare quel film

Frappé al limone


Perché continui a guardare quel film? La videocassetta è consumatissima, ormai!”

Hayama rabbrividì ancora una volta alla battuta finale, recitata dalla sua ragazza, “Benvenuto…”.
“Non mi chiedere di rifarlo!” sorrise Sana, osservando gli occhi profondi di lui che, invece, volevano proprio domandarle quello.

Ti fa venire i brividi, e poi sono già in ritardo per l’inizio delle riprese!Beato te che hai il giorno di riposo settimanale!”sospirò lei, infilandosi un cappotto pesante.

Non ti ho imposto io di fare l’attrice, Kurata”la rimproverò lui, sorridendo dentro di sé.

E, in ogni caso, lo guardo perché ogni tanto ho bisogno di ricordarmi quanto hai sofferto durante le riprese per colpa mia. E, di conseguenza, quanto sono fortunato.”

Il viso di Sana si addolcì notevolmente.

Piantala di fare il masochista.” Gli accarezzò il viso; lui era ancora in pigiama, un po’ assonnato, lei era bellissima e pronta per uscire.

Non capitava spesso che il suo fidanzato le dicesse frasi da cioccolatini o variazioni sul tema, ma ogni qualvolta succedeva, Sana si sentiva sciogliere da una forza misteriosa che risiedeva, ne era sicura, nel fondo dei suoi impenetrabili occhi nocciola.

Akito la baciò delicatamente, per poi vederla uscire di corsa, rossa per il freddo e per la gioia.

Lui era sempre più pigro di lei, questo non era cambiato, in quindici anni che si amavano così intensamente.

Sorseggiando il caffè, si sorprese nel costatare che non aveva nessuna voglia di preparare il prossimo compito in classe per i suoi alunni.

Incredibile a pensarsi, ma Akito aveva voluto prendere la professione di insegnante, paradossalmente proprio di scienze.

Sana sapeva benissimo che l’aveva fatto per dimostrare di poter essere migliore di Sengoku, per evitare che alunni come lui subissero le vessazioni di professori simili a quello che, per lui, era stato la causa di tanti problemi.

Quasi perdevo Sana.

La potenza di questa verità lo sconvolgeva sempre, non importava dove fosse, se stesse interrogando, se stesse cercando di rinforzare ancora la mano destra, soprattutto se la stesse accarezzando, quando lei gli si accoccolava vicino.

Quanto a lui, era solito dire che gli piacevano le scienze poiché non erano piene di insulsaggini irrazionali come la letteratura; né avrebbe scelto mai medicina, come Fuka, perché lui, a tranquillizzare i pazienti, proprio non sarebbe riuscito. Inoltre, dall’incidente, aveva sempre voluto evitare il più possibile gli ospedali.

Non che avesse un dono speciale in quanto a comunicazione con gli allievi, però, dopo l’iniziale e naturale diffidenza che provava ognuno a relazionarsi con lui, loro lo rispettavano profondamente.

Ma quel giorno non aveva voglia di elaborare compiti, l’avrebbero spostato, con grande loro gioia.

Hayama si sedette sul divano, fissandosi il braccio destro in trance, per poi passare a delle vecchie foto. Non gli piaceva farlo di fronte a Sana; per quanto fosse decisamente migliorato con le espressioni d’affetto, si sentiva ancora a disagio a mostrarsi vulnerabile, in particolar modo di fronte a lei.

Tutto era cominciato alle elementari…


Sana si deterse il sudore con l’asciugamano.

In quello studio, letteralmente, si moriva dal caldo. Dannazione, ok voler girare uno sceneggiato ambientato in estate, ma quello era troppo!

Sapeva che avrebbe preso freddo, una volta uscita dagli studi…Ma il suo Hayama l’avrebbe riscaldata.

Era stato buffo girare una scena romantica del genere. Non era la prima, né sarebbe stata l’ultima della sua carriera, comunque… il copione non trasmetteva, nonostante fosse pieno di verbose dichiarazioni d’amore, la metà delle emozioni che lei aveva provato nel sentire avanzare da Akito l’ipotesi di una convivenza.

Lui gliel’aveva chiesto semplicemente, come se le stesse chiedendo “ Vuoi noodles o sushi stasera per cena?”. Erano passati quattro anni; in realtà, già da un bel pezzo Sana era di casa dagli Hayama, benvoluta soprattutto dal signor Fuyuki, mentre Akito doveva passare ogni volta dall’interrogatorio di Rei. Quella era stata soltanto un’ufficializzazione.

Come, d’altronde, tutta la loro storia. Sentimenti e situazioni che per chiunque avrebbero significato “amore”, per loro non erano mai stati manifesti.

Sana non aveva un briciolo di intuito femminile in queste cose; ricordava ancora l’imbarazzo di Akito nel domandarle esplicitamente se voleva fare l’amore con lui per la prima volta, dal momento che lei aveva completamente frainteso le attenzioni particolari che lui le stava dedicando, e non le aveva collegate con il fatto che casa Hayama fosse completamente vuota.


Ciao Akito! Come te la passi? Ti è arrivata la cartolina??”

Hayama aveva pigramente alzato la cornetta, per ritrovarsi invaso dalla felicissima voce di Tsuyoshi, di ritorno dalla luna di miele. Sorrise; nemmeno lui ed Aya erano cambiati.

Uhm, no, ma non sono uscito di casa. Magari è arrivata oggi, quando Sana ritornerà controllerò.”

Sempre così eloquente, eh?”
”Tsuyoshi”sospirò Akito, divertito. “Devo fare i salti di gioia perché sei tornato da…dov’è che siete andati?”
”Oh, abbiamo fatto prima un giro…”

Hayama staccò l’orecchio dal telefono. Aveva scatenato l’irrefrenabile parlantina del suo migliore amico, quando attaccava a parlare di quanto fosse bella Aya, quanto fosse meravigliosa Aya in mezzo alle rovine, oh, ma anche in costume la sua Aya era sempre fantastica!

Dopo venti minuti circa, Akito tornò alla cornetta. Non sentiva più nulla.

Tsuyoshi?”
”Oh, ma allora mi stavi ascoltando! Comunque, guarda, dobbiamo scappare ora! La vita matrimoniale è una meraviglia!!”

Akito poté quasi giurare di veder uscire dal telefono la melassa di quella coppia.

Vita matrimoniale.


Sana si avvolse bene la sciarpa attorno al collo delicato, dopo una puntatine al supermercato. Non se la cavava benissimo in cucina, ma ce la stava mettendo davvero tutta.

Doveva spostarsi sempre coperta sul viso, per rimanere in incognito. Magari, se avesse acconsentito a spostarsi negli USA, nessuno l’avrebbe più riconosciuta.

Rei si era veramente disperato, per quella storia. Alla fine, ci si era trasferito lui, seguendo la carriera cinematografica dell’altra sola donna della sua vita, oltre Sana.

Ma l’amore, rifletté seriamente mentre leggeva la divertente cartolina di Aya e Tsuyoshi, non è davvero qualcosa che si possa decidere. Rei se n’è andato, Fuka è ritornata ad Osaka, io sono rimasta qui dove ho tutto quel che voglio.

Aprì il portone sorridente.

E tutto quel che voglio è Akito Hayama.

Ehi”

Lui le pizzicò le guance, prendendo le buste.

Ah, dannazione, avevo fatto anche io la spesa.”

Sana tirò fuori il suo inseparabile martello di gomma.

Bè, potevi anche dirlo, sai?? Sono un po’ pesanti! E nevica pure!”

Ma la sua rabbia svanì con un bacio di Akito.


Ti…avevo preparato una cosa.”fece lui, incerto.

Sushi?”tirò ad indovinare Sana, dirigendosi in cucina.

Spiritosa. No.”

Oh, allora sono davvero curiosa.”

Akito le porse un bicchiere.

Cos’è?”

Esperimento di frappé al limone”fece impassibile lui, bevendo la sua parte.

Sana era esterrefatta.

No, fammi capire!Fuori si congela, io ho una fame da lupi…e tu che prepari per cena? Il frappé al limone?! Quando avrei bisogno di qualcosa di caldo e sostanzioso?!”
“Bevi, su.”

Sana lo fissò interdetta. C’erano dei momenti in cui avrebbe voluto tanto capire cosa gli passava per la mente!

Comunque, si fidava ciecamente di lui e provò a mandarne giù un sorso.

Avrei preferito di gran lunga una cioccolata calda!” si lamentò, abbracciandolo per scaldarsi.

Smettila di fare la bambina…”

Lui la strinse ancora più forte.

Per un po’, stettero in silenzio, lui a finire di bere tutto, lei a godersi il calduccio del suo corpo.

No, ma scusa, devo capire come t’è venuto in mente.”

Oh, Sana, ma non riesci proprio a stare zitta?!”

Eh no!Avanti, scommetto che hai voglia d’estate e che l’hai fatto per auto-convincerti che fuori fa caldo!”
“Ma certo che no!”

Allora hai visto uno di quei ridicoli programmi di cucina e hai tentato anche tu…”

Bè, ecco, non proprio.”

Lui si staccò dall’abbraccio per fissarla negli occhi.

Lei rabbrividì leggermente; il suo sguardo riusciva davvero a paralizzarla. Ancora.

Volevo che le nostre labbra sapessero di limone.”
“Giusto per addolcirci un po’, eh?”
“Kurata…”

Akito le strinse le mani con forza, arrossendo.

“…Mi vuoi sposare?”

Ecco, tipico di lui.

Farla un po’ arrabbiare, canzonarla, e poi sorprenderla. Sempre.

Sana dovette ricordarsi di respirare, ad un certo punto. Il suo viso si aprì in un larghissimo sorriso, mentre lo abbracciava.

Naturalmente rovesciando tutto il frappé.

SÌ!”


Raggomitolata a lui, sotto caldissime coperte, dopo aver fatto l’amore, Sana non riusciva ancora a prendere sonno. Troppa era stata l’emozione di quella giornata.

Amore” sussurrò lui vedendola ancora sveglia “dormi…domani dobbiamo lavorare entrambi.”

Adorava quelle rare volte in cui Hayama si lasciava andare completamente e la chiamava “amore” o le sussurrava che l’amava…

Ti amo”mormorò lei con le lacrime agli occhi.

Le tue labbra sanno ancora di limone” fu la sua risposta, dopo averla rapidamente baciata. “Vuoi sapere perché proprio limone?”

Sana annuì dolcemente.

Oggi mi ha chiamato Tsuyoshi. Tra le tante inutili chiacchiere proprie dell’uomo più felice della terra, mi ha detto anche che la vita matrimoniale è meravigliosa. È come se mi si fosse accesa una lampadina. Ci…ci pensavo già da un po’, certo. Ma poi ho pensato che dovevo chiedertelo adesso, con la neve fuori che ti ricordava il nostro primo Natale insieme. Non ho ancora l’anello ma lo prenderò presto.”

Non importa”

E il limone…”

Come colpita da un lampo di genio, Sana replicò sognante, con la voce rotta dall’emozione: “ Il limone per ricordarmi della prima volta che ho incontrato le tue labbra…”

Gli sfiorò il viso, in lacrime.

Ti amerò per sempre” le bisbigliò lui piano all’orecchio, scaldandola con il suo corpo, mentre fuori tutto si preparava al Natale.


Mi rendo conto che questa, più che una fanfiction, è diabete allo stato puro e forse anche un po' OOC per Akito xD E' il mio primo tentativo in questa sezione...Nonostante Kodocha sia stato il primo amore per gli anime, non avevo mai trovato l'ispirazione per una storia. In realtà, non so se si possa definire tale xD Fatemi sapere che ne pensate!

HikariKanna ^^

   
 
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