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Autore: Nyappy    26/06/2010    5 recensioni
Cambiare: una parola semplice. Otto lettere.
Cambiare: una cosa difficile. Mille ripensamenti, mille dubbi e incertezze.
Può un demone in terra diventare un angelo, può il suo destino mutare a tal punto da portarlo in paradiso, invece che all'inferno?
[Dal capitolo 1]
-Arte è eternità. Ad Iwa hai detto... esplosione, sublimazione della mia arte. Tu non potrai mai essere arte, morirai con quel nome.
Io, eterno, immutabile e perfetto, ti resisterò, dimostrerò con la mia esistenza cos'è la vera arte.-, era un discorso appassionato pronunciato con
voce monocorde, ed irritò molto Deidara.
-Sai una cosa? Mi piace il tuo modo di pensare, anche se sei totalmente fuori strada.-
-Sai una cosa? Ti sta cadendo l'asciugamano.-, Sasori si voltò dall'altra parte per riprendere ad esaminare Hiruko.
-Grazie, danna!-, Deidara si sistemò l'asciugamano, andando alla ricerca di qualche vestito pulito nel fondo del suo zaino.
[L'ultimo capitolo contiene un omake demenziale. Spero vi piaccia :D]
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akasuna no Sasori , Akatsuki, Deidara | Coppie: Sasori/Deidara
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kommen Sie zur Hőlle [Arrivi all'Inferno]
Begegnung [Incontro]

Il kunai nella sua mano era stretto saldamente, con troppa forza.
Doveva solo graffiare il suo coprifronte, solo quello.
Solo così sarebbe diventato un membro vero e proprio dell'Akatsuki, quell'organizzazione che aveva osato interrompere la sua contemplazione artistica.
Deidara avrebbe volentieri continuato ad attaccare i paesi vicino ad Iwa, la paga era buona, e poi faceva quello che gli piaceva di più al mondo: arte.
Arte pura, quell'esplosione d'infinito ed effimero splendore, così rarefatta...
Ma aveva perso contro quell'Uchiha abile nelle illusioni, ed ora era lì nel covo, davanti al capo.
Il capo... era strano. I suoi occhi particolari ricordavano quelli dell'Uchiha, ed il viso era martoriato dai piercings.
Poco pratici in battaglia, e così pacchiani... molto meglio la sua super-flat!
Ma ci stava mettendo troppo, davvero. Che ci voleva? Era già un ninja disertore da tempo. Doveva solo rendere definitiva la sua situazione.
Con un colpo secco sfregiò il coprifronte, quelle rocce che tanto aveva amato ed odiato, che lo avevano amato ed odiato...
-Ora sei uno di noi.-
Il capo doveva amare l'ovvietà. Certo che era uno di loro! Aveva perso!
Pian piano gli altri uscirono da quella grotta umida, adornata da una gigantesca statua, piuttosto grottesca a dire il vero.
Prima uscirono l'Uchiha e quello che si era presentato come Kisame Hoshigaki della Nebbia, poi Zetsu, che se ne era rimasto in disparte per tutto il tempo,
scomparve inghiottito dalla terra. Li seguirono Hidan e la sua linguaccia volgare insieme a Kakuzu, tipo davvero misterioso.
Gli ultimi ad uscire furono il capo e la donna che stava sempre al suo fianco, Konan.
Deidara gettò un'occhiata al suo compagno, un essere davvero ripugnante.
Basso ed accucciato, sembrava una tartaruga. Con quei codini ed il bavaglio poi! Aveva decisamente un aspetto orribile.
-Sono Akasuna no Sasori. Dato che d'ora in poi sarai il mio compagno, sappi due cose. Uno, non fare domande. Due, non infastidirmi.-
Che strana voce... non sembrava adatta a quell'essere sgraziato. E poi, come faceva a non fare domande se dell'organizzazione sapeva poco o niente?
-Come vuoi tu.-, acconsentì Deidara.
Era stanco per il viaggio, erano stati due giorni intensi, e finivano così, con un essere ripugnante che gli dava ordini.
-Usciamo di qui?-, chiese voltandosi verso l'apertura della caverna.
Sasori lo superò, e così fu costretto ad accelerare il passo.
Era stanco, Sasori non lo capiva?
-Um... dove ci fermiamo per la notte?-, pioveva, e il cielo era squarciato da fulmini.
-La città più vicina è lontana una cinquantina di kilometri.-, Sasori era impassibile, e proseguiva velocemente.
Deidara lo maledisse mentalmente.
Era dannatamente stanco, diamine!
-Guidami.-, tirò fuori dalla tasca un po' di argilla e si mise a modellarla piano.
Ne uscì fuori un volatile dalla foggia strana, il becco gonfio e le ali quadrate.
-Ammira! Questa è arte!-, mostrò il suo piccolo capolavoro al compagno, che per tutta risposta tirò fuori la coda dal mantello e scacciò la mano di
Deidara con un colpo secco.
-Tzk, si vede che non ne capisci nulla...-, era davvero stanco, troppo stanco per litigare o impegnarsi seriamente in una conversazione normale.
-Accelera.-, Sasori era sempre impassibile, dannato!
Con un piccolo pop! la piccola scultura del volatile divenne grande abbastanza per superare in altezza Deidara di cinquanta centimetri buoni.
Lui vi montò sopra, appoggiandosi mollemente, e questo si mise a sbattere le ali altrettanto pigramente, rimanendo in aria.
-Ora accelera tu.-, era davvero stanco, ma un ghigno poteva concederselo...

La prima cosa che fece Deidara una volta giunto nella camera dell'albergo fu lanciarsi sul futon. Una bella dormita era quello che ci voleva.
Fece appena in tempo a chiedere a Sasori perchè non si sdraiasse... quando cadde in un sonno profondo e senza sogni.
Strano, di solito ne faceva così tanti, colorati e fantasiosi...

Un raggio di sole che sbucava dalla porta scorrevole aperta lo svegliò piacevolmente.
Com'era bella la primavera che si avvicinava all'estate, lo ispirava tantissimo...
Con uno sbadigliò di alzò di scatto, e sentì subito un trambusto alle sue spalle. Ah, era Sasori.
-La colazione è sul tavolino vicino al giardino.-, disse piatto indicando con la coda la porta scorrevole aperta.
-Um. Tu non mangi?-, gli chiese gettandosi sul riso e sul kusaya.
Sasori non rispose.
Quando Deidara finì anche il polpo in salamoia, si guardò un attimo.
I suoi vestiti non erano certo il top, sporchi di argilla e graffiati dai rami. Aveva di sicuro i capelli scarmigliati, e per quanto sexy potessero essere,
dovevano assomigliare al nido di un uccello.
-Vado alle terme. Tu non vieni?-, di nuovo, Sasori non rispose.
Con una scrollata di spalle Deidara prese uno degli asciugamani posati sui tatami e uscì dalla stanza per chiedere informazioni.

Non c'era nulla di meglio di una vasca termale e tanto tempo a propria disposizione per ordinare i pensieri.
In quei pochi, stressanti giorni erano successe così tante cose!
Vasca termale, colazione appena fatta... ci sarebbe stato un altro pisolino.
Peccato che lui odiasse i momenti cos' statici.
Mise i palmi delle mani a pel d'acqua, e lasciò che le lingue che spuntavano giocherellassero un po'.
Le amava ed odiava, un po' come amava ed odiava il suo paese.
Grazie a loro poteva fare la sua arte, l'unica cosa che lo soddisfasse... grazie a loro, era impossibile mostrare la sua arte agli altri.
Scappavano, impauriti. Mostro, lo chiamavano.
Prese a sguazzare nell'acqua calda, per scacciare quei pensieri.
Non c'è nulla di più brutto per un artista che l'autocommiserazione.

Uscì non appena si stufò di starsene lì in ammollo.
L'onsen era deserta a quell'ora, e così furtivamente risalì il bordo della vasca e si mise l'asciugamano abbandonato vicino ad fusto particolarmente rigoglioso di bambù.
Rietrò nella sua stanza silenzioso e non incontrò nessuno.
Aprì di scatto la porta scorrevole quando... si ritrovò davanti agli occhi uno spettacolo a dir poco sconcertante.
Sasori giaceva abbandonato in un angolo, e un ragazzo dai capelli rossi gli controllava la testa, ruotandola.
Impassibile.
-Oh. Bentornato.-, la sua aria arrogante era mitigata dalla sua cura nell'esaminare la testa di Sasori.
-E tu chi sei?-, Deidara era entrato cautamente nella stanza, mantenendosi a distanza.
Era ancora mezzo intontito dall'acqua calda e i suoi fumi, doveva stare all'erta...
-Sasori.-, fu la semplice risposta.
-... e quello allora cos'è?-, Deidara indicava con il dito il "vecchio" Sasori.
-Hiruko, una delle mie migliori creazioni.-, la voce del rosso e quella che aveva sentito il giorno prima erano le stesse, ma...
-E tu sei rimasto dentro lì per tre giorni? Perchè?-, Deidara si sentiva terribilmente tonto.
-Io sto sempre dentro Hiruko. Ha preso troppa pioggia, temevo che gli si fossero rovinate alcune trappole.-
Deidara si permise di osservare meglio il suo vero compagno. Aveva un colorito certo più umano di Hiruko, capelli rossi arruffati e...
-Cos'hai attorno al collo?-, Deidara si era dimenticato completamente delle richieste del giorno prima.
Sasori fece uno strano sorriso, e poi si tolse il mantello dell'Akatsuki che indossava.
-Ma che cazz...-
Tutte le sue articolazioni erano evidenziate da segni scuri, scuri come gli occhi nocciola, inespressivi.
La cosa più inquietante era lo stomaco, dal quale fuoriusciva... un intestino?
No, la cosa ancora più inquietante era la scatola che aveva sul lato sinistro del petto.
Il kanji di scorpione? Ah, Sasori!
-Tu sei... um. Una marionetta.-, una marionetta umana. Ne aveva sentito parlare, ad Iwa, ma non pensava che esistessero veramente.
-Una marionetta, si. Immortale ed eterna, questa è la mia arte.-, fu la calma replica.
-Arte quella?-, Deidara si chinò per frugare tra il mucchio di vestiti che aveva lasciato vicino al futon.
-Questa è arte!-, mostrò trionfante una piccola scultura, una sorta di volatile dalla forma stravagante.
-Arte è eternità. Ad Iwa hai detto... esplosione, sublimazione della mia arte. Tu non potrai mai essere arte, morirai con quel nome.
Io, eterno, immutabile e perfetto, ti resisterò, dimostrerò con la mia esistenza cos'è la vera arte.-, era un discorso appassionato pronunciato con
voce monocorde, ed irritò molto Deidara.
-Sai una cosa? Mi piace il tuo modo di pensare, anche se sei totalmente fuori strada.-
-Sai una cosa? Ti sta cadendo l'asciugamano.-, Sasori si voltò dall'altra parte per riprendere ad esaminare Hiruko.
-Grazie, danna!-, Deidara si sistemò l'asciugamano, andando alla ricerca di qualche vestito pulito nel fondo del suo zaino.
...danna?

Sera a tutti! :D  mi rilancio nel mondo di Naruto con la mia seconda fiction SasoDei :) l'idea per questa è venuta un po' per caso, un po' per disperazione xD
Iniziamo con i dettagli tecnici: saranno 5 capitoli in tutto, e riassumeranno la vita di Deidara per fasi importanti. Questo mio lavoro riprende vagamente Euphoria, una fiction
su Bellatrix Lestrange che avevo scritto mesi fa nel fandom di HP :) come potete leggere negli avvertimenti... ho messo OOC, perchè tento sempre di rimanere IC, ma so
di fallire. L'avvertimento c'è xD poooooi... è yaoi (ohyeah), anche se a questa parte verrà dedicato un solo capitolo. C'è l'azione di Naruto e l'introspezione di una
focalizzazione zero, più o meno :) il titolo, Kommen Sie zur Hőlle, è tedesco, e vuol dire: Venga all'Inferno. Studio tedesco da 6 stupidi anni, non so perchè mi sono
messa in mente di usarlo proprio ora x°D Begegnung vuol dire incontro :) molto più serioso del risultato x°D passiamo alla fiction: amo documentarmi, e per tutti i passi
del testo che rimandano alla cultura giapponese mi sono informata. La colazione giapponese è salata, costituita da riso, polpi, verdure in salamoia o sottaceto, e kusaya, ovvero
pesce essiccato. Per l'hotel vecchio stile con onsen, mi sono basata sul libro "Le Cronache di Ootori", gran bel libro scritto da un'americana mezza otaku che si è documentata
mille volte meglio di me xD Ohi ohi, i commenti tra un po' superano la storia x°D
Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate!
Ringrazio in anticipo chi recensirà, aggiungerà la storia alle seguite o ricordate o leggerà e basta! Grazie! :)
Nyappy
   
 
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