Fanfic su attori > Heath Ledger
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Autore: Lizzie_Siddal    26/06/2010    13 recensioni
[Heath Ledger/Kristen Bell]; [dedicata a JG]
Ci sono persone tra le quali l'intesa e la complicità nascono inspiegabilmente da subito: uno sguardo, una battuta, un modo curioso e inequivocabile di tendersi l'uno verso l'altra.
Piccole cose che ti entrano dentro fin dal primo incontro.
E senza formularlo pienamente nei pensieri, a pelle, nelle ossa, sai che l'altro ti sta cercando con gli occhi, che parla a tutti ma si rivolge solo a te, e che il suo linguaggio non verbale sussurra che sì, è te che lui o lei ha scelto, e qualcosa è scattato tra voi.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Strangers
Autrice: Nemo From Mars
Fandom: RPF attori
Personaggi/Pairing: Heath Ledger/Kristen Bell; (+ Dax Shepard/Kristen Bell)
Rating: giallo
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste
Avvertimenti: one-shot
Credits/Disclaimer: le parole di Kristen su Harley Quinn (“Amo quel personaggio. Lo amo da quando avevo dodici anni. Ucciderei per interpretare Harley Quinn. Sono seria. Se qualcuno mi dicesse ‘Devi uccidere qualcuno’ risponderei ‘Chi è? Dove abita?’ “) sono prese da un'intervista gentilmente passatami da Jean Genie. E allo stesso modo, le informazioni su come Heath si sia preparato al ruolo del Joker sono di dominio pubblico. Le avrete già lette in millemila articoli su di lui, ne sono certa. E, oh, mi ispiro pure inverecondamente a questa intervista dove Heath parla di The Dark Knight. In sostanza: non mi sono inventata nulla e faccio schifo *shame on me!*
Ah, altra cosa:"zucchina" è uno dei soprannomi con cui il Joker chiama la sua Harley Quinn di solito XD
E infine: Dax Shepard è l'attuale fidanzato di Kristen. Stanno insieme dalla fine del 2007, più o meno, ovvero circa dal periodo in cui è ambientata questa fic.

Per il resto, sicuramente questi due nemmeno sapevano dell'esistenza dell'altro,
niente di quel che ho scritto è successo/accadrà mai, non voglio insinuare nulla sulla loro vita privata, non ci lucro e blabla.

(Ah, il bannerozzo sotto l'ho fatto io. Non rabazzate senza chiedere, thanks ^^)

Note iniziali: tutto iniziò in quel nefasto giorno in cui Jean mi commissionò una fanfic su questa coppia. Ora, la mia reazione fu di stupore allucinato featuring vero e proprio terrore reverenziale. Sì, perchè JG, per chi non lo sapesse, è quella genia che ha scritto Amour Fou”, una bellissima fanfiction Joker/Harley Quinn (che *dovete* assolutamente leggere), dove i volti dei personaggi sono proprio quelli di Heath e Kristen. E niente, continuo a pensare che lei abbia sonoramente scazzato ad affidarmi qualcosa del genere perchè:

  1. non conosco i personaggi se non di nome o quasi, perciò di sicuro li ho profanati

  2. con le RPF non sono il 'drago' che JG crede, ma mi invento cose e non-trame a cazzo di cane

Messo in chiaro ciò, la dedica va naturalmente alla suddetta Jean Genie, colei che mi iniziò al fantastico pairing Joker/Harley, che avrà la mia eterna stima per aver scritto quel capolavoro di "Amour Fou" (leggetela.leggetela.leggetela *_*) e che ha fatto questo fotomontaggio QUI (meraviglioso *_*)
Grazie, e spero che questo obbrobrio ti schifi il meno possibile <3



http://i776.photobucket.com/albums/yy49/nemofrommars/strangersbanner.jpg?t=1285273926





Ci sono persone tra le quali l'intesa e la complicità nascono inspiegabilmente da subito: uno sguardo, una battuta, un modo curioso e inequivocabile di tendersi l'uno verso l'altra.
Piccole cose che ti entrano dentro fin dal primo incontro.
E senza formularlo pienamente nei pensieri, a pelle, nelle ossa, sai che l'altro ti sta cercando con gli occhi, che parla a tutti ma si rivolge solo a te, e che il suo linguaggio non verbale sussurra che sì, è te che lui o lei ha scelto, e qualcosa è scattato tra voi.
Non è possibile da spiegare in parole povere - probabilmente si tratta di affinità elettiva, epidermica, che fluttua nell'aria sotto forma di atomi complementari - ma succede.
A Kristen Bell è capitato poche volte, in tutta la sua giovane vita, e men che mai si aspettava che le succedesse quella sera, a una festa di compleanno fin troppo noiosa, con Heath Ledger.
Coetaneo e viso piuttosto noto del panorama cinematografico, Kristen non si è mai particolarmente interessata ai film che ha girato, né lo ha mai considerato qualcosa di più di un buon attore.
Nulla di che, insomma, fino al loro incontro.

Si chiede ancora distrattamente cosa, di lui, abbia attratto la sua attenzione e li abbia fatti avvicinare, a parte il fatto che condividano una conoscenza comune -quella della festeggiata. Forse era stata la postura impacciata - le mani affondate nelle tasche come fossero qualcosa di ingombrante e da nascondere - o il fatto che, nonostante sorridesse amabile agli invitati che gli presentavano, Heath paresse anche insolitamente estraneo a tutta la mondanità ridanciana della serata.
Esattamente come lei.
Kristen non aveva mai sopportato i ridicoli e formali riti di presentazione Hollywoodiana, l'entusiasmo patinato di quell'habitat che puzzava di ipocrisia lontano un miglio, o anche solamente doversi tirarsi a balestra con trucco, gioielli e vestiti per evitare sguardi acidi e bisbigli velenosi.
E lei, giovane attrice in carriera, che nonostante l'altezza – bassezza – ancora trovava i tacchi alti di una scomodità preoccupante e a volte sarebbe volentieri andata alle serate di gala in jeans e t-shirt, ha provato istantanea simpatia per Heath - che a sua volta sembrava scomodo nel suo impeccabile smoking bianco- e per il suo sguardo che correva su ogni viso, senza soffermarvisi troppo, ma che chiaramente era assente, rivolto altrove, a pensieri non molto piacevoli, forse.
Quando li hanno presentati, però, Heath ha cambiato atteggiamento, e Kristen è stata certa all'istante che la serata si sarebbe rivelata più interessante, da quel momento in poi.
Non si è sbagliata.
Neanche due minuti dopo, in sua compagnia, il tempo ha iniziato a scorrere in modo assurdamente breve e divertente: la complicità con lui è sbocciata naturalmente, senza apparente motivo, e sono ore che chiacchierano e ridono senza alcun silenzio imbarazzante, senza disagio, quasi si conoscessero da sempre.
Affinità elettiva, per l'appunto.

E così sarai il nuovo Joker” dice Kristen a un tratto, ricordandosi dei commercial di The Dark Knight, che bombardano la tv ventiquattr'ore su ventiquattro da qualche settimana.
Fino a quel momento ha sempre associato Heath a romantici ruoli da belloccio, e non lo immagina proprio nei panni del pazzo assassino nemesi di Batman.
Heath annuisce, centellinando champagne da un calice.

E io che ero abituata a pensarti ancora come a Casanova...”
Già. Non te l'aspettavi, vero? Nessuno se lo aspettava” commenta lui con una smorfia ironica, posando il bicchiere.
Non intendevo dire che non ne sarai all'altezza”
Sei un'appassionata di Batman anche tu?”
A dire il vero io sono più una fan dei cattivi” risponde Kristen, sfiorandosi una guancia, pensosa.
Ho sempre amato il Joker. Il Joker e Harley Quinn. E Harley è il mio idolo, tipo, da sempre”
Davvero?”
Amo quel personaggio” conferma lei.
Da ragazzina, Kristen passava le ore stesa sul letto, gambe accavallate disordinatamente, a guardare le avventure di Joker, e attendeva sempre con emozione l'entrata in scena della donna del clown.
Una pazza per amore, Harley Quinn, che era diventata una criminale per il suo uomo, e che avrebbe fatto qualunque cosa per diventare come lui.
L'adolescente Kristen non aveva ancora certi istinti omicidi come il personaggio in questione - quelli sarebbero arrivati poi, in concomitanza con il suo esordio nel mondo dello spettacolo, rivolti a beceri individui che infestavano l'ambiente - ma nella sua poca esperienza sentimentale, aveva pensato ad Harley come ad una eroina.
Fare di tutto per amore. Quello era romantico e perfettamente giusto.
Perchè Harley Quinn amava il Joker, punto e basta. E quando c'è di mezzo l'amore, la linea netta di confine tra bianco e nero, tra giusto e sbagliato, tra ciò che è innocente e ciò che non lo è, tra sanità mentale e schizofrenia, si annulla in un grigio torbido, che scioglie tutto il resto.
I buoni dei fumetti e dei film non sembravano mai cogliere appieno tutto ciò. Piatti e monocromatici, si limitavano a giurare dei 'per sempre', e tante altre belle parole che avrebbero fatto andare in brodo di giuggiole la maggior parte del pubblico. Avevano una visione limitata delle cose e ignoravano quello splendido grigio, così ricco di tutto. Non potevano comprendere a fondo i cattivi, e li consideravano semplicemente dei pazzi. Batman e tutti gli altri, quindi, erano solo dei rammolliti ipocriti.
Harley Quinn e il Joker, al contrario, erano primordiali, liberi, pieni di luci e ombre, autodistruttivi, sexy e dotati di uno humor nero che faceva sghignazzare puntualmente Kristen.

Se faranno un seguito di The Dark Kight con lei tra i personaggi, io avrò quel ruolo” spiega con semplicità, senza alcuna traccia di presunzione, come fosse tutto già scritto.
Il sorriso colpito di Heath sfuma in una risata divertita per quella pacata determinazione, e Kristen non può fare a meno di pensare che quando è allegro sia proprio bello.
Non di una bellezza sfacciata, di quelle che ti fanno sciogliere le ginocchia e impazzire il battito cardiaco e l'ormone. O almeno, non ora, lontano dai riflettori e dalla pellicola di un film.
E' più qualcosa di tenero, timido, evanescente, perchè, non sa come ma ha il vago presentimento che Heath non sia sempre felice come lo vede ora. Non ha dimenticato il suo sguardo di prima: quello pesante di chi è preoccupato per qualcosa di cupo, lontano e definitivo.

Sembri molto sicura di te, miss Bell”
Oh, puoi scommetterci. Sono seria: se qualcuno mi dicesse ‘Devi uccidere qualcuno per avere quel ruolo’ risponderei ‘Chi è? Dove abita?’ ”
Heath ridacchia. Poi però la risata sfuma in un suono roco, basso e gracchiante, quasi spaventoso.

Sarebbe un piacere averti al mio fianco, zucchina”
Kristen sbarra gli occhi, sconvolta.
Il Joker le è appena comparso davanti.
Stesso tono, stessa voce, stesso sguardo da pazzo perverso che ha visto in centinaia di fumetti e ha immaginato così tante volte.
In uno scatto repentino e inquietante, il viso di Heath è trasfigurato in un ghigno sadico, le sopracciglia si sono contratte a socchiudere i suoi occhi neri, la lingua ha saettato sulle labbra e quella voce da brividi...
Ma è stato solo un attimo. Ora lui è di nuovo Heath, e quasi sembra preoccupato di averla spaventata con quell'esibizione improvvisata.

Scusa. Era solo uno scherz-...”
Rifallo” ordina Kristen, ancora a bocca aperta.
Cosa..?!” chiede Heath, preso in contropiede.
Il Joker. La sua voce. Il suo ghigno. Rifallo!” ripete, con l'entusiasmo petulante di una bambina.
Si avvicina a lui con un sorriso trionfante, rendendosi conto di poter passare per una squilibrata così facendo, ma proprio non può trattenersi.
Heath è il Joker. Oh, è una cosa a dir poco esaltante!

Ehi, ho esaurito le anteprime, per stasera” sorride lui, ispiegabilmente un po' a disagio, ora.
Mi accompagni fuori per una sigaretta?”
Cambia discorso, frugandosi nelle tasche.

Accetterò volentieri il tuo fumo passivo, se è il prezzo per avere un altra di queste sorprese” annuisce Kristen, correndo ad arraffare cappotto e borsetta.
Raggiunge Heath sul balcone, e lo trova intento a litigare con l'accendino e il vento.
Kristen lo osserva di sottecchi, con un nuovo rispetto e curiosità ancor maggiore di quelle di prima, se possibile.

Come ci sei riuscito?”
Mmh?”
A fare il Joker, intendo. E' stato impressionante. E lo so, ora ti sembrerò una fangirl tremenda e rompipalle, ma vorrei sapere tutto al riguardo. Com'è stato entrare nel suo personaggio?”
Lui scuote la testa, facendo un lungo tiro alla sigaretta, forse per temporeggiare.
All'improvviso sembra così distante, totalmente diverso dalla persona brillante e socievole che si è mostrata a lei poco prima, e il cambiamento è dovuto alla piega che ha preso il discorso - Kristen lo sa.
Ma chissà perchè poi?

E' stato... pesante. Allucinante, e non dico per dire” sospira alla fine.
Un lavoro assurdo sulla psicologia contorta del personaggio, sulla voce in particolare” aggiunge, abbassando la propria di almeno un ottava.
Sono stato quasi un mese barricato in hotel, con l'unica compagnia di libri e film horror, per preparare un Joker psicopatico, esplosivo e nichilista”
Mentre parla, mentre racconta della fatica estenuante compiuta per prepararsi a quel ruolo - accogliere in sè i movimenti, le espressioni facciali, lo sguardo del Joker, tutto di lui – Heath gesticola un po' troppo, le mani nervose che stringono la sigaretta come volessero sbriciolarla.
Le spalle incassate in una postura leggermente ingobbita, si passa le dita tra i capelli e la lingua sulle labbra di tanto in tanto, e si gratta la nuca, le guance, le braccia, più e più volte.
Non sa se sia solo suggestione per quel che le sta dicendo, ma Kristen a un certo punto è quasi certa che l'ombra del Joker gli sia passata di nuovo sul viso.
E con sgomento ed eccitazione insieme, si rende conto che Heath sta scivolando nel personaggio in modo del tutto inconsapevole.
No, non lo sa facendo apposta per spaventarla o stupirla, di questo è sicura: il suo tono è vivace, naturale, sciolto – anche se a volte inciampa un poco su alcune parole, prima di leccarsi le labbra e riprendere – come se proprio non si rendesse conto di quanto strano sia il suo comportamento.

In tutto questo ho dormito molto poco. Ma comunque, ne è valsa la pena” conclude infine, e ora sembra tornato pienamente nel ruolo di se stesso.
Butta la sigaretta e si stringe nelle spalle.

Io tra un po' abbandono la baracca, mi sa” annuncia, con un cenno distratto all'orologio.
Vogliamo rientrare?”
Ah, cioè... sì, io...”
Dopo quel breve discorso, che l'ha affascinata per la sua stranezza e per ciò che è venuta a sapere sulla capacità di immedesimazione del collega, vorrebbe prolungare il loro incontro il più possibile. Ma non è solo per quello...

Ti accompagno giù, se ti va”
Lui annuisce, quasi sorpreso.

Okay”
E qualche istante più tardi, in ascensore, sola con lui per la prima volta in tutta la sera, Kristen si maledice per avergli fatto quella proposta.
Ha una paranoia crescente, una smania di fare qualcosa senza bene sapere cosa.
L'intesa e l'attrazione sottile che ha provato per Heath per tutto il tempo, come musica lieve in sottofondo, paiano esplose all'improvviso – il volume alzato al massimo.
Una fortuna e una sfortuna, forse, che la discesa sia durata così poco e che debbano lasciarsi, senza che lei si sia decisa ad andare oltre i leggeri saluti di circostanza.
Ma Heath non scende subito.
Indugia un po' sulla soglia.
Fa un passo indietro.
Torna dentro con Kristen, come avesse dimenticato qualcosa.
La porta automatica si richiude, lasciandoli fermi e stabili al pianoterra, nella stessa posizione di prima, ma con un silenzio preoccupante che si dilata tra loro.

E' stato...bello, stasera” butta lì lei banalmente dopo un po', sentendosi stupida nel continuare a ribadirlo ad ogni secondo, in più varianti.
Vuole toccarlo.
Mani. Viso. Capelli.
Labbra.
Come se lo sfiorare la sua figura pelle su pelle potesse assurdamente darle la certezza di chi si trovi davvero davanti – Heath Ledger o il Joker – e spiegarle se l'attrazione che prova sia per lui o per il personaggio.
Nel rendersi conto di quel desiderio, sotto alla confusione, prova anche un vago senso di colpa – il ragazzo con cui esce da qualche settimana, Dax, le piace, eppure ora lei è lì, a fare la svenevole con un altro.
Brava Kristen. Molto coerente e leale.
Ma non può farci niente.

Anche per me è stato bello, Kristen” replica cauto Heath.
Accarezza i dettagli del suo viso con lo sguardo, come in cerca di qualcosa d'altro che non siano occhi azzurri sgranati e labbra appena dischiuse, e Kristen sente d'un tratto la freddezza abbandonarla.
Regola numero uno: controllo della voce, dell'espressione e dello sguardo.
Era la prima cosa che Kristen ha imparato a lezione di recitazione.
Fai le prove davanti allo specchio, finchè non riesci a padroneggiare tutte le inflessioni vocali e le espressioni che ti servono. Così, quando sarai di fronte a una telecamera, non ti sentirai più insicura, non ti servirà più guardarti o ascoltarti: saprai sempre quale espressione hai sul viso e avrai sempre il controllo della situazione, di fronte all'obiettivo.
E' una cosa che le è servita spesso anche nella vita reale: dissimulare le emozioni, per non mostrare la vera se stessa.
Solo che ora non riesce a farlo.
Rendersene conto è elettrizzante, ma al tempo stesso destabilizzante, perchè è priva di ogni difesa.
Non ha idea se abbia messo su la faccia adorante e patetica di chi vuole disperatamente essere baciata o se invece lo stia fissando con puro odio.
Lui infatti appare a sua volta disorientato: inclina appena la testa di lato, come se stia guardando una cosa strana e bella, ma che ancora non ha capito bene.
E Kristen, a quel punto, manda al diavolo ogni esitazione.
Si avvicina e si mette leggermente in punta di piedi, per quanto i tacchi glielo permettano, e gli sfiora il viso con le dita.
Lui sussulta, sorpreso, e qualcosa brilla per un istante troppo lungo nei suoi occhi scuri e inquieti.
Si china impercettibilmente, fin quasi a baciarla, ma il passo decisivo che annulla le distanze è Kristen a farlo, premendo con prepotenza le labbra sulle sue.
Heath la stringe a sé prendendola per i fianchi, e Kristen affonda una mano nei capelli sulla nuca, mentre con l'altra smanaccia alla cieca sui tasti dell'ascensore per far sì che non risalga.
Non ha idea però se sia riuscita o meno nell'impresa, perchè la sensazione di quel bacio prende il posto di qualunque altra preoccupazione.
E' strano, è diverso, e Kristen ne prende coscienza ad ogni frammento d'aria che si rubano a vicenda.
Non ha una consistenza solida, di appartenenza all'altro, o di equilibrio.
E' un cercarsi e uno studiarsi frenetico, irruente, affannoso, che poi diventa quasi timido, lento, forzatamente controllato.
Il loro muoversi, baciarsi e toccarsi non ha stabilità, né un apparente motivo se non quello di definire i contorni di quell'affinità che ha sconvolto per tutta la sera le sinapsi di entrambi, di far condensare le incertezze dei loro saluti di poco prima in qualcosa di più significativo per la memoria e per i sensi.
Quando le dita di Heath scivolano a scostare una spallina del suo vestito, Kristen glielo lascia fare, approvando con un respiro troppo forte sulla bocca di lui. E poco dopo, si fa strada sotto la sua camicia con la stessa sicurezza e fiducia. Senza pensare ad altro che a guadagnare centimetri di pelle, si strofina contro Heath, spingendolo contro la parete con un'irruenza che fino a quel momento le è stata sempre estranea.
Ma poi... L'ascensore inizia a salire con uno scatto, e lo spavento è talmente forte da far ridestare entrambi. Si allontanano ansimando, guardandosi intorno spaventati, e un attimo dopo premono freneticamente il pulsante per far fermare la salita.
Kristen si morde le labbra, una mano tra i capelli biondi, e fissa Heath da sotto in su.
Lui, proprio come si aspettava, ha sul viso un'espressione divertita che sa molto di “che sarebbe successo se non ci avessero interrotto?”
Già. Kristen prova a non pensarci perchè ha come la sensazione che la lucidità e la dignità potrebbero andare allegramente a prostituirsi.
Sospira, rassettandosi i vestiti, e poi si avvicina a Heath per stringerlo un'ultima e innocente volta.
Ora sa perfettamente chi siano entrambi: lui non è il Joker, e lei non è Harley.
Sono semplicemente Heath e Kristen, sconosciuti fino a qualche ora prima, e che torneranno ad esserlo tra poco, con tutta probabilità.
O almeno, fino al loro prossimo incontro.

Magari ci vediamo sul set... Harley” sussurra Heath, prima di sciogliere l'abbraccio.
Sorride.
Un sorriso che non è del Joker, ma è solo suo; e ora è anche di Kristen, che può riprendere a respirare regolarmente. Incurva le labbra a sua volta - un po' sollevata e un po' triste - , e lo guarda andarsene così, con quella mezza promessa a mo' di saluto.


***

Il giorno seguente, Kristen si è svegliata con il ricordo di Heath aderente alle labbra - troppo piacevole e fastidiosamente indefinito come solo i sogni sbagliati sanno essere.
E quasi nello stesso momento, i sensi di colpa nei confronti di Dax l'hanno sopraffatta.
Ha chiamato il ragazzo per incontrarsi con lui, e da quel giorno non ha più cercato Heath, né lo ha rivisto se non di sfuggita in televisione.
Hanno lasciato entrambi che i giorni scorressero allo stesso modo, e che le loro vite continuassero a viaggiare in parallelo.
Non è che abbiano dimenticato.
Solo, sono stati l'ordine causale degli eventi e la consapevolezza di avere entrambi responsabilità, impegni, strade diverse, forse.
O la paura di provare a stravolgere tutto questo per aggrapparsi a qualcosa di pericoloso e inconsistente come un cambio di percorso occasionale, che al mattino seguente sembrava lontano, inafferrabile.
Così le settimane si sono trascinate fino al 22 gennaio 2008, giorno in cui Kristen si sveglia presto, quasi troppo per i suoi standard.

Dax è accucciato tra le coperte, come un felino pigro, e la ragazza sorride, pensando a come lui si sia fatto spazio tenacemente nella sua vita e nelle sue abitudini, diventandone parte indispensabile.
A piedi nudi, raggiunge la cucina, per prepararsi il solito latte caldo, e accende la tv, più per abitudine ad allontanare i postumi del sonno con le news del mattino che per reale interesse.
Ma a risvegliarla di botto, con inaudita violenza, è ciò che le viene sbattuto davanti.
La foto del viso sorridente di Heath Ledger è in alto a destra dello schermo, e il telecronista sta parlando concitatamente nel microfono.

...Tragica fine per la stella del cinema Heath Ledger, trovato morto nel suo appartamento di New York, a soli ventotto anni...”
La tazza sfugge dalle mani di Kristen, schiantandosi a terra.
Impossibile.

... Si parla di suicidio per overdose di farmaci...”
Heath.
Non può essere...
Non può.

Depressione... Stress lavorativo... Dipendenza da droghe...”
...Lascia una figlia di appena due anni...”
...Uno stuolo di fans ancora disperatamente increduli...”
Ma Kristen ha smesso di ascoltare.
Si butta sul divano, esausta, portandosi le ginocchia al petto.
(“Magari ci vediamo sul set... Harley”)

Kris, che succede?”
Dax l'ha raggiunta in cucina, i capelli arruffati e l'espressione preoccupata e frenetica di chi ha scacciato il sonno in un attimo per colpa di uno spavento.
Guarda i cocci sul pavimento, e poi il volto di Kristen, pietrificato in una smorfia di tristezza incredula.
Corre ad abbracciarla in un istante.

Ehi, piccola, stai bene?”
Lei si aggrappa al suo abbraccio, nascondendo le lacrime.

Che è successo?”
Una notizia... In televisione... E' m-morto...”
Chi?” chiede in apprensione Dax.
Rivolge un'occhiata veloce alla tv e nota il viso del celebre attore che sovrasta titoli ben poco fraintendibili:
R. I. P. Heath Ledger.

Lo conoscevi?” domanda con delicatezza, accarezzandole la testa.
Kristen deglutisce a fatica.

Io...” mormora flebile, asciugandosi gli occhi.
Vorrebbe dire qualcosa per spiegarsi, qualcosa che suoni importante e vero e di
significato, ma il ricordo del sorriso timido e degli occhi scuri che l'hanno fatta sentire disarmata le impedisce di formulare qualcosa di più di un singhiozzo.
Heath con cui aveva trovato quell'affinità pazzesca.
Heath e il suo Joker dalle smorfie schizofreniche.
Heath che l'aveva chiamata 'zucchina' e 'Harley'.
Lui e quel loro bacio, nell'abitacolo di un ascensore, in uno dei più abusati clichè romantici - un contatto scambiato nella quasi totale certezza che sarebbe stato il primo e l'ultimo.
Quella specie di promessa (“Magari ci vediamo sul set... Harley”) , che ora le graffia la pelle come se Heath gliela stesse sussurrando tra i capelli, ancora e ancora.
E un'altra infinità di cose che Kristen non potrà mai sapere di lui. 
(“Lo conoscevi?”)

No...”
Lui era uno sconosciuto ed è rimasto tale.

Per sempre.







Complimenti sentiti a chi è riuscito ad arrivare fino alla fine senza fuggire a gambe levate.
A parte tutto, grazie a chi ha letto/leggerà/commenterà e spero che questo esperimento/commissione sadica vi abbia fatto passare un paio di minuti piacevoli ^^ Alla prossima!


   
 
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