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Autore: _thunderstorm_    26/06/2010    3 recensioni
L’archetto scivolava elegante sulle corde del violino, spandendo attorno note soavi, condotto da dita esperte, sicure. Sarebbe sembrato impossibile a chiunque conciliare l’idea di armonia con quelle mani forti e poco affusolate. Eppure.
[...]
“E alla fine è tornato da me, Watson.”
Flash da considerarsi cronologicamente successiva a "Puramente. Professionale."
Genere: Romantico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Posò le labbra sul prezioso cristallo, inclinando il calice in modo che il liquido che si era versato giungesse alla lingua, permettendogli di identificarlo. Probabilmente era vino, ma mai si sapeva: in quell’appartamento, si poteva trovare di tutto. Certo era che, dalla sua ultima visita, il monolocale si presentava in tutt’altra maniera: nella disposizione dei numerosissimi oggetti, in modo del tutto imprevedibile, si intravedeva un certo ordine. E, accidenti, lo strato di polvere sui mobili era diminuito di spessore.
Era vino, comunque. Niente di letale.
Gli occhi grigi percorsero nuovamente la stanza, con quell’attenzione per i particolari che si acquisiva con il tempo stando a stretta vicinanza con lui.
Il dottore si bloccò, lo sguardo improvvisamente totalmente catalizzato da un certo particolare.
L’archetto scivolava elegante sulle corde del violino, spandendo attorno note soavi, condotto da dita esperte, sicure. Sarebbe sembrato impossibile a chiunque conciliare l’idea di armonia con quelle mani forti e poco affusolate. Eppure.
Lui se ne stava girato di spalle, suonando, come faceva sempre a quell’ora di notte. Non osava esserne certo, ma a Watson parve che tutto ciò, nell'insieme, potesse suggerire gioia, da parte di lui.
“E alla fine è tornato da me, Watson.”
Non seppe inquadrare bene quel tremore nella voce che l’investigatore si era lasciato sfuggire, ma ne rimase affascinato. Il dottore posò il bicchiere sul tavolo, composto.
“Non ho mai dichiarato di avere intenzione contraria. Dubitava, signor Holmes?”
L’altro voltò appena il capo verso la sua direzione, sorridendo.
“Oh no. Direi, anzi, che è stato alquanto prevedibile. Come sempre, del resto.”
Watson si impietrì, offeso dalla malcelata soddisfazione che l'amico provava nello sfotterlo.
“Lei non può sapere. Potrei aver deciso di sposarmi domani.”
“Si sposa domani, Watson?”
La musica cessò. Improvvisamente si trovò Sherlock Holmes a un passo di distanza, che lo guardava divertito, con aria di sfida. I suoi occhi neri brillavano nella penombra, piantati nei suoi.
Watson trattenne il respiro, sperando che la scarsa luce non permettesse all'investigatore di intravedere il rossore che odiosamente si sentiva salire in volto.
“Non menta a me, dottore. Io la conosco, sa?”
Watson si schiarì la gola, leccandosi le labbra secche, a disagio per quell’improvvisa vicinanza a poche ore dal suo ritorno, primo ritorno, perché, di fatto, da Sherlock Holmes non si era mai allontanato prima di quella settimana.
“Era solo una delle tante possibilità di cui lei doveva tener conto” disse educatamente.
Spostò innocentemente lo sguardo sul petto dell’altro.
“Sa, forse sarebbe meglio che controllassi la sua vecchia ustione. È da un po’ che la trascuriamo. Si tolga la camicia, signor Holmes.”
Aveva utilizzato il tono più professionale che poteva ostentare, tuttavia, qualcosa non aveva convinto l’altro, che si voltò, allontanandosi.
“Mh. Penso di aver voglia di angosciarla ancora un po’ per la mia salute, dottore.”
Che era quella? Un'assurda forma di ripicca nei suoi confronti?
“Mi vorrebbe dire che non ha intenzione di togliersi la camicia? - insinuò, con una punta di divertimento negli occhi grigi – Il dottore si deve ascoltare, signor Holmes.”
L’altro piegò la testa indietro, ridendo per l’insolita malizia che accompagnava le parole dell’amico.
Si voltò verso di lui, guardandolo dal basso verso l’alto.
“Sa, forse è lei che ha bisogno di una visita, Watson… È sicuro che ci fosse solo vino, nel suo bicchiere?”
Il dubbio si insinuò in quegli occhi grigi, facendo trasalire l'uomo.
“Fanculo, Holmes.”
La risata dell’investigatore risuonò ancora nella stanza, armoniosa.

“... Si tolga la camicia, dottore.”

*****************

Weeeeeeee, me tornata. =)
 Beh, sono in attesa dei risultati di tre contest e l'ansia, se non impegnassi le dita a pigiare sulla tastiera, mi porterebbe a mangiarmi le mani intere. XD
E allora, ecco partorita questa cosuccia senza pretese, ma che al momento mi sta tanto simpatica. Da considerarsi legata e successiva cronologicamente all'altra mia flash scritta su questo fandom, ovvero "Puramente. Professionale." Al riguardo, ringrazio tutte quelle magnifiche persone che mi hanno lasciato magnifiche recensioni per la precedentemente citata. **
Grazie, grazie, grazie. A tutti.
Spero che anche questa piaccia!

Baci,
Cory ^^
   
 
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