Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: puffolettaHP    26/06/2010    12 recensioni
- Io... t-tu mi hai...
- Ti ho salvata sì. - la interruppi, passandomi una mano tra i capelli e sfoggiando la mia migliore espressione da Clark Kent - Mi devi la vita, effettivamente se non ti avessi salvata con il mio coraggio ed il mio eroismo a quest'ora saresti bell'e spiaccicata sotto a quel furgoncino... ma non c'è bisogno che mi ringrazi...
Lei, pallida come un cencio, si appoggiò al fianco del Pick-up e mormorò. - Stavo per morire...
- Sì, è vero, stavi per morire... - decisi di sfoggiare tutte le mie doti di consolatore - a quest'ora, se non ci fossi stato io, saresti un cadavere schifosissimo e molliccio, tutto insanguinato, con le ossa rotte e la testa spiaccicata e spaccata a metà... pensa che schifo, avresti tutto il cervello che ti cola per terra, mezzo spiaccicato sui vestiti e sul cofano del tuo cator... ehm, del Pick-up... e magari ci sarebbe un occhio staccato che rotola in giro per il parcheggio... ma t'immagini che schifo?
Lei squittì, facendosi ancora più pallida e scandalizzata. Le diedi una pacca sulla spalla e, con un sorriso che voleva essere rassicurante, terminai il mio discorso.
- Ma non è andata così, quindi su col morale! Non c'è motivo di preoccuparsi, sei viva, no?
Lei emise un verso a metà fra il grido di guerra di Tarzan ed il ruggito di un orso bruno incazzato nero e si alzò in piedi di scatto, guardandomi con gli occhi fiammeggianti d'ira. Indietreggiai di alcuni passi, intimorito.
- Ehm... ti ho salvata, ricordi? - dissi, incerto, vedendo che aveva preso in mano il paraurti staccato del furgoncino e me lo stava brandendo contro con ferocia.
- Tu mia hai salvata! - gridò lei, come se mi stesse accusando di aver dato fuoco alla sua casa. Perplesso, indietreggiai ancora e balbettai.
- Ehm... infatti, ti ho salvata... dovresti essermi riconoscente... quindi perchè non cominci a mettere giù quel paraurti?

Genere: Commedia, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'LA VERA STORIA DI EDWARD E BELLA'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 13

(Dove Bella designa il suo cavaliere per il ballo di primavera e rifiuta inviti a destra e a manca, mentre Edward si trasforma inspiegabilmente in una persona ragionevole)


Un (non ci crederete, ebbene sì) piovoso giovedì di inizio marzo entrai nell’aula di biologia guardandomi attorno con circospezione: l’ultima volta la Swan si era nascosta dietro alla porta e mi aveva teso una specie di imboscata. Quel giorno invece – notai con immenso sollievo – era seduta al nostro banco e sembrava relativamente sana di mente, per i suoi standard. Relativamente.

Quando mi sedetti accanto a lei, mi rivolse un sorriso a 28 denti (supponevo che i quattro del giudizio le mancassero).

-         Ciao, Edward.

-         Ciao, Bella…

Risposi, diffidente: non era mai un buon segno che fosse troppo allegra. O forse le era solo venuta una paralisi facciale – mi dissi, visto che continuava a guardarmi e sorridere con un’espressione da Teletubbie drogato. Distolsi lo sguardo e cominciai ad erigere la solita barricata di quaderni ed astucci, facendo del mio meglio per ignorarla. Quando mi girai, mi accorsi che mi stava ancora fissando con quel sorriso idiota. “Uhm… mi rimangio quello che ho detto sulla sua sanità mentale di oggi…”.

-         Ehm… Bella? Ti senti bene?

Lei annuì, senza abbandonare il suo sorriso inquietante. A ben pensarci, più che un Teletubbie drogato, sembrava un cucciolo di barracuda che ha appena sbranato il pesciolino domestico della mamma, e le rivolge un sorriso sornione della serie “ciao mamma, bella giornata vero?”. Spostai la sedia un po’ più lontano dalla mia compagna di banco, cominciando a preoccuparmi seriamente.

-         Sai che fai paura, quando ti comporti così?

Per tutta risposta lei sospirò, e riuscì a farlo senza smettere di sorridere... L’accoppiata sorriso da barracuda ed occhi a cuoricino era tremendamente inquietante.

-         Ho deciso di invitare il Dottor Cullen al ballo di primavera… - sussurrò, sporgendosi verso di me con il libro di Biologia stretto tra le braccia.

Sbiancai, nonostante i vampiri, nelle fiction intelligenti, non sbianchino. Bhe, ma di che mi preoccupo, questa non è una fiction intelligente…

-         Tu… stai scherzando, vero? – bisbigliai, entrando in modalità “autoconvinciamoci che Bella sta scherzando” – Haha, invitare papà al ballo… Non ti facevo così spiritosa, Swan.

Lei guardò prima me (molto male), poi la scatolina della canna (con la faccia di un Musulmano a La Mecca) ed infine il libro di biologia (con l’aria di chi sta valutando di usarlo come oggetto contundente, non so se su di me e o su se stessa). Alla fine parve scegliere la via del dialogo.

-         Sai, Cullen – esordì, a denti stretti – stavo pensando di sbatterti il libro di biologia in testa e vedere se succede qualcosa… chissà, magari diventi intelligente. Ma poi mi è venuto in mente che il libro è in comodato, e non mi va di sgualcirlo. Sai, non credo che la gioia di picchiarti valga il riscatto del libro…

Inclinai la testa e sbattei le palpebre, perplesso.

-         Questa non l’ho capita…

-         Tranquillo – mi rassicurò Bella, battendomi una pacca sulla spalla – ormai nessuno si aspetta più che tu capisca le cose, in questa storia.

Cioè, lei stava dando a ME del cretino? Isabella Swan, la pazza del Pick-up, la ragazza che non era in grado di salire una scala senza cedere alla tentazione di buttarsi giù, stava dando a ME del cretino?

-         Dimmi che mi stai dando del cretino perché mi hai detto che volevi invitare mio padre al ballo e ci sono cascato.

Sussurrai, scivolando sulla sedia fino a trovarmi con il naso all’altezza del banco. Bella mi rivolse uno sguardo compassionevole e tentò di rassicurarmi con dei leggeri colpetti sulla spalla.

-         Vedrai che qualcuno inviterà anche te. E se no puoi sempre andarci con Eric, anche lui è rimasto solo.

-         Q-quindi tu hai davvero intenzione di invitare Carlisle al ballo? – balbettai.

-         Si, ovvio.

Rispose lei, con nonchalance. Caddi a terra, stroncato da un infarto. Poi l’autrice si ricordò che i vampiri non hanno infarti, e mi fece rialzare dal pavimento lercio dell’aula di biologia. Intanto, però, Mike Newton si era seduto al mio posto e stava chiedendo a Bella cosa ne pensasse del suo nuovo hairstyle, mentre intanto pensava a come invitarla al ballo.

-         Ehm… - fece Bella, dubbiosa – a me sembra sempre che tu abbia un porcospino giallo in testa.

-         Ma no, dai, guarda! – esclamò Newton, indicandosi le punte impiastricciate di gel – non vedi che ho le punte più lunghe e più sottili?

-         Ok – lo accontentò Bella – diciamo che ora più che un porcospino sembra un istrice.

-         Credevo che non ci fosse differenza tra un istrice e un porcospino… - borbottò il biondo, con aria stupida.

-         Anche io credevo che non ci fosse differenza tra i tuoi capelli ieri e oggi.

Gli fece notare Bella, al che mi sorse il dubbio che nemmeno lei sapesse la differenza tra un istrice e un porcospino. (Perché, tu la sai? NdA)

Ok – pensò Newton – ora la convincerò a venire al ballo. Appena scoprirà che Jessica mi ha invitato schiatterà d’invidia.

-         Bhe, senti – cominciò – Jessica mi ha chiesto se mi andava di farle da cavaliere al ballo.

-         Dovrebbe interessarmi? – chiese Bella, sfogliando distrattamente il libro di biologia.

-         Non sei gelosa? – replicò il biondo, deluso.

-         Sarei più gelosa del mio gatto.

-         Hai un gatto? – domandò Newton.

-         No.

È verde d’invidia, ma fa l’indifferente.

Certo, Newton, l’importante nella vita è essere convinti.

-         Bhe, io non ho ancora accettato – disse, cercando invano di catturare l’attenzione della Swan.

Bella finalmente alzò gli occhi dal libro, e gli rivolse un’occhiata annoiata.

-         E cos’è che vuoi da me, di preciso?

-         Mi chiedevo se ti andava di venire al ballo con me.

Nonostante Newton fosse più idiota di Emmett e Jasper messi assieme, sperai che Bella avrebbe accettato: così, almeno, si sarebbe tolta dalla testa Carlisle. Ovviamente Bella, anche se inconsciamente, faceva sempre di tutto per remarmi contro.

-         No, mi dispiace. Ci vado già con l’uomo più biondo, bello e fascinoso dell’universo. – lo liquidò, tornando ad ammirare le mie caricature che si erano accumulate sulle pagine del suo libro, nel corso del tempo.


Bella sembra molto sicura di sé e del fatto che Carlisle accetterà il suo invito, ed infatti neanche due ore dopo…


-         Ciao, Bella.

Mi salutò Bifloman, sistemandosi gli occhiali sul naso con la sua tipica aria da sfigato. Gli rivolsi a malapena un cenno, mentre frugavo nella borsa alla ricerca delle chiavi del Pick-up. Quando finalmente le trovai e feci per aprire la portiera del Catorcio, mi accorsi che Bifloman era ancora là.

-         Posso fare qualcosa per te?

Chiesi, intendendo chiaramente che doveva togliersi dalle scatole.

-         Bhe – cominciò Bifloman, imbarazzato – mi chiedevo se avessi intenzione di invitarmi al ballo.

-         No, non avevo la minima intenzione di farlo. – E tanti saluti alla diplomazia.

Bifloman parve decisamente deluso.

-         Perché no?

-         Per ovvi motivi – come gli occhiali, i brufoli e la sua apparente fobia per i pantaloni a vita bassa – E poi sono già impegnata: andrò al ballo con l’uomo più biondo, bello e fascinoso dell’universo.

-         Draco Malfoy? – chiese Bifloman, indispettito.

-         Tu hai letto troppi libri, Eric.

Borbottai, salendo sul Pick-up. Misi in moto e, con una complicata manovra durante la quale rischiai di distruggere la cinquecento parcheggiata accanto al Catorcio, uscii dal parcheggio. Stavo per uscire dallo spiazzo davanti alla scuola quando Tyler Crowley si mise a bussare al finestrino. Lo ignorai, ma lui si mise a bussare più forte. Se non fossi stata certa che l’omicidio è punibile per legge, lo avrei turato sotto volentieri.

Alla fine decisi di abbassare il finestrino, prima che lo sfondasse.

-         Ciao, Bella.

Esclamò, con un sorriso da paralisi facciale stampato sulle labbra. Tesi la mano, con il palmo all’insù, fuori dal finestrino. 

-         Compiti?

Tyler annuì mestamente ed estrasse dallo zaino una busta di plastica. La afferrai senza tanti complimenti, controllai che ci fossero tutti gli esercizi e poi, soddisfatta, misi in moto il Pick Up.

-         Aspetta!

Strillò Tyler, battendo sulla portiera. Avrei potuto benissimo fingere di non averlo sentito, visto il casino che faceva il motore del Catorcio, ma l’idea di intasare il parcheggio della scuola mi allettava parecchio.

-         Che vuoi, Tyler?

-         Mmm… ecco io… - si perse nella contemplazione delle sue scarpe, imbarazzato – io mi chiedevo se… se ti andava di venire al ballo con me.

Ero troppo sconcertata anche per prenderlo per il culo. Arricciai il labbro superiore nelle mia migliore faccia schifata ed alzai entrambe le sopracciglia.

-         Con te?

Tyler annuì, speranzoso, guardandomi come se fossi San Nicolò e stessi per dirgli se gli avevo portato un giocattolo o del carbone.

-         Si, bhe, così non dovrai andarci da sola e la gente non ti darà della sfigata.

Il mio sopracciglio destro si alzò ulteriormente.

-         Insomma… - proseguì – pensavo che magari, se ti accompagnavo al ballo, potevamo ritrattare sui compiti di trigonometria…

-         Non ti preoccupare, per i compiti di trigonometria mi va benissimo così. – gli assicurai, con un sorriso crudele – E poi – aggiunsi, perdendomi nelle mie seghe mentali su Carlisle – io al ballo ci andrò con l’uomo più bello, biondo e fascinoso dell’universo…

-         Ci vai con Newton?! – esclamò lui, con la faccia di un bambino di tre anni che ha appena beccato i suoi genitori a fare uno strano giochino senza vestiti.

Sulle prime non riuscii a connettere: avevo ancora davanti agli occhi una bellissima immagine mentale del dottor Cullen che mi strappava i vestiti a morsi.

-         Io ci vado con Newton? – ripetei, altrettanto sconcertata, prima di rendermi conto che la sua era una domanda – Cioè, no. Certo che no. Newton ti sembra forse l’uomo più bello, biondo e fascinoso dell’universo?

-         Bhe no… - ammise Tyler, leggermente sollevato – però è biondo.

Paragonare Mr HoUnPorcospino(o un istrice, che dir si voglia)GialloInTesta al dottor Cullen era una bestemmia bella e buona. Sbuffai, indignata, ed accarezzai la scatolina della canna per rassicurarla.

-         Nessuno pensa che tu sembri quello sfigato di Mike Newton, non ti preoccupare…

Sussurrai, lanciando un’occhiata ammonitrice a Tyler, della serie “offendi di nuovo la mia piccola, dolce canna e te la vedrai con i miei muscoli”. Tyler inclinò la testa, perplesso.

-         E chi sarebbe quest’uomo più bello, biondo e fascinoso dell’universo?

Gli rivolsi un sorrisetto sognante e sospirai, portandomi al petto la scatolina.

-         Lo scoprirai al ballo…

Poi partii, cullata dai sobbalzi del Pick Up, ed immaginando quanto avrebbe sobbalzato quel vecchio Catorcio quando io e il dottor Cullen ci avremmo passato dentro una notte di follie d’amore.


Vi risparmio il pomeriggio di Bella, passato a farsi seghe mentali su Carlisle, e quello di Edward, passato ad ascoltare le seghe mentali di una strana tipa di nome Stephenie, che sosteneva di non poter scrivere il suo Best Seller se Bella si fosse innamorata di Carlisle. E così arriviamo direttamente alla mattina dopo…


Avevo riflettuto molto, quella notte, ed avevo deciso che dovevo impedire a tutti i costi che Bella invitasse mio padre al ballo: si sarebbe solamente resa ridicola davanti a tutti, e lui avrebbe rifiutato l’invito. Perciò, quella mattina, quando scese dal suo Catorcio preistorico, le dissi.

-         Bella, dobbiamo parlare.

Lei sbuffò e si buttò a piedi pari in una pozzanghera, schizzando i miei vestiti firmati.

-         La risposta è no.

-         Perché non vuoi parlare con me?

-         Non è che non voglio parlare con te, anche se farlo non è esattamente la mia massima aspirazione – rispose Bella, con la sua solita sincerità offensiva – Ma quando mi chiederai di venire al ballo con te, sappi che la risposta è no. Era solo per evitare discorsi inutili.

-         Ma io non voglio invitarti al ballo! – protestai – Piuttosto ci vado con Emmett.

Bella alzò gli occhi al cielo e cominciò a marciare verso l’aula di Inglese, schizzando fango a destra e a manca ogni volta che affondava i suoi trombini in una pozzanghera.

-         Dici così per salvarti la faccia dopo il mio rifiuto. Ma non devi sentirti tanto umiliato, sei già il quarto a cui dico no.

-         Forse non dovresti dire di no a tutta questa gente – osservai, saggiamente – cosa farai se Carlisle rifiuterà il tuo invito?

-         Non lo rifiuterà – mi assicurò lei – mi ama anche lui.

-         A si? – sollevai un sopracciglio.

-         Sì. – rispose lei, sicura – Ha detto che non permetterà che nessuno mi faccia del male. Non lo trovi romantico?

Sinceramente lo trovavo solo molto improbabile, nonostante il proverbiale pacifismo di mio padre.

-         Bella, senti, te lo dico da amico. – esordii, ma lei mi interruppe.

-         Nonostante tu non sia mio amico.

-         Nonostante io non sia tuo amico. – concordai – Ma facciamo finta per un secondo che lo sia. Dovresti lasciar perdere Carlisle.

-         Mi sembri un tantino troppo geloso per essere mio amico.

-         Infatti non sono tuo amico – le ricordai.

-         Giusto, sei solo geloso.

Convenne Bella, saltando in una pozzanghera delle dimensioni del Lago di Como. Sbuffai, guardando con compassione quelli che una volta erano stati dei pantaloni beige di Armani.

-         Credo che tu abbia frainteso, Bella: non mi interessa se vai al ballo con mio padre, con Newton o con Mastro Lindo. – dissi – Sto solo cercando di evitarti la peggiore figura di merda della tua vita. Perché credimi, a mio padre interessano solo Esme e le modelle svedesi.

-         Sei solo geloso. – mi accusò lei, rifilandomi un’occhiataccia sprezzante – Perché avresti voluto che t’invitassi al ballo, e ti rode che io preferisca tuo padre a te.

-         A dire il vero mi dispiace solo per Carlisle.

Borbottai, spingendola di lato per evitare che si buttasse a panciata nell’ennesima pozzanghera.

-         Senti, Bella, capisco che ragionare sia una novità per te, ma dovresti provare a farlo. – sbottai – Mio padre è un uomo sposato, non puoi presentarti a casa mia ed invitarlo al ballo come se niente fosse, magari anche davanti a mia madre!

-         Hai una concezione molto ristretta delle cose che si possono fare. – osservò lei, acida.

Alzai gli occhi al cielo, chiedendomi cosa avessi fatto di male per meritarmi di finire in una situazione del genere. Visto che la stupidità di Bella le impediva di rendersi conto della colossale figura di merda a cui stava allegramente saltellando incontro, decisi di passare al piano B, sebbene quel piano, come tutti i piani B, presentasse molti inconvenienti. Primo tra tutti il fatto che avrei dovuto sopportare Bella per una giornata intera.

-         Ok, Bella, ti faccio una proposta. Che ne dici se il giorno del ballo ti porto a fare un giro a Seattle?

Bella mi guardò come se fossi pazzo, e probabilmente lo ero davvero, se ero arrivato a proporle di passare una giornata con me per evitare che facesse una figuraccia.

-         Fammi capire, tu vorresti che rinunciassi ad andare al ballo con l’uomo della mia vita e andassi in una città che non saprei nemmeno trovare su una cartina geografica con te?

-         Io vorrei che tu evitassi di fare una figura di merda davanti all’uomo della tua vita e venissi in una città che nessuno di noi due saprebbe trovare su una carta geografica con me. – precisai.

Bella scoppiò a ridere.

-         Ma stai scherzando?

-         Per niente – dissi – a Seattle ci sono un sacco di grattacieli da cui cadere, e di sicuro ci sono molte più probabilità di morire che qua. Sicura di non volerci venire?

Bella sembrò tentata dalla mia proposta per un secondo, ma poi afferrò saldamente la scatolina della canna, si buttò a piedi parri in una pozzanghera e declamò.

-         Io andrò a quel ballo con l’uomo più biondo, bello e fascinoso dell’universo e tu non puoi farci niente, Edward, quindi rassegnati.





L’ANGOLINO DELLA CRITICA AL CAPITOLO


Autrice – In uno dei miei (ormai celebri) momenti di pazzia, ho ritenuto necessario inventarmi questo demenziale angolino della critica al capitolo. Dal momento che auto-commentare le mie “opere letterarie” mi pareva un po’ eccessivamente megalomane ed egocentrico come atteggiamento, ho deciso di affidare l’angolino della critica al capitolo a due eminenti esperti di critica letteraria.

Jazz (si guarda attorno con aria perplessa, cercando i due critici letterari di cui sopra) – Dici che parla di noi?

Em – Non so, ma questo posto mi piace.

Si mette a saltellare su una delle poltrone dello studio giornalistico.

I lettori intanto osservano i due vampiri, aspettandosi la critica del capitolo.

Jazz (imbarazzato) – Em, quei tizi che ci guardano mi mettono in soggezione. Secondo me si aspettano qualcosa da noi…

Em (smette di saltare e guarda le facce dei lettori) – Effettivamente sono un po’ inquietanti. Non crederanno di essere sul set di un porno gay?

Jazz – Cinquanta dollari che no. Secondo me vogliono la critica del capitolo.

Em (alza un sopracciglio) – Jazz, dovresti smetterla di scommettere su tutto, è un brutto vizio. E poi ti ricordo che mi devi ancora la Statua della Libertà.

Autrice – Ve la do per la testa la Statua della Libertà, se non vi muovete a fare la critica del capitolo!

Jazz – Em, mi devi cinquanta dollari.

L’autrice comincia a fare stretching per prepararsi al lancio della Statua della Libertà.

Em – Ok, ok. La critica al capitolo. Dunque… ehm, il capitolo era molto… molto… diglielo tu, Jazz.

Jazz – Ehm… sì, cioè, lo stile di scrittura era molto… liquido.

Em – Liquido?

Jazz – Stavo cercando un sinonimo di fluente: non vorrei ricadere nella banalità.

Autrice – …

Em – Hai ragione, dobbiamo tenere viva l’attenzione dei lettori.

Lettori – Zzzzzzzz…

Em (con aria saputa) – Comunque il capitolo non era poi così liquido: ogni tanto la narrazione si arena su delle inutili boiate senza senso. Più che altro lo definirei… viscoso, ecco. E in certi punti un po’ appiccicoso.

Jazz – Mieloso?

L’autrice usa la Statua della Libertà per darsi dei forti colpi in testa.

Em – Inoltre la descrizione dei personaggi non è per niente realistica. Insomma, da quando in qua Edward è ragionevole?

Jazz – Appunto, me lo stavo chiedendo anch’io. E poi sembra per tutto il capitolo che Bella voglia andare al ballo con me. Insomma, sono sicuramente molto più biondo, più bello e più fascinoso di Carlisle.

Em – Avrei i miei dubbi… Ehi, si potrebbe fare un sondaggio tra i lettori: è una cosa molto professionale, sa da critici letterari esperti.

Jazz – Tzè, tanto direbbero che sono più bello io.

Em – Scommettiamo?

Prima che i due possano ricominciare a scommettere, l’autrice decide di chiudere l’angolino della critica al capitolo.



Salve gente! Su, non fate quelle faccette, se l’angolino della critica vi ha tanto scandalizzate basta dirlo. Prendetelo come un esperimento: se mi dite che vi piace continuerò a scriverlo a fondo di ogni capitolo, se no giuro che non appesterò più il sito con cotanta stupidità.

L’idea mi è venuta principalmente perché qualcuno mi aveva chiesto dove fossero finiti Em e Jazz, e avevo promesso che i due vampirastri sarebbero ricomparsi in questo capitolo, ma ho dovuto tagliare quella scena. Perciò mi sono inventata questa boiata per farmi perdonare =P

Detto questo, non aggiornerò per un mese, credo. Ma questa non è una novità, no? xD andrò in Sardegna per tre settimane, e non escludo che scriverò qualcosa con carta e penna, ma comunque non avrò l’accesso ad internet. Ergo, quando sarò tornata mi impegnerò per aggiornare prima possibile, intanto vi lascio questo capitolo augurandovi buone vacanze. ma ormai questo capitolo l’avete già letto, quindi… buone vacanze e basta. Non so se vi mancherò durante questo periodo, ma voi e le vostre splendide recensioni mi mancherete di sicuro. Vado a cercarmi un fazzoletto per piangerci dentro, ciao ragazze.


Ps. Se avete creduto alla storia del fazzoletto siete brillanti come Bella dopo due canne =P

RoseScorpius nn sono una cicciottolona -.-''' xD e credi che abbia paura di venir picchiata da una 52 kili coon un braccio in sciopero? haha sogna, e vedi di guarire, che a settembre ti voglio in palestra
FairyFlora grazie per tutti i complimenti! in effetti non mi piacciono i personaggi troppo molli, non hanno senso a meno che non si trovino in mezzo a tanti personaggi cattivi che li prendono in giro. Come protagonisti direi che non sono il massimo =P Edward comunque in questo capitolo ha manifestato la sua tendenza a voler fare il salvatore del mondo, come al solito
HpK00 ciao chiaretta xD sono contenta che tu continui a seguirmi. sai, mi sono fatta un'auto-psicoanalisi, ma non sono riuscita a capire da dove vengano le boiate che dico... mah... grazie della recensioneee
Nessie93 si bhe, Carlisle è il figo della situazione. ci vuole qualcuno di un po' meno psicolabile in una storia, se no poi gli idioti sembrano meno idioti e non ha più gusto, non ti pare?
patu4ever grazie per la recensione! sono lieta che la storia ti piaccia. bella non si è procurata fratture craniche perché ha la testa troppo dura anche per un oiede di porco, e nonostante il suo cervello la spinga ad atti di masochismo, il suo corpo ha pur sempre degli istinti i sopravvivenza, e per autoconservazione ha imparato ad attutire i colpi xD
Queen Miriam X Cullen grazie per la recensione, e ringrazia anke la tua amica da parte mia, x aver sopportato un intero capitolo di questo demenziale ammasso di parole senza senso =P sei la prima che mi fa i complimenti non solo per le boiate ke scrivo, ma anke x coome le scrivo, e te ne sono infinitamente grata =P
SALVADOR84 grazie per la recensione. riguardo al fatto di riscrivere anche gli altri libri... non saprei, intanto mi concentro per finire di scrivere il primo, poi ci penserò =P
  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: puffolettaHP