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Autore: LADY_youkai    27/06/2010    2 recensioni
Io so che cos'è...lo so...da molto tempo...forse quasi anni ormai. Ma tu sei sempre stato così irraggiungibile e il legame che ci univa si è un po' affievolito. Io ti voglio sempre bene, come amico, ma proprio a causa dell'altro mio sentimento non ho potuto fare a meno di tagliare un po' i ponti con te. Perché avevo paura.
Genere: Romantico, Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Aoi, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco qui l'ultimo capitolo. Più scrivo e più mi rendo conto di aver scritto qualcosa su loro due *A* E' inaudito! Comunque sono ancora fermamente convinta del fatto che Uruha sia solo di Ruki è_é Non ci sarà niente che mi farà cambiare idea! *hero mode on*

Bene. Vi lascio alla lettura ù_ù"



Chapter Four


Kazuki.

Kazuki.

Kazuki.


Appena l'ho visto, la prima cosa che ho pensato, è che assomigliasse un po' a te, fisicamente.

Ed è stata quella prima volta che forse ho inconsciamente sperato di sostituirti.

Il nostro rapporto affievolito, la tua figura sempre più lontana...mi sono sentito abbandonato. E tu, che prima eri sempre vicino, mi regalavi sempre un po' del tuo sorriso, sembravi come sparito, tutto ad un tratto.

E io non sapevo più cosa fare.

Più cercavo di avvicinarmi, più tu ti allontanavi, sempre con il sorriso, ma diverso...falso.

Mi sono sentito perduto.

Tu sei sempre stato quel meraviglioso quadro che ho ammirato da lontano, sei sempre stato quell'opera d'arte che quando dormiva, io spiavo i suoi lineamenti e immaginavo di sfiorare il suo volto.

Ma come tale, non mi sono mai avvicinato più di tanto, non come avrei voluto almeno.

Quando ho incontrato Kazuki, ho sentito che forse potevo dimenticarti. Dimenticare quel sentimento che da anni mi assillava e mi logorava.

E così ho fatto.


-Ti va ancora di uscire domani? Visto che fai fatica con quell'accordo, posso insegnarti io-

-Davvero lo faresti?! Grazie! Quando suono troppo veloce non ci riesco, ho proprio bisogno di qualche lezione!-


Più lo guardavo, più lo conoscevo, e più mi rendevo conto che alla fine, di lui, mi importava solo il suo corpo. Perché ti assomigliava.

Ma voi due siete oosì diversi...

E non era quella diversità a interessarmi.

Poteva essere il tuo degno sostituto, in fin dei conti a te cosa poteva importare?

L'ho sempre usato, e me ne vergogno, tu non sai nemmeno quanto. Mi sono sempre servito di lui, prima per riempire i periodi di vuoto e di solitudine che, alla fine, mi creavo da solo e poi per alleviare il mio dolore. Per far diminuire un po' quella distanza che si era venuta a creare tra noi.

E sapevo che anche lui un po' ci sperava a finire a letto con me. Lo vedevo dagli sguardi, dai movimenti...era quasi una cosa fin troppo spudorata. Ma io non chiedevo nulla di meglio.

Mano a mano che uscivamo e ci conoscevamo, le nostre lezioni sono diventate, come dire, sempre più...personali...

La prima volta è successo un po' per sbaglio.

Eravamo in un bar, non ricordo nemmeno quale, ero andato in bagno per rinfrescarmi e poco dopo lui mi ha raggiunto


-Fa caldissimo!-

-Sì, sono venuto un attimo a sciacquarmi, non ce la facevo più-

-Ottima idea, lo farò anche io-


Il suo volto bagnato, non so perché, mi ha creato qualche scompenso. E ho pensato a te, quando subito dopo i live ti gettavi una bottiglia di acqua addosso, per far scivolare via un po' di stanchezza.

Senza volerlo l'ho baciato.

Lui si è mostrato un po' spaesato, ma non ci ha messo molto per rispondere a quel bacio che credeva rivolto a lui.


Tu.

Tu.

Sempre tu.


Ci sei sempre stato tu nei miei pensieri.

Anche quando l'abbiamo fatto la prima volta, io e lui. Eravamo a casa sua, mi si era gettato tra le braccia, chiedeva solo quel piccolo passo in più che andava oltre il bacio e io l'ho accontentato per medicare una mia ferita.

Non sono stato gentile. L'ho semplicemente posseduto, tutto qui.

Lui chiamava il mio nome, io restavo in silenzio. Perché nella mia testa rimbombava il tuo, pressante, come un martello. E immaginavo di essere con te nel momento dell'amplesso, non con lui.

E non sai quanto è stato doloroso sapere che non c'eri.

Sì, mi era piaciuto, a lui anche. Ma quello che aveva fatto era stato solo sesso, nessun sentimento coinvolto, il mio corpo ha solo risposto a uno stimolo esterno. Il piacere era solo effimero, subito dopo è subentrato il dolore.

Perché facevo soffrire lui.

Perché soffrivo.

Abbiamo continuato. Le nostre uscite si facevano sempre più frequenti e se lui cercava un sentimento, io andavo alla ricerca di uno svago.

E lo facevamo.

Ancora.

Non so se lui l'ha mai sospettato, in fondo una volta gli avevo accennato il fatto che, sebbene noi due fossimo ancora grandi amici, avevamo attraversato un periodo di smarrimento. Forse anche lui mi ha sfruttato, ma non posso di certo biasimarlo. Ci siamo presi gioco l'uno dell'altra forse. Ma lui dopo un po' a frainteso.

Sì, l'altra sera è venuto da me. Speravo che aprendogli la porta di casa mia, avrei potuto forse iniziare a instaurare un rapporto serio. L'ho preso, sbattuto sul letto, l'ho fatto mio. Non mi importava più di nulla. Ma poi tutto è cambiato, in pochi istanti, tutta la menzogna che avevo pensato coprisse il mio teatrino squallido era crollata


-Aoi?-

-Sì?-

-Devo dirti una cosa...-

-Dimmi-

-Io...credo...di essermi innamorato di te...-


Perso ancora. Ancora da solo.

Ora dovevo spiegare che non provavo lo stesso, che lui era stato solo usato per sostituire qualcuno molto più importante e perfetto, qualcuno che mi aveva coinvolto fin dall'inizio, che mi aveva fatto soffrire, ma che io continuavo ad amare.

Dovevo spiegare che lui era solo una distrazione, nella speranza che il mio "sentimento passeggero" svanisse. L'ho guardato, non ho detto nulla.

Lui ha sorriso (un sorriso amaro), ha abbassato gli occhi, ha mormorato che aveva capito, che non mi dovevo scomodare, che sapeva dove era la porta. Ha scherzato sul fatto che prima che io lo scopassi aveva scritto sul suo blog che era a casa mia.

Era stato un trionfo


"Perché credevo di essere qualche cosa"


Volevo morire.

Gli ho chiesto scusa e credimi, il mio perdono era sincero, lui mi ha risposto che forse, in fin dei conti, lo sapeva. E' stato un dolore voluto. Così ha detto.

Mi sono sentito così schifosamente carnefice. Ho permesso al mio lato egoista e crudele di venire fuori per che cosa? Per svago?

Ho rivisto tutti gli anni che avevo passato con te Uruha, al male che avevo prodotto e alle conseguenze causate.

E mi sono ripromesso che non sarebbe più successo.

Stamattina ero deciso di dirtelo, non mi importava se tu mi avessi respinto, volevo solo liberarmi da questo peso.

Ma tu eri molto più freddo e aggressivo.

Leggevo odio nei tuoi occhi. E ho pensato che fosse stata una punizione.


Ma poi...


Poi....


Quelle parole, così tanto attese, così immensamente sperate, hanno cambiato tutto. Tu sei stato quel quadro che ho a lungo osservato e che alla fine ho rubato.

Ma tu non sei un corpo. Tu non sei un quadro.

Tu sei il mio Uruha.

E non potrò mai chiedere scusa abbastanza per il dolore che ho causato a Kazuki, ma io ero così...smarrito nella mia stessa vita.

"Ognuno di noi attraversa un periodo di crisi", così mi avevano detto, ma io mi sono trasformato in un mostro.

Ti osservo. Stai dormendo sereno. La tua testa è appoggiata sul mio petto, respiri regolarmente, i tuoi capelli sono scompigliati e ti coprono un po' il volto. Il tuo corpo nudo è velato appena da questo lenzuolo bianco che percorre le tue forme perfette. Ti accarezzo la schiena, sperando di non svegliarti.

Ti amo. Ti amo. Ti amo.

Lo ripeterei all'infinito.

Sto male, perché penso a come starà lui in questo momento, ma chiedo immensamente perdono se ora così felice.

Io gli parlerò, devo chiarire, non posso aver perso quel minimo di umanità che avevo.

In fondo, una spiegazione gli è dovuta.

I miei pensieri vengono interrotti da un tuo movimento. Apri gli occhi assonnati. Mi guardi. Sorridi

-Ciao...-

-Ciao-

-Immagino che gli altri ci staranno cercando-

-Forse- Lo abbraccio, mi perdo nel suo profumo.

Non sono perfetto, ne chiedo di esserlo.

Ma cosa c'è di più perfetto di tutto questo? Tu, tra le mie braccia, i nostri cuori all'unisono, i corpi intrecciati.

Posso migliorare.

Migliorerò, per te.


Per noi.


Fine.


Ed eccoci qui.

Mi sono stranamente appassionata a questa ff, anche perché temo di aver messo troppo di mio in Aoi...pazienza, ormai è fatta XD

Come ho detto alla fine dell'ultimo capitolo, ringrazio le persone che hanno recensito e che l'hanno inserita nei preferiti, mi fa piacere che vi sia piaciuta, sono finalmente riuscita a fare qualcosa di (vagamente) introspettivo.

Ovviamente ringrazio anche e soprattutto te <3

Detto questo, credo di aver concluso. Ho ringraziato e specificato la storia del nanetto...e sì, la storia di Kazuki mi ha infastidito un sacco! (nel caso non si fosse capito u_u ) Bene.

Alla prossima! X3

  
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