28/06/2010
7 recensioni
Dream
Neville si addormenta tutte le sere con un sorriso tremulo, gli occhi gonfi di lacrime dietro le palpebre chiuse.
Quando è a casa, è attento a non farsi scoprire dalla nonna; aspetta sempre che si allontani dalla sua stanza con uno sguardo materno dietro l’espressione accigliata, credendolo addormentato, prima di cedere.
Quando è a Hogwarts, è attento a non farsi scoprire dai suoi compagni di dormitorio; controlla accuratamente che le tende a baldacchino siano chiuse e il cuscino soffochi i singhiozzi.
Ogni volta pensa a come sarebbe se sua madre fosse una madre, non un relitto in un letto d’ospedale.
La immagina con un sorriso radioso e non intimidito, orgogliosa e materna, non come se dovesse scusarsi di esistere.
Lo saluta dandogli un bacio sulla guancia e una carezza leggera sulla fronte, poi gli rimbocca le coperte; quando arriva alla porta si ferma sull’uscio, la mano sulla maniglia, e lo guarda da lontano con un sorriso commosso prima di sussurrare la buonanotte.
Neville sa che è stupido e infantile, ma ogni notte vorrebbe che sua madre facesse esattamente come nei suoi sogni, vorrebbe che fosse una madre.
Eppure quando si sveglia al mattino, osservando una carta di Gomme Bolle Bollenti spuntare dalla tasca dei pantaloni della divisa, sa che il suo sogno non si avvererà mai.
NOTA
Ho sempre creduto che Neville abbia sofferto molto più di Harry, e non solo perché io odio Potter con tutte le mie forze. Dico solo quanto deve essere stato difficile vedere i tuoi genitori non riconoscerti, parlarci, salutarsi a vicenda, andare a trovarli ed essere considerato un estraneo. Forse avrebbe preferito non conoscerli proprio, piuttosto che conoscerli così. O forse no. Non lo so, e so solo che non vorrei mai saperlo.
Spero vi possa piacere <3