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Autore: StefyGranger    13/09/2005    9 recensioni
Beh, è una piccina one-shot..recensite se vi piace, ciao!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hermione aprì gli occhi si sgranchì prima le gambe, poi le braccia

Hermione aprì gli occhi,  si sgranchì prima le gambe, poi le braccia.

Sbadigliò molto silenziosamente e si stropicciò lentamente gli occhi.

 

Uffi!

 

Aveva ancora sonno.

 

E poi non si voleva alzare poiché sapeva che si sarebbe ricordata che il suo migliore amico non aveva ancora risposto alla sua lettera.

 

Quale suo migliore amico?

 

Beh, Ron Weasley.

 

Finalmente Fleur voleva presentare ai suoi genitori Bill, il fratello maggiore di Ron e Ginny, e quell’estate sarebbero andati in Francia, e più precisamente nella bellissima Parigi.

 

Fleur aveva così tanto insistito che Ron e Ginny venissero con loro che il signor Weasley aveva dovuto pagare il viaggio non più ad una sola persona ma  a tre.

 

A Hermione Ron mancava tanto.

 

Ma tanto tanto tanto!

 

Decise finalmente di alzarsi e di scendere a fare colazione con i suoi genitori, ma si accorse proprio quando stava infilando i sandali a infradito che un gufetto piccino stava fuori la finestra tutto rannicchiato dentro se stesso e teneva nel becco una lettera.

 

Immediatamente Hermione aprì la finestra e prese tra le mani il piccolino, posandolo sulla sua scrivania ordinatissima ma pur sempre strapiena di libri.

 

Con l’indice lo toccò un pochino e fu allora che Leo, infastidito, sbattè le ali e girò la testa dall’altra parte.

 

Evidentemente non si voleva svegliare, voleva ancora dormire e rimanerci a lungo, anche.

 

Proprio come il padroncino.

 

Sorrise dolcemente la ragazza sfilando la lettera, poi l’aprì immediatamente.

 

Ciao Hermione,

probabilmente sarai arrabbiatissima con me perché non ho risposto subito alla tua lettera ma, vedi, è successo un casino che magari ti spiegherò quando verrai alla Tana, ok?

 

Vuoi che ti venga a prendere da casa tua?

 Fammi sapere.                                                                   Ron.

 

Hermione sorrise a quelle semplicissime parole, e alla sua scrittura.

 

La sfiorò dolcemente e sentì il cuore battere a mille.

 

Eppure erano solo parole scritte…

 

                                                                    °  ^^^^^^^  °

 

Roooonnn!!’ urlò mamma Weasley mentre si sentiva il rumore di una macchina arrivare.

 

Il ragazzo scese a due a due i gradini e gli ultimi quattro li saltò completamente.

 

Andò fuori in giardino e la vide.

 

Era lei.

 

Con quella canotta bianca e le bretelline azzurre, con quel paio di jeans così aderenti che facevano immaginare già tutto, quei capelli boccolosi legati in una coda alta e quel sorriso dolcissimo che gli fece tremare le gambe.

 

‘Oh, finalmente faccio la tua conoscenza, Ron!’ esclamò il papà di Hermione porgendogli la mano.

 

Ron strinse la mano, poi si rivolse a Hermione ‘Ciao, com’è andata?’

 

‘ Bene, tu come stai?’ rispose lei.

 

Il sole picchiava sulla testa di tutti, ma in particolare i raggi solari si divertivano fra i capelli della Granger facendoli diventare dorati.

 

Hermione inclinò il viso verso destra ‘Ohi?’

 

Ron si risvegliò dai suoi pensieri ‘ V-vuoi che ti porti la valigia in camera?’

 

‘ Veramente l’ha già fatto Ginny… ma ti trovi sulla luna?’

 

Ron abbassò lo sguardo arrossendo furiosamente e rientrarono insieme a casa.

 

Nel pomeriggio arrivò anche Harry e insieme arrivò anche l’ora di cena.

 

Fuori nel giardino della Tana, Molly aveva messo le due solite tavolate e ora tutti insieme stavano assaporando quello stufato così buono.

 

Spesso Hermione si voltava verso Ron, poiché si sentiva osservata, e non sbagliava.

 

Ma il rosso, scuotendo la testa, si voltava velocemente verso Harry, fred e Charlie e continuava a parlare.

 

‘ E’ cotto di te, lo sai vero?’ le domandò Ginny, mentre si serviva di insalata fresca.

 

Hermione si rivoltò  e non rispose.

 

‘ E’ timido.’ Le spiegò ancora, la rossa, versandosi ora un po’ d’acqua ‘ Ha bisogno di una spinta.’

 

‘ Beh, dimmi com’è andato il viaggio in Francia.’ Cercò di cambiare discorso Hermione, decidendo di non voltarsi più verso l’amico.

 

La guardava come se fosse la prima volta che vedeva una ragazza.

 

Osservava ogni suo minimo movimento.

Come muoveva le mani mentre parlava, come inforcava coltello e forchetta.

 

Come muoveva le labbra mentre mangiava.

 

Era quello che lo faceva impazzire.

 

Come le muoveva.

 

E desiderava essere lui, per un momento, quel bicchiere o quella forchetta o quella foglia di lattuga.

 

Per assaporare quelle labbra così belle e piene, così desiderose di passione.

 

E lei si volta.

 

E a lui manca un battito, mentre sente il cervello svuotarsi di ossigeno.

 

Lo guarda.

 

Aggrotta le sopracciglia come per chiedere spiegazioni.

 

E lui vuole sfuggire a tutto questo.

 

Non vuole dirglielo.

 

Non vuole.

 

Si volta di scatto e mentre con il cervello pensava alla sua migliore amica, con la bocca parlava di cose che, poco tempo prima, gli sarebbero sembrate interessantissime.

 

                                      ******

 

Non riusciva a dormire.

 

Ecco tutto.

 

Forse erano stati quei peperoni della madre che gli si erano piombati sullo stomaco…

 

O forse il gelato, magari le fragole non erano state sbucciate per bene.

 

O forse era la sua presenza a sconvolgerlo.

 

Cosa che anni addietro era normale, quel giorno gli sembrava stranamente diverso.

 

 Era come se il suo corpo avesse deciso di crescere e trasformarsi tutto d’un colpo.

 

Troppo velocemente.

 

‘ Ehi, anche tu sveglio?’

 

Oh no! adesso anche il cervello si era fuso!

 

Adesso sentiva anche la sua voce…

 

Ma quel corpo… coperto da un leggerissimo pigiama composto da magliettina corta e pantaloncini a metà gamba.

 

Era così reale.

 

Era davanti a lui, e ora si stava massaggiando il collo, così perfetto, così bello, così desideroso di baci.

 

‘ Hermione? Che ci fai qui?’ domandò Ron, alzandosi e raggiungendo l’amica che ora si trovava davanti il frigorifero.

 

Lui invece si poggiò al mobile del lavandino.

 

‘ Non ho sonno. Sono venuta a bere un po’ d’acqua’ spiegò lei.

 

Ron si voltò per prendere un bicchiere ma lei aveva fatto lo stesso e adesso si trovavano mano nella mano sullo stesso freddo bicchiere.

 

Ron tossicchiò lasciando subito la presa mentre le gote della ragazza prendevano fuoco.

 

E presero ancora più fuoco quando si dovette sporgere sul lavandino per riempire il bicchiere.

 

Gli sfiorava il petto e il bacino, così ben scolpiti dal Quidditch.

 

Erano tutti e due scalzi e in pigiama e le gambe così perfette toccarono debolmente quelle di lui.

 

Finalmente l’inferno finì quando il bicchiere si decise a riempirsi, e lei potè cominciare a bere.

 

E lui la osservò.

 

Non aveva sete.

 

Aveva voglia di vederlo.

 

O magari di parlagli.

 

O forse non sapeva che c’era e voleva rimanere un po’ sola a pensare.

 

Lui non lo sapeva proprio.

 

Sapeva solo che quando uno aveva veramente sete finiva il bicchiere in un attimo, mentre quel bicchiere ora era posato sul tavolo ancora quasi pieno.

 

E lui sorrise.

 

E lei anche ‘ In realtà…  volevo una tua idea su com’è Parigi.’

 

‘ Oh… ehm..beh, carina… Sì. Mi sembrava di parlare con tante Fleur!!’ esclamò grattandosi la nuca.

 

Hermione rise, coprendosi la bocca con una mano.

 

E lui la guardava, mentre quegli occhi si piegavano in un sorriso solare.

 

Solare come era la sua persona.

 

‘ Oh, quasi dimenticavo! Ho un piccolo regalo per te. Non è un granchè, però…’ disse Ron, arrossendo.

 

Hermione lo guardò ‘ Davvero? Fammelo vedere!’

 

Ron frugò nella tasca, poi uscì un piccolo pacchetto color avorio con un bigliettino con su scritto “Per Hermione da Ron”.

 

E quella frase a Hermione fece tanto stare bene.

 

Una frase che non aveva mai letto e che le fece arrivare il cuore in gola.

 

Con le mani tremanti, Hermione aprì il pacchetto con delicatezza e uscì un braccialetto di un materiale indiano simile ad una corda levigata con su incise

 

 

 


                                                        H . R .

 

Hermione lo guardò ‘ H…R?’ Che vuol dire?

 

Ron arrossì e si guardò attorno come in cerca di aiuto che non trovò.

 

Poi si ricordò di Harry ‘ Per differenziarti da Harry, è chiaro no?’

 

‘ E perché non hai messo l’iniziale del mio cognome?’ domandò insistentemente lei, avvicinandosi al ragazzo.

 

Il quale deglutì ‘ P-perché.. non ci avevo pensato…. Magari è bruttino… ma era tutto quello che mi potevo permettere…’ abbassò il volto, imbarazzato.

 

‘ E’ bellissimo, invece, grazie. Mi chiedo… perché non me l’hai dato davanti a tutti…’

 

‘ Volevo che rimanesse tra noi, ecco… non l’ho fatto a nessuno il regalo… neanche a Harry… solo a te.’

 

Hermione rimase colpita da quelle parole e lo guardò ‘ Grazie…’

 

‘ Figurati! Se solo il tuo amico fosse ricco ti regalerebbe la luna…’

 

‘ Non mi serve la luna. Ho già te e questo mi basta, Ron.’

 

Ron sorrise, superimbarazzato, mentre l’amica gli porgeva il polso ‘ Me lo metti?’

 

Ron ubbidì,  e mentre le loro mani si intrecciavano bisbigliò ‘ In realtà… l’ho fatto apposta a mettere anche la R, Hermione.’

 

‘ Lo so.’ Sussurrò lei.

 

Ron la guardò, mentre un morso sembrava prendergli lo stomaco.

 

Le prese delicatamente il mento e, chiudendo gli occhi, sfiorò le labbra di lei.

 

E le scoprì come le aveva sempre immaginate.

 

Così calde, così belle, così morbide.

 

Hermione gli mise le braccia intorno al collo mentre Ron se la stringeva sempre di più a se.

 

Hermione schiuse le labbra, e Ron, invitato praticamente a nozze, le schiuse anche lui e cominciarono a stringersi sempre di più.

 

Quando i loro polmoni chiesero ossigeno Ron la guardò ‘ Ti amo.’

‘ Anche io ti amo.’

 

Ron sorrise mentre rincominciò a baciarla e insieme cercarono a tentoni di trovare il divano.

 

Trovato, Ron la stese dolcemente mentre le  dita di lei viaggiavano tra i capelli di Ron.

 

‘ Sono pesante?’ chiese Ron che si trovava sopra di lei.

 Lei negò con la testa.

 

‘ Ragazzi!’ erano Harry e Ginny che erano scesi in cucina.

 

Ron si alzò di scatto da Hermione  e Hermione fece lo stesso, alzandosi dal divano.

 

R-ragazzi..che ci fate qui?’ domandò Hermione, mettendosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

 

‘ Voi che ci fate qui?’ domandò Ginny, mentre prendeva un pentolino e metteva a riscaldare dell’acqua.

 

N-noi? Ehm… stav…stavamo cercando una cosa…’ rispose Hermione.

 

‘ E.. per cercare una cosa… bisognava che Ron si sbottonasse i pantaloni?’ domandò Harry, malizioso indicando i pantaloni del rosso.

 

Hermione arrossì se possibile ancora di più mentre il rosso si abbottonava e alzava la zip dei pantaloni.

 

‘ Voi?’ ridomandò Ron.

 

‘ Harry aveva voglia di una camomilla… volete favorire?’ domandò Ginny, mentre riempiva due tazze con un po’ di macinato di camomilla.

 

Hermione negò con la testa ‘No, adesso me ne vado a letto… buonanotte.’

 

Ron la guardò ‘ Buonanotte…’

 

E la guardò ancora mentre saliva le scale, mentre il bacino si muoveva e le gambe avanzavano lente per salire.

 

‘ Ti hanno rubato la lingua?’ domandò Harry, sedendosi sul divano.

 

Ginny ridacchiò, mentre Harry brandiva quello che sembrava un reggiseno azzurro.

 

‘ E questo di chi è?’ domandò il moro.

 

Ron si voltò, arrossì furiosamente mentre lo strattonò dalle mani dell’amico ‘Ma dico sei pazzo? Come ti viene?? Metti che entravano Fred e George, o addirittura mia madre!’

 

‘ Avrebbero finalmente capito quello che noi abbiamo capito da anni… e cioè che tu e Hermione vi piacete..’ spiegò Harry, sorseggiando la camomilla.

 

‘ Sarò io la madrina di vostro figlio, vero?’ scherzò la sorella.

 

Ron prese un cuscino e glielo buttò addosso ‘Non scherzare su queste cose!’ e poi scoppiò a ridere, mentre risaliva le scale per restituire la cosa accidentalmente dimenticata di Hermione.

 

                                       //

 

Era stesa sul letto comodo, mentre accarezzava Grattastinchi.

 

Ebbe prurito alla schiena e si accorse di una cosa.

 

Una terribile cosa.

 

‘ Oh mio Dio!’ sussurrò, mentre svelta scese dal letto per dirigersi alla porta.

 

L’aprì e andò a sbattere contro qualcuno. Guardò in su. ‘Ron?!’

 

‘ Credo che sia tuo…’ le porse il reggiseno.

 

‘ Beh, tuo non può esserlo di certo.’ Scherzò lei ‘ Grazie.’

 

‘ Scusa se te l’ho tolto…’ cominciò lui.

 

‘ E tu scusami perché ti ho sbottonato i pantaloni…’

 

Tutti e due scoppiarono a ridere, poi divennero di nuovo seri.

 

‘ Vuoi entrare?’ domandò d’un tratto Hermione.

C-chi…i-io?’

 

Mhm-mhm.’

 

Lui annuì, e mentre quella porta di legno si chiuse piano, una manciata di capelli rossi scoppiò a ridere battendosi dei meravigliosi cinque.

 

Evvai!!’ esclamò Fred, brandendo in aria un pugno.

‘ E io che credevo che il nostro fratellino fosse asessuato!’ disse Charlie in preda ad un altro attacco di risa.

 

‘ E tutto per merito nostro, vero Harry?’ domandò Ginny.

‘ Hai completamente ragione, Gin. Brindiamo alla nostra ennesima vittoria!’ esclamò il moro porgendo la tazza si camomilla.

 

Fecero cin-cin e da quel semplice cin-cin una nuova vita sarebbe rincominciata.

 

Beh, è una piccola one-shot senza tante pretese…

Ditemi ciò che ne pensate, ciao!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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