> Rosso Fragola <
Cap. 01
Un ritorno inatteso
Era una giornata come tante altre,
almeno in apparenza. Ma Strawberry
si sentiva felicissima: quel giorno sarebbe uscita con Mark,
l’amore della sua vita, e questo la rendeva SEMPRE al settimo cielo.
Si vestì velocemente (e grazie,
aveva passato le due ore precedenti a scegliere mentalmente i vestiti)… ed uscì
di casa saltellando.
Ancora non le sembrava quasi vero
di poter avere una vita normale, con una storia d’amore normale e delle
amicizie normali: da quando infatti, due mesi prima,
con le sue quattro migliori amiche avevano sconfitto gli alieni che
minacciavano il pianeta, la Terra era tornata in pace e non c’era più stato
bisogno di loro.
Il caffè esisteva ancora, e lei
saltuariamente andava a dare una mano, ma non era più costretta a passare lì le
sue giornate (anche se doveva ammettere che la cosa un po’ le mancava). Così adesso
era totalmente libera… almeno fino ad un certo punto, considerando che c’era ancora la scuola. Ah, che brutta cosa che era quella!!! Ed in quel periodo non era andata nemmeno benissimo,
così era sempre costretta a passare ore ed ore a recuperare le cose precedenti.
Ma tutto sommato non se la passava
poi male, e le sue giornate corrispondevano esattamente alla vita che aveve sempre desiderato: giusto il giorno prima si era
recata Mina con le altre per prendere un the e parlare un po’, mentre la serata
precedente l’avevano passata ad una festa organizzata dallo staff dello studio
dove attualmente lavorava Pam
come modella per alcune pubblicità.
Insomma, era tutto squisitamente p.e.r.f.e.t.t.o!
Con questi pensieri nella mente si
fermò nel punto dove aveva appuntamento con Mark, e
si sedette con grazia – strano, da parte sua – su una panchina verde scuro,
colore che metteva in risalto il vestitino candido che indossava quel giorno.
Mancavano una ventina di minuti
buoni ancora, e di certo per quanto Mark potesse
essere puntuale, non si aspettava certo che arrivasse anche lui con tanto
anticipo.
Invece si
sbagliava.
Sentì qualcuno arrivarle da dietro
e coprirgli gli occhi con le sue mani tiepide, per poi chiederle in voce
chiaramente in falsetto
– Chi sono?
– MARK!!!
– esclamò la ragazza – Non mi aspettavo che tu…
Ma la frase fu interrotta a metà,
quando vide che il suo interlocutore NON era affatto chi credeva.
– Gish?
Chiese più che altro a se stessa la
ragazza
– Esatto
Gignò l’altro con un’espressione maligna
– Ma… non
è possibile! Tu eri… tu sei…
– Morto?
La ragazza non rispose
– Ma come
sei cattiva… non sei contente di vedermi?
Bisbigliò nel tentativo di baciarla
– Tu… tu non sei Gish! Chi sei? Dimmelo!
L’alieno piroettò su se stesso
ridacchiando
– Ma sì
che sono io… Sono rinato! Non sei contenta? Così ora non ti sentirai più in
colpa per avermi lasciato crepare al posto tuo SENZA FAR NULLA!!!
– Non è vero…
– Sì che lo è, piccola
– NON È VERO!
– Stai solo tentando di convincere
te stessa, gattina.
– NO!
– Ehehehe…
che c’è, hai paura della realtà dei fatti? La grande eroina
che non è riuscita a salvare il buon samaritano, che dopo essersi redento
all’ultimo minuto, l’ha eroicamente salvata… e tu ne hai sofferto, lo so. Oh,
se ne hai sofferto… Cosa credi, che io non abbia sentito le tue lacrime, i tuoi
singhiozzi, nel cuore della notte, mentre dormivi? Sì che li sentivo… Tu ti sei
autoconvinto che la tua vita sia meravigliosa e
perfetta… ma nel profondo del tuo animo, piccola, sai bene che non è così.
– SMETTILA!!! Ora basta!
– Non vuoi sentire la verità, eh?
Non vuoi ascoltare anche l’altra parte, vero? Perché
quando chiacchieri con i tuoi amichetti, che stanno tutti benissimo, non hai
certo rimorsi di coscienza… Ma con chi è stato sconfitto…
Strawberry non ne poteva più.
Lei era sicura che quello non fosse
Gish, che tutto ciò che diceva erano delle
stupidaggini… ma allora perché il cuore le faceva tanto male?
– Basta…
– Oh no, piccola. Credi che sia
finita qui? Non sai quanto ti sbagli… Possibile che tu non ti soffermi mai a
pensare a tutto ciò che è successo, alla profonda ingiustizia della guerra che
ci ha coinvolti e dei suoi risultati? io lo faccio sempre… tutti i giorni… La guardò con aria più
triste
– E sai, micetta,
mi fa male. Ma non posso
cambiare il passato, purtroppo.
– Perché
parli così? Alla fine tu ci hai aiutato, contro Grande Blu…
tu eri dalla nostra---
– Non dirlo! Dio, possibile che
veramente tu non abbia capito?
– Che cosa
avrei dovuto capire?
– Che io non mi sono battuto contro
Grande Blu… Io non avevo nessuna voglia ne nessun
interesse nel sconfiggerlo… Volevo solo proteggere la ragazza che amavo…
Concluse con le lacrime che gli scendevano
dagli occhi.
Oramai anche Strawberry
aveva gli occhi lucidi, e non avrebbe retto ancora a
lungo quella conversazione.
Stava per dire qualcosa, quando
vide una figura avvicinarsi all’orizzonte.
– Mark…
Pronunciò con un filo di voce.
Stava per corrergli incontro,
quando decise per lo meno di salutare Gish, anche se
non sapeva se sarebbe riuscita a dirgli anche solo “Arrivederci”… Ma era troppo
tardi.
Perché con lei
non c’era più nessuno.
- continua -