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Autore: Elis12    30/06/2010    3 recensioni
In questa storia Toshi sarà alle prese con la grave malattia mentale all'ultimo stadio che affligge i suoi colleghi di lavoro XD Ce la farà Toshi ad arrivare a fine giornata? Leggete per scoprirlo ;)
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kondo Isao, Okita Sogo, Toushiro Hijikata, Yamazaki Sagaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, questa è la mia prima fic in assoluto e quindi l’ho scritta sui miei due personaggi preferiti Toshi e Sogo. Non sarò certo una brava scrittrice come molte di voi, ma con l’esperienza si migliora prima o poi. Spero vi piaccia.

Buona Lettura

 

Toshiro Hijikata, il demoniaco Vice-Comandante della Shinsengumi, la polizia speciale di Edo, come tutti i giorni, fu il primo a svegliarsi quella mattina. Si alzò e si diresse verso la porta-finestra che dava sul giardino della sede centrale della Shinsengumi. Uscito sul pianerottolo, alzò la testa per osservare il tempo di quella mattina. I suoi freddi occhi si persero nell’immensità di quel cielo così azzurro. Non c’era una nuvola, e il sole, essendo ancora presto, si stava alzando lentamente ed era un po’ più pallido rispetto a mezzogiorno. Era una mattina di metà ottobre, e faceva stranamente caldo per quel periodo. Un piacevole venticello scompigliava i lisci capelli del Vice-Comandante, spostandogli delicatamente di lato ciuffi neri, per poi depositarli di nuovo sugli occhi. Toshiro si accese la prima di una lunga serie di sigarette della giornata. Eh sì, se aveva un vizio era proprio quello del fumo, oltre a un’eccessiva passione per la maionese che praticamente metteva a quantità industriali su qualsiasi cibo gli capitasse di mangiare. Toshiro portava sempre con sé tre cose: le sigarette, un tubetto di maionese, e la katana lungo il fianco, che sfoderava in qualunque occasione lo disturbasse sperando di fare a fette qualcuno. Queste strane passioni unite al suo pessimo caratteraccio spiegavano l’assenza di donne nella sua vita. Nonostante questo era un ragazzo molto bello, sulla ventina, alto e slanciato, i corti e lucidi capelli corvini, due occhi color del cielo dalle pupille sempre dilatate. In passato era stato circondato da numerose ragazze, che puntualmente scappavano appena vedevano il suo Hijikata Special, da lui creato, a base di riso ricoperto da una quantità esagerata di maionese che lo faceva sembrare cibo per cani. Il Vice-Comandante, lanciò un ultima occhiata a quel pallido sole e rientrò chiudendosi la porta alle spalle. Indossò velocemente la divisa da Shinsengumi, prese la katana con una sola mano e con un  movimento veloce del polso la infilò nella cintura dei pantaloni, poi uscì dalla stanza. Percorse i corridoi deserti della sede a passo lento, diretto all’ingresso principale. Mentalmente ringraziò il cielo di quello strano silenzio, non amava particolarmente il casino che facevano i suoi compagni, specialmente di mattina. Dovette fare un immenso sforzo, perché non voleva rovinare quella sensazione beata che aleggiava nell’aria, quando con un dito schiacciò il bottone della campanella con la quale ogni giorno svegliava i suoi colleghi; facendo credere a tutti che gli si fosse incollato il dito. Poi si diresse nella, ancora, silenziosa sala da pranzo per fare colazione.

 

* * * *

Un gruppo di Shinsengumi stavano spintonando senza troppe cerimonie cinque criminali che aveva appena catturato, quando all’improvviso Yamazaki, Kondo e un suo sottoposto mollarono i criminali nell’ingresso e corsero all’impazzata alla volta del bagno. Toshiro spalancò la porta con un calcio.

< Razza di deficienti, vi pare questo il modo di comportarsi!? >.

< Su via Toshi, se urli già a quest’ora di mattina ti verrà un esaurimento! > lo rimproverò il Comandante, Isao Kondo. Intanto tre nuvolette di fumo si stavano alzando dai water.

< Vi pare possibile che escono nuvolette di fumo al chiuso e con questo caldo? Me lo farete venire voi un esaurimento... > non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase, che si buttò prontamente di lato; un’esplosione alle sue spalle annunciò a tutti l’arrivo di Sogo. Sogo Okita, Capitano della Prima Divisione della Shinsengumi, entrò in quello che rimaneva del bagno, il suo fedele bazooka appoggiato su una spalla, e un immancabile aria strafottente e divertita stampata sul volto.

< Sei ancora vivo, Hijikata caro? > disse con il suo solito sorrisetto misto sadico-angioletto.

< Che cazzo fai, ritardato!? > sbraitò Hijikata.

< Che palle, possibile che te la cavi sempre? > rispose con tono lamentoso l’altro.

< Cosa hai detto? > si inalberò Toshi.

< Quello che hai sentito! Adesso sei anche sordo oltre che isterico? > rispose Sogo divertito.

< Bastardo, a chi hai dato dell’isterico? Dillo che mi vuoi morto! Dillo! > urlò di nuovo il Vice-Comandante.

< Sì, ti voglio morto e voglio impadronirmi del tuo ruolo di Vice-Comandante > Sogo tirò fuori uno dei suoi sguardi più sadici, era davvero inquietante.

< Ti ammazzo deficiente, ti ammazzo! > Hijikata si alzò di scatto, e cominciando a correre dietro al ragazzino, inseguì Sogo per tutta la sede centrale brandendo la spada e urlando imprecazioni.

 

* * * *

Toshi e Kondo erano rinchiusi nel’ufficio di quest’ultimo, con degli importanti esponenti dello shogunato, da quelle che sembravano ore, ignari di quello che stava accadendo fuori da quelle porte. Infatti, al di là della sottile parete Sogo, Yamazaki e altri due loro colleghi si spintonavano a vicenda per riuscire a vedere attraverso quello stretto spiraglio che erano riusciti ad aprire nella porta. La voce del loro Comandante arrivava spezzettata alle loro orecchie, non sufficiente per capire il significato del discorso.

< Ho capito…. Lo shogunato avrà l’appoggio assoluto della… > stava dicendo Kondo.

 

< Yamazaki, puzzi! > sussurrò qualcuno.

< State zitti o ci scopriranno > Sogo, stupendosi che non li avessero ancora beccati,  accompagnò quelle parole con dei silenziosi coppini ai suoi compagni.

< Toshi, per favore, vai... > si udì dire Kondo, che aveva certamente sentito la voce di Sogo, il quale pur cercando di zittire i suoi amici, non si era affatto preoccupato di abbassare il tono di voce.

 

Non ebbero nemmeno il tempo di capire il significato di quella frase, che le porte si spalancarono facendo cadere i quattro amici ai piedi di un adirato Hijikata. Alzarono la testa e videro che lo sguardo da demoniaco del Vice-Comandante si era risvegliato. Hijikata chiuse le porte alle sue spalle con un colpo secco.

< Che state combinando, idioti? >.

< Noi… noi… ecco….  st-stavamo... > i loro cervelli correvano alla ricerca di una scusa plausibile che spiegasse il loro comportamento. Non potevano certo dire: stavamo spiando te e Kondo. Anche perché l’umore del loro superiore era calato notevolmente dopo che Sogo aveva cercato di ucciderlo quella mattina, il che lo rendeva se possibile ancora più irascibile degli altri giorni. E quando era così tutti sapevano che era meglio stargli alla larga.

 

< Stavamo osservando una coccinella che dormiva sulla porta. > se ne uscì tranquillamente Sogo.

< Ma che cretinate stai dicendo? Da quando le coccinelle dormono di giorno? > Toshi cercò invano di controllarsi.

< Sarà stanca poverina > Sogo pareva seriamente convinto di quello che diceva.

< Ma quale stanca! E dove sarebbe questa coccinella ora? > chiese Toshi mentre un ghigno, che diceva chiaramente “adesso voglio vedere dove la tira fuori la coccinella”, si allargava sulla sua bocca.

< Beh Vice-Comandante l’ha spiaccicata quando ha aperto le porte. > Yamazaki, assecondando Sogo,  assunse un’aria triste.

< Non cercare di farmi sentire in colpa! > Hijikata tirò un ceffone a Yamazaki per la cazzata appena detta. < Perché spreco il mio tempo con dei deficienti come loro? > si chiese ad alta voce mentre li sorpassò dirigendosi verso la sua stanza. Mentalmente però li ringraziò del casino che avevano fatto, cosa che gli aveva permesso di scampare a quella noiosa conversazione. Alla punizione ci avrebbe pensato dopo, ora non ne aveva voglia.

 

 

Poco più tardi Kondo entrò di corsa nella stanza di Hijikata < Toshi... vieni a vedere… c’è un cervo… in giardino > ansimò.

< Ma che stai blaterando? >.

Kondo afferrò Toshiro per un braccio e lo trascinò all’ingresso, dove quasi tutti si erano riuniti guardando qualcosa fuori dalle porte spalancate. Una volta raggiunte le porte, e visto la scena che gli si parava davanti, si bloccò di colpo. No, non è vero, si disse. È un incubo, ora mi sveglio e scompare tutto. Non poteva crederci. In mezzo al prato, c’era Sogo a quattro zampe indossando un ridicolo vestito da cervo. Le grandi corna e la coda sembravano afflosciarsi sotto il peso l’acqua. Aspetta, ma non sta piovendo, pensò Toshi vedendo solo il Sogo-cervo bagnarsi. Spostò lo sguardo a destra e vide l’ulteriore deficienza dei suoi colleghi. Yamazaki poco distante, era in piedi su uno sgabello alquanto traballante tenendo in mano quello che sembrava uno scolapasta, e incastrata dentro la canna dell’acqua che usavano per bagnare i fiori del giardino. Era senza parole, l’effetto pioggia era venuto a meraviglia, e lui era incerto se ridere o piangere alla vista del piccolo sadico conciato in quel modo che belava come se fosse una pecora.

< Bhèèèè…Bhèèèè…. > Continuò Sogo.

 

< Razza di deficienti, che cazzo state facendo? > Hijikata si riprese alla perfezione dal primo shock. < A chi è venuta questa brillante idea? Eh? Non avete proprio niente da fare!? >.

 

< Su Toshi, non prendertela era solo uno scherzo > Kondo scoppiò in una risata fragorosa applaudendo come un ebete.

 

< Povero me! Ma perché tutte a me devono succedere? Cosa ho fatto di male per meritarmi questo? > si compatì da solo l’altro < E tu smettila! I cervi non fanno bhèèèè > urlò all’indirizzo di Sogo che continuava imperterrito.

 

Orripilato da quella vista, fece dietro-front e tornò in camera. Non voleva più vedere quella scena imbarazzante, più per Sogo che per se stesso. Che figura ci avrebbe fatto la Shinsengumi se qualcuno li avesse visti? Li avrebbero certamente derisi e la loro immagine sarebbe stata compromessa per sempre. Chi mai si sarebbe fidato di una polizia che perdeva tempo in una simile idiozia?

Toshiro uscì sul pianerottolo e si accese una sigaretta per calmarsi. Il sole ormai stava calando dietro l’orizzonte e il leggero venticello di quella mattina muoveva dolcemente le poche foglie rimaste attaccate ai rami. Gli era sempre piaciuto l’autunno, quel tappeto di foglie gialle-rosse che si estendeva ai piedi degli alberi aveva un che di affascinante. Gli ricordava un faro in mezzo alle onde del mare mosse dal vento. Un brivido di freddo salì inaspettato lungo la schiena del Vice-Comandante. Quella calda giornata di metà ottobre stava proprio finendo.

 

* * * *

Aveva appena finito di cenare, quando lasciò i suoi compagni intenti a bere fino a tardi e si diresse per l’ennesima volta verso la sua camera. Era stanco, anche se non aveva fatto molto, il colloquio con quegli esponenti dello shogunato lo aveva privato delle sue solite forze, sparite del tutto dopo l’esasperazione di prima.

Decise quindi che sarebbe andato a dormire subito, se aperta la porta e accese le luci, le gambe non gli si fossero paralizzate per lo stupore. La stanza era una confusione unica. Palloncini a forma di coccinelle, cervi e pecore svolazzavano sparsi per tutta la camera insieme a vari festoni colorati. Uno colorato striscione  appeso al muro recitava “A Carnevale ogni scherzo vale”.

< Bastaaaaaaaaa… > Non ne poteva veramente più. Questo era troppo < E poi siamo a ottobre, deficientiiii!! >.

 

Le risate scoppiate in mensa si spensero di botto. Molte facce si girarono nello stesso istante verso il calendario appeso alla parete. Il calendario segnava febbraio e scritto sul giorno di Carnevale la grafia di Sogo segnava “scherzetto ad Hijikata >.<”.

Per terra erano sparsi diversi fogli. Sogo sentì tutti gli sguardi non proprio felici su se stesso < Ops…. >.

 

Quel che era certo, è che il giorno dopo sarebbero stati cazzi amari per tutti.

 

 Angolo dell’autrice:

Innanzitutto chiedo scusa per il fatto che in Giappone non si festeggia Carnevale, ma mi sono accorta quando ormai avevo già scritto tutto e non sapevo come sistemare, quindi ho lasciato così. XD Si accettano volentieri consigli e commenti per migliorare ^.^

Grazie di aver letto

 

  
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