Ron guardava il soffitto
bianco della sua stanza, che a volte si illuminava a
giorno per i grandi lampi di quella notte di luglio.
Così fredda.
Così rigida.
Così priva di
odori estivi e giornate calde.
Era al riparo nella sua dolce
casa, che quella sera ospitava anche una ragazza di nome Hermione Granger.
Il suo migliore amico, Harry
Potter, non era ancora potuto andare da lui poiché Silente aveva insistito
tanto affinché rimanesse all’Ordine con Lupin, Moody
e Tonks.
Si stropicciò ancora una
volta gli occhi, evocando un grande sbadiglio e si guardò attorno.
Era solo.
Una stanza tutta per sé.
Senza Fred
e George, senza Bill, senza Charlie…
Ma soprattutto senza Percy.
Si girò sul lato destro
coprendosi con il piumone fino al collo.
Quando la porta si aprì…
La figura longilinea dai
lunghi capelli era comparsa, rivelando anche un grosso pacco tra le mani.
Un lampo, e lui la riconobbe.
‘ Ginny?’
La figura con il cuscino tra
le braccia si avvicinò e si stese sul letto mettendosi comodamente sotto le
coperte col fratello.
‘… posso rimanere con te?’
‘ Aspetta aspetta… tu… hai paura di un temporale?!’ le domandò
Ron.
‘ Non ho paura!’ sbottò ‘ Lei ha paura!’ e indicò una nuova figura simile
alla precedente.
Si susseguirono dei lampi e
anche quella figura la riconobbe.
Era scalza.
Era infreddolita.
E soprattutto impaurita.
Hermione.
‘ Posso?’
domandò la ragazza.
Ron si poggiò sui gomiti e
annuì, e lei si mise alla sua destra ‘ Grazie.’
‘ Ma
figurati!’ rispose Ron, girandosi dalla parte della sorella e cingendola con un
braccio.
E si ritrovò a pensare.
A pensare alla sua migliore
amica.
Che aveva per la prima volta così vicino.
Così vicino da poterle
sfiorare una mano…
Una gamba…
O le labbra.
Quelle
tanto agogniate labbra rosse e piene.
Arrossì furiosamente e benedì
sottovoce il cielo ringraziandolo che era di spalle a Hermione.
Intanto, Hermione si guardava
attorno e pensava che poi non era così tanto male come
credeva dormire affianco al proprio migliore amico.
Anche se il proprio cuore batteva all’impazzata.
E non sapeva se era per la paura di quella bufera che
si scaraventava sulla debole casa.
O qualcosa di più.
Qualcosa che sapeva di amore.
E forse lei… forse l’aveva
intuito.. e lo desiderava tanto… in fondo.
Che lui se ne
accorgesse.
Che cominciasse a provare interessi che vadano ben oltre
all’amicizia.
Insomma, che lui cominciasse
a capire…
Si sporse un po’, per
guardare quei due fratelli così simili… così dolci…
Ginny si era addormentata di
colpo e ora dormiva beatamente tra le braccia del fratello con la bocca aperta.
Mentre lui…
Lui era uno spettacolo quando
era addormentato.
Quel petto così ben scolpito
andava su e giù scontrandosi contro la schiena della sorella.
Hermione l’accarezzò e lo baciò con lo sguardo.
Un lampo.
Un tuono molto
più forte degli altri e lei si ritrovò a sobbalzare sul proprio posto.
Ron, piano piano si voltò ‘ Hermione?’
‘ Mhm?’
‘ Hai paura?’
Hermione negò fortemente con
la testa.
Un tuono.
E lei annuì.
Ron sorrise dolcemente, sciolse
dalle sue braccia la sorella, e si voltò completamente verso l’amica.
‘ Cerca di dormire.’ La
incoraggiò lui, battendo debolmente la mano sul materasso.
Hermione accettò di buon
grado e si stese.
‘ Sì, ma così stai scomoda!’ ridacchiò lui, vedendo che non aveva il cuscino.
Così, su quell’unico
cuscino si ritrovarono a riposare due visi.
Due menti.
Due cervelli.
Due innamorati…
Erano vicinissimi.
Si guardavano e non
parlavano.
E gli occhi
di lui si confondevano in quelli di lei, provocando un turbinio dolce di
emozioni.
Sensazioni.
Timori.
Piacere.
Hermione, per spezzare quel
momento di forte imbarazzo, si voltò di spalle all’amico e cercò di chiudere
gli occhi.
Ma li aprì violentemente e di scatto, quando sentì una
mano percorrerle il braccio facendole salire brividi di piacere.
‘ Mia madre diceva sempre che
quando hai paura, hai bisogno di una persona che ti dia
conforto e che ti coccoli…’ disse lui, sottovoce per non svegliare la sorella.
Mentre quella mano timida e un po’ tremante, vagava
lentamente su e giù per il braccio.
E a lei piaceva quel contatto.
Quel dolce contatto.
E si fece fare, mentre dolcemente chiuse gli occhi e si
lasciò andare.
La mano si appesantì, per poi
fermarsi quasi subito sul fianco della ragazza.
Lei si voltò e lo vide.
Si era addormentato.
Sorrise, e tolta lentamente
la mano dal fianco, si alzò per dirigersi nella sua camera e farli dormire più
comodamente.
Ma una mano la fermò dal polso.
‘ Hermione…’
‘ Dimmi.’
‘ Dove vai?’
‘ Vado..
a dormire di là.’
‘ Stai scomoda, qui?’
‘ No, ma voi sì.’
Ron la tirò ancora e la fece
di nuovo stendere ‘ Non dire scemate! Ginny è un ghiro, e io sto comodo.
L’unica che può stare scomoda, saresti tu…’
‘ Non sto scomoda.’ Ribattè lei, e per confermare quello che diceva, si mise sotto le coperte.
Guardò l’amico ‘ Buonanotte.’
Disse e chiuse gli occhi.
E Ron rimase lì, a guardarla
ancora per un po’..
A guardare come respirava.
A guardare le sue guance così
vicine a lui.
Poteva scorrere solo un ago
tra lo spazio che c’era tra il viso di Hermione e quello di Ron.
E mentre si susseguivano veloci, lampi e tuoni, Ron
chiuse gli occhi e cercò di stiracchiarsi le braccia.
Allungando un po’ troppo il
braccio destro, le toccò il petto e insieme sussultarono
rossi in faccia.
‘ Scu—scusa…’
disse lui, balbettando.
E mentre il ragazzo chiuse gli occhi, Hermione non potè fare a meno di sospirare per allentare quel forte
batticuore che le stava invadendo il petto, la gola… le tempie.
Aveva la gola arida.
Inghiottì più volte, ma
niente.
E lui la sentì ‘ Non ti senti bene?’
E quell’odore
di fragola e pesca le arrivò sopra le labbra, tra lo spazio che c’è tra le labbra e il naso.
Il suo fiato.
Il suo respiro.
Che la faceva sussultare dolcemente, date le circostanze
così ravvicinate.
Passarono alcuni
interminabili secondi, in cui i due non accennavano a distaccarsi lo sguardo
reciprocamente.
Ron le carezzò gli zigomi con
il dorso della mano, poi i capelli.
Mentre lei, vogliosa, avvicinava lentamente il viso
guardandogli le labbra.
Anche lui aveva lo sguardo fisso sulle sue.
Si avvicinò e le sfiorò,
mentre un brivido di piacere percosse entrambi la schiena.
E gli occhi di entrambi erano chiusi… desiderosi ancora
di quel brivido.
Mai provato.
Ma tanto sognato.
Dopo alcuni baci a stampo,
Hermione decise di aprire gli occhi ‘Ron…’
Lui la guardò ‘ Che c’è?’
‘ I-io…
ho sempre finto…io..non ti odio. Litigo con te solo perché…sono pazzamente
innamorata di te…’ sospirò, mentre abbassava il viso,
imbarazzata.
Lui la guardò e la baciò di
nuovo stuzzicandole, però questa volta, le labbra ancora serrate.
E il cuore di entrambi battè, se possibile, più forte quando decisero entrambi di
schiudere le labbra, vogliosi di amore.
‘ Anche
io sono pazzo di te, Hermione, e pazzo geloso di Vicky.’
Disse, mentre si riprendevano a baciare e il fiato diventava più veloce.
‘ Viktor.’ Lo corresse lei, sorridendo contro quelle labbra.
‘ Lo odio.’
‘ Lo so.’
‘ Ci stai assieme?’
‘ Manco
morta, io amo te.’
Ron sorrise, prendendola e
mettendosela addosso, mentre la mano, entrata dalla maglietta, vagava sulla schiena di lei piena di brividi di piacere.
E il fiato diventava più accelerato.
Quasi rumoroso.
‘ Ehilà… ragazzi?’
Hermione lasciò Ron e guardò
alla sua destra.
Ginny era completamente
sveglia e ora salutava piano con la mano ‘ Ci sono anche io qui, sapete…’
Ron si compose, facendo
scendere Hermione dal suo dorso.
‘ Grazie.’ Disse Ginny,
aggiustandosi la coperta e mettendosi di spalle ai due.
Hermione sorrise mentre Ron
la guardava ‘ Ti amo.’
Le scese una lacrima di gioia
mentre lo abbracciava forte.
Quanto aveva desiderato
quelle due paroline?
Due?
Tre?
O forse sette anni?
L’importante però era che
sarebbero vissuti assieme felici, contenti e per sempre innamorati.
E finalmente noi Drunks
avremmo avuto la meglio sugli Auror!!
Beh, che dire?
Questa mia one-shot mi è
venuta spontanea stanotte, mentre cercavo invano di dormire.
Così stamattina ho acceso il computer e l’ho scritta.
È molto semplice, ma spero vi piaccia!
Ciaoooo!!!
RON &
HERMIONE 4EVER!