Salve ragazzi!
Sono tornata con una nuova
Fic!
Questo è solo l’inizio…ditemi
se vi ha stuzzicato!
“AIUTOOOO!”
“AIUTOOOO!”
urlò una voce.
Proveniva
dal bosco.
Quella
babbana si era cacciata in un orribile guaio.
Un
ghigno si dipinse sul mio viso ed un senso di potere mi attraversò il corpo.
I
muscoli erano tesi e attraversati dall’eccitazione.
Guardai
il cielo. La luna piena e candida aveva quasi raggiunto il punto più alto e
solo allora potevo sacrificare quell’oca giuliva che strillava.
“Imperium!”
enunciai.
La
donna uscii dal bosco secondo il mio ordine mentale. La luna era nel punto
giusto. Sirio brillava più che mai.
3…2…1
“Avada
Kedavra!”
Dalla
bacchetta di biancospino una luce verde colpì la donna e fece scaturire un
vento glaciale che scompigliò i miei capelli. Inspirai avidamente.
Dal
cielo, un lampo verde colpì la collana attorno al mio collo e sentii l’energia
della luna scorrere sento le mie vene. La potenza di quest’undicesimo
sacrificio alla Luna Piena fu fortissima. Un secondo in più del dovuto e sarei
morta. Assaporai il gusto di tutta quella forza durante il tempo che mi
rimaneva.
Non
riuscivo a fermarmi.
Un
rumore mi fece raggelare il sangue nelle vene e d ebbi il timore di essere
stata scoperta. Gettai a terra la bacchetta e l’incanto cessò.
Mi
guardai intorno. A destra il boschetto dove si era intrufolata la donna attorno
ad esso solo distese di grano…
Di
nuovo il mio sguardo tornò sulla mia vittima.
Un
sorriso compiaciuto mi si dipinse sul volto.
Puntai
la bacchetta sulla sua fronte e sussurrai “Marque!”
Si
materializzò un tatuaggio sul suo viso con il disegno di una piramide…
Mi
voltai e feci una corsa per tornare a casa…
********
“Mamma?
Che ci fai qui?” chiesi stupita quando tornai a casa.
“Tesoro
stasera non sono di turno. Brava, sei tornata a casa in orario!” esclamò.
Guardai
il cellulare: 00.30
E
più in basso: 13 nuovi messaggi.
“Allora,
ti sai divertita con Owen?” mi chiese.
“Owen?
Si certo. Ci siamo dati alla pazza gioia…” risposi con finta allegria.
“Tesoro?
Sei stata attenta?”
“Mamma!
Gli interrogatori falli in commissariato. Non fare la poliziotta con me…”
cercai di sviare il discorso.
“Astrid!
Io non faccio la poliziotta con te, voglio solo che tu stia bene!”
Si
sedette sulla poltrona e accese la televisione.
La
voce del telegiornale si propagò nella piccola stanza.
I
titoli sullo schermo recitavano: Omicidi Seriali e la voce del cronista era
concitata: “…pare che ci sia stata un’altra aggressione stanotte. La vittima era
Marilyn Stanford, 38 anni, impiegata in un ufficio postale. I carabinieri
pensano ad attacchi di rabbia poiché le vittime sono casuali ma il tatuaggio
sulla fronte ed i luoghi, dove sono stati ritrovati i cadaveri, danno l’idea
che gli omicidi diano premeditati. Gli aggiornamenti sul caso saranno
comunicati in giornata, a te la linea…”
Mamma
spense
“Come
sapranno tutti questi dettagli lo sa solo Iddio!”
“Mamma
ma come sono morte quelle persone?" Chiesi per scoprire cosa la polizia
conosceva già.
“Non
lo so Astrid…l’autopsia non rivela ferite o altri modi in cui possano essere
state uccise le vittime. Come se avessero avuto un infarto ma la modalità e lo
svolgimento dei fatti non mi convincono.”
Perfetto
la polizia non sapeva nulla. Ora bisognava solo attenuare i dubbi di mia madre…
Si
fece un silenzio tombale.
“Senti
mamma, domani mattina io e Owen dovremmo andare in centro a Londra.”
“Va
bene come vuoi!” capì lei. “Tieni le chiavi della macchina!”
Saltellai
tutta contenta in camera e mi preparai per andare a dormire. Mi infilai tra le
coperte e lessi i messaggi sul cellulare.
Erano
tutti di Owen.
-
Non
ce la posso fare.
- Fermati
ti prego.
- Al
prossimo dico tutto alla polizia.
Sogghignai…la
prossima vittima, di un legame affettivo, avrebbe aumentato a dismisura l’energia
del fulmine.
Domani
sarei andata a Londra e avrei incontrato Sinister.
Avrebbe
potuto darmi un consiglio.