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Autore: Irishkoala    01/07/2010    6 recensioni
Quando ogni cosa sembra ormai persa, lontana e irraggiungibile, a volte può bastare una persona per cambiare tutto e sentirsi bene. Basta solo non respingerla.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ennis Del Mar , Jack Twist
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Up On Brokeback'
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Ancora faticava a crederci.

Quando aveva sentito il clacson dell’auto e si era affacciato alla finestra, ritrovandosi davanti un furgoncino nuovo di zecca blu e bianco, non aveva avuto la più pallida idea di chi potesse essere.

Poi era sceso lui e ogni cosa si era bloccata per un infimo istante.

Cosa diavolo ci faceva lì?

Ma non era quello il problema principale che si pose Ennis quando le sue gambe si mossero da sole, attirate dallo sguardo di gioia e dal sorriso che gli fece Jack appena i loro occhi s’incontrarono.

Occupò in mezzo secondo la distanza che lo separava da lui, non preoccupandosi dei pensieri che gli stavano passando per la testa, con l’unico desiderio di poterlo toccare materialmente. Un “ehi” strascicato, ma che non nascose la sua incredulità, fuoriuscì dalle sue labbra, mentre non fu in grado di tenere per sé quel sorriso che gli veniva naturale fare appena lo vedeva o lo aveva vicino.

Il sollievo si diffuse dentro di lui e, tra tutto il resto, il pensiero principale che stava diventando sempre più concreto era che, con tutte le persone esistenti che lo conoscevano –non molte-, Jack era l’unico che avrebbe voluto vedere in quel momento. Averlo vicino.

L’aveva stretto forte in un abbraccio e Jack aveva ricambiato senza perdere il sorriso. Quando si separarono, Ennis percepì la sua mano sulla nuca a fare resistenza, l’intenzione di non lasciarlo allontanare così facilmente e il movimento successivo di Jack non gli lasciò molto margine di dubbio su ciò che il compagno avrebbe voluto fare.

Ma erano all’esterno, alla luce del sole, con la strada a pochi passi da loro e ancora non avevano proferito verbo. Ennis non sapeva cosa ci facesse Jack in quella zona sperduta di Riverton e come diavolo avesse fatto a trovarlo, ma non gli interessava.

Per una volta voleva ascoltare ciò di cui aveva bisogno e quel qualcosa era Jack. Inoltre non passava quasi mai nessuno da quelle parti ed era orario di lavoro. Non sarebbe servito a molto pensarci ulteriormente, in quei pochi secondi, Jack aveva già quasi eliminato la totale distanza tra di loro e Ennis non è che ci mise così tanto a decidersi o respingerlo.

Quando le bocche s’incontrarono lo afferrò per la giacca, sopra alle spalle, stringendoselo contro, mentre Jack gli infilò una mano tra i capelli per approfondire. Era inutile, per quanto negli ultimi anni avessero ricominciato a vedersi considerando la situazione come una relazione clandestina, il tempo non era mai sufficiente per entrambi e ad ogni successivo incontro sentivano il bisogno reciproco triplicato rispetto alla volta precedente.

Jack inclinò il viso cercando di farsi spazio nella bocca del compagno con la lingua, ma Ennis gli appoggiò una mano sul petto, cominciando a diminuire e ricordandosi che erano ancora all’esterno, in un campo della sua città. Non poteva rischiare così palesemente.

Ehiehi vacci piano” gli diede una lieve pacca sulla nuca, staccandosi a malavoglia da lui, facendo un mezzo sorriso che Jack ripeté pieno.

Come mai questa improvvisata?”

Jack scrollò le spalle in modo ovvio.

Ho ricevuto la tua cartolina in cui parlavi del divorzio così…eccomi qui…anche se ho dovuto fare il terzo grado ad una decina di persone per trovarti, sei praticamente in culo al mondo!”

Ennis rimase basito per un istante, perdendosi negli occhi chiari dell’altro.

Era incredibile come Jack gli facesse sempre capire il suo desiderio di voler stare costantemente con lui e, anche se non era stata una dichiarazione diretta, quel “eccomi qui” non aveva una pluralità di significati.

Invece lui non riusciva nemmeno a dirgli in maniera esplicita che gli aveva fatto un piacere immenso che si fosse sbattuto miglia e miglia di macchina per andare da lui. Era vero, quella cartolina gliel’aveva mandata ma quando aveva scritto del divorzio non l’aveva fatto con un secondo fine, non c’era stato nessun significato nascosto in quella frase.

Mentre Jack aveva pensato che fosse arrivato quel momento che, Ennis era certo, stesse aspettando da quando gli aveva fatto quella proposta di vivere insieme anni prima.

Ennis invece, era convinto che non sarebbe cambiato nulla comunque, non con tutto ciò che lo teneva legato a Riverton…obbligatoriamente.

Jack aveva frainteso ma Ennis non si azzardava a dirglielo o a mandarlo via. Non avrebbe mai potuto dopo quel gesto adorabile che aveva fatto e l’aria euforica che Jack continuava ad avere ma che tentava di nascondere.

Era sempre stato accondiscendente e paziente verso tutti i rifiuti, i ritardi, i problemi che Ennis gli aveva sempre anteposto, rimpiangendolo subito dopo e sentendosi di merda. Perché Jack non lo meritava e gliel’avrebbe fatto capire.

La pausa di silenzio però, aveva spinto l’altro a credere il contrario perché Jack cominciò a diminuire lentamente il sorriso e ad aggrottare le sopracciglia.

Sono venuto in un brutto momento, per caso?” chiese non riuscendo a nascondere il tono accusatorio, preparandosi a ricevere una delle solite risposte e stanco di sentirsi quel classico idiota che pensava troppo e capiva il contrario.

Ennis si riprese, tentando di sistemare, negando.

Nono, mi hai…solo sorpreso” cercò di spiegare abbassando di sbieco lo sguardo e infilando le mani in tasca, mentre la distanza tra i loro corpi si era già amplificata.

Jack annuì, passandosi un istante la lingua sulle labbra e appoggiò le mani sui fianchi. Forse non era stata una buona idea buttarsi a capofitto in macchina e spingerla a tavoletta per arrivare il prima possibile da lui. Si ritrovava, di nuovo, davanti quel muro inscalfibile che Ennis si creava intorno quando non erano circondati da montagne e alberi che li nascondessero alla vista di chiunque.

E ora era stufo di quella continua indecisione: così come lo cercava spasmodicamente quando erano insieme, lo respingeva allo stesso modo appena sconfinava di qualche metro nelle sue azioni. Era sempre più convinto che quella storia non sarebbe potuta durare a lungo ma, allo stesso tempo, non volevo che succedesse con tutto il suo essere.

Mi dispiace di esserti piombato qui così, ma ho pensato che ti avrebbe fatto piacere che, magari, ti sarebbe servito…ma, come al solito, penso sempre troppo” disse per rompere l’atmosfera, quasi opprimente, finendo con un sottile sarcasmo verso sé stesso che si stava trasformando in nervosismo.

No…Jack, non è così…sono contento che tu sia qui, ma è che… nei prossimi giorni devo lavorare e domani ho le bambine…” spiegò il compagno ancora con sguardo basso, provando il solito senso di colpa che lo prendeva ogni volta che il suo orgoglio non giustificato gli faceva dire quelle frasi. O la necessità.

Ma, realmente, non avrebbe voluto dirglielo e se fosse stato per lui, l’avrebbe stretto di nuovo tra le braccia, portato in casa e buttato sul letto per non lasciarlo più andare.

Né domani. Né la settimana dopo. Né gli anni a venire.

Ok….d’accordo, tornerò quando avrai tempo allora”

Muoviti idiota.

No!” lo disse talmente forte che quasi si spaventò da solo, facendo anche sobbalzare il compagno dopo averlo bloccato con forza sulla spalla nel suo tentativo di tornare alla macchina.

No Jack, scusa io….non m’interessa, rimani con me…”





Sempre troppe parole ci sarebbero state da dire, troppe azioni, troppo desideri repressi, mentre nulla era mai espresso come avrebbero voluto entrambi.

Ma quella notte era stata diversa, nuova, unica.

Niente tenda piccola con coperte troppo ruvide che non coprivano mai dal freddo pungente.

Niente foglie e niente alberi.

Niente montagne e suoni notturni.

Niente motel squallidi al confine di paese.

Avevano fatto l’amore in un letto, sotto a un tetto che Ennis doveva chiamare casa, per ancora un po’ di tempo, e la sensazione di essere insieme, senza nascondersi, dopo aver passato tutta la giornata a raccontarsi gli ultimi mesi, aveva amplificato quel concetto.

Era stato bello.

Dannatamente bello, avrebbe detto Jack. E, forse, aveva fatto una cazzata, ma dopo che Ennis non l’aveva più mollato un istante per tutto il pomeriggio, parlando anche per quel tempo in cui non doveva mai aver aperto bocca più del necessario, ed esserselo portato a letto facendogli provare di tutto, si convinse che era stata la migliore da quando si erano rivisti dopo i primi quattro anni.

Se anche Ennis non fosse stato in grado di dirgli cosa sentiva realmente o a cosa aveva pensato quando l’aveva visto arrivare al pomeriggio, non gli importava perché, nel suo essere insicuro, di poche parole e a volte scostante, riusciva sempre a fargli capire quanto gli piacessero le sue attenzioni e quanto desiderasse stare con lui.

Ed era sufficiente.

A cosa stavi pensando?”

Sussultò quando Ennis lo sorprese, tornando a infilarsi a letto dopo aver fumato una sigaretta appoggiato alla finestra. Sorrise alla reazione di Jack, dandogli un bacio sulla spalla nuda, accarezzandogli il braccio con il pollice.

Jack, voltato su un fianco, che gli aveva dato la schiena, si rilassò immediatamente, sorridendo a sua volta e prendendogli la mano in modo che lo abbracciasse in quella posizione che adorava. Ennis si lasciò guidare da lui, assecondandolo e schiacciando il petto contro la sua schiena, puntellandosi con un gomito per mantenere sollevata la testa, almeno da vedere il profilo di Jack, fiocamente illuminato dalla lampada sul comodino.

Non si era sentito così bene dall’ultima volta che lui e Jack si erano visti, durante quel week-end sulla Brokeback, anche se in maniera ancora migliore e, sapeva benissimo, che dipendeva solo da lui poter continuare a sentirsi così sempre.

Ma non poteva.

Pensavo che aver fatto tutti quei chilometri è servito a qualcosa!” rispose Jack con ironia divertita, stringendosi contro il braccio del compagno che andò ad ancorarsi sotto al suo stomaco.

Sarebbe?” chiese Ennis alzando un sopracciglio, divertito anch’esso, ma con un brivido di eccitazione che gli ripercorse la schiena avendo il corpo nudo del compagno contro.

Sono riuscito a vederti una volta in più prima di Novembre” mentì, perché nonostante fosse vero, Jack non gli avrebbe mai rivelato i suoi pensieri precedenti, troppo lunghi e la risposta successiva di Ennis fu sufficiente.

Lo girò di scatto, in modo che finisse a pancia in su, e gli scavalcò il petto con un braccio, standogli sopra per metà e riprendendogli le labbra.

Jack si aggrappò sotto alle sue spalle, tirandoselo vicino e approfondendo, risentendo la lingua del compagno che gli era già mancata in quella breve pausa. Ennis strofinò il naso e la fronte contro i suoi, ritrovando a fatica il respiro, mischiato a quello di Jack, mentre gli prese una guancia con la mano.

Jack, non sai quanto vorrei che le cose fossero diverse…” sussurrò talmente piano, come se non gli sembrasse possibile che fosse lui a dirlo, ma lo pensava sempre e voleva che Jack lo sapesse.

Ehi…stai tranquillo, va bene così” lo portò in basso dalla testa, facendolo appoggiare su di sé, muovendogli l’altra mano lungo la schiena.

Non andava bene così, ma era l’unica cosa che Jack si costringeva a dire perché valeva la pena di quei momenti, di quel fare l’amore unico e impagabile, dell’avere Ennis solo per sé per ciò che realmente era, senza doversi nascondere. Non avrebbe mai fatto nulla per privarsene.

Se era riuscito a farlo sentire bene non gliene fregava niente del giorno dopo.

La notte era ancora lunga, solo per loro, e la voglia di stare insieme era tanta.

Era stata la scelta giusta e, per una volta, Ennis non aveva rimpianti.



****

Sì la scena c'è nel film.
No le cose non sono andate in questo modo.
Ma dai!
xD
Il tutto sta nel fatto che la settimana scorsa mi sono rivista Brokeback per la centesima volta e, non ci avevo mai pensato prima, ma quando è arrivata la scena di Jack che lo sorprende dopo la cartolina ed Ennis HA le bimbe in macchina e gli fa capire che non può stare con lui, mi sono chiesta: e se invece quelle due figliole non ci fossero state?
Così eccomi qui, proprio la shot senza pretese ma mi sono divertita a scriverla e comunque è una versione leggera di quello che potrebbe essere "successo veramente" ma che tanto non avverrà mai =P
Nel caso piaccia fatemelo sapere che mi farà molto piacere, poi grazie a tutti i lettori e a chi la inserirà tra le preferite e le ricordate.
Baci
Leia


[edit del 24/02/11:
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