IO VEDO PIU' LONTANO DI VOI



"Insomma Lunastorta! E' possibile che tu abbia da ridire su tutti i nostri piani?" sbottò Sirius, esasperato, inforcando con fin troppa foga la pancetta che aveva sul piatto della colazione.
"Che vuoi che vi dica, non mi sembra una grande idea rubare nelle serre. Neanche per fare uno scherzo ai Serpeverde" rispose Remus, con il suo solito tono pacato ma fermo.
"Non è uno scherzo ai Serpeverde, ma è uno scherzo a Mocciosus. Non è colpa nostra se viaggia sempre in compagnia di certa gentaglia!" intervenne James scaldandosi. Più passava il tempo e più cresceva l'antipatia per quello strano ragazzo.
"Tu non dici niente Codaliscia?" chiese Remus. Sapeva che ognuno di loro aveva il sacro santo e indefettibile dovere di provare in tutti i modi di convincerlo a partecipare, e ogni volta era risoluto a non cedere, anche se ogni volta, non si sa bene come, si trovava complice di que tre scellerati.
"Beh, ecco... è un bello scherzo. Perchè non ti piace? Non è poi così complicato arrivare alle serre, prendere in prestito un sacco di concime speciale e portarlo nella Sala Comune delle serpi camuffato come la poltrona preferita di Severus, giusto ragazzi? Ce la possiamo fare, è vero? O no?" rispose il ragazzo tenendo la testa bassa e guardando gli amici di sottecchi, come a valutare bene le loro reazioni.
"Cacca di drago Peter, si chiama cacca di drago!" sottolineò James sventolando il boccone infilzato sulla forchetta.
"Ti consiglio di non intraprendere la cariera giuridica caro Peter." asserì serio il licantropo.
"Perchè dici? Credi che forse sono un po' troppo... cioè un po' troppo poco... insomma... impacciato?"
"Diciamo che il tuo eloquio, la tua perspicacia e la tua capacità di persuasione porterebbero certo ogni tuo assistito dritto dritto ad Azkaban."
Dopo un secondo di silenzio una fragorosa risata si levò dalla zona del tavolo di Grifondoro in cui i Malandrini stavano confabulando, e molte teste si girarono, alcune divertite, altre oltraggiate, per verificare che, come al solito, erano 'quei quattro' a fare tanto baccano.
Ma nessuno di quei quattro aveva dimenticato di cosa stavano parlando. Fu Sirius a ritornare prontamente alla carica. Mentre ancora gli altri stavano ridendo si rivolse a Remus con un tono deciso, gli occhi fissi in quelli dell'amico per sfidarlo. "Allora è deciso. Sei dei nostri. Oggi pomeriggio, dopo Pozioni, faremo quello che va fatto. Codaliscia si infilerà nel..."
"Non è deciso un bel niente!" esclamò Remus, che cominciava davvero a stancarsi.
"Va bene. Se la metti così. Ti aspettiamo davanti alla Sala Grande dopo la lezione. Senza libri."
Remus diede una rapida occhiata in giro, per non affrontare lo sguardo degli amici e per cercare un nuovo argomento per dissuaderli. Quindi fissò per alcuni secondi un punto preciso vicino all'ingresso della sala, quindi puntò lo sguardo in alto, là dove il soffitto della sala rifletteva una limpida giornata di sole.
"Non credo proprio che verrò." disse calmo, senza togliere gli occhi dal soffitto-cielo.
"Perchè?" fecero in coro gli altri tre. A quel punto della conversazione avrebbe già dovuto cedere, normalmente!
"Remus che ti prende? Guardaci!". Nella voce di James c'era un velo di preoccupazione per la strana reazione dell'amico.
"Il cielo. Non credo che verrò. Non ho voglia di prendere tutto quel freddo!"
"Lunastorta ma sei impazzito? L'ho sempre detto io che il troppo studio ti avrebbe cotto il cervello!" esclamò Sirius.
"No, voi non capite."
"Che cos'è che dovremmo capire? Lo so che comporta qualche... ehm ehm... 'piccolo strappo' alle regole questa nostra impresa, ma neanche poi eccessivo."
"No, voi non capite. E' per via della neve."
"Remus per piacere, riprenditi, sei fuori? Siamo a giugno, e a giugno non nevica!". James ora scuoteva l'amico per le spalle. Era sempre più preoccupato.
"In genere ti darei ragione James" disse Remus finalmente tornando a guardare i compagni in faccia, "ma sapete, io vedo più lontano di voi, e quindi vi dico che nevicherà. Io non ho intenzione di andare fino alle serre e ritorno sotto una tormenta di neve."
"Ma che significa che vedi più lontano di noi? qualcuno ti ha avvelenato il succo di zucca per caso?" asserì Peter prendendo prontamente il bicchiere di Remus per annusarlo.
"Nessun veleno, garantisco. Ma se vi girate, potrete vedere lontano anche voi, e capirete." disse il giovane Lupin.
Tre teste si voltarono all'unisono, si guardarono un po' intorno e poi si fissarono stupite sullo stesso identico punto che aveva fissato Lunastorta prima di scrutare il cielo.
"Non ci credo." disse Sirius.
"Ma è impossibile!" esclamò James.
"Vado a preparare guanti e sciarpe." commentò pratico Peter.
"Avevi ragione Lunastorta: ci sarà una bella nevicata prima di sera." aggiunse James.
Anche Sirius era pienamente daccordo con gli altri Malandrini: "Non è possibile! Ci tocca davvero rimandare. Se Mocciosus si è lavato i capelli non può che venire una tormenta!"





Ciao a tutti!
Questa ff è nata così, per caso, mentre andavo al lavoro.
So che forse è un po' demenziale, ma spero comunque che vi strappi un sorriso.
Vorrei fare vari ringraziamenti: innazitutto alla Rowling, che con i suoi personaggi ci permette di emozionarci nello scrivere e leggere questi racconti, ma soprattutto a tutti coloro che mi seguono e che hanno recensito le mie storie.
Soprattutto 'La prima luna' ha visto molti commenti, e me ne compiaccio.
Non so quando pubblicherò un'altra storia, ho un paio di idee che devo sviluppare con calma.
Per ora non vi annoio oltre. Alla prossima. Ary
;-)