Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: M_Lucry_J    03/07/2010    1 recensioni
"Perchè siamo venute qui?" chiese ingenuamente,quando invece era a conoscenza della risposta. "Per rivivere un pò i vecchi ricordi,per rivivere quel giorno..."dissi con aria malinconica. "11 aprile 2010" disse quasi sussurando. "Avevamo, 14 anni?" continuò. -Volevo,instintivamente,ritornarci- E quando la mia mentalità desiderava queste stupide gite, senza troppe esitazioni, cercavo di accontentarmi; portandomi, però, la mia "amica" se così la posso definire. Il suo viso bianco perla,colorato così per via dell'enorme luna che vi era quella sera, si girò cercando il mio sguardo. "Ti Amo" disse sorridendo.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TE AMO EFP CONTINUA

Te Amo?

Secondo capitolo



Ringrazio:

Star_In The Night14 : Ahahah certo carissima, sempre all'opera! xD Certo come ho rivelato la lampida mi è sorta quando ho sentito la song di Rihanna. Sono entusiasta di ciò, meglio fare cose alternative ^^ Grazie mille e baci! Alla prossima <3

Deeper_and_Deeper : Collega, infatti come avrei fatto senza di lei? Grazie mille... Certo come no! xD




Avviso
: I dialoghi in lingua tedesca sono stati tradotti da un sito esterno di cui non assicuro la traduzione corretta. Pertanto mi scuso.
Le parentesi quadre indicano l'ipotetica traduzione. Grazie per l'attenzione.


Avanzammo per quel lungo corridoio fin quando, non vidi la cartellina con scritto a lettere cubitali: Tokio Hotel.
Fitta allo stomaco.
Tirai un lungo respiro e abbassai la maniglia con tutta la forza che ebbi.
-Era il mio momento e quello di Denise, avevo voglia,avevo sete di loro... Adesso o mai più.-
 
Luce, era talmente forte da accecare, tanta da dar fastidio agli occhi.
Un bagliore che voleva predominare in quella piccola stanza; ma era ancora insufficiente dato,che, i soggetti che avevo di fronte sprigionavano più luce di quanto si potesse immaginare.
La loro aura che si avvertiva ovunque loro fossero nelle vicinanze, ovunque potessero.
Le pareti erano bianche e favorivano quel chiarore purchè si vedesse nelle sue tonalità scintillanti.
Ma non era ciò che m'importava di più.
Era ben altro a distrare la mia vista, era tutto e praticamente niente.
Era tutto per me e quella svampita, niente per il resto.
Avanzai qualche passo, timorosa di spezzare la luce e loro; di far svanire quello che sembrava un perfetto sogno.
Ma guardando a destra notai un quadro di picasso dalle forme complicate e dai colori sgargianti.
Inarcai le sopracciglia: non pensassi, che la mia mente, avesse riprodotto attraverso un sogno anche quei dettagli stravaganti.
Stavolta ero stupida per davvero,  ero meravigliata da me e da quella massa non muscolosa, sopra all'interno del mio capo.
Questo era,nuovamente,follia.
Ma quest'ultima si rivelava piacevole e facile da accettare,forse perchè era fatta dalla stessa consistenza dei miei stupidi sogni.
Quanta pazzia e incoscienza nelle mie parole.
La mano di Denise era stretta e tremolante, essendo più debole a reggere un carico di emozioni del genere,troppo improvvise , non me lo feci ripetere due volte che allentò la presa e cadde.
Era svenuta.
Fu tutto molto lento, sembrava che stessi vivendo una scena a rallentatore, la sua mano che calava verso il basso e il mio sguardo che rimaneva sbalordito e fisso su di lei.
Non feci nulla, non mi apprestai neanche in suo soccorso, rimasi immobile su due piedi.
Mi aspettai che qualcuno nei dintorni la prendesse prima che toccasse il suolo, ma nessuno lo fece.
Rabbia cresceva come un fuoco ardente dentro di me.
Stavo per urlare lanciare una buona manciata di parole poco carine, volevo dir loro che avrebbero fatto meglio a vergognarsi, volevo ma era inutile.
Perchè la persona che meno mi sarei aspettata sulla faccia di questo mondo alternativo,la raccolse come un fiore in mezzo ad un vasto prato verdeggiante.
Era lui, Bill: Bill Kaulitz per la precisione.
Le mie pupille si spalancarono per lo stupore e mi accorsi che un tremolio aveva appena percorso tutta la mia spina dorsale, ma da quello stesso punto subito dopo ebbi una bella spinta,ma di quelle forti.
Avrei potuto sorregerla tranquillamente, la mia muscolatura allenata ce l'avrebb fatta, ma questa volta avrei fatto un eccezzione.
Ero troppo debole mentalmente per mandare un S.O.S al mio cervello per far reggere le mie gambe da quello strattone.
In un attimo caddi anche io,ma inginocchiata con la testa rivolta verso il basso.
Non avevo nemmeno la forza di replicare che mi alzai con le mie forze, ma una mano alquanto grande mi aiutò.
Portai lo sguardo verso l'alto, per scorgere il viso del mio aiutante.
Un tuffo al cuore.
Era l'altro,Tom : Tom Kaulitz.
Di nuovo il mio viso si contorse da "faccia di pesce lesso".
C'era parecchia differenza dalle foto dei poster e dal pc, notai che la macchina fotografica immortalava solo parzialmente la sua bellezza.
Ma mi sembrava già abbastanza.
Inaspettatamente,però, capii che dal vivo era capace di essere ancora più meraviglioso.
Follia, follia, ma stavolta troppa direi.
"Sie ok?" domandò cauto.
-Stai bene- tradussi nella mia mente, per fortuna ancora lucida.
Annuì.
No ero sicura di proferir parola, non volevo scoprire il tono della mia voce in quella circostanza; non avrei osato.
Ma fui costretta a farlo dato che il gemello si rivolse a me, in una domanda che,purtroppo, necessitava di risposta completa.
"Ist dein freud?"chiese. [è la tua amica?]
"Ja..." dissi piatta e insicura-
-Denise era la mia amica, o qualcosa di più?- pensai titubante.
Scossi la testa per scacciare i pensieri e lo osservai.
Portava dei jeans chiari che si sfumavano sul grigio, e una maglia rigorosamente nera addobbata da catene e borchie.
Divino, come sempre del resto.
"Wir tun mitnehmen." continuò.  [La facciamo portare via]
"In der tat, aber entshuldigen."dissi triste. [Infatti, comunque scusate]
"Geschieht" disse una voce alla mie spalle. [Capita]
Era Tom, ed aveva un sorriso gentile e dolce, quasi non mi sembrò che fosse lui. Forse era realmente se stesso, ma il bozzolo che paparazzi e riviste hanno costruito non gli permetteva di smascherarlo.
Che mistero.
Intanto il mio sogno proseguiva e vidi la security che in modo brusco la misero sulla barrella, le andai vicino e mi azzardai a darle un bacio a fior di labbra davanti a tutti presenti.
Quando mi girai vidi le faccie sbogottite dei gemelli e del resto; mi pentii di averlo fatto, per me era naturale, ma per gli altri non ancora.
Assunsi difficilmente un espressione indifferente e innocente, in modo tale da pacare l'aria imbarazzante che si era creata in sala.
Feci per andarmene seguendo Denny, ma la voce di Tom mi distrasse.
"Sie wollen nicht das foto ist?"  [Non desideri la foto che ti spetta?]
Lo guardai dapprima torvo e stupida dalla stessa domanda, ma poi acconsentii e mi sistemai accanto alle braccia dei due pali, nonchè i gemelli Kaulitz.
La sua presa era forte e salda, il suo contatto mi dava i brividi, anche se il mio preferito era pur sempre stato quello alla mia destra: Bill Kaulitz.
Sorrisi,ringraziai e mi scusai nuovamente.
Guardava,osservava, non mi staccava gli occhi quell uomo treccina terribilmente bello.
Feci lo stesso anche io ma una lacrima solcò la guancia, girai immediatamente la testa facendo sventolare a mezz'aria i miei lunghissimi capelli corvini.
Chiusi la porta.



Note dell'autrice:

Mi scuso per il ritardo ma stavolta lo giustifico con la partenza improvvisa in Calabria... Ringrazio tutte, alla prossima ^^
























  
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