Il silenzioso rumore di un addio

Anche se dovessi rinascere un miliardo di volte,

potrei amare soltanto te Aoi.

(Baci rubati, Ako Shimaki)

Ricordava le labbra di Aoi, il suo sorriso gioioso, i suoi capelli color ebano. Rammentava ogni suo gesto, le sue marachelle, i suoi tentativi andati a male di amare qualcun altro che non fosse lui; sì, nella sua memoria erano vive le ambizioni, la voglia di continuare a studiare, di sposarsi e avere dei bambini.

Tsuyoshi non poteva dimenticare certe cose: ogni tanto, capitava che la sognasse e che lei lo supplicasse di essere felice, perché “io sono felice, quindi se non puoi essere felice per te stesso, sii felice per me” e quando Aoi sorrideva, il sogno finiva.

Ora, però, non era davvero il momento di pensarla con tanta malinconia: Tsuyoshi si trovava davanti la sua tomba, le aveva portato un mazzo di fiori bianchi – come la purezza del suo sguardo, l'innocenza del suo sorriso – ed era felice, proprio come lei desiderava.

“Aoi... Oggi, mi sposo”

Mormorò, guardandosi per un nano secondo con indosso quello smoking. “Tra venti minuti, per l'esattezza. Guardami da lassù, sii felice. Sei sempre il mio amore... Lo sei, anche se non ti sentirai più chiamare amore. Qui dentro, lo sei”

Poi, il principio di una lacrima sulle ciglia – cercò di scacciarla, ma proprio non se ne andava.

A d d i o, Aoi.

Questa volta, davvero.

Note:

Uno dei miei shojo manga preferiti, Aoi e Tsuyoshi mi hanno sempre colpita. Ma arriva un momento in cui è giusto lasciar andare le persone... così da renderle felici davvero. E' quello che inconsciamente fa Aoi, parlando a Tsuyoshi in sogno: il loro è un amore che non morirà mai, ma non per questo lui perde il diritto di essere felice.

Spero vi sia piaciuta, mi sono riletta proprio oggi il manga... Ed è venuta l'ispirazione.

Grazie per aver letto,

Kiki.