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Autore: Hotaru_Tomoe    04/07/2010    2 recensioni
Dopo la morte di Silente le strade di Severus ed Oleander si dividono: lui fugge con Draco e i Mangiamorte, lei resta ad Hogwarts. Nel frattempo Harry e tutti i suoi amici iniziano a percorrere il sentiero che li porterà verso lo scontro finale con Voldemort. Un anno lunghissimo, costellato di confronti, indagini, scoperte, intrighi ed avventure.
Questa fanfiction è il seguito de "Il vaso di Pandora".
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Severus ed Oleander'
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Disclaimers: “Harry Potter” appartiene a J.K. Rowling, Warner Bros, Bloomsbury, Salani Editore e a chiunque altro ne detenga i diritti. La seguente fiction non è in alcun modo connessa con il lavoro della Rowling né ha alcuno scopo di lucro.
Premessa: Finalmente riesco a postare il seguito di “Il vaso di Pandora”, cosa che avrei dovuto fare parecchio tempo fa: avevo quasi finito di scrivere, ero pronta per la prima revisione, quando l'alimentatore del mio vecchio pc ha ben pensato di andare in corto, friggendo nel contempo scheda madre e hard disk, stile "Muoia Sansone con tutti i filistei". No, non era salvata da nessun'altra parte. Sì, l'ho dovuta riscrivere tutta-da-capo. Per citare un mio amico: "Non mi esprimo per rispetto dei credenti".
Ad ogni modo eccola qua. Questa storia è abbastanza slegata da “Il vaso di Pandora”, anche se è presente lo stesso original character, Oleander, e faccio dei richiami alla precedente fiction (segnalati nelle note). Era nata per essere molto più breve ma, mentre la scrivevo, è decisamente lievitata. Pur rispettando la griglia iniziale e scrivendo ciò che mi ero prefissa fin dall’inizio, sono nate alcune digressioni, a volte fini a se stesse, ma siccome non mi dispiacevano e dovevo comunque coprire un arco temporale lungo un anno, le ho lasciate; altre digressioni, invece, han preso la via di una raccolta di one-shots che pubblicherò più avanti.
La storia ha inizio un po’ prima della fine del sesto libro e si svolge durante il settimo anno di Harry & c., l'ho ideata, abbozzata e messa giù quasi tutta prima dell’uscita dell’ultimo libro della saga, del quale, perciò, non ho tenuto conto quasi per nulla, tranne che in sede di revisione per prendere spunti qua e là (per dirne una: sono del tutto assenti i doni della morte, ci sarà solo la ricerca degli horcrux e saranno solo sei. Oh, così dice Silente ad Harry nel sesto libro... prendetevela con lui XD), quindi lo svolgimento è molto diverso da quello di DH e anche dopo averlo letto ho deciso di mantenere l'impianto della fanfiction come l'avevo immaginata.
I dialoghi sono tra virgolette, i pensieri ed anche i flashback sono in corsivo.

 

 

 

CAPITOLO 1 – DI PIETRE E DI NEGOZI

 SLAM! La porta del negozio di Oleander sbattè vigorosamente e l’insegna di legno sopra di essa recante la scritta “The Gemstone” oscillò come un’altalena impazzita. Un mago si incamminò furente lungo Diagon Alley spazzata dal vento, trascinando un pesante borsone.
“Fatti rivedere da queste parti e ti schianto!” gli urlò dietro la donna con tono agguerrito.
Pochi secondi dopo udì un sonoro *crack* alle sue spalle ed i gemelli Weasley si materializzarono nella stanza “Ragazzi – sospirò Oleander – siete nel negozio a fianco ed esiste una cosa chiamata porta: ogni tanto potreste anche usarla.”
“Così è più divertente, vuoi mettere?” disse Fred, iniziando a sbirciare nelle teche.
“Chi era quello?” chiese George, sedendosi sul bancone.
“Uno che voleva che vendessi degli amuleti per conto suo.”
“Da come se n’è andato lui e dal tuo tono di voce moderato, direi che non vi siete messi d’accordo.”
“Quel delinquente voleva che spacciassi i suoi talismani per qualcosa che non sono: secondo lui avrei dovuto dire ai clienti che proteggono dalle maledizioni senza perdono, vi rendete conto? Che vada a venderli in Notturn Alley, se ha voglia di truffare le persone.”
George scosse la testa “La cosa più incredibile è che c’è chi crede veramente a queste panzane.”
Oleander si strinse nelle spalle “La cristallogia è una branca molto trascurata della magia; quindi chi non conosce la materia si beve le frottole del primo ciarlatano che passa, pensando che le pietre siano una panacea per tutti i mali. Per favore! Se così fosse, io sarei ricca sfondata e in questo momento starei sdraiata al sole su una spiaggia tropicale. Cristalli e pietre sono degli strumenti per incanalare ed amplificare l’energia magica, ma da soli non possono fare nulla, se non vengono stregati e attivati dallo spirito di chi li manovra. Comunque, usati in modo corretto sono degli ottimi conduttori di incantesimi, secondo me in un talismano non devono mai mancare e...” interruppe quel flusso di pensieri ad alta voce perché i gemelli avevano indossato degli occhialini da professore, che si spingevano continuamente sul naso, e annuivano vigorosamente “E brava la nostra maestrina, una lezione coi fiocchi. Ti meriti almeno una ‘O’.” E le sventolarono sotto al naso le palette che i giudici babbani usavano nelle competizioni sportive.
“Quanto siete scemi!”
“Andiamo Oleander, prendila sul ridere. Da noi c’è gente che è venuta a chiedere se cappelli e mantelli scudo sono efficaci contro un Avada Kedavra: che vuoi, la gente è spaventata e c’è chi se ne approfitta.” sentenziò George.
“Mmh, torta di mele! – Fred nel frattempo era entrato nel retrobottega del negozio di Oleander e si era servito da solo, come d’abitudine – Ne vuoi una fetta anche tu, George?”
“Volentieri.” E un piatto volò attraverso la stanza.
“Sì, prego, fate come se foste a casa vostra.” Oleander allargò le braccia.
“Come desideri! A dire il vero, con questo freddo, preferiremmo una cioccolata calda.”
“Ma non siamo ragazzi esigenti e ci accontentiamo.”
La maga scosse la testa ed alzò gli occhi al cielo, a metà fra l’esasperato ed il divertito.
Alla fine, aveva deciso di comprare la bottega in Diagon Alley, trasferendo lì la sua attività da Milano [1]. Questo negozio era di fianco ai Tiri Vispi Weasley e, dopo un periodo di assestamento, necessario a causa dell’inesauribile vena scherzosa dei due fratelli, Oleander aveva concluso che non avrebbe potuto fare scelta migliore: in quel periodo buio e travagliato un briciolo di allegria era un’ottima medicina contro angoscia e cattivi pensieri.
Ovviamente il suo compagno, Severus Piton, vedeva la cosa in un’ottica del tutto differente: aveva etichettato i due gemelli come “una coppia di scimuniti patentati senza speranza” e si era raccomandato di prestare attenzione “a non venir contagiata dallo loro idiozia”.
“Posso prendere anche una videocassetta? Hai qualcosa di movimentato?” Fred osservava con interesse la collezione di vhs: Oleander aveva contagiato i gemelli con la sua passione per i film babbani.
“Sicuro, fai pure: tanto io posso vederli solo qua in negozio. Prova ‘Dante’s Peak’ o ‘Men in black’. Peccato davvero che gli incantesimi di Hogwarts facciano impazzire gli apparecchi babbani, un film la sera me lo guarderei volentieri. Beh, serve altro, ragazzi?”
“Sì, ci servirebbero delle pietre cinetiche per un nuovo prodotto che abbiamo in mente.”
“Diaspro rosso. In quel contenitore sul terzo scaffale.” Oleander fece cenno col mento a Fred, che aveva divorato un buon quarto di torta. “A cosa vi servono?”
George le porse un volantino pubblicitario che teneva piegato nella tasca della giacca color amaranto:

CIABATTINE FUGGITIVE
Tenetevi in forma inseguendole per tutta la casa.
Se non vi lavate i piedi, lanciano urla strazianti e si rifiutano di essere calzate!

Fred pagò le pietre “Spero che il loro effetto duri più a lungo dell’ematite che abbiamo comprato il mese scorso.”
“Non me ne parlare – Oleander si abbandonò con stanchezza contro lo schienale della sedia – sto avendo un sacco di reclami ultimamente. E’ veramente strano, sapete? Come stavo dicendo prima del vostro simpatico siparietto, in generale le pietre dure ed i cristalli sono ottimi conduttori di incantesimi e trattengono il potere magico molto a lungo. In tanti anni è la prima volta che mi capita che il legame magico si rompa così velocemente, è come se evaporasse.”
“Ah, noi pensavamo semplicemente che tu vendessi paccottiglia scadente.” disse George serio.
“Ehi!” Oleander arrotolò una vecchia Gazzetta del Profeta e picchiò il rosso Weasley su una coscia. La manovra rivelò un paio di copie del Times appoggiate sulla scrivania.
"Come, come? Leggi anche i giornali babbani?" chiese George.
"Uh? No, li uso per imballare gli ordinativi che devo spedire, i babbani li buttano via quasi nuovi, e i più leggono solo le pagine sportive, un vero spreco. Li volete?" chiese la maga, vedendo lo sguardo interessato dei due.
"Papà impazzirebbe per uno di questi."
"Io ve li do anche, l'importante è che poi non venga qui Molly a protestare che incoraggio il deprecabile collezionismo di materiale babbano del marito!"
"Nah, tranquilla - la rassicurò Fred - sono solo giornali, non è una macchina."
"O un tagliaerba..." aggiunse George, che ricordava ancora con qualche brivido come suo padre si fosse quasi tranciato due dita della mano, cercando di modificare con la magia quell'attrezzo babbano.
"Ad ogni modo non è che riportino notizie interessanti per noi maghi. Senza contare che i giornalisti babbani hanno davvero il gusto del macabro: qui c'è un articolo in cronaca locale su una moria di cani randagi nel Wiltshire, probabilmente per rabbia, con tanto di foto... disgustoso!"
“Disturbo?” l’ingombrante testa riccioluta di Lee Jordan si affacciò sulla porta, interrompendo la conversazione. Il ragazzo di colore fece un cenno ai due gemelli, che si alzarono per seguirlo. Sulla soglia Fred si voltò e le chiese “Stasera c’è una riunione dell’Ordine della Fenice. Sei ancora dell’idea di non unirti a noi?”
“Sì, non vi servirei a nulla: non sono mai stata un granché in difesa contro le arti oscure e se mi ci metto sono più maldestra di Tonks... non fa per me.”
Questa era solo una garbata bugia: il motivo autentico che l’aveva spinta a declinare questa ed altre offerte in tal senso era dovuto al fatto che la prima e unica volta che aveva accennato la cosa a Severus, il mago era andato su tutte le furie, dicendo che era troppo rischioso e i due avevano litigato a tal punto che Oleander aveva ritenuto più saggio accantonare l’argomento.
Ma non è che poteva dire “Mi spiace, Severus non vuole”, perché, ovviamente anche la loro relazione era del tutto clandestina: solo Silente ne era a conoscenza. Oleander comprendeva infatti che Severus Piton si era costruito un’immagine nel corso degli anni, quella di un misantropo cinico, burbero ed inavvicinabile. Un’immagine che era come un muro che lo divideva e lo isolava dagli altri, ma che gli permetteva di tirare dritto per la sua strada ed assolvere i compiti che Silente gli assegnava con freddezza e distacco… nonché di mantenere durante le sue lezioni il silenzio e l’attenzione più assoluti attraverso il terrore che esercitava sugli studenti. Egli non poteva e non voleva mostrare alcuna debolezza, non voleva rivelare agli altri nulla di sè e della sua vita; lei era una delle poche persone alle quali era stato permesso di andare oltre quel muro e di occupare uno spazio che per molti, troppi anni, era rimasto vuoto. Non le faceva nè caldo nè freddo che la gente sapesse o meno della loro relazione, ma se Severus preferiva tenerla segreta, la cosa non le creava problemi. 

Nel frattempo, nel negozio di scherzi dei Weasley, i tre ex studenti di Hogwarts discutevano di affari “Allora, Lee, che novità ci sono? Ci sono speranze per noi di comprare il negozio di Zonko?”
“Ho passato due ore al Catasto del Ministero della Magia, prima che un simpaticone di vostra conoscenza mi mettesse alla porta.”
“Fammi indovinare: Percy Zuccavuota Il Pomposo Idiota?” chiese George con disgusto.
“Proprio lui. Ha blaterato che un regolamento del sesto secolo limiterebbe la consultazione delle carte a non più di mezz’ora e solo dietro un apposito permesso. Io davvero non lo riconosco più, mi ha addirittura sequestrato gli appunti che avevo preso.”
“Quindi non sei riuscito a concludere nulla?”
“Temo di no: intrusione del vostro amato fratellino a parte, purtroppo durante la Guerra contro Colui-che-non-deve-essere-nominato, parte delle vecchie mappe andarono distrutte durante un attacco al Ministero. Comunque è strano, strano forte, perché non ho trovato nulla, assolutamente nessun documento intestato a Zonko… sembra quasi un fantasma!”
“Mah, forse dovremmo controllare anche l’ufficio anagrafe dei maghi uno di questi giorni.”
“E far girare le scatole al nostro caro Percy, così, tanto per non perdere la mano.” aggiunse Fred.
“Oppure è meglio lasciar perdere: con tutto quello che sta succedendo e le restrizioni che impone Hogwarts agli studenti, non è il momento migliore per ampliare l’attività ed aprire una succursale.” George sbuffò irritato.
“Sapete la cosa più curiosa? Al catasto c’era anche un altro mago, interessato a rilevare la gelateria di Florian Fortebraccio e aveva il mio stesso problema: non ci sono informazioni su di lui, come se non fosse mai esistito.”
 


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Note

[1] Nel Vaso di Pandora (d'ora in poi VdP), Oleander ha un negozio di pietre e cristalli a Milano, ma nell'epilogo sta trasferendo l'attività ed è indecisa tra un negozio in Diagon Alley o uno ad Hogsmead.

   
 
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