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Autore: Meiko    16/09/2005    1 recensioni
"odiami, sii triste per me, soffri a causa mia, uccidimi, disprezzami, dimenticami. ma ti prego...non amarmi, mai..."
Genere: Dark, Drammatico, Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sha Gojio, Genjo Sanzo Hoshi, Kogaiji, Kanzeon Bosatsu, Cho Hakkai, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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PREMESSA:

Questa fanfic è realizzata in collaborazione con una mia carissima amica, Raffy-chan, e parte dei capitoli e delle idee sono usciti anche dalla sua mente.
Questa che sto per eseguire è la mia PRIMA fanfiction ETERO, perciò abbiate pietà della sottoscritta ^^"
Anche perché io ho un'altra idea su questo anime-manga, ma questo è un favore oltre che un piacere che faccio per questa mia amica.
Bene, dopo essersi messi le mani davanti (la prudenza non è mai troppa) cominciamo! Buona Lettura!


Capitolo 1

Ciò che si presentava ai suoi occhi era la scena più incredibili che le sue iridi azzurre avessero mai visto.
Era snella, dal viso pacifico, i lunghi capelli orami avevano perso persino l’idea di essere morbidi, la sua figura aveva intorno a se quelle specie di decorazioni, dei sigilli che le impedivano di uscire, ma forse non sarebbe potuta uscire.
L’unica cosa che esprimeva adesso era…freddo…
Un sensazione di freddo che attanagliava quella figura, sotto di lei, sotto quella alta colonna di pietra, in cui imprigionata c’era…quell’essere…quel demone…quella donna…
Quella madre…
Una madre…
I suoi occhi azzurri erano come incantati di fronte a quella figura, mentre le mani lentamente ristringevano pugno, come a voler trattenere qualcosa, qualcosa che doveva restare nascosto, segreto.
Un segreto…

“…Questo è il nostro piccolo segreto…”

Il loro piccolo segreto…
Abbassò lentamente gli occhi poi la testa, mentre le mani lentamente si lasciavano andare, il semibuio della stanza in parte lasciava scorrere della luce d’illuminare il profilo, mentre restava in attesa.
Attendeva che qualcosa la facesse uscire da quel silenzio, da quell’atmosfera fredda e silenziosa, ogni suo respiro era un eco che si propagava, ed era fastidioso, perché il suo respiro scappava via.
Secco, che non si sarebbe fatto catturare.
Ansia.
Forse la sua era ansia, un’ansia che aveva attanagliato ogni suo muscolo, mentre l’attesa sembrava congelare il tempo.
Freddo, sembrava essere sempre più freddo.
Lentamente anche il respiro calava.
Ora anche il respiro calava, in modo che le sue orecchie fischiassero.
Orecchie appuntite, la pelle appariva liscia e chiara, mentre i capelli erano tenuti stretti da una bandana nera.
Silenzio…segreto…

“Silenzio…questo è il nostro piccolo segreto…”

Odio.
L’ansia scompariva dietro una scia di odio, qualcosa di sottile che mano a mano che penetrava sempre di più si espandeva, una scia sempre più larga, sempre più…
-Ryo!-
le iridi azzurre, richiamate, si spostarono da quell’immagine etera che andava ad ingrigire dai ricordi e da quella sensazione che sapeva di benzina.
Il ragazzo si voltò, la penombra mascherava in parte il viso del ragazzo, alcuni ciuffi castani scappavano al suo controllo da sotto la bandana, e la larga maglietta a maniche corte in parte nascondeva i corti pantaloni e i Sai appesi ai fianchi.
Strinse l’occhio alla luce della stanza, riconoscendo un’alta figura che si avvicinava a lui, imponendogli di inginocchiarsi, mano sul cuore.
-Principe Kougaiji…-
-Alzati Ryo, ho una missione da affidarti-
Ryo alzò lo sguardo verso il volto dalla carnagione scura di Kougaiji, osservandolo attentamente.
Preoccupato.
Vedeva chiaramente piccole rughe delinearsi sulla fronte del principe, come segno della sua ansia e della sua preoccupazione.
Conosceva a sufficienza la storia del suo principe, e francamente non gli era mai interessato tanto.
Ora che lo vedeva, constatava che le tante voci era veritiere.
Era giovane, ma possedeva un certo carisma, e una certa apprensione.
In fondo, però , non poteva dargli torto, molto sangue era stato sparso.
A causa di un gruppo di viaggiatori.
Ora però non gli veniva in mente il nome, mentre il suo sguardo era fisso su quello del suo principe, la sala buia conferiva a Kougaiji un aspetto tra l’austero, il freddo e qualcosa che gli dava forza.
Ma anche…un lato triste, che però venne nascosto dalle parole che uscirono.
-Ryo, ascoltami attentamente, questa missione è molto importante, e se la porterai a termine ti verrà dato ciò che tu più desideri-
il ragazzo annuì, anche se per un micro secondo aveva spalancato gli occhi, e un lampo trapassò le sue iridi, un desiderio così forte che se avesse urlato lo avrebbero sentito nei confini più lontani del mondo.
Qualsiasi cosa…qualsiasi cosa…

“…non piangere…”

Rabbia
Quello gli venne in mente.
Una rabbia, una vendetta che forse l’avrebbe liberato.
Avvertì una mano sulla spalla, un peso in più che per un secondo sembrò volerlo schiacciare, lo sguardo del principe era…preoccupato? Arrabbiato? Ansioso?
Forse tutto questo…e lo stava passando a lui…
Ora avvertiva il cuore accelerare, una sensazione di freddo raggiungeva le dita.
-Sappi però che se fallirai…ti converrà fuggire via…-
…in altre parole, poteva morire?
…morte, vita…
Forse sarebbe scappato.
Si, sarebbe scappato, come un vigliacco, perché voleva vivere…
Annuì di nuovo, mentre Kougaiji abbandonava a fatica la mano dalla spalla esile del ragazzo.
-Bene. La tua missione sarà rubare il sutra a Genjo Sanzo Hoshi-
“Per questo mi hai detto di fuggire, nel caso fallissi? Da quando qualcuno si preoccupa della mia incolumità?
Provi dei sensi di colpa nei nostri confronti, principe Kougaiji?
Noi ti abbiamo sempre seguito fedelmente, non angustiarti per quelli che sono morti.
Ne per quelli che sono ancora vivi”
Ryo annuì ancora.
-Partirò immediatamente, mio principe-
Kougaiji poté solo vederlo fare un piccolo inchino allontanarsi via, le scarpe da ginnastica faceva un rumore che infrangeva il silenzio, mentre il demone, dopo aver osservato il ragazzo allontanarsi, torno con lo sguardo verso il centro di tutti i suoi desideri.
“Madre…”

-Mamma mia che faaame!!-
-Stupida scimmia, smettila di agitarti, sei fastidioso-
-E tu smettila di fumarmi in faccia, idiota di un Kappa-
Sanzo si limitò a tirare un lungo respiro, cercando di reprimere un attacco d’ira, Hakkay intanto sorrideva divertito, evitando ancora uno sperone di roccia.
Il grande deserto roccioso che stavano attraversavano aveva svariati punti negativi e positivi nel suo essere.
Innanzitutto non si poteva attraversare con sistemi di locomozione troppo grandi, e quella jeep gia era un miracolo che riuscisse a passare attraverso gli ostacoli naturali come buche profonde, speroni di roccia e strettoie, oltre al pericolo di valanghe di ciottoli e massi che cadevano dai fianchi delle due montagne che stavano attraversando.
Oltre per questo motivo era un valico ideale per le imboscate, anche se per ora la situazione sembrava tranquilla, a poca distanza da loro li avrebbe aspettati un villaggio.
Questo valico, oltre per le imboscate era perfetto per nascondersi.
Anche se in quel momento lei li stava osservando tranquillamente appollaiata su un piatta roccia, in cima ad una specie di torre formata dai detriti, la terra rossa scura stava sporcando i pantaloni verde militare e il guanto nero senza dita a cui era appoggiata, l’altra mano era impegnata a reggere sulla spalla il fucile.
Un sopracciglio biondo fece un’elegante curva sopra l’occhio, mentre sul viso era tirato un sorriso sbilenco.
Divertita, era divertita da quella scenetta così “allegra”
Degli stupidi…
Fece spallucce, alzandosi da quella piatta pietra, spolverandosi alla ben e meglio i pantaloni in stoffa verde militare, con varie tasche, lei frugò in quella più bassa sul polpaccio, stringendo poi la mano a pugno, voltandosi e scivolando giù.
Bene, li avrebbe incontrati al villaggio.
…il villaggio fantasma…
Chissà se sapevano che la popolazione aveva abbandonato quella zona perché troppo vicina ad un covo di demoni che adesso, pare, siano tutti morti.
Sospirò, mentre sentiva come un riecheggiare, sistemandosi il fucile dietro le spalle.
-RAZZA DI DEFICIENTI DATECI UN TAGLIO!-
Sanzo sparò in aria, l’eco si propagò per tutta la piccola vallata, e Hakkay pregò mentalmente che non venisse giù qualche valanga.
Nel frattempo la ragazza aveva raggiunto un cavità, dove ad attenderla c’era una moto nera, e si sedette sul sedile, socchiudendo gli occhi.
“Li ho trovati…”
“…brava, adesso seguili e porta a termine la tua missione…”
“Si”
montò sulla moto, accendendo e facendo rombare il motore, per poi uscire dalla cavità e iniziando uno slalom in stretti cunicoli in cui la moto e lei ci entravano perfettamente.
Intanto si poteva dire che il villaggio aveva accolto i quattro viaggiatori con un silenzio, gelido e polveroso benvenuto.
Gojio si fece avanti, tenendosi fra i denti la sigaretta, aveva infatti il butto vizio di mordere il filtro, al contrario del bonzo che se lo stava reggendo tra le dita.
-Adesso qualcuno mi può spiegare cosa succede qui?-
-Probabilmente è stato abbandonato da qualche tempo-
Hakkay si avvicinò agl’altri due, mentre Goku si era staccato guardandosi intorno, alcune verande svelavano dei resti di tessuto strappato pieni di polvere che s’agitavano al vento, producendo un rumore fastidioso, il vento tra le fessure degl’edifici più decadenti provocava dei sinistri fischi.
Goku sentì un brivido attraversargli la schiena…
Sinistro…c’era un’aurea sinistra in quel luogo…
Si guardò ancora intorno, avanzando lungo la città, guardo si volto verso un vicolo.
Un paio di occhi lo stavano fissando assetati di sangue…per poi scomparire…
Goku si lasciò scappare un’imprecazione, attirando l’attenzione degl’altri, che poi si misero sull’attenti.
Come trascinati dal vento, un vespaio di demoni sghignazzanti e armati li stavano osservando leccandosi soddisfatti le labbra.
-Ma come hanno fatto?-
-Stiamo in guardia!-
Gojio e Goku si armarono, pronti a sferrare il primo attacco, quando uno dei demoni corse verso di loro, brandendo una pesante ascia, lanciandosi con la bocca spalancata verso Hakkay, che si tenne pronto a controbattere, anche se rimase colpito dal fatto che il demone tenesse la bocca spalancata ma…
…non usciva alcun suono dalle sue labbra…
Hakkay stava per scagliare il Ki, quando avvertì un gelido brivido trapassargli il corpo, e si voltò, osservando che dietro di lui un secondo demone lo stava infilzando con una spada.
Eppure…non sentiva nulla, solo un brivido gelido…
E poi l’ascia dell’altro demone sembrò tagliargli la spalla…ma non sentì ancora niente…
…!!
-QUESTI DEMONI NON SONO VIVI!!-
-Che hai detto?-
Gojio schivò un colpo, e la sua alabarda sembrò tranciare il corpo di due demoni.
Invece quelli stavano ancora attaccando, armi alle mani, sotto lo guardo sconvolto di Gojio, che impreparato affrontò con il bastone della sua arma un pugnale…
Ma questi passò attraversò il metallo…e la sua carne…
Niente…ne sangue…ne dolore…
Gojio realizzò le parole di Hakkay, mentre anche Sanzo si fermava dallo sparare.
Goku invece continuava ad aizzarsi contro i demoni, alcuni lo stavano ignorando.
-Insomma, ma che sta succedendo qui??-
all’improvviso si sentì un risata infrangere l’aria di tensione che Goku si era creato intorno a se, una risata che sembrò spazzare via tutti i demoni, poi con un colpo d’aria che attraversò la città li fece dileguare come polvere…
Sopra le loro teste una figura li stava osservando da un tetto che rischiava di cadere come tutto l’edificio del resto.
La figura al sole era un ragazzo, che con una capriola scese dal tetto, atterrando in mezzo a dei demoni che erano misteriosamente ricomparsi.
Ghignando ancora per lo spettacolo di prima, il ragazzo mosse una mano, agitandola nel corpo dei demoni che scomparivano come nebbia, il ragazzo ci passò addirittura attraverso, le iridi azzurre brillavano di divertimento allo stupore generale del quartetto.
-Ciò che voi vedete sono i ricordi di questo villaggio-
-I suoi ricordi?-
-Questo villaggio è vivo, in quanto al suo interno scorrevano grosse quantità di magia provocata dai demoni che abitavano da queste parti. Tale magia ha fatto in modo che il villaggio potesse dare vita a delle immagini che erano legate ai ricordi di quando è stato attaccato e abbandonato…-
-E perché vediamo solo demoni?-
il ragazzo si tolse dalla cinta dei jeans due Sai, mentre Goku e gli altri si mettevano in posizione di difesa.
-Beh, il villaggio aveva un specie di radar, e captava segnali magici di ogni singola creatura. Dato che gli umani erano privi di qualsiasi potere magico, il villaggio non li ha avvertiti-
il ragazzo partì all’attacco, alcuni ciuffetti marroni sfuggirono al controllo della bandana nera, Goku parò il colpo senza troppi problemi, e tra i due avversari partì un gioco di resistenza, mentre Gojio si preparò a dare man forte al compagno.
-Io, al contrario di questi poveri ricordi, mi divertirò a sconfiggervi tutti-
-Lo vedremo…-
il ragazzo con un sorriso si allontanò, armeggiando con i due Sai, mentre Gojio, mancava il bersaglio.
Dandosi una spinta il ragazzo ripartì all’attacco, uno dei due Sai bloccò gli affondi del bastone, e il secondo era pronto a infilzare il ragazzo, quando la catena della lama afferrò il Sai, bloccando il movimento, il ragazzo digrignò i denti infastidito, ora era una situazione di stallo.
-E’ maleducato non presentarsi-
-Ryo, il mio nome è Ryo…-
il ragazzo avvertì il Ki di Hakkay avvicinarsi pericolosamente a lui, e con un movimento abbandonò il Sai bloccato e spinse via Goku, per poi rivelare un terzo Sai, che scagliò contro Hakkay, che lo schivò per un pelo, mentre Ryo con una capriola riprese in mano il Sai che aveva abbandonato, e ripartì all’attacco.
Nel frattempo la figura che li aveva tenuti sotto controllo fino a quel momento si stava godendo lo spettacolo, addentando una mela dalla sacca che aveva lasciato sulla moto.
Nel frattempo Ryo stava lottando come un leone, schivando sia l’alabarda di Gojio che i Ki di Hakkay, e concentrandosi a ferire o a colpire Goku o Sanzo, che però si limitava a schivare e a sparare colpi a vuoto.
“E’ velocissimo! Fantastico!”
Goku era elettrizzato dall’idea di questo avversario, e si stava scatenando, divertendosi, mentre Ryo parava un altro affondo, cercando di colpire l’avversario, un pugno volò dritto in faccia a Goku, facendolo cadere a terra, il ragazzo dagl’occhi d’oro si pulì la bocca, rimettendosi subito in piedi, mentre Rio prendeva fiato.
“Non resisterò a lungo…”
si guardò intorno, il terzo Sai non era troppo distante, e optò per una ruota, lanciando prima un Sai verso Hakkay che lo schivò prontamente, mentre il ragazzo con una ruota afferrava con la mano libera l’arma, pronto ad attaccare…
Quando l’alabarda di Gojio la colpì di striscio sul petto, strappandogli un brandello di maglietta.
“OH NO!”
Rio si coprì istintivamente il petto, mentre vedeva Goku partire all’attacco, il demone scimmia cercò di colpirlo in tutti i modi, ma il ragazzo agilmente si era messo sulla difensiva, cercando di allontanarsi dall’avversario.
-Che fai ora? Scappi?!-
Goku tentò ancora di colpirlo, ma Rio sembrava troppo veloce per lui.
“Non posso continuare a schivarlo, devo attaccare!!
Ma come faccio?
!!”
distraendosi un attimo non aveva notato che il bastone di Goku si era mosso ancora, e abbassò di scatto la testa.
Il bastone colpì la bandana…
Il tessuto nero…scivolò via dal capo di Ryo…
Lunghi e fluenti capelli castani accarezzavano ora il viso…della ragazza…
Goku si paralizzò, aveva l’aria un po’ sconvolta.
-U-Una ragazza?-
“E’ il momento!”
-Yaaah!!-
la ragazza partì all’attacco, colpendo in pieno il ragazzo e facendolo cadere a terra, per poi dirigersi verso Sanzo, scoprendo così il petto, sotto la maglietta larga portava una fascia bianca che le appiattiva il seno.
Stava per colpirlo, era vicinissima, vicinissima alla meta.

“Silenzio, sorellina mia…questo è il nostro piccolo segreto…”

…pochi centimetri…
PAM!
Uno sparo squarciò l’aria, costringendo la ragazza demone a fermarsi, alzando lo sguardo verso la sorgente dello sparo e di una voce.
-No. Ti consiglio di non farlo bellezza, se non vuoi avere un buco in testa…-
una seconda figura scese dal tetto di un edificio pericolante, stavolta si mostrò come una ragazza, in mano reggeva un fucile che stava mirando dritto dritto alla testa del demone ragazza, che digrignò i denti, abbassando le mani.
La ragazza con fucile aveva capelli di un biondo chiarissimo, ossigenato, molto corti, i suoi occhi ambrati erano fissi sulla sua “preda”, mentre si avvicinava i ragazzi.
-Per fortuna mi sono preoccupata di caricare il fucile…-
-Tsk-
la ragazza ignorò il commento del bonzo, chiamando gli altri ragazzi.
-Voi tre, spicciatevi a riprendervi, non ho intenzione di sporcarmi le mani per voi-
Hakkay fu il primo a svegliarsi, e velocemente afferrò la ragazza demone per i polsi, che fu costretta ad abbandonare a terra i Sai, rivolgendo un’occhiataccia alla straniera.
-Non vuoi che colpisca lui ma non vuoi nemmeno sporcarti le mani, sorella?-
-Primo: non sono tua sorella.
Secondo: non mi sporco le mani con qualcuno che non c’è la con me.
Terzo: ho una missione, e tu non mi metterai i bastoni fra le ruote, sorella-
Sorrise con fare ironica, tenendo sempre il fucile mirato alla testa del demone, che si limitò a ringhiare, mentre Gojio prendeva il posto di Hakkay, trascinandola via verso la jeep, mentre Goku si discostava da lei, nel vederla il ragazzo non poté fare a meno di arrossire.
Il demone sorrise senza volerlo di fronte a quell’imbarazzo, nonostante tutto il ragazzo era simpatico, oltre che ad essere forte.
Molto forte…
Intanto l’altra ragazza bionda si mise il fucile sulle spalle, sospirando rumorosamente, mentre Sanzo si allontanava da lei, accendendosi una sigaretta.
-Aspetta, Genjo Sanzo Hoshi!-
tutti quanti si fermarono, mentre il bonzo continuava a fumare, fermandosi al richiamo della bionda, che gli lanciava un’occhiata incuriosita.
Lui si voltò, rivolgendole un’occhiata gelida.
-Che vuoi, mocciosa?-
la ragazza congelò il suo sguardo, e tra di loro sembrò scoppiare una guerra psicologica, tutti quanti arretrarono, nemmeno Hakkay o la ragazza potevano fare qualcosa di fronte a quelle due auree.
-Non chiamarmi mocciosa, bonzo dei miei stivali.
Anzi, mi domando come tu faccia ad essere un bonzo, visto le tue “Buone abitudini”.
Comunque, mi chiamo Meiko, ed ho un messaggio per te-
Sanzo osservò la ragazza, che spostò il fucile da una spalla all’altra, tenendo lo sguardo incollato a quello di lui.
Ambra.
I suoi occhi erano del colore dell’ambra arancio-rossastra.
Spiccavano sul volto leggermente pallido.

“Leggermente pallida…quel colorito quella mattina…
L’ultima mattina di sole…l’ultimo ricordo…
…prima che lui scomparisse, e la sua mente ricordasse solo il suo volto in lacrime…

-…NON MI LASCIARE…-“


-…non m’interessa-
Meiko sbatté un attimo le palpebre.
-Co…Cosa?-
Sanzo le diede le spalle, allontanandosi verso i compagni e la prigioniera, mentre la ragazza stringeva le mani sul fucile sopra le spalle, avvertendo ammontargli la rabbia.
-Ehi, stronzo di un bonzo!
Non ho fatto tanta strada per niente!
Mi hai sentito, MALEDETTO?!-
troppo rumore…
-C’è troppo rumore qui…-
Goku guardò il demone, che sulla jeep era seduta affianco a lui.
-Cosa?-
all’improvviso, sotto i piedi di tutti, si sentì un temendo rombare, sopra il villaggio, dalla montagna, qualcosa stava provocando un’immensa nube di polvere.
Tutti restarono per qualche secondo a fissare la scena, come ipnotizzati, poi il demone urlò.
-VIA DA QUI!!-
-Oh merda!-
Meiko scappò via, fuggendo attraverso i vicoli, il fucile l’aveva riposto nell’imbracatura dietro la schiena.
E mentre i ragazzi e la prigioniera montavano sulla jeep, Meiko balzò sulla sua moto, e con una sgommata partì, facendo slalom tra gli speroni, inseguita dal gruppo dietro, mentre una massa di rocce rotolava giù per il fianco della montagna, distruggendo ciò che restava del villaggio fantasma.
La ragazza bionda si fermò solo con la certezza che la valanga o l’immensa nube di polvere non l’avrebbe investita, copiata da Hakkay.
Goku e il demone accanto a lui osservarono con la bionda lo spettacolo della valanga che ricopriva l’intero villaggio che “ricordava”.
Meiko si sistemò meglio, mentre la nube di polvere come un manto si stendeva sul villaggio distrutto e su buona parte della vallata, le rocce spianavano e al tempo stesso occupavano la strada.
Hakkay si passò una mano tra i capelli.
-E adesso come facciamo ad andare avanti?-
Meiko lo guardò di sbieco, il ragazzo stava osservando un mappa.
-Ehi, non mi dire che avete tutta questa strada con quell’anticaglia?-
il ragazzo dagl’occhi verdi annuì, e Meiko si sbatté una mano in faccia.
-Mamma mia, che branco d’idioti, non ti risparmi nemmeno tu!
Guarda che da quando il villaggio è stato abbandonato, anche la strada dietro di questo è stata bloccata da una precedente valanga.
Non potevate superare il valico in ogni caso-
-E solo adesso c’è lo dici?-
-Senti, roscio, non ti scaldare con me, io non c’entro niente con la vostra gita in campagna.
Prenditela con il tuo compare e la sua cartina vecchi di cinquant’anni.
Solo gli dei lassù sanno come avete fatto ad andare avanti fino ad ora-
il demone ragazza stava in silenzio, ma aveva gia notato che da dopo la valanga il ragazzo accanto a lei tendeva a cercare di trovare una distanza.
Doveva essere ancora imbarazzato per la storia di prima.
Sbuffò, mentre Meiko continuava a discutere, il bonzo si teneva lontano dalla discussione.
Hakkay chiese con cortesia.
-Per caso conosci un altro modo per andare dall’altra parte di questa valicata?-
la bionda si passò una mano tra i capelli, rimettendosi in una posizione consona sulla moto.
-Beh, ci sarebbe un villaggio non troppo distante da qui dove passare la nottata.
Poi vi toccherà girare la montagna per andare dall’altra parte, questa è l’unica via.
Vi faccio da guida-
la ragazza fece partire la moto, scaldando il motore.
-Ehi, se volete posso portare uno di voi sulla moto, mi sembrate un po’ stretti li dietro, o sbaglio?-
Goku subito balzò giù dalla jeep, montando in sella sulla moto, Meiko fece rombare ancora il motore.
-Reggiti!-
partirono a tutto gas dato che la strada prima della vallata era spianata e in discesa, anche se ad un certo punto la ragazza fece una brusca curva che rischiò di far cadere giù il ragazzo.
Nel frattempo la ragazza demone osservava la vallata sparire dietro la salita con aria quasi malinconica.
Aveva lasciato li la bandana…
“E comunque che bugiarda quella tipa! Di sicuro sa delle gallerie sotto la vallata!”


Fine 1° capitolo
  
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