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Autore: Shatzy    07/07/2010    1 recensioni
11/07 - “Taicho, oggi è il suo compleanno, non avrebbe dovuto perdere tempo a fare un regalo a me; doveva essere il contrario, casomai” disse, per poi aggiungere, piano: “Grazie”.
07/07 - Nanao Ise quella mattina si era svegliata con due banali certezze: la prima era di avere un anno di più, invisibile sul suo corpo eterno, mentre la seconda riguardava un certo Taicho di rosa vestito che le avrebbe reso la giornata un inferno. Come ogni anno.
[Week of Love - Shunsui/Nanao]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ise Nanao, Kyouraku Shunsui
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Da oggi inizia la Week of Love, ovvero la settimana (in realtà sono 5 giorni) tra il compleanno di Nanao (il 7 luglio) e quello di Shunsui (l'11 luglio), per festeggiare questa coppia così carina. Ci saranno 5 aggiornamenti, più o meno, con i relativi themes (più o meno ^^").






Birthday Girl



Nanao Ise quella mattina si era svegliata con due banali certezze: la prima era di avere un anno di più, invisibile sul suo corpo eterno, mentre la seconda riguardava un certo Taicho di rosa vestito che le avrebbe reso la giornata un inferno. Come ogni anno.
Nell’ultimo secolo non c’erano stati grandi cambiamenti, se non i regali sempre più impensati – e al limite della decenza – di Kyouraku: di solito si ritrovava costretta a festeggiare in un qualche locale sperduto insieme a Matsumoto e alle altre dell’Associazione Donne Shinigami, dopo una giornata di lavoro senza troppe grane. L’unico vero problema, in realtà, era riuscire a far entrare nel suo appartamento tutti quei fiori che Shunsui le regalava regolarmente ad ogni ora della giornata, tra sorrisi compiaciuti, poesie d’amore e proposte di vita insieme. In una parola, il suo compleanno era stressante.
Quasi si stupì, quindi, quando aprì la porta dell’ufficio e lo trovò deserto. Non che si aspettasse di trovare Kyouraku a lavorare a quell’ora del mattino, ma almeno un enorme mazzo di fiori svettante al centro della sua scrivania… beh, quello sì. Mosse qualche passo incerto, controllando gli angoli della stanza, dietro il divano, tra gli scaffali e in mezzo i libri, eppure niente: era tutto pulito e ordinato come lo aveva lasciato la sera prima.
Perciò, nascondendo la leggera delusione – che si fosse dimenticato? – cominciò a controllare i documenti della giornata, tentando di non pensare a niente che non fosse il suo lavoro. L’ordinaria amministrazione dell’Ottava divisione non presentava mai grossi problemi, sembrava che gli shinigami che ne facevano parte alla fine diventassero fin troppo simili al Taicho che li guidava: pigri, allegri e amanti del bere; perciò Nanao tentò di far rientrare le finanze nei limiti, decidendo di dare una bella strigliata ai suoi uomini dopo l’ennesima bevuta di gruppo della sera precedente sul conto della divisione. Chissà se anche Kyouraku aveva partecipato… A giudicare dal numero abnorme di bottiglie di sake comprato probabilmente sì.
Kyouraku… Da quando era solo una bambina le aveva comprato sempre qualcosa, ricordava quei frivoli romanzi d’amore che si era costretta a terminare solo perché erano un suo regalo, e aveva perso il conto dei fermagli per capelli – anche se sapeva che lui preferiva che li lasciasse sciolti. Shunsui sapeva che il suo Luogotenente non amava le sorprese, eppure continuava a nasconderle i regali per farglieli poi trovare all’improvviso, visto che l’intelligenza di Nanao le faceva scoprire subito di cosa si trattasse con una singola occhiata alla carta colorata.
La ragazza quindi aprì velocemente il cassetto della sua scrivania, dopo un’illuminazione, ma non ci trovò altro se non i suoi effetti personali. Nessuna scatola, nessun biglietto, nessun regalo. Se ne era davvero dimenticato…
Eppure non riusciva a credere che il suo amato Taicho potesse farle una cosa del genere… che tutte quelle dichiarazioni d’amore fossero delle prese in giro? Non si aspettava chissà cosa, ma…
Dopo un ultimo sospiro, ritrovò la sua determinazione, e incapace di darsi per vinta decise che il regalo di Shunsui dovesse essere per forza in ufficio. Iniziò dalla libreria, perché il Taicho sapeva che Nanao vi avrebbe sicuramente guardato, e iniziò a sradicare libri, controllandone il contenuto uno alla volta, poggiandoli poi sul pavimento. Passò quindi a cercare dentro ogni cassetto dell’archivio, poi spostò i mobili per verificare se dietro ci fosse qualcosa. Niente. Finì ad aprire i cuscini del divano e a togliere perfino la polvere dal lampadario, ma non uscì alcun pacchetto colorato.
Quando capì che quel compleanno non sarebbe andato come i precedenti, si era ormai fatta sera. Si rialzò dal pavimento, togliendo dal kimono la polvere, e gettò uno sguardo alla stanza. Per poco non le venne un infarto: il disordine regnava sovrano, non c’era un singolo oggetto che fosse al suo posto, era come se fosse passato un tornado – o Kyouraku Taicho.
Con un sospiro, decise che quella non era la giornata adatta per mettersi a sistemare l’ufficio, così decise di lasciare il campo di battaglia intatto e chiudersi la porta alle spalle. Forse faceva ancora in tempo a chiedere a Matsumoto di uscire, lei non avrebbe rifiutato di certo, oppure poteva semplicemente mettersi a leggere un buon libro fino a tardi e nascondere dentro di sé quella strana malinconia.
Se ne era dimenticato.
Arrivata ormai sotto il proprio appartamento, ancora immersa nei suoi pensieri, rifletté sul fatto che forse Shunsui si era stancato di quel gioco, che di donne più accondiscendenti ne avrebbe trovate a palate, che tutti i suoi rifiuti erano stati ingiustificati, e che le sue attenzioni quotidiane le mancavano troppo. Ecco, lo aveva ammesso.
Avrebbe voluto soltanto vederlo, anche per un attimo, prima della mezzanotte.
Fu allora che un petalo rosa scivolò davanti ai suoi occhi, tanto che Nanao si ridestò dai suoi pensieri e si accorse della scia rosata lungo la strada, sempre più intensa più si avvicinava al suo appartamento. Alzò il viso per notarne altri sporadici cadere giù dal tetto, lenti e pigri, e a quel punto la curiosità vinse sulla stanchezza: raggiunse velocemente la sommità dell’edificio e rimase immobile con gli occhi sgranati.
Vide mucchi di petali soffici ai lati del tetto che cadevano giù ad ogni soffio di vento, vide un tappeto morbido su tutta la superficie e al centro vide il suo Taicho, sdraiato sulla schiena e intento ad osservare il cielo. Aveva un rametto verde tra i denti, le gambe incrociate e il cappello a coprirgli almeno la metà del volto, e a Nanao sembrò così… irreale, quasi una divinità a tutti gli effetti, una di quelle impassibili e bellissime che erano disegnate sui libri degli uomini.
Rimase a fissare Shunsui per qualche secondo appena, incapace di distogliere lo sguardo, quando il suo superiore le fece capire di essersi accorto di lei – probabilmente molto tempo prima – alzando la falda del cappello e sorridendole in quel modo caldo e sincero che le scioglieva il cuore ogni volta. Gli si avvicinò, seguendo la muta richiesta del Taicho, sedendosi poi accanto a lui.
“Nanao-chan… hai visto come sono belle le stelle oggi?”
E solo allora la ragazza alzò gli occhi al cielo scuro, perdendosi ad osservare quella miriade di puntini luminosi nella volta stellata: Altair e Vega brillavano intensamente, finalmente vicine, finalmente insieme.
Si sdraiò al suo fianco e continuò ad osservare la via Lattea e quelle due stelle luminose; non era un’appassionata di festività e il Tanabata non faceva eccezione, se ne ricordava solo perché cadeva nello stesso giorno del suo compleanno. Aveva letto in un libro la storia della principessa e del pastore, che si erano amati nonostante le loro differenze, e alla fine aveva chiuso la pagina, alquanto scettica. Che senso aveva amare se poi il risultato era soffrire per la maggior parte del tempo?
“Oggi la divisione è stranamente silenziosa” Nanao decise di rompere il silenzio, per non pensare ad altre cose più sconvenienti.
Shunsui ridacchiò appena. “Dolce Nanao-chan, staranno festeggiando a dovere questa giornata, visto che è così romantica”.
“Romantica?”
Lui la guardò profondamente, prima di prenderle una mano – che la ragazza non ritirò. “Sì. Due amanti a lungo separati che per una sola notte all’anno possono stare insieme. Una notte in cui non è importante nient’altro se non il loro amore. Un’unica notte che sono disposti ad aspettare pur di essere insieme e felici”. 
Nanao non seppe bene cos’era quella strana sensazione che la fece restare senza parole davanti al suo Taicho, sapeva soltanto che non riusciva a smettere di guardare Shunsui da dietro i suoi occhiali. Per una volta, una volta soltanto, avrebbe voluto…
Quando una folata di vento più forte la fece rabbrividire, Shunsui le si avvicinò appena, tentando di schermarla dal freddo senza l’invadenza di toccarla. Nanao però gli passò un braccio intorno alla vita, lasciandosi tacitamente abbracciare. Kyouraku Taicho era uno degli shinigami più forti e robusti del Seireitei, eppure era capace di una tenerezza disarmante nelle sue attenzioni, e di un sorriso così dolce da far innamorare perfino un cuore rigido come quello di Nanao.
E in un momento, tutti i dubbi e le incertezze che aveva avuto nella giornata si dissolsero con la stessa velocità di una stella cadente. Importava davvero che si fosse dimenticato del suo compleanno? Era necessario ricevere qualche stupido regalo? L’unica cosa di cui aveva bisogno, adesso, era soltanto che Shunsui continuasse a tenerla tra le sue braccia, ad accarezzarla piano, a riscaldarla con il suo corpo, in silenzio, mentre sopra di loro altri due amanti potevano finalmente riunirsi.
“Mi dispiace” le disse l’uomo in un sussurro, dopo qualche minuto, quasi leggendole nella mente. “Jyuu-chan ha avuto una ricaduta stanotte e si è svegliato solo un paio di ore fa” spiegò, e sentendola irrigidirsi provvide ad accarezzarle un braccio. “Sta bene ora” la tranquillizzò. “Non dovevo tenerlo sveglio tutta la notte e in giro per il Rukongai solo per un consiglio” ammise, sentitamente colpevole.
La ragazza lo guardò con apprensione, divisa tra la voglia di abbracciarlo stretto per rivedere il suo sorriso e il desiderio di strangolarlo per aver rischiato la salute cagionevole del suo migliore amico solo per uno stupido regalo. Per lei. E si sentì tremendamente stupida.
Shunsui sembrò accorgersi dell’indecisione di Nanao, e per salvarsi dalla situazione – che stava prendendo tutta un’altra piega da quella romantica che aveva previsto – decise di giocare la carta che gli riusciva meglio. Farla esasperare.
“Ah, Nanao-chan, mi dispiace per il tuo regalo di compleanno” cominciò a lamentarsi. “Avevo progettato tutto nei minimi dettagli dall’anno scorso: avevo chiamato il miglior fiorista in circolazione per dei veri petali di ciliegio, non queste banali rose rubate dal giardino di Jyuu-chan, e ho fatto il giro di non so quante librerie per qualche libro raro, ma ho dimenticato di portare con me la lista chilometrica di quelli che già hai – non sono bravo nel ricordare queste cose, lo sai! – e così pensavo a un nuovo  paio di occhiali, ma sarebbe sembrato un incentivo a farti lavorare di più, ed è tutto quello che non voglio, così ho controllato tutti i cataloghi di biancheria intima dei negozi più rispettabili di Karakura per il modello più adatto a te, ma alla fine non sono riuscito a comprarti niente” continuò, con perfetto tono piagnucoloso, stringendola a sé ancora di più.
Nanao si limitò a sorridere contro il suo petto, per una volta dimentica di sgridarlo. “Va bene così…”
Shunsui sorrise. “Però sai, Nanao-chan? Davvero non riesco a capire questa festa!” cominciò. “Come si può amare una persona, vederla da lontano e non poterla toccare? Io piuttosto avrei attraversato la via lattea e sarei scappato con la mia amata, proprio come quando salto oltre la tua scrivania per starti vicino, o come quando ti prendo in braccio contro il tuo volere e ti porto lontano dall’ufficio! E poi queste due stelle che si vedono una volta all’anno magari vogliono un po’ di intimità, invece sono tutti intenti a fissarle… Se io fossi con la mia Nanao-chan invece-”
“Taicho! Va bene così!
Shunsui sorrise ancora, stavolta dal cuore, felice che la ragazza non avesse più altri pensieri per la testa, ma che fosse solo contenta di stare lì, insieme a lui, su quel tetto pieno di petali.
“Buon compleanno, Nanao-chan” le disse, per poi darle un leggero bacio su una guancia. Il suo unico regalo per quell’anno, ma decisamente il più gradito.

   
 
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