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Autore: londonlilyt    17/09/2005    11 recensioni
Oscar sapeva cosa voleva dalla vita, la sua carriera era la cosa piu' importante per lei, c'era poco posto nella sua vita per l'amore o le cose frivole. fino a quando il suo nuovo assistente, Andre', arriva in ufficio. I grandi occhi verdi e i suoi modi gentili le mostreranno un lato della vita che le era sempre stato negato dai suoi obblighi e doveri, facendo tremare le fondamenta di tutte le sue certezze. Ma Andre' ha un segreto, che presto si frapponera tra i due e la loro felicita', riusciranno a superare tutti gli ostacoli e rimanere l'uno affianco all'atro? BHE' LEGGETE E SCOPRITE!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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SEI MESI DOPO.

Oscar si sistemó meglio contro il corpo di André, continuando a sorseggiare beatamente dal bicchiere di té freddo che aveva in mano.

Entrambi erano seduti sul divanetto in vimini, sistemato sul minuscolo terrazzo del loro appartamento, avevano appena finito di cenare e ora si godevano quella fresca serata di inizio estate.

-La cena era deliziosa- la complimentò lui sorseggiando il suo bicchiere di vino.

-Grazie, tutto merito della signora Maria- la signora in questione era una donna di origini italiane, che abitava al pian terreno e che le stava insegnando a cucinare.

Questa sera si era cimentata nelle lasagne al forno, infatti diventava ogni giorno più brava, oramai non dovevano più usare il piccolo estintore che André aveva insistito a tenere sotto il lavandino, dopo i suoi primi tentativi ai fornelli.

Oggi era il suo compleanno e lei aveva programmato una serata romantica, durante la quale gli avrebbe dato il suo regalo, era sicura che ne sarebbe andato matto.

Con un sospiro soddisfatto pensó ai cambiamenti radicali che erano avvenuti nella sua vita negli ultimi mesi, tutti iniziati quella lontana sera di fine anno.

Visto che tutta la sua roba era giá impacchettata, André le aveva suggerito di trasferirsi nel suo appartemento, e poi magari se voleva ne avrebbero potuto cercare uno che piaceva ad entrambi, lei aveva accettato con gioia, con l’unica variante, che avevano deciso di cercare una casa da comprare invece di affittare un’altro appartamento.

Lei non lavorava più nel mondo dell’alta finanza, infatti dopo accese discussioni André l’aveva convinta ad iscriversi all’universitá e a seguire un corso d’arte, e dopo i primi mesi di più completa e totale frustrazione, ora stava iniziando a vedere i frutti, al momento per tutta la casa erano sparsi pennelli, colori e tele. Una mattina un’André mezzo addormentato, aveva preso per sbaglio uno dei suoi pennelli, e alla vista della schiuma verde che gli usciva dalla bocca gli era quasi venuto un accidente, il fatto che lei avesse riso per dieci minuti buoni non aveva aiutato per niente.

Dopo il crollo della societá di assicurazioni, con l’aiuto di Mark Spenser, l’FBI era riuscita a montare un processo contro la famiglia Marino, che era attualmente in svolgimento e che aveva attirato un grande interesse pubblico. Andrè aveva rifiutato di scrivere degli articoli, lasciando la copertura dell’evento ad Alain, non voleve avere più nulla a che fare con quella gente, preferiva tornarnare alle sue storie di cronaca. Una cosa che l’aveva fatta ridere quando aveva scoperto che lui era uno di quelli che scrivevano sui giornali quegli articoli con storie strappa lacrime, affronto che le era costato una settimana di moine per farsi perdonare.

Una cosa che non l’aveva fatta ridere era stato sapere che, l’avvocato non avrebbe pagato per l’omicidio di Roger, visto che ora veniva protetto dai federali, e che Thomas Dratt se la sarebbe cavata con molto poco, se la mafia non decideva di fargliela pagare.

Visto che non lavorava più ora divideva il suo tempo tra i dipinti e l’amministrazione del palazzo dove abitavano. Infatti era riuscita a convincere il padrone a darle l’amministrazione della proprietá in cambio dell’affitto mensile, così ora si occupava di riscuotere gli affitti, di tenere la proprietá in ottimo stato e di sedare le liti tra vicini. Oramai conosceva per nome tutti gli inquilini e riceveva sorrisi di saluto da tutti.

La ciliegina sulla torta era stato il piccolo cerchietto dorato che portava al dito, a testimonianza del fatto che ora era diventata la signora Granier. Infatti, in una stupenda sera di primavera, nel mezzo del giardino fiorito dei suoi genitori e sotto un cileo stellato da mille e una notte, le aveva chiesto di sposarlo, e lei non aveva esitato un secondo nel rispodenrgli di si. Così alla fine di maggio erano finalmente diventati il signore e la signora Granier. E non un minuto troppo presto.

L’evento peró aveva portato un’ulteriore incrinazione dei rapporti con la sua famiglia, suo padre aveva dato di matto quando gli aveva detto che avrebbe lasciato il mondo che lui aveva scelto per lei e che si sarebbe data alla pittura, poi le cose erano peggiorate quando l’aveva informato che André sarebbe diventato suo marito, lui aveva sbraitato per più di dieci minuti, che non avrebbe mai permesso che sua figlia spossasse uno “scribacchino senza futuro”. Così evitava di andare a trovarli, e si accontentava di parlare con sua nonna al telefono, cosa che sarebbe cambiata presto, visto che André le aveva chiesto se voleva che lei venisse a vivere con loro una volta comprata la casa, e la faccenda era stata chiusa in quel modo.

Non le importava nulla, non era stata mai contenta come in quel periodo e non avrebbe permesso a nulla e nessuno di rovinarglielo, guardando il cielo stellato le scappó un’altro sospiro.

-Come mai tutti questi sospiri?- chiese baciandole i la testa bionda, i capelli le erano ricresciuti e lui era contento che avesse deciso di non tagliarli più.

-Sono solo contenta, la serata é meravigliosa e siamo insime, tutto é quasi perfetto-

-Quasi?-

-Non ti ho ancora dato il tuo regalo di compleanno- gli disse con un sorriso enigmatico e entrando in casa.

Poco dopo gli porse una busta bianca rettangolare, con una coccardina rossa sul davanti e con scritto sopra il suo nome.

-Intrigante- disse incuriosito, cosa poteva essere?

Dalla busta tiró fuori due quadratini di carta liscia, della stessa grandezza di una polaroid, ma dall’aspetto strano, infatti erano tutti neri a parte due zone biancastre a forma di cono, assomigliavano tanto ad una...ecografia?

-Buon compleanno tesoro- gli disse ridendo alla sua espressione confusa, e puntando a qualcosa dentro il cono –lo vedi questo puntino che é leggermente più bianco di tutto il resto?-

-No davvero...- cercó di osservare l’immagine da diverse distanze, ma per vederci qualche cosa bisognava essere dotati di una fervida immaginagione.

-Bhé mio caro, quel puntino continuerá a crescere e fará la sua apparizione in questo mondo esattamente tra sette mesi e mezzo-

Silenzio assoluto accolse la notizia.

-Oh mio Dio...- sussurró guardando con attenzione il punto che gli aveva indicato la moglie –un bimbo...stiamo per avere un bimbo!-

-A quanto pare...-

Non ebbe occasione di finire perché fú interrotta dall’ululato di gioia di lui.

-Un bambino! Stiamo per avere un bambino!- con cautela se la mise in grembo e la bació con trasporto –fammi vedere!-

Senza tante cerimonie le sollevó la semplice maglietta di cotone in modo da scoprirle la pancia, che era piatta come al solito, e vi posó sopra il palmo della mano aperto, accarezzandolo con un’espressione tenera che gli faceva brillare gli occhi di un verde luminoso.

-Lo sapevo!- esclamó sicuro –sapevo che c’era qualcosa di strano, morivo dalla volgia di chiedertelo, ma ho pensato che volevi farmi una sorpresa!-

-E sei sorpreso?- chiese divertita.

-Molto sorpreso- la bació di nuovo in maniera lenta e suggestiva –ora capisco le tonnellate di sott’aceti che hanno fatto la loro comparsa nel nostro frigo e perché i tuoi quadri sembravano strani-

-Strani?- chiese curiosisa.

-Tenui colori pastello avevano iniziato a fare la loro comparsa un pò da per tutto, mi stavo chiedendo quando avresti iniziato a dipingere gattini e cuccioli di altro tipo!-

-Cosa!- non poté fare a meno di scoppiare a ridere –sei impossibile! La vuoi sapere un cosa triste? Non riesco piú a mangiare del cioccolato-

-Come sarebbe a dire?- cercó di non ridere alla sua espressione seria.

-Non sopporto piú neanche l’odore- specificó triste.

-Oh tesoro! Mi dispiace!- le diede un bacio di consolazione.

-A chi diamo per primo la bella notizia?- volle sapere posandogli la testa nell’incavo della spalla e facendosi abbracciare.

-Direi Ryan-

-Ryan?- dire che era sorpresa era poco, avrebbe scommesso sui suoi genitori.

-Si lui, se non fosse per lui non sarei mai arrivato alla tua porta la notte di capo d’anno, mi ha praticamente scaricato sul marciapiede ed e scappato lasciandomi li al freddo e al gelo- e non gli era stato mai così grato.

-Davvero? Sai che il giorno prima é venuto a farmi visita, dicendo le cose piú terribili sul tuo conto, gli ho rovesciato addosso una caffettiera bollente e poi gli ho spruzzato i jeans con la varecchina! Magari se non fosse venuto, non ti avrei mai aperto la porta quella notte-

-Che bugiardo! Mi aveva detto che una cameriera distratta gli aveva rovinato i pantaloni nuovi!- a quel punto scoppió a ridere –credo che il signor Cupido si sia guadagnato il diritto di essere il primo a sapere-

-Aggiudicato!- rise felice.

Rimasero a lungo abbracciati in silenzio, ascoltando i rumori della cittá attorno a loro, il loro bimbo stretto al sicuro tra i loro corpi caldi, appagati nel stare insieme e ansiosi di scoprire cos’altro il futuro aveva in serbo per loro.

  
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