‘PAPA’!!!
CORRI!!!’
Ron era seduto sulla poltrona
della sua piccola casetta nel centro di Londra, e quando sentì quella voce scaraventò il giornale di Quidditch e corse al piano di
sopra e in particolare nella terza stanza a destra.
E la trovò lì, con quella canotta celeste che lasciava un po’ vedere quella pancia
piatta e rosea, con quel jeans a vita bassa e i
sandali a piedi.
Con quei
capelli così tanto uguali a quelli della madre ma del suo stesso colore:
l’inconfondibile “Rosso Weasley”.
Infatti, come
esisteva il “rosso Valentino”, esisteva anche quello Weasley! ^__^”
Indicava inorridita qualcosa
con quell’indice puntanto.
‘ Cosa c’è
Emily?’ domandò Ron, entrando in camera.
‘ C’è un ragno!!!’ urlò lei, stringendosi al papà.
‘ C-cosa…
cosa?? ‘
‘ E
adesso come facciamo?! La mamma non c’è!!’ Emily guardò Ron con quegli occhioni
azzurri e quel nasino tanto uguale alla mamma.
Il viso di Ron era
terrorizzato, guardando quel minuscolo ragnetto che
si stava arrampicando sulla parete azzurra.
Ma, come chiamata per telepatia, si sentì un giro di
chiavi e un mormorio.
Ron e
Emily si guardarono felici ‘ E’ arrivata la mamma!!’
Corsero e scesero velocemente
le scale, raggiungendo la donna che ora faceva sedere sul seggiolone un bambino
molto bello dai capelli bruni e gli occhi celesti di 3 anni, mentre una ragazza
di un anno in meno di quello di Emily,
Chiara, stava poggiando una busta sul tavolo della cucina.
Ron andò a baciare la sua
bella, facendo scivolare un po’ maliziosamente la mano.
Lei sorrise e fermò quella
mano irrequieta sussurrando ‘Ci sono i ragazzi!’
‘ Mi manchi.’
Rispose Ron, baciandola.
‘ Anche tu..’
‘ Mamma!!’ si spazientirono all’unisono
Emily e Chiara che in tutto e per tutto erano molto
uguali.
‘ Avete ragione. Beh, vado a
preparare la cena. Desiderate qualcosa in particolare?’
domandò lei, entrando in cucina.
‘ Pitta!!’
esclamò il piccolo Ronny (così l’avevano chiamato in
onore del padre) battendo rumorosamente le mani sul seggiolone.
‘ Ed
ecco il mio campione!’ rise Ron, prendendo in braccio il piccolo e mettendoselo
sulle spalle.
Quest’ultimo rideva in un
modo molto esplicito facendo illuminare l’umore di tutti e facendo illuminare
quegli occhi così chiari che lo rendevano un bambolotto.
‘ Chiara, mi devi fare un
favore,’ cominciò Emily,
portando in salone la sorella di poco più piccola, ma venne interrotta dal
campanello della porta che suonò.
Tutti si guardarono
interrogativi e Ronny terminò di ridere e tacque.
Il campanello suonò
nuovamente.
‘ Aspettavamo qualcuno?’
domandò Ron alla moglie, la quale negò fortemente con la testa.
Chiara andò ad aprire,
lasciando gli altri in cucina.
Dovette alzare il bel volto
per guardare in faccia quell’uomo così strano… così..boh!
‘ Ciao!’ disse lui,
sorridendo e mostrando uno splendido sorriso.
‘ C-ciao…’
rispose lei, diventando tutta rossa rossa.
‘ Tu sei… ehm.. Emily?’ domandò
lui.
‚ No.’ Negò
Chiara, indicandosi ‘ Io sono Chiara. Emily è
dentro. La vuoi?’
Lui negò
‘Posso entrare? Sono un amico della mamma, sai…’
‘ Mhm, mhm, entra pure.’
L’uomo entrò e pur essendo
luglio, indossava un grande cappotto pesante e nero.
Emily sbucò da un angolo e, visto l’uomo, si mise una mano
sulla bocca. Scuoteva la testa e sorrideva contenta ‘Non posso crederci!!’
Corse verso i genitori ridendo
ancora quella frase.
Arrivata in cucina andò ad
abbracciare la mamma ‘ Grazie mamma, grazie!! E’ il regalo per il compleanno
più bello della mia vita!!
‘ Ma
è domani il tuo compleanno, Emily.’ Rispose Hermione,
non capendo.
‘ Allora il regalo è anticipato!!
Oh, non posso ancora crederci!! Il mio giocatore di Quidditch preferito!!’ urlò
Emily.
E visto che
i genitori non capivano, si mise a saltare ‘ Viktor Krum!! E’ arrivato a casa
mia Viktor Krum!! Sapete, il giocatore bulgaro che amo alla follia!!’ esclamò
lei, mettendosi una mano sul cuore.
Hermione e Ron si guardarono
spiazzati.
Avevano deciso di non dire
nulla a Emily, Chiara e,
quando sarebbe stato più grande, a Ronny di Viktor
Krum, proprio perché volevano cancellarlo anche dalle loro memorie.
Causa di troppe liti tra di loro.
Ma l’uomo entrò in cucina ‘ Posso?’
‘ Tatta!!
Tatta!! Vittii!! Klumb!!’ esclamava Ronny,
agitando le braccia verso l’uomo che sorrise, vedendo Hermione molto
meravigliata.
L’andò ad abbracciare stretta
stretta ‘ Come stai? Eh, puffetta?’ sussurrò lui.
Lei sorrise.
Poi incrociò lo sguardo del
marito che cercava di tenere fermo Ronny,
mentre Emily aveva ancora la mano sul cuore e lo
guardava sognante e Chiara sbuffava ogni due secondi.
‘ Ti ricordi
di Ron, vero?’ domandò lei, indicando il rosso.
Viktor gli porse la mano ‘ E
come non potrei!’ sorrise.
Ron gli strinse la mano
sorridendo falsamente.
‘ E
lei è Emily, poi c’è Chiara e lui è il nostro
maschietto: Ronny.’ Presentò lei, sorridendo.
‘ Ah! La famosa Emily… la mascotte di Hogwarts, vero?’ domandò Viktor
stringendo la mano alla ragazza quattordicenne.
‘ Sì sono io, e amo il
Quidditch alla follia: come mio padre… solo che – e qui guardò il padre – non
mi vuole ancora fare andare su una scopa…’
Ron si sentì perennemente in
colpa, e guardò Hermione inghiottendo.
‘ Come? Non ti ha mai fatto
salire su una scopa!? Ma è una cosa che devi fare
assolutamente! Guarda, domandi mattina possiamo andare
al parco qui vicino..’
‘ Viktor..’
lo fermò Hermione ‘ non vogliamo sembrare scortesi..ma…
che ci fai qui?’
Il moro la guardò
con un po’ di dispiacere nel volto ‘ Mia moglie…’ cominciò.
Hermione si dispiacque e lo fece sedere.
‘ Mi ha abbandonato con mio
figlio… sapete..ha quindici anni… e lei si è..come dire…rotta del
Quidditch. Anche lui è il giocatore migliore della sua età, ma lei non lo vuole
più…’ sospirò lui, poggiando i gomiti sul tavolo ‘ Ci siamo sposati molto giovani dato che aspettava Jeff..è
stato un incidente, praticamente il padre ci ha costretti.’
E mentre Hermione e Emily provavano la stessa
sensazione di tristezza e pena per l’uomo, Ron e Chiara invece provavano in un
certo modo solo indifferenza.
‘ E
dov’è adesso Jeff?’ domandò Emily,
intristita dalla storia.
‘ Fuori, in macchina.’
Rispose Viktor, accettando il bicchiere d’acqua che gli porgeva Hermione.
‘ Lo vado a
chiamare, allora.’ Rispose la primogenita uscendo di casa e dirigendosi
verso quella macchina scura e lucida.
Si affacciò e gli mancò un
battito nel vederlo così.. addormentato e dannatamente
bello.
Quei capelli corti bruni che
carezzavano quel viso non troppo duro ma stressato e triste.
Un po’ musone lo era… ma era
soprattutto quello che lo rendeva affascinante.
‘ E…
la tempesta ormonale! Ogni volta che vedi un ragazzo
te ne innamori!’ Chiara l’aveva seguita e ora la leggera brezza tiepida di
luglio le scompigliava i capelli a boccoli.
‘ Che ne capisci
tu che ti sei innamorata del mio migliore amico!’ rispose acida Emily, guardandola.
‘ Ma
almeno lo conosco da quando avevo 4 anni!’ protestò Chiara mettendosi a fatica
una ciocca dietro l’orecchio ‘ Tu lo conosci da almeno un minuto… o di meno!!’
e qui guardò l’orologio.
‘ Aiutami. Apri la portiera,
io lo prendo, poi la chiudi, ok?’
organizzò Emily, tutto d’un fiato.
Chiara mise il broncio ‘ E
perché devo aprire io la portiera?’
‘ Perché sei
più piccola!’ rispose ovvia la sorella.
‘ Ho tredici anni, tu ne hai
quattordici..per un anno di differenza tu mi vieni a dire che sono più
piccola?! No, non ci sto!’
‘ E
va bene! Lo prendiamo assieme, ok?’
‘ Ma
lo sai che sei davvero carino, eh? Buburubbu!’ Viktor
aveva messo Ronny sul divanetto nel salotto e ora lo
stava coccolando sotto gli occhi gelosi del padre, seduto poco lontano.
Hermione lo vide e si
avvicinò ‘ Ron..che hai?’
‘ Non voglio che ci sconvolga
la vita questo qui! Una settimana io non ci resisto col Monosopracciglio…
e mio figlio preferirà lui a me.’
‘ Sai bene che non sarà
assolutamente così, Ron. I tuoi figli ti amano molto, come io amo te.’ Rispose
lei, dolcemente, carezzandogli i capelli ‘ E poi…grazie a Viktor… potremmo
dedicare un po’ di tempo a noi, no?’
Ron la guardò ‘ Ma se lo sai che ogni volta che lo facciamo, tu rimani incinta!’
Hermione scoppiò a ridere,
coprendosi con la mano la bocca ‘ Vuol dire che sono molto fertile, no?’
Ron borbottò qualcosa,
alzandosi dalla poltrona e dirigendosi al piano di sopra.
Il sorriso di Hermione svanì,
facendo posto alla tristezza.
//
‘ Poggialo lì.. attenta!!’
Si sentì un sonoro “Tonf” quando il corpo pesante del ragazzo fu steso sul
letto di Emily.
Chiara si portò una mano
dietro la schiena ‘ E’ supermegapesantissimissimo!’
‘ Eh, quanto sei esagerata!
Piuttosto, dobbiamo invitare qui Ilea. Lei impazzisce per i ragazzi più grandi di lei!’ rise Emily, silenziosamente, per non svegliare il ragazzo.
‘ Ma
Ilea ha solo 8 anni!!’ si scandalizzò la sorella.
Ilea era la figlia di Draco e Ginny. Era nata quasi subito
dopo il matrimonio di Ron e Hermione, quando Emily e
Chiara avevano 6 e 5 anni.
E vi starete chiedendo il perché Ron e Hermione si
siano sposati così tardi.
Il fatto è molto concreto e
sbrigativo: il padre di Hermione non diede immediatamente il consenso del
matrimonio. Amava le sue due nipotine, ma non voleva che Hermione passasse
tutta la sua vita con il suo ex-migliore amico.
Chiara scese di sotto per
chiamare al telefono la cuginetta, lasciando Emily con Jeff.
La ragazza si sedette vicino
il moro e guardandolo sorrise.
Il cuore le palpitava forte.
Si era innamorata.
Gli scostò la ciocca di
capelli dagli occhi e sospirò ‘ Come vorrei che ti
piacessi..’
Si alzò dal letto e si
diresse verso la camera dei genitori, dove vi trovò il padre, steso, che
guardava il soffitto con le mani intrecciate dietro la nuca ‘Papà?’
‘ Ehi, cucciola! Vieni.’
Emily si stese vicino al padre e assunse la sua stessa
posizione.
‘ A che pensi?’
domandò lei.
‘ A te… mi ricordo quando
nascesti… pensa che in questo momento, quasi quindici anni fa, io e la mamma stavamo guardando il cielo e io le carezzavo la pancia…
pensavamo al tuo futuro.’
‘ E come lo
pensavate?’
‘ Così com’è. Saresti andata
a Hogwarts, avresti avuto degli ottimi amici come Jason
e Devon e saresti stata la più brava del tuo corso.’
Sorrise Ron.
Jason e Devon erano i migliori
amici di Emily, così come in
passato lo erano stati Harry e Ron per Hermione.
Solo che Emily
non aveva nessuna cotta per nessuno dei due.
Erano solo degli amici
fantastici con cui condivideva qualunque cosa.
Anche la
figlia sorrise, poi si rattristò ‘ Io sto pensando al nonno… perché non
voleva che tu e la mamma vi sposaste?’
‘ Beh… ti avevamo avuto da
giovani.. ed era leggermente scombussolato dall’idea
di avere una figlia sedicenne già incinta..’
Il silenzio divenne pesante,
poi Emily cominciò ‘ Vi sono mai stata di peso?’
Ron la guardò ‘ Come fai a
pensare ad una cosa del genere?’
‘ A volte… lo penso…’ rispose lei, sedendosi.
‘ Tua madre poteva abortire,
e invece non l’ha fatto e sai perchè?’ domandò lui,
sedendosi vicino la figlia e poggiandole una mano sulla spalla.
Emily negò con la testa.
‘ Perché ti
ha amato fin dal primo istante in cui ha capito che tu c’eri. Emily, tu sei una parte di
me… anzi.. sei la maggior parte di me… e io sono così
fiero di te, e ti amo da impazzire come amo la mamma, Chiara e Ronny… ‘ Ron abbassò il capo e si mise una mano sulla
faccia per non vedere che si stava sforzando di non piangere.
Emily sorrise e l’abbracciò forte forte
‘ Krum non è neanche un millesimo di te. Tu sei il
papà più bello e buono del mondo… e anche io ti amo..’
Ron contraccambiò l’abbraccio.
‘Papà… come ti sembra Jeff?’ domandò lei, ad un
certo punto.
Entrambi arrossirono,
come tanto tempo prima arrossivano Hermione e Ron.
‘ B-beh,
è troppo grande per te, e tu sei una bambina, ecco.’ Rispose
secco Ron, facendo trasparire un po’ di comicità.
Emily sorrise e gli stampò un bacio affettuoso sulla
guancia, poi si alzò e si diresse verso la sua cameretta.
Aprì la porta e le venne un
colpo notando il ragazzo alto che guardava divertito le foto attaccate alla
parete.
Gli si avvicinò ‘ Ciao, ti
sei svegliato, finalmente.’
Jeff la guardò e sorrise ‘ Ciao.’
‘ Fra poco
credo che la cena sarà pronta. Hai
fame?’
Lui annuì.
‘ Io avefe
ucciso ragno lì.’
‘ Grazie!...
Capisci poco l’inglese, vero?’ domandò lei, facendosi più vicino.
Lui arrossì un pochetto, poi annuì ‘ Sei carina, lo sai?’
Emily arrossì furiosamente e cominciò a balbettare ‘ D-davvero? G-grazie… eh-eh..’
‘ Tu andafe
a Hogwarts come tua mamma?’
‘ Sì. Sono una Grifondoro…
come mia sorella Chiara.’ Rispose lei, sedendosi sul letto.
‘ Chiafa?’
‘ Chiara. È mia sorella. È un anno più piccola di me. Ti piacerà, vedrai!’ disse la
rossa, prendendo una foto di sua sorella e mostrandogliela.
‘ Tu essere più bella, però.’
Disse lui, poggiando accanto la cornice.
Emily sorrise ‘Ma siamo uguali!’
‘ Tu afere
fidanzato?’
‘ No… non ancora.’ Rispose
lei, avviandosi verso la finestra e aprendola.
Faceva incredibilmente caldo.
La porta della cameretta si
aprì di colpo mostrando una bambina molto carina, dai lunghi capelli biondi e
gli occhi celesti.
Portava una magliettina sbracciata bianca e un paio di jeans attillati
‘ Ciao ragazzi! Allora è vero quello che mi ha detto Chiara..
c’è un bonazzo in questa stanza!’
‘ Ciao Ilea!!’
la salutò Emily, andandole incontro ‘Sei arrivata
presto!’
‘ Rimango per stanotte. Faremo un pigiama party in onore del tuo compleanno!’ informò
lei, sorridendo.
‘ Ma il mio compleanno è
domani, non oggi!’
‘ Tanto meglio. Piacere, sono
Ilea Malfoy, figlia di Draco Malfoy e Ginevra
Weasley, cugina di Ronny, Emily
e Chiara Weasley, nipote di Hermione Granger e Ronald
Weasley, nonché futura Serpeverde.’ Si presentò la
bambina, apparendo molto più grande.
‘ Piacefe,
io sono…’ cercò di presentarsi Jeff quando venne daccapo interrotto da Ilea
‘Lo so chi sei. Tu sei Jefferald Krum, figlio del
celebre Viktor Krum e della Veela Julienne
Polinson, vero?’
Lui annuì, sbalordito.
Chiara entrò
di corsa in camera ‘ Correte, papà si sta sentendo male!’.
°^^^^°
Il corpo inerte dell’uomo
pallido veniva trasportato velocemente sulla barella e
dopodiché scomparve dietro porte con la scritta “Vietato Entrare. Sala
Operatoria”.
Emily era ancora molto scioccata e si stringeva nelle spalle seduta su quegli scomodi sedili della sala
d’aspetto.
Jeff le era vicino,
aveva un braccio intorno alla sua spalla e a volte le sussurrava di non
preoccuparsi, che sarebbe andato tutto a posto.
Ma lei non gli credeva.
Quella era la fine.
Lo sentiva.
E mentre calde lacrime le scendevano piano sulle
guance, passava con lo sguardo in rassegna tutte le persone che le erano
accanto.
C’era la mamma che fissava il
vuoto mentre piangeva silenziosamente, Ronny che era
tra le braccia di Viktor dormiva tranquillamente ancora troppo ingenuo per capire la situazione, poi c’era Chiara abbracciata ad Ilea che piangeva singhiozzando.
Da poco era arrivata anche
zia Ginny con zio Draco che le teneva la mano cercando di tranquillizzarla.
Ma non ci si poteva tranquillizzare.
Non si poteva pensare di
calmare quell’animo che le scuoteva fortemente la
mente.
E c’era Harry con Luna, tutti e due troppo scioccati per spiacciar
parola.
Hermione aveva preferito
portarlo in un ospedale babbano.
Non perché non si fidasse di
quelli magici, ma voleva che tutto andasse per il verso giusto senza la magia.
Magari, una volta che fosse
arrivato il peggio, lei avrebbe voluto aver preferito la magia.
E si sarebbe pentita.
E si sarebbe sentita male.
Hermione si passò lentamente
una mano sul viso, cercando di asciugare quelle lacrime il
quale corso si era velocizzato.
Non voleva farsi vedere
fragile, mentre nella sua mente si rincorrevano ricordi incancellabili…
‘ Chi è il padre?’
Quella frase risuonò nella stanza come un tuono. Tutti
aspettavano una risposta.
Ginny, sentendo l’aria appesantirsi, si alzò ‘ Beh, buonanotte… waa… ho un
sonno! A domani!’
‘ Tu sai.’ Singhiozzò ancora Janet,
mentre si asciugava il viso con un fazzoletto ‘Tu…lo sai.’
Hermione si sedette. Non si sentiva tanto bene. Harry le si mise accanto mentre le metteva una mano sulla spalla.
‘ Voglio sapere… CHI E’ QUESTO MALEDETTO PADRE??’ urlò il signor Granger, rosso dalla furia in faccia, ora
teneva i pugni stretti.
Hermione era sussultata a quell’urlo,
così come anche Fleur che era tra le braccia del suo Bill.
Ron alzò molto lentamente il volto…
guardò il padre di Hermione ‘ Io.’
^^^
‘ Ti amo.’
Due semplici parole.
Due profonde parole.
Che colpiscono il cuore come un uragano.
Che ti fanno sorridere.
Che ti fanno emozionare.
Che ti fanno gioire.
Hermione lo guardò per un po’, interdetta ‘ Cosa?’
Ron si inginocchiò e la
guardò ‘ Io ti amo. E amo Emily.
Voglio amarti per sempre. Voglio che tu sia mia per sempre… e voglio che tu
sappia che … sei bellissima…’
Hermione non trattenne più le lacrime, si inginocchiò anche lei e, con Emily,
lo abbracciò forte forte.
^^
E un’altra lacrima le si posò sulla bocca.
Salata.
Che gridava pietà e aiuto.
Che esprimeva paura, panico e amore.
Sussultò vedendo un
infermiere uscire con la mascherina che copriva quel volto senza nome.
E quegli occhi che esprimevano professionalità.
Quello stesso uomo, però, non
si avvicinò a loro ma ad un’altra famiglia.
Disse
qualcosa ma lei non riuscì a
sentire.
Riuscì solo a intuire.
E sperò che quelle frasi non le fossero mai state
dette.
Allora, come avevo precedentemente
promesso, ho incominciato la fanfiction di Emily.
Sarebbe una fusione tra la fanfiction
“Che mondo sarebbe senza di lui” e quella “Amore e non solo, tutto questo a
Hogwarts”.
Vorrei avere un vostro parere.
La continuo, sì o no?
Se sì, in pochi giorni avrete il secondo chap, se no la smetterò.
Attendo impaziente vostri commenti,
ciao!
Ps non per questo smetterò di scrivere fanfiction su Ron/Herm a Hogwarts.. eh-eh ^__-