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Autore: 9_LaDY_aSHe_4    11/07/2010    6 recensioni
La morte di una Regina delle Tenebre tra le braccia del suo Cavaliere, amico, amante.
Genere: Fantasy, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uuuuuh. Salve gente che legge la sezione fantasy xDDD

Bine bine. Questa era una fic, una volta (2 anni fa). Poi però ho deciso di lasciarla incompleta. Poi l'ho resa una one shot. bene, poi non la cambio più xD

di questo capitolo fu detto: bbrrrriiividi. XD

bene, vi lascio alla lettura. mi fate sapere cosa ne pensate? <3 love love xDD

bacioni.

martola

 

 

Nella Foresta Oscura tutto era tranquillo. Gli alberi spogli stendevano i propri rami nel cielo e creavano una rete da cui sembrava impossibile uscire. Gli Esseri e le Bestie Maligne vagavano senza meta, forse alla ricerca di una possibile preda. Lì era impossibile vedere Creature della Luce.

Ad un tratto, la terra si muove, calpestata da un'animale. Un cavallo, nero, con in groppa una ragazza di stirpe nobile, galoppava senza sosta come se volesse fuggire da qualcosa. Correva, non si fermava un attimo, sembrava non prendere fiato. La giovane, con espressione cupa e preoccupata, lo spronava ad andare più veloce.

-Avanti bello! Non adesso! Continua a galoppare!

La bestia cercava di accontentare la padrona, capendo che era questione di vita o di morte.

-Bravo, Buio! Non fermarti!

Da dietro di lei si sentivano provenire urla strazianti. Un gruppo di mostri la stava inseguendo. Banshee, Zombie, Scheletri, Bacnamus: in tutto erano una ventina.

La ragazza sbarrò gli occhi. Il dolore si impadronì di lei.

Si girò e posò il suo sguardo verso il gruppo di Esseri Oscuri che la seguiva e infine sulla sua schiena. Un freccia l'aveva trafitta.

Subito la sua vista si annebbiò. Cadde da cavallo e la bestia, spaventata, si allontanò lasciandola lì.

A terra, la ragazza era immobilizzata dalla paura e dal male. Non pensava che un giorno le sue creature la avrebbero aggredita con tutta quella ferocia.

In meno di un attimo, il gruppo le fu addosso e lei cercò di divincolarsi. Ma non ci riuscii. I Mostri la tenevano per il lungo vestito di seta lilla e nero. Gridava e cercava di fuggire dalla sua condanna.

All'improvviso, qualcuno si fece largo tra le creature. Un altro Essere Oscuro. Il suo corpo emanava un'Aura Nera incredibile. Era Jokun. Il Cavaliere.-

Prendi la mia mano!

Lo sguardo della fanciulla riprese speranza. Allungò la mano fino a raggiungere quella dell'amico fidato. Il ragazzo la sottrasse da tutta quella violenza, inadatta per una Regina, anche se si trattava della Regina del Buio.

-Aislinn, stai bene?

Lei non capiva. Il dolore era lancinante e la sua mente poco lucida.

-Jokun...- bisbigliò.

Disse quell'unica parola e i Mostri si lanciarono di nuovo all'attacco, questa volta indirizzati al Cavaliere, che aveva osato sottrargli la preda.

Jokun sguainò la spada. Era un perfetto spadaccino. E avrebbe dato una bella lezione a quei sudditi ostili alla loro sovrana. Subito contrattaccò. Ma erano troppi per lui. Non poteva occuparsi di tutti quanti e tenere Aislinn al suo fianco. Una Banshee riuscì la Regina e la trascinò via con l'aiuto delle sue compagne.

Il Cavaliere cercò di respingere gli attacchi dei Mostri e nel frattempo di avvicinarsi ad Aislinn. Ma non poteva. Doveva eliminarli.

Mentre il ragazzo era occupato con gli altri, le Banshee portarono la fanciulla presso un altare poco distante da lì. La posarono su una roccia stranamente levigata posta al centro di numerose colonne di pietra che si stagliavano verso il cielo. Le spostarono i capelli da una parte, così che il suo collo fosse libero. La Regina era immobile, anche se ogni tanto sussultava per il dolore. I suoi occhi erano fissi nel vuoto, o forse stava osservando il suo compagno battersi per lei. Ormai Jokun aveva messo al tappeto più della metà dei mostri. Urlava il nome della ragazza, così che lei cercasse di non lasciarsi cadere in un baratro da cui le sarebbe stato impossibile uscire. Ad un tratto, tutto si fermò. I mostri smisero di attaccare e si voltarono verso l'altare. Le Banshee stavano facendo una strana danza attorno alla ragazza, accompagnando ai movimenti dei versi disumani. Cadde un buio improvviso. Tutto era ricoperto dalle Tenebre. Aislinn alzò gli occhi al cielo: la Luna Piena. Era così grande, e bella. Affascinante. E quella poteva essere l'ultima volta che la vedeva.

-Aislinn!

Jokun stava gridando a pieni polmoni.

-Aislinn! Non muoverti! Tieni duro! Arrivo!

La Regina non si era accorta di una nuova figura accanto a sé. Un uomo che non riusciva a vedere in volto. Questo le scostò gli ultimi lunghi filamenti neri che cadevano leggeri sul sul suo corpo. Dopo di che, avvicinò il suo viso al collo di Aislinn.

-Non la toccare!

Jokun scavalcò i Mostri che gli bloccavano la strada e corse incontro a quella sagoma scura che stava sfiorando la sua Regina.

Lei non sentiva più niente. Solo il respiro di quel Mostro che stava osando toccarla. Se fosse stata in grado di muoversi, gli avrebbe dato una lezione. Ma non poteva.

Questione di un attimo. Sentì dei denti incidere il suo collo. Faceva un male tremendo. Aislinn cominciò a urlare e a dimenarsi, ma subito le Banshee si avventarono su di lei per tenerla ferma. Urlava. Sperava che Jokun arrivasse e la sottraesse a quella tortura, oppure di smettere di soffrire.

Il Cavaliere sentiva urlare l'amica. Era raggelante. Un urlo di paura e dolore. Arrivava al cuore e infondeva inquietudine e preoccupazione.

La Regina perse i sensi. L'Oscurità la avvolse. Le Ombre stavano danzando attorno a lei.

Dal momento che i Mostri avevano fatto il loro dovere, essi si inchinarono alla figura sconosciuta e si allontanarono. Aislinn rimase su quell'altare, agonizzante.

Jokun corse verso di lei. Le prese le mani. Erano gelide. Terrorizzato, il Cavaliere accolse la Regina fra le sue braccia e cercò di capire quali fossero le sue vere condizioni.

-La tua Aura- il giovane si sforzò di parlare -Si sta affievolendo...

Aislinn guardava in alto, poi il suo sguardo si posò su Jokun. Lanciò un altro urlo, disperato, causato dal dolore che la stava spegnendo.

-Resisti- le disse il Cavaliere, visibilmente turbato.

-Non ce la faccio... Jokun... Mi sei sempre stato fedele... Come Cavaliere, come amico... Come amante- lei chiuse gli occhi, ripensando ai vecchi momenti. Poi gemette -Ti ringrazio... Ma credo che la mia ora sia giunta...

-Non dire così! Ti chiameremo i migliori dottori, ti riporteremo al palazzo...

-No- rispose Aislinn, secca. Il tono autoritario di una Regina -In fondo, cercavo un modo di morire. Non butterò via quest'opportunità. Jokun... Ti amo, lo sai. Ma questa non era la vita che faceva per me.

I due rimasero in silenzio per pochi istanti, fino a quando lei chiuse gli occhi e spirò.

Jokun non riuscì a risponderle che anche lui la amava. In quel momento capì che non bisogna buttare via il tempo che ci è messo a disposizione.

Pianse amare lacrime di cavaliere.

   
 
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