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Autore: 4lb1c0cc4 Herondale    14/07/2010    3 recensioni
e se la tua vita venisse travolta da un piccolo uragano di vivacità. il povero Chris come si comporterà? non vi resta che leggerlo per scoprirlo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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       TUTTA COLPA D'UN GELATO ALLA VANIGLIA

                               

“Senti amico lo dico per il tuo bene,quella ragazzina ti ha sconvolto la vita. E’ meglio se la lasci perdere” quelle erano state le ultime parole che Mark mi aveva detto prima di uscire dal mio ufficio, due giorni fa. Mark aveva ragione era entrata nella mia vita come un tornado,sconvolgendola radicalmente. Tutto iniziò quel maledetto venerdì di fine Giugno,lo ricordo come fosse ieri.

Nella città dove lavoro, spesso durante l’estate organizzano dei fine settimana all’insegna dell’ambiente,non consentendo a macchine, motorini di girare per la città;e quel venerdì era proprio uno di quei giorni ecologici. Il mio capo aveva indetto una riunione per parlare del nuovo articolo da sponsorizzare; quindi dovetti prendere la metro per arrivare a lavoro. Per arrivare in ufficio, però, dovevo percorrere un tratto di strada all’interno del parco. All’altezza della fontanella, però qualcosa, o per meglio dire qualcuno, mi arrivò addosso facendomi cadere. Avevo sbattuto la testa e per questo mi doleva,in più sentivo un peso opprimermi. Aprii gli occhi e vidi una ragazza,colei che mi aveva fatto cadere, sdraiata per terra sopra di me. << Ahia!! che botta,ma sono tutta intera … grazie per avermi fermata altrimenti mi sarei schiantata contro quell’albero laggiù >> disse alzandosi e indicando un punto alla mie spalle. << Sono lieto di esserti stato d’aiuto, ma non era mia intenzione. Ora se permetti andrei sono già in ritardo e il tuo intervento non migliora di certo la situazione …. Quindi alzati,che sei anche pesante >> dissi arrabbiandomi.  Non ero mai stato un tipo gentile e quella giornata era iniziata proprio nel modo più sbagliato.  <> quella ragazzina stava ridendo di me, ma come si permette?! << Ma ch-  >> non finì di formulare la domanda,che mi accorsi che mi colava qualcosa sulla fronte. Temevo fosse sangue,ma andando a toccare con la mano mi accorsi era gelato. E com’è possibile che mi coli gelato sulla fronte? << Hai il mio cono gelato sulla testa >> disse indicando sulla mia testa,io quasi a voler confermare le sue parole mi portai le mani sulla testa e tolsi il gelato. << E’ buono sai è alla vaniglia >> disse come a voler giustificare il fatto che il suo gelato si trovasse spiaccicato sulla mia testa. << E chi se ne frega che è buono! Io ho un’importante riunione e per colpa tua e del tuo stupido gelato,ora non potrò presentarmi. Perché sai non credo farebbe molto piacere al mio capo se mi presentassi  così >> sto quasi urlando per il nervoso, << senti non l’ho fatto apposta, ho perso l’equilibrio e non riuscivo più a fermarmi >> solo allora mi accorsi che indossava ai piedi dei rollerblade << e comunque se la smettessi di urlare potremmo trovare una soluzione >> parve pensarci un po’ su, per poi avere una folgorazione << Trovato!! >> esclamo entusiasta, <<  seguimi  dai >> mi prese un polso e mi trascinò verso i bagni pubblici, che c’erano all’interno del parco.
<< No, io lì non ci entro. Quello è il bagno delle signore e si dà il caso che io sia un uomo >>.  << Quante storie fai, va bene ho capito >> detto questo entrò insieme a me nel bagno degli uomini, che fortunatamente era vuoto. << Mi vuoi dire qual è questa brillante idea? >>
 << Semplice…shampoo >> detto questo mi fece mettere la testa sotto il getto d’acqua del lavandino, lavò via il gelato. << Ecco fatto e ora asciughiamoli >> prese dei fazzoletti di carta. << Hai intenzione di asciugarmi i capelli con quelli? >> chiesi scettico. << No voglio solo tamponarli, lii asciughiamo con questo >> indicando il phon per le mani attaccato al muro. Finito di asciugare i capelli mi diede un pettine,per sistemarli. Cavoli ma le ragazze portano di tutto in quelle borse. << Vedi abbiamo sistemato tutto, però >> disse avvicinandosi << questo proprio non vuole stare giù >>. Infatti un mio capello si ribellava e quindi prese una forcina dai suoi capelli e sistemò la ciocca indisciplinata. << Comunque io ho ancora voglia di gelato,ne vuoi uno anche tu? >> mi domando mentre camminavo nel parco per raggiungere il mio ufficio. << Non ti è già bastato quello di prima? >>
 << Ma non l’ho neanche assaggiato >>
<< Senti non ho altro tempo da perdere,per questo ciao >>
<< Ma asp- >>
<< Non hai niente di meglio da fare che darmi fastidio? No perché se per te rovinare la vita alle persone è uno sport conosco un paio di persone che proprio non mi vanno giù >>.
<< Ma  >>
<< Addio !!  >>
Arrivai in ufficio prima del grande capo,che non si accorse del mio ritardo. Il nuovo incarico che ci fu affidato era sponsorizzare un nuovo gelato. Alla parola gelato sbiancai. Basta non ne voglio neanche più sentir parlare di gelato!! << Vi lascio una giornata di tempo per pensare allo spot da ideare,per oggi è tutto >> detto questo ci congedò.
<< Dimmi Chris ma è una nuova moda? >>
<< Mark ma di cosa stai parlando? >>
<< Di quello che hai tra i capelli >> cavoli ho ancora il gelato tra i capelli. Mi tastai in fretta la testa, ma non trovai tracce di gelato ma la forcina,che quel terremoto aveva usato prima. Ecco cosa cercava di dirmi prima,invece l’ho zittita e le ho risposto in malo modo.
Il giorno dopo,nonostante fosse un giorno feriale,dovevo lavorare lo stesso.
Per di più non ero riuscito a pensare a nulla di originale per lo spot. Questa volta sono fregato. Passai per il parco e la vidi davanti al chiosco di gelati. Cercai di non farmi vedere e di non incrociarla, avevo già abbastanza guai anche senza il suo aiuto.
Nella sala riunioni ognuno stava esponendo la proprio idea per la pubblicità. Si stava avvicinando il mio turno, ma ancora non avevo nessuna idea tant’è che stavo giocando nervosamente con quella forcina. Poi l’idea mi venne, ripensando a lei a quello che era successo ieri.
<< Signor Lambert >> mi incitò il presidente della compagnia.
<< Il gelato è il simbolo dell’estate,giusto? Chi più di tutti si gode a pieno  l’estate? I giovani, gli adolescenti. L’ambientazione giusta? >>
<< Il mare, la piscina >> rispose Mark, un po’ spazientito dalle mie domande retoriche.
<< Scontato, sono ambientazioni già usate sopratutti in questo periodo dell’anno. Pensavo a un parco…. >> esposi la mia idea aspettando il giudizio del Signor Binelli, che ci aveva commissionato lo spot. << Semplice >> disse il Binelli << ma d’impatto, potrebbe funzionare >>.
Poiché  l’idea era stata mia mi chiesero di aiutarli a trovare i volti per lo spot. Passarono giorni facendo provini su provini ma non riusciamo a trovare la ragazza che fa per noi. Deve essere un simbolo di allegria e vivacità e nessuna riesce a trasmettermi quel brio che cerco. Quindi non ho altra scelta, devo trovare quel terremoto e costringerla a girare lo spot.
L’unico posto dove potevo cercarla è il parco,girai per ore ma di lei non c’è traccia.
Stremato e assetato mi diressi al chiosco,dove ordinai un tè alla pesca freddo.
Aspettando la mia ordinazione seduto a uno dei tavolini e pensai  a un posto dove cercarla. Una delle sedie,posta vicino al mio tavolo, venne spostata. Alzai  gli occhi e mi ritrovai davanti proprio quella ragazzina.
<< Tu!! >> esclamai.
<< Ciao anche a te, oggi non sei di fretta vedo >>
<< Ho bisogno del tuo aiuto, ti andrebbe di girare uno spot pubblicitario di un nuovo gelato? >> vado dritto al punto.
Credo che la parola gelato abbia attirato la sua attenzione. Così iniziai a spiegarle cosa avrebbe dovuto fare.
Dopo un breve provini, fu ufficialmente membro della mia nuova pubblicità.

Da quel giorno tutto è cambiato. Io oltre a lavorare nell’agenzia sono diventato il suo manager, si perché quella peste è riuscita a diventare,con molta fatica, un’artista. Ha girato diverse pubblicità e ha recitato in un paio di film.

Ma comunque Mark ha ragione, non posso continuare a condurre questa doppia vita, mi sta distruggendo.

Per questo ho deciso che oggi stesso darò le dimissioni per diventare a tempo pieno l’agente di quel vulcano d’allegria. Infondo ho promesso alla madre che mi sarei preso cura di lei e così farò.

Poso la lettera sulla scrivania del mio capo e mi dirigo a passo svelto verso l’uscita, senza voltarmi indietro.

Seduta su una panchina del parco c’è lei che mi sta aspettando, con un gelato alla vaniglia, e mi sorride. Quel sorriso trasmette calore.

<< Allora Chris perché mi hai fatto venire qui oggi? >>

<< Semplice perché ho lasciato il mio lavoro. Da oggi in poi sarò solo ed esclusivamente il tuo agente Sole >> ripensandoci dovevo ammettere che Sole era il nome più indicato per lei.

 

 

Spero che questa one-short vi piaccia. L’idea dello spot è una cavolata ma abbiate pietà di me :D :D   Fatemi sapere se la storia vi è piaciuta e cosa ne pensate,perché a dire il vero non so se farla rimanere una one-short o continuarla. Un bacione gente e mi raccomando fatemi sapere :D

  
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