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Autore: CrazyGuitar    15/07/2010    0 recensioni
Storia scritta da me e il mitico Psyker. Tratta della squadra di Samantha Tyler, detective di successo a L.A., alle prese con un caso molto particolare. Presto Sam imparerà a conoscere l'assassino da piccoli particolari, con i quali traccerà pezzo per pezzo un identikit dell'animo omicida dell'uomo.
Genere: Thriller, Suspence, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Samantha si svegliò alle prime luci dell’alba, non capiva il motivo di tanta impotenza verso le parole di Simon. Aveva ragione, la detective aveva solo bisogno di non pensare al suo passato ma ciò su cui sbagliava il ragazzo era che non sempre si ci sarebbe trovati in un vicolo cieco nella vita, bastava intraprendere la giusta strada e la detective aveva già deciso il suo destino. Era in casa di quello che probabilmente era l’assassino della carotide. La donna accese velocemente il computer dell’uomo senza fare rumore sperando di trovare preziose informazioni. Il PC caricò e sui file di scrittura vi erano alcuni appunti che fecero trasalire la ragazza. Erano presenti diversi nomi e tra questi erano compresi anche quelli delle vittime.

“Ehi c’è anche il nome di quel soldato.., il fidanzato della sorella. Cosa diavolo vorranno dire?”

Continuando a cercare Sam si accorse che una cartella era protetta da una sorta di password. Doveva assolutamente leggere quei file, la soluzione del caso e le prove potevano essere sotto il suo naso.

“Nulla.. è ben protetto. Dovrei controllare i vestiti sporchi.. se l’assassino è lui potrei trovare qualche macchia di sangue..”

La detective uscì dalla stanza in modo molto silenzioso. Dopo i delitti, in casa erano rimasti soltanto la madre e la governante ma credeva fosse meglio non farsi vedere da nessuna delle due. Circospetta raggiunse la cucina e con ribrezzo assistette ad uno spettacolo raccapricciante.

“Cosa diavolo!? Oh mio Dio..”

Sul pavimento giaceva la madre di Simon e la sua gola sembrava essere stata lacerata. Sul tavolo dietro il cadavere era presente stavolta quella che sembrava essere l’arma del delitto e accanto ad essa un messaggio scritto col sangue.

Adesso riposano in pace
Samantha Tyler anche tu avrai la fortuna
di abbandonare questa vita infame…

“Che cosa significa? Oh mio Dio!”

Dietro la detective giunse Simon che con il viso di chi si era tolto finalmente qualcosa dalla coscienza prese la parola con la sua solita voce calma e pacata.

“Signorina Tyler.., Samantha.. Lei ha da subito suscitato il mio interesse. Fin da quando l’ho vista per la prima volta venire nella mia stanza ho notato nei suoi occhi la sofferenza. Una luce potente ma oscurata da una vita che taglia i sogni alle giovani promettenti come lei.. detective di gran talento, donna dalle mille risorse. Merita tutta la mia stima e tutto il mio interesse ed è per questo che ho deciso di donarti qualcosa che rimarrà per sempre, infinito.. non come la vita”
“Simon.. hai ucciso tu quelle persone?”
“Uccidere? No.. non è UCCIDERE. Quello che faccio io è semplicemente LIBERARE”

Sam cominciò a tremare.

“L..Liberare?”
“Esattamente. Liberare dall’oppressione della vita e da tutte le schifezze che ne conseguono”
“Erano i tuoi cari.. come hai potuto?”
“Esatto, erano le persone che più amavo e per questo mi sono sacrificato per loro”

La detective cercò di prendere la sua pistola dalla cintura ma l’uomo gliene puntò contro un’altra.

“Io non farei un altro movimento..”
“Simon.. perché lo fai? sei un giovane dalla grande mente.. un artista, un medico.. perché rovinarti la vita così!?”

Una lacrima segnò lo zigomo della donna che persa ormai tra spavento e angoscia non riuscì più a pensare.

“Mi sembra di averglielo già detto.. io li amavo e per questo mi sono sacrificato, sono disposto a subire lo schifo del mondo al posto loro”
“…”
“Le racconto una storia signorina Tyler: durante uno di questi anni sempre uguali e sempre più disgustosi ho notato al notiziario notizie sempre maggiori riguardanti la miseria dell’Africa.. Ho visto un bambino essere talmente magro da permettere alle ossa di fuoriuscire dalla sua pelle. Ho visto mosche ed insetti perseguitare gli occhi di giovani creature e ho visto la guerra… Uomini che si uccidono per scopi senza senso, un esistenza portante solo terrore e dolore che più si dilungherà nella storia più finirà per mangiare completamente quello che ne rimane. Non esiste il bene ma esiste il dolore e la sofferenza..”
“Non esiste solo quello che dici tu nel mondo..”
“Parli del benessere? Credi davvero che il mondo sia un posto giusto solo perché una manciata di uomini vive bene?. Ci pensi detective. Quando una persone viene al mondo piange. E’ un desiderio incontenibile, ha bisogno di piangere, DEVE piangere. Sai perché? Perché i neonati percepiscono l’aria malata che opprime l’universo della vita. Io sono come quei neonati, percepisco la feccia e ho bisogno di nascondermi.. ma quando poi penso che le persone che amo subiranno le torture della vita, è li che decido di sacrificarmi per loro e liberarli dal dolore infinito”
“Tu sei malato..”
“Se davvero bisogna essere malati per capire il mondo, allora credo che la terra abbia bisogno di una grande epidemia”
“.. getta l’arma Simon..”
“Gettarla? Credi che sia così infame da spararti con una pallottola?. La tua anima continuerebbe a soffrire mentre io voglio che la vita sparisca per sempre dai miei cari..”
“Che vuol dire??”
“Io taglio la carotide per dividere mente e corpo.. la mente non sopravvive senza corpo come il corpo non sopravvive senza mente.. è un susseguirsi di priorità ma se i due vengono separati allora la vita troverà l’ennesimo vicolo cieco. L’anima rimarrà bloccata fra astratto e concreto e non nuocerà più la vostra libertà. Una pallottola continuerebbe a farti soffrire..”
“Se davvero tieni a me.. getta l’arma e costituisciti..”
“Io ti amo Samantha e non posso permettere che tu soffra ancora…”

In quell’istante un bastone colpì violentemente la testa dell’assassino e un uomo portò fuori dalla casa la spaventata detective.

“Ehi tesoro.. tutto bene?”
“Carlos.. sei davvero tu?”
“Non mi è piaciuto il modo in cui ci siamo lasciati quando ho ammanettato quel Tony e così.. ti ho seguita”
“Seguita..?”
“Non sei più uscita e ho pensato che.. beh, mi avessi dimenticato. Ma quando alle prime luci dell’alba ho visto attraverso il vetro della finestra quel pazzo puntarti addosso una pistola sono entrato immediatamente. Che diavolo succede?”
“Dobbiamo prenderlo.., arrestalo. Ho le prove che si tratta di un serial killer”
“Davvero!?”

Quella volta fu però troppo tardi, Simon fuggì dalla sua abitazione senza lasciare traccia. Solo una cosa fu ritrovata dalla ragazza quando rientrò in quel covo sanguinoso: una lettera con poche battute che gli fece tremare il sangue e i polsi.

Io ti libererò. Fosse l’ultima cosa che faccio

  
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