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Autore: ginnyx    15/07/2010    9 recensioni
Helena89 and ginnyx's prodaction presenta la ff dell'estate.Sembrava andar tutto bene. American Idiot aveva ricevuto un sacco di consensi e il tour era appena finito. Joey era felicissimo per il suo papà, ma ancor di più per il fatto di averlo vicino. Eppure basta poco per rovinare un' atmosfera così perfetta. Basta accendere la tv, magari su Mtv e ascoltarsi due minuti di telegiornale. Due minuti capaci di sconvolgerti la vita.
Genere: Generale, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'All World In Your Hands'
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Ha Ha You're Dead

Ha Ha You’re Dead!

 

Era un pomeriggio di Maggio, fuori pioveva a dirotto e Joey si stava annoiando a morte.

Sua madre, Adrienne Nesser, era in cucina a preparargli una buona merenda per poi accompagnarlo dal suo amico Max.

-Mamma, ti sbrighi? Io ho fame e ci stanno aspettando!- urlò il bambino ormai pronto.

-Pazienta un attimo Joey, ho quasi finito, intanto tu aspettami in salotto che poi andiamo.- rispose la donna affaccendata.

Il piccolo sbuffò e, sceso le scale, si fiondò sul divano leopardato di suo padre.

Per lui era orribile, ma guai a dirlo se no Billie Joe si offendeva.

Visto che sua madre tardava ad arrivare, si mise a cercare il telecomando.

Dopo averlo trovato accese la tv alla ricerca di qualche cartone di suo gusto.

Fece zapping per un paio di canali finché non si fermò su MTV.

C’era un anime di suo gusto però fu interrotto bruscamente dal telegiornale.

-E che scatole!- disse Joey aspettando che finisse.

Non avrebbe mai immaginato ciò che stava per sentire.

-Notizie dell’ultimo momento. Tutto il mondo piange Billie Joe Armstrong, frontman e vocalist dei Green Day, trovato morto nel…-

Morto.

Le sue orecchie avevano smesso di ascoltare a quella precisa parola.

Morto.

Billie Joe, il suo papà era…

-Nooo!- urlò il bambino mentre alla tv scorrevano veloci le immagini.

Macchine accartocciate, sgommate sull’asfalto.

Morto.

-Papà no!-

Non poteva essere vero, non poteva essere successo.

Non al suo papà.

Ma le immagini continuavano a scorrere, la giornalista a parlare mentre una canzone si librava nell’aria.

Like my father’s come to pass

Seven years has gone so fast

Wake me up when September ends…

Joey incominciò a piangere sommessamente sdraiandosi sul divano, incapace di illuminare il buio che aveva dentro.

Proprio in quel momento Adie entrò in sala, ma alla vista delle lacrime del figlio si preoccupò.

Appoggiò sul tavolo in vassoio con la merenda e provò a chiamare il figlio.

-Joey, Joey! Che succede? Tesoro rispondimi, ti prego.-

Il bambino, alla voce della madre, le si gettò al collo bagnandogli la maglietta.

-Papà… il papà…- ripeteva tra le lacrime, ma la donna non capiva.

Cercava di consolarlo tenendolo stretto, ma niente pareva calmarlo.

-Mamma… p-papà è… è morto!-

Adrienne staccò le braccia di Joseph dal suo collo, e lo fissò.

-Cosa?-

-E' morto- urlò lui, rigettandosi sul divano, e sfregando i pugni serrati sul tessuto.

La donna lo guardò, cercando di apparire tranquilla. S'inginocchiò accanto al figlio e cercò di sollevargli il volto.

-Joey, come sai che tuo padre è morto?-

Il bambino alzò gli occhi, e Adrienne si specchiò in due pozze castane traboccanti di lacrime. Tirò su col naso, e cercò di controllare la voce.

-L'ha... l'ha detto... L'ha detto Mtv.- rispose con la voce tremante.

Adrienne deglutì, mentre i suoi occhi si riempivano di orrore.

-E cos'ha detto Mtv precisamente?-

-Ha detto che il cantante dei Green Day è stato trovato morto. Non so dove, quando e perchè, ma è morto... Mamma, papà è morto! Il mio papà è morto!- gridò, prima di lasciarsi andare nuovamente al pianto.

Adrienne fissò il figlio qualche secondo, poi si alzò.

-Amore, torno subito.- e con passo quasi marziale rientrò in cucina.

La donna si appoggiò al bancone, fissando davanti a se. Morto? Suo marito morto?

No. Non era possibile. Con le mani nei capelli, Adrienne si mosse verso il tavolo.

Prese in mano il telefonino, e compose il numero di Billie. Dopo qualche istante di silenzio, un familiare tu tu, le risuonò alle orecchie.

Rispondi, si ritrovò a implorare la donna.

Rispondi Billie.

-Pronto?-

Adrienne quasi saltò sul posto.

-Billie, dov- ma non finì la frase, perchè la voce di suo marito la interruppe.

-Ah ah, ci siete cascati! Questa è la mia segreteria telefonica, lasciate un messaggio e vi richiamerò.-

Tu tu tu.

Adrienne rimase sul posto, con gli occhi spalancati. Si era totalmente dimenticata della segreteria telefonica del marito. Poi crollò a terra, lasciandosi cadere sul legno del palchetto.

Non aveva risposto. Non rispondeva. Adrienne deglutì nuovamente.

Billie doveva essere vivo. Un gelo profondo si stava insinuando dentro di lei, mentre qualcosa a livello mentale le impediva di metabolizzare ciò che stava provando.

Dove aveva detto che andava oggi?

Adrienne si sforzò di ricordare. Era uscito di casa in fretta e furia con in mano la nuova canzone.

Da Mike, ecco dove andava. A casa sua.

Adrienne si rialzò, e prese nuovamente il cellulare. Mike di sicuro sapeva dov'era, Mike le avrebbe detto se era tornato a casa, oppure se non era mai arrivato.

Andò sulla rubrica, e schiacciò la lettera M. La scorse un po', finché il nome Mike non lampeggiò sullo schermo. Premette il tasto verde, e si portò il telefono all'orecchio.

Nel momento in cui lo poggiò lì, si accorse di stare tremando.

Tu tu tu tu tu.

Mike doveva rispondere.

Tu tu tu tu t-

-Pronto?-

-Mike!- urlò la donna, aggrappandosi come non mai a quella voce.

 -Mike…- continuò quasi sull'orlo delle lacrime.

 

-Sì?- il bassista dei Green Day fermò il cellulare tra la spalla e l'orecchio, posando il basso sul tavolo.

-Mike, Mike dove sei?- gridò la donna, quasi disperata.

Per qualche istante lui rimase confuso. Afferrò il telefonino e si raddrizzò, fissando la parete di fronte.

-A casa, perchè?- chiese dubbioso.

Dall'altra parte udì il respiro angosciato della moglie del suo migliore amico.

-Dov'è Billie?-.

Per qualche secondo Mike rimase immobile.

-Come dov'è Billie? Credevo lo sapessi dov- ma non riuscì a terminare la frase, perché

Adrienne lo interruppe sull'orlo di una crisi isterica.

-Dimmi che non è morto! Me l'ha detto Joseph, l'ha sentito da Mtv. Mike, ti prego, devi aiutarmi a trovarlo... Non può essere morto, non deve esserlo!-

Gridò, trattenendo i singhiozzi che minacciavano di esplodergli in gola.

Mike fissò il suo basso, incredulo. Per qualche istante rimase ad ascoltare la donna gemente, poi si voltò, più lentamente possibile.

-Morto?- domandò.

-Mike, cos'è successo?- disse lei, abbassando il tono, e preparandosi al colpo che le avrebbe distrutto la vita.

 -Billie è… morto?-

Mike fissò davanti a se vacuo.

-Adrienne, un secondo solo.- disse.

Incerto, e con andatura lenta, fece qualche passo, guardando gli occhi di fronte ai suoi.

-Amico.- disse trattenendo le risate e fissando Billie Joe Armstrong con ancora in mano la chitarra, -Qui dicono che sei morto. Ti senti bene? Credi di essere nell'aldilà?-

Billie lo fissò strabuzzando gli occhi, per poi alzare un sopracciglio perplesso.

-Ma che cazzo stai dicendo?-

Mike si riportò il telefono all'orecchio.

-Sto verificando, ma non dovrebbe essere morto.- affermò, ghignando a quell’occasione per sfottere il suo migliore amico.

-Insomma, la voce acida è sempre la stessa. E pure il culo è flaccido come una volta!-

Disse ridendo e palpandogli violentemente il sedere.

-Mike ma che cazzo stai dicendo? Passami mia moglie!- strillò, levando prima la mano di Mike dalle sue chiappe e, quasi contemporaneamente, afferrando il telefono.

-Pronto, Adie?-

Dall'altra parte, la donna emise un rantolo di sollievo.

Billie poté sentire i suoi singhiozzi, mentre lei cercava di spiegare.

-Billie, dio santo, ho avuto così tanta paura, Joseph piangeva come un dannato, diceva che eri morto in un incidente, io non ci volevo credere ma non mi hai risposto e ho subito pensato al pegg-

Billie la interruppe ancora più perplesso, per non dire incazzato.

-Chi è che ha detto che sono morto?- chiese, sentendo ribollire leggermente il sangue.

Adrienne tirò su col naso.

-Mtv- disse.

-Cosa?-

Non gli bastava quella risposta, lui voleva sapere tutto.

-Mtv ha detto che il cantante dei Green Day è morto.-

Lui… morto?

Quindi Mike non aveva avuto uno dei suoi soliti attacchi di citrullite acuta.

Si guardò da capo a piedi, ma non trovò niente di maligno.

-Stai scherzando?-

Lo sperava, lo sperava sinceramente.

-No. L'ha sentito Joseph, e ci ha creduto.- rispose lei.

-Come sta?- chiese esitante.

-Ha pianto fino allo stremo-.

Dall'altra parte, Billie trattenne il fiato.

Ora esplodeva e lo faceva veramente!

-Amore, ci vediamo a casa. Devo prima risolvere una… questione. E stai tranquilla, sono più vivo che mai. Avevo solo il cellulare silenzioso.- la rassicurò Billie.

-Grazie al cielo…- rispose la donna, sentendo la testa leggera.

-Grazie al cielo stai bene. Ti aspetto a casa, Billie.- concluse, con la voce traboccante di emozione.

Billie le schioccò un bacio prima di chiudere la chiamata.

Fissò Mike alla sua destra e Trè seduto sulla batteria, come se attendesse qualcosa.

Mike aveva lo sguardo contratto nello sforzo di non ridere e Trè si stava già lasciando andare a qualche singulto.

-Ma vi rendete conto?- sbraitò il cantante, passando lo sguardo da uno all’altro.

-Quei luridi bastardi hanno detto che io sono morto, MORTO!- disse incominciando uno dei suoi soliti sproloqui.

-Mia moglie stava per restarci secca, perchè Mtv va a sputtanare ai quattro venti che io sono deceduto, ma vi sembra?!-

Mike e Trè lo guardavano passeggiare avanti indietro, gesticolando come un matto.

-Ah, ma adesso se la vedranno con me! Sia chiaro che non la scamperanno così, no signore. Parola di Billie Joe Armstrong!- concluse agitando un pugno in aria.

Davanti a lui, Mike e Trè lo fissarono imperterriti per qualche istante prima di partire a ridere, incuranti delle vene pulsanti di Billie Joe e dei suoi pugni contratti dalla rabbia.

-H-Hey Mike- disse Trè, tenendosi la pancia -E pensare che il proverbio dice “zitto come un morto”, ma qui mi sembra che tutti hanno sentito le sue urla da checca isterica!-

Mike lo guardò, ridendo ancora di più, per poi avvicinarsi a Billie, e tiragli una sonora pacca sulla pancia.

-Ma che cazzo fai?- urlò quello, assolutamente andato, rimuovendogli il braccio.

-Speravo ti potessi attraversare con la mano. Sai… come si fa con i fantasmi!- disse suscitando ancor di più l’ilarità di Trè.

-E invece qui c'è solo la tua pancetta, Armstrong.- rispose, senza smettere di ridere.

Billie li guardò, fuori di sé.

-Smettela di fare i coglioni! Ditemi se sapete dov'è la sede Mtv più vicina, subito!- disse, continuando a sbraitare.

Trè per qualche istante tentò di darsi un contegno e si asciugò una lacrima.

-Non lo so Billie. Direi di chiamare Patt.- diede un colpo di tosse, risistemandosi sulla poltrona da cui era caduto per le risa.

-Tanto, in qualunque caso credo che spaccherai il culo a tutti, e li spaventerai veramente.- si fermò un attimo, lasciando suspance nell’aria.

-Insomma, vedersi uno zombie non capita mica tutti i giorni!- terminò e fissò Mike, prima di scoppiare di nuovo a ridere.

-Billie, devi ammetterlo, è stata bellissima questa trovata!- Mike si fermò un attimo per riprendere fiato, ma un sorrisetto gli solcò il viso.

-Credo che metà della popolazione dei tuoi fan si sia già suicidata nel sapere che sei morto... Oddio, non ci posso credere che l'abbiano detto davvero!- disse, per poi tornare a ridere all'idea di quella bufala enorme.

Billie fissò prima il biondo, che teneva le mani davanti volto e lo guardava sghignazzando, poi guardò Trè appoggiato alla batteria che faceva il segno della croce, per poi fissare verso l'alto e dire una preghiera in suo nome.

-Andatevene affanculo- disse, sillabando bene la parola alzando il dito medio e uscendo dalla porta che dava sul cortile.

Poté sentire distintamente Mike e Frank tornare a ridere mentre lasciava il garage del bassista. Si fermò appena fuori e prese il cellulare dalla tasca. In pochi secondi compose un numero.

-Patt?- chiese al terzo squillo, quando sentì la voce del suo manager,

-Sai dirmi dov'è la sede Mtv più vicina?- disse con voce impaziente.

-Sì, perchè?- domandò.

-Dammi l'indirizzo.-rispose risoluto.

 Un sorriso malefico si fece strada sulla sua faccia, quando sotto dettatura lo appuntò sul notebook.

Poi chiuse la chiamata e s'infilò il telefono in tasca.

-Hey Billie, sei un po’ pallido oggi!- sentì Trè urlare dall'interno del garage.

Il “pallido” prese un forte respiro e cercò di calmarsi.

-Perché non ti fai un sonnellino? Magari farai sogni... Come dire, cadaverici!- gridò Mike in risposta.

Dopo questa, ormai superato i limiti della pazienza, Billie si voltò urlando l'ennesimo invito ad andare a cagare.

-Mike, milioni di ragazzine morirebbero un simile invito, non trovi che il nostro amico sia dannatamente profondo con queste frasi?- chiese sghignazzando Trè.

-Sì... Come una tomba!- urlò in risposta l'interpellato, e giù di nuovo a ridere tutti e due, sbellicandosi a guardare il loro amico incazzato sul ciglio del garage.

-Rivaffanculo!- gli augurò Billie, prima di allontanarsi e salire in macchina, diretto verso la sede che gli aveva suggerito Patt.

Aprì la sua BMW nera e si mise al posto di guida.

Mentre guidava i pensieri gli vorticavano rabbiosi nel cervello, stringeva convulsamente il volante della sua amata auto.

-Hanno fatto piangere mia moglie e mio figlio, mio figlio cavolo!-

Non glielo avrebbe mai perdonato, mai.

Non bastava essere invitato ad ogni minima festa merdosa di quell’emittente ancora più merdoso, no.

Dovevano pure farlo morire!

Ingranò la marcia ancora più deciso.

Niente l’avrebbe fermato, niente gli avrebbe risparmiato quella sfuriata che sarebbe rimasta nella storia di Mtv.

Li maledisse e li insultò mentalmente finché non fu dentro l’edificio.

-Si comincia.- disse tra sé e sé malefico.

Si diresse verso la reception dove una bionda barbie lo guardava a bocca aperta.

Dio, ci mancava solo la fan bimbomikia che cercava di stuprarlo.

La dribblò velocemente, mandandola in quel bel paesino, dove ci sarebbe stata quella baldracca di Ken ad accoglierla.

Non prese neanche l’ascensore, salì le scale in fretta e furia, mentre covava la sua rabbia.

Al terzo piano entrò nel ufficio sbattendo le porte.

-E’ qui il fottuto capo del telegiornale di Mtv!?-

Era incazzato, incazzato nero.

La segretaria cercò di fermalo, ma lui non la degnò neanche di uno sguardo.

Spintonò indietro un cazzone tutto tirato che stava per entrare e prese il suo posto, sbattendo la porta dietro le sue spalle.

Il rumore fece sobbalzare l’uomo seduto alla scrivania.

Probabilmente il coglione che aveva deciso che quel giorno sarebbe stato investito.

Il suddetto essere appena lo vide si alzò in piedi spalancando la bocca.

-Mr Armstrong…-

-Mr Armstrong un cazzo, stronzo!- rispose rabbioso Billie Joe.

Non ce la faceva veramente più.

Si avvicinò velocemente alla scrivania spaventando l’uomo.

-Il fantasma in persona, visto che avete deciso di farmi morire in un fottuto incidente d’auto!-

Gli sputò in faccia quelle parole, godendo come uno struzzo a vedere il terrore negli occhi di quell’essere che aveva osato rompere la quiete della sua vita.

-Adesso stammi a sentire, stronzetto in giacca e cravatta, io…-

Hey oh, let’s go.

Hey oh, let’s go.

Hey oh, let’s go.

-Ma porca…- grugnì indispettito dal suono del cellulare.

-Chi cazz- rispose riluttante.

-Papà…- mormorarono dall’altra parte del telefono.

Solo una persona lo chiamava così e con quell’intonazione.

-J-Joey…- la voce gli morì in gola.

Suo figlio, il suo bambino, la sua trappola.

-Ehy… ehy piccolo, sono qui.- la voce si addolcì all’improvviso.

La rabbia era come scemata, schiacciata da un sentimento molto più forte.

-P-Papà ho avuto tanta paura che tu come il nonno…- un singhiozzo interruppe sue le parole.

Billie Joe sentì il suo cuore in una morsa d’acciaio.

Come il nonno, aveva detto.

-No, trappola no. Non piangere, io sto benissimo, davvero.-

Ma queste semplici parole non bastarono a placare il più piccolo che continuava a singhiozzare.

Billie Joe si umettò le labbra e sospirò triste per le lacrime di suo figlio.

Cosa poteva fare?

-Ma-Ma la tv… Mtv… io…- balbettò incerto Joey.

Billie Joe strinse gli occhi e si maledì.

Quanto avrebbe voluto essere lì per abbracciarlo, per cullarlo.

E invece si era lasciato andare, si era lasciato predominare dalla rabbia, dimenticando la cosa veramente importante.

La più importante.

 Con questi pensieri e la fronte aggrottata, prese un bel respiro e cominciò a parlare.

-Shh, va tutto bene Joey.- disse sussurrando piano.

Socchiuse gli occhi e gli parve di vederlo davanti a sé.

Quante volte gli si era riproposta quella scena.

Suo figlio che, nel cuore della notte, entrava nella sua camera, con le labbra tremanti e gli occhi lucidi, con un solo pensiero nella testa.

Papà, dove sei?

Billie Joe si massaggiò il naso, concentrato al massimo.

Doveva trovare una soluzione, doveva…

Aprì gli occhi di scatto, con in mente l’obbiettivo.

Avrebbe fatto proprio come in quelle nottate.

-Adesso ascolta papà, ok? Concentrati sulla sua voce e vedrai che tutto andrà meglio.-

Sentì suo figlio tirare su con il naso e lo prese come un consenso.

Quanto avrebbe tenerlo nelle sue braccia in quel momento, ma non poteva.

Sì schiarì la voce e rievocò alla memoria quelle vecchie parole, che tempo prima suo padre aveva rivolto a lui.

Era passato tanto tempo, certo.

All’ora era lui a cercare suo padre quando aveva bisogno di conforto e aspettando impazientemente che prendesse la chitarra e incominciasse a cantare.

Ma adesso era il suo turno, toccava a lui pronunciarle per Joey.

 

Sono qui, sono qui

Questo è il mio posto.

Non mi muoverò, rimarrò con te.

Questo è il mio posto.

Starò con te tutta la notte.

Ti consolerò, ti coccolerò.

Questo è il mio posto.

Non voglio altro mi basti tu.

Ti terrò sempre la mano.

Non voglio lasciarti mai più.

Perché… Perché…

 

-Sai dirmi perché, Joey?- disse con dolcezza.

Con l’immaginazione riusciva a vedere lo sguardo acceso di suo figlio a quella domanda.

Era ovvio che lo sapesse, glielo ripeteva da quando era piccolo.

Infatti la risposta non tardò ad arrivare.

-Perché… Perché… Perchè io ci sarò sempre per te.- cantò il bambino sottovoce, ma visibilmente più sereno.

-Esatto campione.- esclamò piano, quasi stesse rivelando un segreto.

Sentì una risata leggera riempire il suo orecchio e il suo cuore sospirò di sollievo.

-Bene trappola, adesso devo andare, ci vediamo a casa. Ok?- disse alzando gradualmente il volume della voce.

Finalmente Joey si era calmato, non avrebbe resistito un secondo di più sapendolo in quelle condizioni, sarebbe subito volato a casa.

-Ok, ciao papà.- pigolò il più piccolo.

-Ciao.- disse l’uomo, ma non fece in tempo a chiudere la chiamata che sentì la voce di suo figlio chiamarlo.

-Aspetta!- gridò, quasi preoccupato.

Billie Joe era perplesso, quali altri problemi potevano esserci?

Cosa poteva avere il suo bambino?

Ci fu un attimo di silenzio, poi le agogniate parole

-Ti voglio bene, papà.-

Solamente quattro parole.

Quattro pure e semplici parole.

Billie Joe si trovò a sorridere inconsapevolmente.

Il primo vero sorriso della giornata.

Con solo quattro parole suo figlio era capace di farlo volare in paradiso.

-Anch’io ti voglio bene, Joey.-

Lo disse con un sussurro, lo disse senza voce, ma era sicuro che il suo piccolo lo avesse sentito.

Ancora con gli occhi socchiusi e il cuore che batteva forte, chiuse la chiamata e infilò il cellulare nella tasca dei pantaloni.

Sospirò rumorosamente di contentezza.

Dio, se aveva voglia di correre a casa, ma prima aveva ancora una cosa da fare.

Alzò lo sguardo sulla scrivania.

Quello scarafaggio era ancora davanti a lui.

Come osava quel essere fare stare male il suo piccolo, un pezzo del suo cuore.

Lo guardò in faccia e vide che aveva la fronte imperlata di sudore, ma sembrava più tranquillo di prima.

In attimo Billie Joe aggrottò le sopracciglia e sbatté le mani sulla scrivania.

-E ora veniamo a noi, fottuto stronzo di merda!-

 

 

 

 

 

***Angolino della squinternata (alias ginnyx)***

Popolo di EFP, siamo arrivate a conclusione di questa ff e… *volano pomodori*

Vi abbiamo fatto penare eh? Vi abbiamo fatto dire “oddio adesso Bì è schiattato”? Vi abbiamo fatto ridere? Vi abbiamo fatto fare “awww”?

Ebbene questo era il nostro obbiettivo, scombussolarvi con così tante emozioni assieme da non capire niente e conquistare il mondo! *Helena89 tira un colpo in testa a ginnyx*

xDxD Scherzi a parte spero proprio che vi sia piaciuta.

Questa è la prima collaborazione sia per me che per Hele, ma devo dire che mi sono divertita anche se ho fatto fatica a stare al passo con la mia abile collega.

Riuscite a indovinare quali pezzi ha scritto lei e quali o scritto io?

Vi do un indizio. La storia è divisa in quattro parti, ognuna di noi ne aveva due. Precisamente sono chiamate Joey, Adie, Mike e Bì. Vediamo se indovinate chi a scritto cosa, vi do anche il premio se ci riuscite =D *Hele scuote la testa senza speranze*

Ma siamo serie e incominciamo a scrivere le vere note di fine ff (quanto mi piace divagare… =D)

1)Ciò che ha dato spunto è un fatto realmente accaduto. Mtv ha veramente dichiarato che Billie Joe era morto e l’hanno fatto un paio di volte. Povero Bì, non è mica un gatto che ha nove vite! *Hele scuote la testa all’ennesimo commento idiota*

2)Questa storia non ha pairing, quindi Billie Joe scopa con chi preferite voi, contenti?

3)La ninna nanna che vedete scritta qui magari l’avete già sentita. Niente paura, non è plagio perché l’ho inventata io, solo che l’ho usata in una mia vecchia ff, precisamente quella con cui sono sbarcata nel fandom =D (Tanto per dare altre informazioni inutili la FF si chiama “Una Notte Diversa”)

Orbene, ordunque, quantunque *Hele picchietta i piedi a terra indicando l’orologio*

Allora ringraziamo infinitamente chi legge, chi segue, chi preferisce e chi commenta.

Senza di voi non sapremmo veramente cosa fare.

Siete fantastici, ci date sempre la spinta giusta per continuare.

E come disse un puffo di nostra conoscenza a Novembre

Crazie, crazie, crazie!

Alla prossima xD

 

 

*Angolo di Helena*

People e person! (:

Ahah, personalmente credo che questa storia sia stata una genialata. L'idea me l'ha data Ginny, raccontami quel fatto realmente accaduto di quando il caro, carissimo Mtv, disse che Billie era morto.

Dopo circa dieci minuti a scannarsi per chi doveva scriverla, Ginny mi fa "E se la scrivessimo insieme?" e così abbiamo fatto. (:

*Ti ricordi Ginny?*

Provate a indovinare le parti, non è difficile. Si capisce anche quando un pezzo è finito e ne comincia un'altro, quindi forza, spremete le meningi! (:

Quindi spero vi siete divertiti, abbiate riso, pianto, sperato, ballato, cantato, mangiato, urlt-

*Ok, la smetto*.

Insomma, spero vi sia piaciuta guys! So, alla prossima ff di entrambe, e tranquilli, abbiamo una marea di idee per le storie, e sono tutte molto buone! (:

Vi lowwooo, tesshori. *sto scherzando XD*

Baci e abbracci,Gucci e Fiorucci *ora la smetto realmente* XD

Ciao Guys!

Ah, ho solo più un appunto da fare alla mia collega:

Ginny… I gatti hanno sette vite. Non noveee! xD

 

 

Alla prossima! (:

Da Helena89 e ginnyx è tutto.

 

 

   
 
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