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Autore: Ciribiricoccola    16/07/2010    2 recensioni
* STORIA TEMPORANEAMENTE SOSPESA * Clarissa e Danny insieme, come entrambi avevano sempre desiderato (ma mai ammesso!). E adesso che cosa succederà? L'amore sarà idilliaco? Nah, altrimenti sopraggiungerebbe la noia! Qualcosa succederà, e una grossa, enorme, spaventosa crepa ignorata da tutti si aprirà in questo quadretto perfetto. Provate a indovinare chi sarà la persona che per prima causerà questa crepa...
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Danny Jones, Dougie Poynter, Harry Judd, Nuovo personaggio, Tom Fletcher
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'McClaire- She's the young, she's not alright'
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clarissa

McFlyane e non... Salve a tutte!

E... date un caloroso bentornato a Clarissa!!!

Sì, è tornata, l'ho fatta tornare, non potevo farne a meno, non dopo una storia così lunga ed importante come "Point of view", che mi auguro vi abbia segnato come ha segnato me. 

In questa seconda parte della sua storia con i McFly succederanno un pò di cose. Già so che vi arrabbierete e che proverete ansia come avete fatto in "P.O.V.", ma non voglio anticiparvi niente! Per adesso vi lascio il primo capitolo, che può essere visto anche un pò come il prologo di tutta la vicenda. Non preoccupatevi se lo troverete noioso, perchè... il bello deve ancora venire. Si sa, Clarissa deve carburare un pò prima delle sue sgassate :).

Spero di ritrovare le mie fantastiche recensitrici di "P.O.V.", e magari anche qualche new entry! Ma intanto... buona lettura!

Un abbraccio dalla vostra sempre fedele

Ciry

NB: i McFly non mi appartengono, questa storia è frutto della mia fantasia e viene pubblicata senza scopo di lucro.


Clarissa sorrise, stupita, e raggiunse Danny in camera da letto.

“Hai suonato quel che penso?” gli domandò speranzosa, interrompendo il suo strimpellare a letto.
“Cosa? I Beatles?” chiese il ragazzo a sua volta, ammiccando.
“Tu suoni i Beatles?!”
“Qualche volta…”
“C’è vita dopo Bruce Springsteen? Non ci posso credere!” esclamò la ragazza, prendendolo in giro e facendogli scuotere la testa con un sorriso.
“Sì, riesco a suonare anche altre canzoni, ok?”
“Sì, ma quella non era né Yesterday, né Help!, né nessun’altra commercialata!”
“E allora?”
“E allora conosci anche gli inediti dei Beatles, tu?” gli fece, avvicinandosi al letto per poi sedersi accanto a lui.

Danny scosse nuovamente il capo, reprimendo una risata, e tornò a strimpellare senza risponderle… Pochi secondi dopo, confermò i sospetti della sua ragazza, canticchiando.

Who knows how long I've loved you…
You know I love you still…

“Lo sapevo!” lo interruppe Clarissa, stampandogli un bacio sulla tempia.
“Donna di poca fede che si ostina a credermi un musicista ottuso ed ignorante…” la canzonò il ragazzo, per poi posare la sua chitarra acustica accanto al letto ed intrappolare la fidanzata nella propria stretta affettuosa.
Clarissa finse di lamentarsi, simulò una ferrea resistenza per qualche istante e poi scoppiò a ridere, ricambiando l’abbraccio di Danny e lasciandosi finalmente baciare con trasporto.

 

 

La osservò dormire e sorrise, divertito: aveva la bocca semi-aperta e aveva sbavato sul cuscino, ma anche un po’ sul suo torace.
Le accarezzò delicatamente i capelli e sospirò, un po’ stanco, ma felice.
Il braccio di lei si mosse per cingergli meglio il busto.
Si spostò leggermente per darle più spazio e accoglierla sotto la sua spalla, dopodiché si mise a fissare il soffitto, pensieroso.


Era riuscita a farlo sentire un uomo felice e forse neanche se n’era resa conto.
Era determinata, forte e capace di trasmettergli un’energia che non aveva mai saputo di possedere.
Era tutto racchiuso lì, in quel metro e sessanta stentato, in quella testolina bionda.
Semplicemente incredibile.
Aveva sempre pensato che lo fosse, ma da un paio di anni a questa parte, l’effetto che aveva su di lui si era rivelato ogni giorno più forte, più positivo, più devastante e più benefico.

Anche i ragazzi non mancavano di farglielo notare: gli dicevano che erano una coppia perfetta, che a lui faceva bene una relazione così, stabile e serena.
Ma soprattutto divertente.
Perché Clarissa era più divertente di quanto mai potesse immaginare!
Lo faceva ridere ogni volta che provava, senza successo, a suonare la chitarra e, due minuti dopo, si spazientiva.
Lo faceva sentire compreso quando lei si dimostrava d’accordo con i suoi punti di vista, anche quelli più bislacchi.
E lo faceva diventare letteralmente pazzo a letto.
Si ricordava, e anche piuttosto piacevolmente, di molte ragazze disinibite che gli avevano fatto compagnia nelle sue notti brave, e Clarissa non era certamente la prima che faceva sesso con lui, no. Nessuno dei due era un novellino.
Lui, poi, poteva sfoggiare un’esperienza piuttosto notevole; Clarissa no, era solo al suo secondo ragazzo.
Ebbene, sembrava nata apposta.

Bella da star male, senza nessuna vergogna, passionale, versatile ed instancabile.
Se due anni prima glielo avessero detto, non ci avrebbe mai creduto: aveva sempre conosciuto la Clarissa riservata e meditabonda, seppur anche socievole e alla mano.
E chi se lo immaginava che potesse avere un’altra faccia, così opposta a quella che mostrava al mondo?

 

Clarissa si svegliò, muovendosi pigramente al suo fianco, e lo distolse dai suoi pensieri.

“Mmmhhh…”
“Buongiorno…”
“’Giorno…”
“Dormito bene?”
“Sì… Tu? Hai dormito?”
“No, non tanto…”
“Uffa…” si lamentò la ragazza “Potevi svegliarmi, almeno ti facevo compagnia, invece di lasciarti a tu per tu con il soffitto…”
“Guarda, che mi sono divertito a guardarti mentre spargevi saliva dappertutto!” ridacchiò Danny.
“Che schifo!” reagì lei, mettendosi una mano davanti alla bocca per poi ridere insieme a lui.

 

 

 
“Dan, non esiste. Ok? Non mangerò roba cucinata su quel fornello!”
“C’è una macchia d’olio, Clarissa, una! Singola, sola!”
“E non voglio neanche sapere da quanto è lì! Mi basta sapere che c’è e basta…”
“Va bene, va bene, ora prendo lo sgrassatore e…”
“Ogni volta devo fartelo notare, prima che tu ti applichi! Non ci arrivi proprio!”
“Quante volte sarà successo, forza?!”
“Più di una volta, e io me lo ricordo, non negarlo!”
“Più di una volta, sì, ovvero due!”
“Magari!”
“Clarissa, lasciatelo dire: sei noiosa, quando fai così...”
“E tu sei negligente, va bene? Mi giro un attimo, per una mezza giornata non penso a pulire la cucina e figurati se mi posso affidare a te!”

Clarissa uscì dalla cucina e andò a chiudersi nella stanza degli ospiti, sbuffando rumorosamente.
Si era appena accasciata sul letto, quando il cellulare vibrò nella tasca laterale dei suoi jeans.

“Pronto?”
“Thompson! Ti disturbo, stavi mangiando?”
“Buongiorno, Tom… No, no, tranquillo, ero qui in camera a… non fare niente…”
“Ho interrotto te e Danny? Ti supplico, dimmi di no o mi metto a ridere come un isterico!”
Clarissa sorrise e ribatté: “No! Sono sola, in questo momento!”
“Ah! Jones è fuori?”
“No, sta in cucina…”
“Ti prepara i manicaretti?”
“No, pulisce il piano cottura, dato che lo ha lasciato incustodito per due giorni… Io mi ritrovo a fare l’inventario e questa casa automaticamente diventa un porcile…”

Colta l’arrabbiatura nella voce della sua migliore amica, Tom sdrammatizzò: “Tu sei una fiscalista e lui un musicista, neanche riesco a capire come due come voi riescano a stare insieme, quindi sii buona, dài, non maltrattarmelo troppo, eh?”
“Tom…” sospirò di rimando Clarissa “La convivenza è questo ed altro. Io non dico che lui sia un fannullone che bivacca dalla mattina alla sera, è solo che a volte… non collabora,non c’è niente da fare!”
“Datevi tempo, piccioncini! Penso di potermi permettere di darvi questo consiglio! La strada è lunga e tortuosa, e alla fine, forse, arriva l’armonia… Sottolineo il FORSE: Gi ancora si ostina a lasciare accesi tutti i lampadari di casa al suo passaggio, perché il buio mentre cammina le da fastidio… e conviviamo da tempo immemore!”

La ragazza sbuffò, presa in contropiede: sapeva che Tom aveva ragione, come aveva avuto ragione moltissime altre volte con lei.

“Fate i bravi, Claire, su…” la esortò il ragazzo, per poi chiederle: “Perché stasera non venite a cena da noi? La zia di Gi ha portato le tagliatelle fresche!”
“Perché no? È allettante la cosa! Se non ammazzo prima il tuo amico chitarrista, veniamo da voi alle sette e mezza, ok?”
“Dio ci salvi… Perfetto, sette e mezza, casa Fletcher. E portamelo intero! A stasera, Claire, ciao!”
“Ciao, ciao…”

Riattaccò e si mise una mano tra i capelli, sospirando.
Lei fiscalista e lui musicista.
Sì, ci aveva azzeccato, come al solito.
Ma lui aveva bisogno di lei per sentirsi sicuro e stabile.
E lei aveva bisogno di lui per sentirsi viva.

 
Danny bussò alla porta e, non ricevendo risposta, si affacciò qualche secondo dopo, trovandola seduta sul bordo del matrimoniale.

“Ehi…” la chiamò piano; lei si voltò a fissarlo, inespressiva.
“Io di là ho… sistemato. Ti va una bistecca ai ferri?” propose il chitarrista.
“… Per me fa lo stesso” fu la laconica risposta da parte di lei, che però si pentì quasi immediatamente.
Sperò che non se ne andasse o che non si arrabbiasse per il tono che aveva usato.
E infatti le si sedette accanto, poggiando la fronte contro la sua tempia.

“Mi dispiace, so di fare ancora schifo come casalingo… ma voglio migliorare…” le disse con voce triste.
Clarissa cedette, si voltò per appoggiare la propria fronte contro la sua e ribatté: “Scusa anche tu… Sono una… fiscalista. E dovrei smettere di esserlo, lo so.”
Danny le baciò il naso e commentò con una punta di amarezza nella voce: “Litighiamo sempre per delle cazzate…”.
La ragazza sorrise, un po’ triste, e non rispose, limitandosi a tenere lo sguardo basso.
Danny la imitò nel suo mutismo per un po’, finché non le prese il viso tra le mani per rassicurarla…

“E se ci venissimo incontro a vicenda? Sicuramente andrebbe meglio, ti pare?” propose.
La ragazza tentennò un po’ prima di annuire e aggiunse: “Non sarà facile, lo sai, vero?”
“Ma se non ci proviamo, non lo sapremo mai…”

Il suo sorriso ottimista la rinfrancò.
Lo strinse a sé, godendosi il profumo naturale della sua pelle, mescolato a quello pungente dello sgrassatore.
Danny la mordicchiò scherzosamente sul collo, facendola sobbalzare.
“Ahi, scemo!” esclamò con un sorriso.
“Ho fame!” reagì il ragazzo.
“Romantico… come al solito!”
“Ti porterò in cucina in braccio!”
“Ma non ci pensare neanche, non sono mica parapl…”

Protestò inutilmente, orami intrappolata tra le braccia del suo ragazzo.
Quel testone.
Quell’adorabile testone.

Clarissa gli schiaffò un bacio in guancia e si lasciò portare in cucina per pranzare, finalmente.

***
Note:
Danny canticchia la canzone dei Beatles, "I will". Non c'è nessuno scopo di lucro!
I titoli utilizzati nella FF sono tutti tratti dalle canzoni dei McFly, sia nei titoli che nei testi.


   
 
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