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Autore: Mirai    16/07/2010    6 recensioni
Lovino è solo a casa di Antonio, e il ritrovamento di una vecchia foto movimenta l'attesa del ritorno dello spagnolo :D scritta ispirandomi alle immagini recentemente pubblicate da Himaruya sul suo blog! [Lovino centric + hint AntonioLovino][Fluff][Tutti i personaggi sono maggiorenni, non miei e, comunque, non realmente esistenti, purtroppo ç_ç]
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie ';Raccolta Axis Powers Hetalia'
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Incolpare una foto {Culpar a una foto}

 

 

 

Lovino, al contrario di quello che chiunque avrebbe detto sul suo conto, era una persona moderatamente ordinata. La sua camera, in Italia, a casa Vargas, era sempre pulita e sistemata; ovviamente fino al momento in cui suo fratello Feliciano non decideva di fare il riposino pomeridiano nel letto con lui, mandando così all’aria ore di sudore e fatica.

E, quel giorno, Lovino si trovava in Spagna, a casa di Antonio, aspettando il suo ritorno da una sedicente importantissima riunione con il suo boss, mentre commentava aspramente il disordine che regnava sulla scrivania del suo studio. Si accomodò sulla grande poltrona di pelle e cominciò a frugare tra la sua roba –o meglio, tra tutti i fogli sparsi-, cercando di trovare qualcosa di interessante da  fare nell’attesa.

                              

-Quel bastardo, guarda che razza di casino che ha lasciato qui- borbottò, adocchiando documenti, certificati, fogli bianchi e scarabocchi –quando torna davvero io-

 

Si interruppe, fermando ogni lamentela quando qualcosa di colorato e lucido attirò la sua attenzione. Corrucciò la fronte, togliendo ciò che era di impedimento per la completa visuale e scoprì subito che quello che si nascondeva sotto tutte le carte era una foto. Ma non una semplice foto.

Lovino non riuscì a contenere il rossore e ringraziò il cielo che fosse da solo, in quello studio: l’immagine ritraeva lui e Feliciano da piccoli. Quasi si commosse nel guardarla, visto che, beh, erano davvero secoli che non la vedeva.

Ricordava ancora come si vestiva all’epoca, pantaloni marroni, camicia bianca e ridicolo grembiulino, e rise di cuore –un po’ con aria da presa in giro, come suo solito, ma in realtà con profonda dolcezza- a vedere il suo fratellino con quella gonna così ampia e rotonda.

 

-Lasciare una cosa del genere alla portata di tutti, non ti rendi conto che è imbarazzante, coglione?- mormorò con una vena di tenerezza nella voce, passando il pollice sulla superficie lucida.

 

E con quel semplice gesto si accorse di una cosa particolare: proprio accanto alla sua piccola figura da bambino, la foto era piegata, nascondendo –se fatto il movimento giusto- l’immagine di Feliciano all’indietro. Anche se non si riusciva a capire se dalla parte di Lovino o da quella del suo stupido fratellino.

Lovino quasi si rattristò a quel pensiero, senza avere né voglia né forza di arrabbiarsi, constatando che, in fondo, Antonio avrebbe potuto tranquillamente aver tirato fuori quella vecchia foto per Feliciano e non per lui.

La strinse in un pugno, accartocciandola lievemente, guardando altrove con fare imbarazzato –in quel momento si sentiva un enorme idiota- e poi notò qualcos’altro. Lovino girò la foto, adocchiando che, nella sua metà, c’era una scritta in spagnolo, un po’ calcata ma con tratto pulito e rotondeggiante:

 

Mi Lovinito cuando era pequeño, que amor!

 

-Aah…- sospirò, portandosi una mano sul viso quasi per nasconderlo dallo sguardo indiscreto dei mobili che arredavano la stanza –sempre il solito, sempre…il solito idiota…- mormorò tra sé, la sua voce priva di una qualsiasi traccia di rabbia.

 

Di certo Antonio non l’avrebbe passata liscia per quella sua piccola scoperta. Lovino sapeva già cosa fare.

Per prima cosa gli avrebbe dato uno pugno –non uno di quelli forti, che spesso e volentieri gli rifilava, ma uno di quelli deboli, quasi scherzosi- perché doveva mettere in chiaro che certe cose dovevano essere tenute ben nascoste alla vista del mondo intero; non poteva di certo rischiare che il pervertito vinofilo –Francis- o il fratello del bastardo mangiapatate –Gilbert- trovassero una cosa del genere.

Subito dopo, contravvenendo a quelli che erano i suoi massimi principi di orgoglio e di riservatezza, l’avrebbe abbracciato, baciandolo con quanta dolcezza aveva in corpo.

 

 

 

 

 

Salve a tutti <3 come va? Sono tornata con una piccola one-shot dopo aver visto le ultime due immagini pubblicate da Himaruya sul suo blog :D che dire…amore puro, fuso e colato? http://himaruya.blog61.fc2.com/ ecco il link del blog, basta scorrere un po’ giù ed ecco che ci sono le immagini! Sia la prima con Lovino piccolo, sia la seconda con Lovino grande e imbarazzato che io ho immaginato come la sua reazione alla vista della foto! Spero vi piaccia :D attendo commentino e pareri! Baci, Mirai!

   
 
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