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Autore: whitevelyn    18/07/2010    3 recensioni
La mia realtà infranta. Il mio specchio che ha smesso di riflettermi. Qualcuno che ho perso.
Il mio dolce ragazzo tormentato. Le sue catene, le sue angoscie.
Il mio coraggio. La mia sconfitta.
Il nostro amore sempre da qualche parte, chissà dove.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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In questi giorni in cui persino camminare è solo un'idea irriproducibile, io penso a te incessantemente.
Ti scrivo lettere che non riceverai mai ed è vana la speranza che un giorno smetterò. Perchè non posso lasciare scivolare via la mia vita senza trascriverla su carta, per te.
Le mie visioni del mondo, le mie prospettive, i miei orizzonti, le mie sfumature nei miei tramonti. Le mie riflessioni sulle cose, su come tutto scompare, tranne te.
Che in mezzo al caos vorticante risucchiatutto di questa società putrefatta sei tutto quel che brilla. Tu che col tuo amore mi hai distrutta. Tu che col tuo amore mi hai uccisa.
Qualcuno si aspetta di potermi dire che tutto passa. Tutto passa per chi tu non hai mai sfiorato. Tutto passa per chi non lo sa com'è stato per noi innamorarsi.
Chi non lo sa com'è stato per noi respirarsi.
Per queste persone sì, tutto passa.
Noi forse l'amore l'abbiamo bucato e violato, finendo dall'altra parte, dove nessuno è mai stato e dove nessuno sarà mai.
Forse un giorno dipingerò quel luogo ed intitolerò la tela col tuo nome.
Forse un giorno farò tante cose che adesso non immagino, perchè non ho un piano. Io non ho più un piano.
In quale universo potrei scappare per farti smettere di pulsare così nei battiti di una vita da cui te ne sei andato?
Neppure in quello mozzafiato dei suoi occhi azzurri smetterei di sentirti, mia piccola scheggia assassina.
Neppure con l'orecchio posato sul suo cuore pacifico come l'oceano, mi scorderei del ritmo sincopato del tuo in perenne tumulto.
Neppure nel bianco chiarore della sua esistenza perfetta, dimenticherei l'incubo d'amore che abbiamo vissuto.
Neppure tutto l'immenso e sconsiderato amore che nel buio del mio cuore è riservato a lui, può cancellarti o somigliarti.
Tu che nei tuoi gesti ci sono incollati i miei, tu che il tuo profumo è ormai un ibrido tra quello delle nostre carni. Tu che parli dando voce ai miei pensieri trascorsi.
Tu che impazzisci senza di me, ma cerchi di non cercarmi più. Tu che al telefono hai ancora la stessa voce frastagliata di dolcezza ed amarezza.
Tu che niente ti somiglierà mai.
Ed è inutile spiegarlo, forse un giorno ti dipingerò ed intitolerò la tela col nome di quel luogo lontano di cui avrò ritratto le sembianze intitolandole col tuo nome.
Tu mio amore impossibile, costretto nel groviglio delle tue inquietudini. Tu mio amore fragile. Tu mio amore fatato. Tu sei tutto quello per cui una vita vale la pena di essere vissuta.

Non le sopporto le voci che circolano sulle bocche di quelle che han creduto di averti conosciuto. Non le sopporto le loro condanne. Non la sopporto la loro sciocca presunta comprensione.
Non li sopporto i loro ricordi che con arroganza pretendono di plasmarsi ai miei.
Non le sopporto quando mi parlano di te e non san che io potrei dire loro molto di più e che comunque di te, non han mai capito nulla.
Dire loro che infondo sei stato tu, che non hai mai voluto farti capire.
Dire loro che tu non passerai. Che quella che hai lasciato impressa a fuoco nella mia vita, non è come la scia di un aeroplano nel cielo, o quella di un motoscafo che ha increspato la superfice delle onde. Che questo sangue resterà sempre fresco.
E che non finirò mai di fissare questo cielo, e di chiedermi, mia meravigliosa stella cadente, chissà in quale posto sei caduto.
E non finirò mai. Non finirò mai di avere il blu degli occhi sempre così lucido ed annebbiato, perchè questo torbido bagliore salato che scende nelle mie lacrime, sei tu nel mio cuore.

E' Luglio. E' Luglio ma non sembra estate, senza le corse in sella alla Vespa degli Angeli.
Ed io è così che ti vedo mentre ti penso. Veloce nel vento come una rondine, con la maglietta nera dei Converge e i tuoi pantaloncini sfrangiati.
Veloce nel vento sul tuo motorino azzurro.
Veloce nel vento, che corri disperato verso chissà dove.


Mi scuso con tutte le mie lettrici. E' un periodo in cui non riesco a procedere con le mie storie, è un periodo difficile, è qualcosa che non passerà mai, ma presto riuscirò almeno a riprendere metaforicamente la penna in mano. Un bacino.
  
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