Alzi le braccia, lentamente, non c’è frenesia nei vostri movimenti, siete due anime che si appartengono.
Il suo tocco leggero sulla tua pelle ti procura spasmi di piacere, non ci mette molto a liberare il tuo corpo dalla maglietta viola che ti eri messa per lavorare.
La fa scivolare via dalla tua pelle lasciandoti vulnerabile e sensibile.
Scrolli i capelli, cammini all’indietro, poggi la schiena al muro, alzi lo sguardo; i tuoi occhi verdi sono diventati di un profondo nero.
Lui si avvicina a te, sorride, mostra quel suo lato passionale che tanto ami, incroci il suo sguardo; i suoi occhi ardono di fiamme blu come la notte.
In un momento le sue mani sono sui tuoi fianchi, calde. Tu lo allontani, posi le tue mani sul suo petto, ancora coperto da una camicia candida. Uno a uno, piano, i suoi bottoni saltano sotto il tuo tocco leggero.
In un momento, di cui neppure ti accorgi, ti ritrovi con la sola protezione di un leggero pizzo bianco estivo, con davanti un uomo che indossa un semplicissimo paio di boxer blu scuri.
Le tue labbra sono impegnate in un bacio ardente, il contatto ti appaga ogni momento di più e sai che, se solo tu potessi, non avresti problemi a fare come la coppia della pubblicità dell’Algida: saresti perfettamente in grado di passare la vita con le labbra incollate a quelle del tuo biondo angelo dannato.
Costringe le tue braccia sopra la tua testa e siete appoggiati al muro, non ti opponi alla stretta della sua mano sui tuoi polsi.
Con le labbra crea sulla tua pelle un adorato solletico.
L’altra mano è impegnata con la chiusura del tuo reggiseno, che sembra non opporgli troppa resistenza, cadendo a terra.
Pochi minuti dopo siete sul sdraiati sul tappeto, lui ha il comando, ma in queste circostanze glielo concedi volentieri.
Non avete niente addosso, pelle contro pelle, calore contro calore, amore e passione mescolati in turbinare di emozioni.
Scompigli i suoi morbidi riccioli biondi e lui gioca con le ciocche dei tuoi capelli.
Non ti accorgi neppure che fuori impazzisce un temporale, perché dove sei tu è un pomeriggio tropicale, non sai dire se sia il paradiso o l’inferno, tanto sottile è la linea che divide questi.
E con uno spasmo, a un certo punto, lo senti: è con te, in te.
È tuo, lo concepisci, ti completa, non esiste più un te e un lui, in certi momenti siete solo un voi.
-Teresa!- grida con voce roca e potente.
-Patrick!- gridi nello stesso stato e nello stesso momento.
E insieme ansimate, sorridendo e rimanendo abbracciati sul tappeto che hai messo nel tuo ufficio.
-Ti amo!- confessa nuovamente, non ti stancheresti mai di sentirglielo dire.
E rimanete lì, aspettando la mattina, sapendo che nessun posto è migliore di dove si trova anche l’altro: che fosse il vostro letto della luna di miele o sia, semplicemente, il pavimento del tuo ufficio. 

Dice l'autrice:
Fan Fiction partecipante al contest per il Jisbon Day, festa in onore dei nostri cari idoli indetta da noi italiani nel giorno 19 luglio. Beh... tutto qui. Sono arrivata terza. :)
Un bacio,
Recensite!

Sasy