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Autore: Scholle    20/07/2010    6 recensioni
Cosa sarebbe successo se la sera prima della battaglia Efestione fosse entrato nella tenda di Alessandro?
Genere: Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alessandro il Grande, Efestione
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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MY ALEXANDER

 

La sera prima della battaglia.

La luna splendeva nella sua irraggiungibile lucentezza nella notte.

Alessandro stava pregando, quando sopraggiunse calmo Efestione.

“Chi stai pregando?” chiese curioso.

Guardando la statua di legno di fronte a lui, Alessandro rispose: “Phobos.”

“La paura.” Efestione si preoccupò. “Cattivo presagio.”

Volgendo uno sguardo fulgido e carico di determinazione, Alessandro disse deciso: “Lo è di più per Dario.”

Si incamminarono, lentamente, verso l’accampamento.

“Sono giunto alla conclusione che tutti gli uomini sono guidati dalla paura della morte, Efestione. Questo non ce l’hanno insegnato i maestri. Ed è la causa di tutte le nostre sventure.”Il re passò davanti ad un fuoco, intorno sedevano i suoi soldati, tesi e agitati per l’alba del giorno successivo. Li rassicurò, gli dèi erano loro favorevoli.

“Io ti ho sempre creduto, Alessandro, ma… stavolta sembra tutto più grande di noi.” Efestione sembrava insicuro, preoccupato. Nella sua voce c’era forse un accenno di paura?

“Patroclo ha forse dubitato di Achille quando erano fianco a fianco durante l’assedio di Troia?”

Erano giunti davanti alla tenda del re, Efestione allora gli si avvicinò e gli sussurrò: “Patroclo è morto per primo.” 

Alessandro si voltò. I profondi occhi neri fissavano Efestione. “Se sei tu…” indugiò, insicuro. “Se dovessi essere tu a cadere, anche se la Macedonia dovesse perdere un re, io ti vendicherò e ti seguirò fin nella casa della morte.”

Efestione lo guardò, attento e innamorato. “Io farei lo stesso.”

Il re accennò un sorriso. Efestione abbassò lo sguardo, come per pensare, per prepararsi a qualcosa. Trasse un lungo respiro, poi guardò Alessandro, indugiando per un attimo sulla tenda aperta dietro di lui. Alessandro si girò, come a indicarla a sua volta e vi guardò dentro. Nei suoi occhi brillava qualcosa.

Si rivolse ancora ad Efestione, sussurrando: “La sera della battaglia.” Lo guardò attentamente. “È difficile stare soli.”

Efestione abbassò di nuovo lo sguardo, rispose con un rapido “Sì.” Si morse un labbro, facendosi più vicino. “Allora, forse… forse questo è un addio, mio Alessandro.” Quel nome gli scivolò fuori dalle labbra con inaspettata sensualità.

Il re sorrise. “Non temere, Efestione. È solo il principio.” Gli si avvicinò, lo guardò con quello sguardo che riusciva ad arrivare in profondità, dritto nell’anima del suo fedele compagno. Lo abbracciò a lungo, intensamente.

Si guardarono negli occhi un’ultima volta, prima che Alessandro sparisse all’interno della sua tenda. Efestione rimase in piedi, davanti a quel bivio. Poteva andarsene, trattenere quell’irrefrenabile voglia di rendere il re partecipe del suo amore e sperare di sopravvivere alla battaglia del giorno successivo. Oppure poteva seguire Alessandro, scoprire a cosa andava incontro con lui e per farlo doveva solo varcare quell’apertura.

Non ci pensò di più. Scostò il drappo dall’ingresso ed entrò. 

  
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