Ok,
non vi nascondo che provo una certa ansia
nel tornare dopo così tanto tempo xD
Ma come ho già detto, non potevo lasciare questa
fiction incompiuta. Non potevo assolutamente…
Vi chiedo immensamente scusa per il ritardo, e
per lo ‘sfogo’ che ora ho rimosso…
davvero poco professionale °__°’’
(anche se
quelle cose le penso e continuerò a pensarle…).
Vi ringrazio di cuore per avermi letta anche
durante la mia assenza, e per avermi incoraggiata nonostante la mia
sparizione.
Sappiate che ogni tanto tornavo a leggere le vostre parole…
e… beh, GRAZIE.
Solo questo.
In particolare a Purepura (tranquilla,
come io ho espresso la mia opinione figurati
se non lo puoi fare anche tu! :D Per ‘passatempo’
[in effetti non è il termine
giusto per quello che intendevo dire, pardon] non intendo persone che
scrivono
per diletto o con poco talento, bensì chi scrive senza anima. Le ficcyne.
Durante questi mesi di tanto in tanto tornavo nel fandom di HP
e… boh, sarò
stata sfortunata ma finivo sempre per cliccare in quel tipo di storie.
C’è
inoltre un uso sbagliato dell’OOC e del ‘nuovo
personaggio’ [per intenderci,
troppe Mary Sue], e di fiction appassionanti ne sono rimaste ben poche.
Forse
in futuro cambierò idea ma lo trovo difficile…),
a DiraReal (cercherò di
non farlo (=), a LilyDeepBlue (mi
spiace per avervi fatto aspettare così tanto…
prometto che questa fiction verrà conclusa al più
presto (=), ZetaSev (grazie =)
Mescolare presente e
passato è un mio grande cruccio, ho sempre paura di non
rendere bene i salti
temporali…) e PiccolaVero
(eccoti
accontentata (=).
Bene, vi lascio al chap! Ditemi che ne pensate,
come al solito non mi convince molto… *insicurezza mode on*
~
YOUR GUARDIAN
ANGEL ~
*
Londra
– Luglio 1985
Capitolo
Settimo
*
I
will never let
you fall
I'll stand up with you
forever
I'll be there for you through
it all
Even if saving you sends me to
heaven
*
“Hei,
moccioso” ringhiò Piton minaccioso: “Chi
ti ha dato il permesso di toccarmi?”
“Non
se ne vada, signore. Non può restare un altro
po’?” cinguettò implorante il
bambino.
Dove
voleva arrivare quel Potter?
Cosa
lo spingeva a un gesto tanto estremo?
Dopotutto
era solo un bambino, e i bambini piangono con una facilità
impressionante.
Anzi,
ripensandoci, piangono quasi sempre.
E
Severus odiava gli strepitii dei bambini viziati e capricciosi, come
viziato e
capriccioso doveva essere Potter.
Basta,
ci voleva una soluzione drastica: sollevò senza tanti
complimenti il piccolo
Harry prendendolo da sotto le ascelle e lo depose il più
lontano possibile
dalla sua persona, promettendosi di stare più attento ad
altre eventuali
molestie.
Si
scostò da quella paffuta e minuscola minaccia di almeno un
metro, cominciando a
studiare le drammatiche conseguenze di quell’allontanamento.
Perché
le conseguenze sarebbero arrivate, eccome.
Eppure,
tu dovresti sapere cosa si prova…
~
“Severus,
non sei ancora pronto?” si lamentò Lily scocciata
fuori
dallo spogliatoio dell’amico.
Severus
sobbalzò: era stata velocissima…
“Lily,
un secondo…” disse lui, asciugandosi
l’ultima lacrima.
Il
pensiero di sua madre che gli singhiozzava sulla spalla
non
si era ancora spento…[*]
“Sev…
ti chiedo scusa per prima”.
Lui
sgranò gli occhi, perplesso.
“Mm?!
Per cosa?”
“…per
Petunia. Tu sei sempre disposto ad ascoltarmi quando
in
realtà sei tu a soffrire di più, fra noi
due”.
Severus
soffocò un singhiozzo e una nuova ondata di lacrime.
Poi
fu invaso dal desiderio.
Voleva
Lily fra le sue
braccia.
Voleva
stringerla.
Voleva
SOLO stringerla ed essere stretto a sua volta.
Non
pretendeva che quell’angelo incantevole l’amasse
(come
avrebbe potuto, Lei, così luminosa?),
voleva
solo bearsi del suo abbraccio,
delle
sue dita aggraziate che gli accarezzavano la schiena…
“Lily…
La
porta è aperta”.
~
Oh,
l’Uomo Nero si era incantato un’altra
volta…
Harry
cominciò a pensare che quel signore era veramente buffo, e
trattenne a stento
una risatina.
…
Se
c’era una cosa che odiava più dei bambini
piagnucoloni erano i bambini
testardi.
Il
piccolo Potter a quanto pareva non era tipo dalla lacrima facile, ma
Piton era
certo che avrebbe continuato ad insistere fino al raggiungimento del
suo scopo.
Harry
non si scompose: era certo che l’Uomo Nero non
l’avrebbe lasciato solo e che in
fondo era gentile, altrimenti non gli avrebbe offerto quel gelato
meraviglioso
(che miracolosamente, nonostante il sole, non accennava a disfarsi).
Solo,
doveva trovare un modo per farlo rimanere con sè…
tuttavia zia Petunia e zio
Vernon non facevano altro che ripetere ad Harry quanto fosse un bambino
noioso
e fastidioso, quindi non poteva biasimarlo se voleva andare
via…
Per
cui scelse di offrirgli l’unica cosa che possedeva e che
avrebbe sempre
posseduto: la verità.
“…la
prego, signore. Dudley non gioca mai con me e tutti gli altri bambini
non mi
vogliono visto che io non piaccio a lui… Gli zii non mi
vogliono bene e a
Natale mentre a Dudley hanno regalato la bicicletta e tante altre cose
a me
hanno regalato dei calzini grigi come tutti gli anni… e
domani a pranzo andremo
da zia Marge e lei mi metterà a giocare con i suoi cani che
però mi fanno tanta
paura, sono grandi così e non fanno altro che abbaiare e ora
che ci penso mi fa
paura anche zia Marge, soprattutto quando mi viene vicino e mi dice
tutte
quelle cose brutte sulla mia mamma e il mio papà…
che non mi volevano bene e
che è meglio che al mondo loro non ci siano più,
perché loro bevevano tanto e
non facevano niente tutto il giorno. E poi ieri sera mi ero messo ad
ascoltare
la zia che leggeva una favola a Dudley prima di dormire, fuori dalla
sua
camera, e Dudley diceva che quella favola gli faceva schifo e invece a
me
piaceva tanto, ma mi piaceva anche la zia quando gliela raccontava
perché anche
se con me è cattiva in realtà è una
persona buona perché leggere una favola a
un bambino è una cosa bella, vero? E se a me non la legge
nessuno vuol dire che
sono veramente un bambino cattivo… quindi pensavo di
leggermela da solo come mi
ha insegnato la signora Figg, per questo sono entrato in camera di
Dudley per
cercare il libro ma poi lui mi ha visto e ha cominciato a rincorrermi
ovunque
quindi è tutto il giorno che scappo…
però lei ha mandato via Dudley quindi…
quindi almeno lei starà un po’ con me, vero
signore?”
…
Severus
non disse più nulla.
Sentì
un pezzo d’anima creparsi (poteva forse sentirne persino il
rumore) e
sbriciolarsi in miasmatica cenere.
L’odio
per James Potter non era mai parso così insignificante.
“…per
favore,
signore… mi porti via da qui”.
*
[*]
Se
non capite/ricordate
di cosa si stia parlando rileggete il flashback del terzo capitolo =)