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Autore: Ransie88219    23/07/2010    1 recensioni
Partecipante al Fanon Fest Eccoci qua al primo incontro tra la piccola Rose e l'enigmatico e puro sangue Scorpius Malfoy. Un incontro particolare ma anche casuale, che darà inizio a un qualcosa di veramnte nuovo, forse anche una nuova proposta per il futuro. Uno migliore e diverso da quello vissuto apelle dai propri genitori...BUONA LETTURA
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Evans, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Partecipante al Fanon Fest

Partecipante al Fanon Fest

Harry Potter, Rose Weasley/Scorpius Malfoy, "Ehi, rossa!"

 

Ehi Rossa!

 

Cammino a passi svelti ma  incerti lungo il lugubre corridoio, agitata e in allerta.

Proseguo forse a passo di carica anche, ma solo quando oltre al rimbombo dei miei stessi passi si propaga anche quelli di altrui persona.

Mi guardo attorno persa quando mi si diramano davanti tre corridoi.

Sospiro, per poi alzare le spalle e scelgo una direzione a caso.

Male che vada tornerò indietro!

<< La strada deve essere per forza questa, nei sotterranei ci sono e l’aula di pozioni l’ho superata da un pezzo…>> mormoro a me stessa, cercando di ammazzare il silenzio lugubre interrotto solo dai miei stessi passi.

Rabbrividisco mentre passo davanti a statue inquietanti e celate dal semi buio, affrancato solo da qualche fiaccola posta regolarmente lungo il corridoio.

Mi fermo non appena vedo davanti  a me il ritratto descrittomi da mio cugino Albus.

Stringo tra le dita il pacchetto che gli devo consegnare, ma mi tranquillizzo immediatamente al ricordo di una persona conosciuta qualche giorno prima.

 

Il fumo bianco prodotto dalla locomotiva con il suo sbuffare in attesa di partire, riempe la mia visuale, ma non abbastanza per impedirmi scorgere per un’ultima volta  la mia grande famiglia, poi il treno parte. Così come il mio cuore si stringe per l’aver lasciato in quella stazione ciò di cui ho più caro al mondo.

Unico pensiero che mi rincuora è il sapere che per questo mio primo anno scolastico a Hogwarts non sarò da sola, né tanto meno la lontananza dai miei sarà inflessibile grazie alle vacanze natalizie e pasquali.

Tiro un sospiro di sollievo, come auto-incoraggiamento per ciò che mi aspetta d’ora in avanti.

<< Ok, Albus possiamo andare >>.

Parole perse nel vuoto.

Mio cugino si è praticamente dileguato, lasciandomi sola a salutare i nostri parenti.

<< Fantastico…>> alzo gli occhi al cielo.

Sbuffo annoiata e mi dirigo di vagone in vagone alla ricerca di mio cugino, senza minime speranze.

Alla fine mi arrendo e senza prestare molta attenzione entro in uno scompartimento a caso.

E’ completamente vuoto eccetto per una figura snella e piccola, dai colori chiari e da un’eleganza quasi irreale.

Un bambino della mia stessa età guarda con lo sguardo perso nel vuoto fuori dal finestrino.

Mi schiarisco la voce per portarlo alla realtà.

I suoi enormi e freddi occhi color cemento, mi squadrano inflessibile.

Mi ci perdo dentro, tanto sono belli con la loro inspiegabile tristezza.

<< E’ libero? >> gli chiedo con un filo di voce, indicando il posto vuoto davanti a se.

Lui continua a guardarmi taciturno, ma dopo un tempo che sembra infinito accenna con il volto davanti a se.

Lo ringrazio con uno svogliato sorriso, sedendomi di fronte a lui.

Lo guardo incantata mentre ritorna a fare ciò che faceva prima che lo interrompessi.

“Ha un qualcosa di affascinante che ti cattura lo sguardo” penso mentre lo guardo sfacciatamente.

E’ un bel ragazzo ma non è solo quello. Ha un qualcosa che lo avvolge, tipo un alone di mistero, solo più malinconico e freddo.

<< Mi chiamo Rose >>.

Me ne esco così, presentandomi e non so nemmeno il perché.

Inaspettatamente non si gira verso di me come prima, ma mi risponde.

<< Scorpius >>.

Pare che la conversazione sia finita qui.

Beh, come prima conoscenza non è stata male, poteva andare peggio.

Alzo le spalle e fisso anche io il finestrino di fianco a me.

Dopo forse più di un’ora, il silenzio imbarazzante e peso viene spezzato dalla voce incolore e fredda del mio impeccabile compagno di viaggio.

<< Sei del primo anno >>.

Allargo lo sguardo sorpresa, osservando interdetta il suo sguardo di ghiaccio sciogliersi così stranamente.

Assentisco incantata.

Lui fa lo stesso e torna a guardare fuori dal finestrino.

Neanche il tempo di assentire che un forte rumore ci assordisce entrambi, costringendoci a guardare il malaugurato che ha quasi rotto – molto probabilmente – la porta del nostro scompartimento.

<< Rose! Ti stavamo cercando da una vita ! Vieni! >>.

La voce acuta di mio cugino James risuona stridula e pungente.

Come se ci conoscessimo da una vita io e l’altro infortunato ci guardiamo perplessi.

Ma dura solo un momento, perché mio cugino maggiore mi prende per un braccio e mi trascina via, senza lasciarmi salutare quei due bellissimi occhi ghiacciati.

 

<< Chissà se..? >> blocco i miei pensieri che si stavano traducendo in parole reali e mi affretto, cercando di ricordarmi la parola magica per far spostare il ritratto dei Serpeverde, ma vengo all’improvviso sbattuta a terra violentemente.

Quando mi riprendo vedo chi mi sta davanti.

Tre ragazzi di molti più anni di me dei Serpeverde mi fissano sghignazzando.

Uno dei tre si avvicina e piegandosi su di me prende in mano la mia sciarpa, quella con il colore della mia casa.

Si rialza e me la stringe al collo, mozzandomi il respiro.

<< Lasciami! >> urlo con tutto il poco fiato che mi rimane in gola.

In risposta continuano a ridere e parlare tra di loro.

Mi sento soffocare mentre sento gli occhi umidi.

<< Ehi Vincent guarda la marmocchia come sta diventando rossa! >> fa uno a quello che mi tiene in pugno.

L’interessato ammicca guardando gli altri due.

<< Secondo voi quanto resiste prima di tirare le cuoia questo Grifondoro? >>.

<< Il tempo che mi ci vuole per stendervi come uno straccio >>.

A quella voce di ghiaccio gli altri smettono di ridacchiare e sento la sciarpa allentarsi.

<< Toglietevi dai piedi >> minaccia il nuovo arrivato.

Mentre tossisco, i farabutti se la danno a  gambe, e ho tutto il tempo per rimirare il mio salvatore.

Mi sento cadere le braccia invece che la lingua per lo sforzo precedente.

E’ Scorpius, il ragazzo del treno vagone! Quello dallo sguardo di ghiaccio.

Mi porge una mano per rialzarmi.

La accetto, ritrovandomi davanti a lui.

Che strano ragazzo, mi salva e non mi chiede come sto…

<< Non è un luogo adatto per quelli come te >>.

La sua voce così fredda e vera è una stiletta al cuore, così mi ritrovo a fissare  il pacchetto per mio cugino, che ormai giace a terra.

Faccio per raccoglierlo ma Scorpius deve averlo intercettato prima di me con lo sguardo, così superandomi.

Lo vedo leggere con attenzione il destinatario.

<< Ci penso io, hai già fatto troppo a venire fin qui >> detto ciò mi da le spalle avviandosi verso il ritratto che protegge la sua sala comune.

Io rimango perplessa per un attimo, ma poi corro via.

Appena arrivo al mio dormitorio mi fiondo nel mio letto e cerco di dormire.

Il mattino dopo mi sembra di vivere in un mondo irreale tanto sono frastornata. Pure a colazione non riesco a riprendermi.

All’improvviso sobbalzo ad un richiamo di ghiaccio.

<< Ehi Rossa…>>.

Mi giro sorpresa, fissando il Serpeverde più enigmatico della storia.

<< Rose >> lo correggo.

<< Fa lo stesso…>> accenna per la prima volta ad una smorfietta.

<< No che non lo è >> ribatto cocciuta.

Questa volta è lui il perplesso.

Sospira e mi appoggia in capo qualcosa di morbido, andandosene come se nulla fosse.

Lo guardo male mentre si allontana per avvicinarsi al suo tavolo, quando mi ridesto per vedere cosa sia questa cosa colorata e morbida.

Fisso sorpresa la mia sciarpa, quella della mia Casa.

Devo averla persa ieri quando quei ragazzi hanno tentato di soffocarmi.

La prendo mettendomela al collo.

Un  dolce e basso profumo maschile stuzzica il mio olfatto, mentre scruto il mio salvatore da lontano, con le guance in fiamme…

 

 

 

Angolino Autrice

 

Spero che questo piccolo assaggio vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate e se vi va che continui!

A presto – spero –

 

  
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