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Autore: Sae    24/09/2005    23 recensioni
**postato capitolo sette!** Quella ladra era davvero unica nel suo genere. Si friziona i capelli e si asciuga mentre la sente… sta utilizzando il phon. Nota con piacere che sul pavimento non c’è più alcuna traccia della precedente guerra. Ha la zazzera nera umida ma non gli importa più di tanto. Si battè un colpo in testa. Solo ora ripensandosi… si rende conto di quello che ha detto. Non è la prima volta che la chiama “ la mia navigatrice…” . Uff…
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per un paio di sandali

 

 

 

Per un paio di sandali

 

 

- prima parte

 

 

La Going Merry, navigava pigra sul grande blu.

Le onde scalfivano appena il singolare vascello.

Come al solito il silenzio arrivava solo di notte e l’allegria sorgeva ogni mattino, come il sole.

I rumori erano frequenti, e nel tempo in cui questa storia ha origine…ci giunge all’orecchio un fracasso di piatti rotti.

Quasi immediatamente si sentirono delle voci confuse e si aprì cigolante la porta della cucina.

Sanjii assatanato spinse fuori a calci Rufy, che camminava salterellando su un piede solo.

Il capitano, aveva qualcosa in mano: una pietanza appena sfornata.

 

-Fuori dalla mia cucina!- gridò il cuoco a pieni polmoni.

 

Con un gesto di stizza, Sanjii si riprese il piatto con i manicaretti. Emise uno “ sgrunt, sgrunt ” a mo di paperino, con tanto di vapore che gli uscì dalle orecchie.

Successivamente al resto della compagnia, intenti a fare le pulizie sul ponte, giunse il rumore della porta poco oleata che si richiuse sbattendo.

All’interno si poteva sentire il diciannovenne dai capelli biondi borbottare animatamente, mentre fumava la sua solita sigaretta.

Rubber, assunse un’espressione dispiaciuta e corrucciata.

Alzò un pugno in aria e urlò con un’innata ingenuità:

 

- Sanjii, comunque non si fuma in cucina !-

 

Si sentì un borbottio più forte, e tutti capirono che il cuoco stava perdendo la pazienza.

Il capitano, come se niente fosse, si mise a correre allegro; anzi per la precisione, salterellava su un piede solo.

Nami, guardandolo, pensò che prima o poi l’esperto di culinaria lo avrebbe avvelenato.

E… senza neanche farlo a posta pochi secondi dopo, lo vide inciampare sopra il piccolo Chopper.

Preso dall’impeto anche Usop l’imbranato di turno, cadde sopra i due.

Teniamo a precisare che, il pirata dal naso lungo in quel momento stava disperatamente cercando di aggiustare una tavola di legno e aveva in mano un attrezzo.

Immaginiamo già i visi terrorizzati dei due amici, osservare, l’irrimediabile moto verso il basso del martello da un kilo.

Rubber, si riprese giusto in tempo, per scrutare l’oggetto voluminoso cascare sul piede del più buffo fra i pirati.

Ne consegue che: il figlio di Yasop si mise a ballonzolare dal dolore emettendo urli spaventosi. Chopper scoppiò a ridere mentre Rufy sconsolato guardò i suoi sandali rotti, causa di tanti guai.

 

-CHE…DOLoreeee…!!!-

 

Usop singhiozzava a dirotto, mentre Chopper prendeva del ghiaccio secco.

Zoro invece sonnecchiava per nulla turbato da quel frastuono.

Nami come al solito si arrabbiò, mentre una risoluta Nico Robin sorseggiava del the e leggeva l’ennesimo libro.

 

-Si può sapere, cosa sta succedendo??-

 

Chopper si immobilizzò e Usop si azzittì.

 

-Rufy è inciampato su Chopper. L’impeto dell’azione ha fatto cascare Usop e il martello, che stava usando per le riparazioni, gli è caduto sul piede.-

 

Nico Robin, ritornò a  degustare il suo the al limone, dopo aver esposto le ultime azioni alla navigatrice. Quest’ultima scoccò uno sguardo di fuoco sul capitano della Going Merry.

 

-Grazie Nico Robin …. Rufy…Si può sapere perché provochi sempre guai, in questi giorni?-

 

-Non li provoca sempre?- Usop ancora dolorante puntò una battuta sarcastica.

 

TONK!!

 

-AHI! Nami! Che dolore!!!-

 

Il pirata dal lungo naso, già con un sacchetto di ghiaccio sul piede, si rimise a piangere farneticando qualcosa di incomprensibile. Vediamo Chopper, andare a riprendere la valigetta del pronto soccorso.

 

-Ti sei ammattita!?!?- il pirata parlò di nuovo, con un grande cerotto sul capo.

Nami non ebbe pietà.

 

TONK!!!

 

-RICOVERATEMI!!!- esclamò Usop cadendo a terra, diventando così preda delle cure mediche di Chopper, anche quelle sperimentali.

 

Rufy, osservò una Nami furente.

Furono secondi.

La navigatrice, puntò il dito verso di lui.

 

-Allora, stai perdendo l’equilibrio? Stai invecchiando per caso??-

 

Il capitano si accigliò, con gesti rapidi si levò le scarpe restando scalzo.

Si alzò, Rufy, mentre il sole batteva sul suo viso.

Nami, in quegli attimi, lo osservò minuziosamente come forse non aveva mai fatto prima.

Improvvisamente, sentì il cuore batterle furiosamente in petto e una strana sensazione sorgere alla bocca dello stomaco.

Le iridi scure e profonde del suo capitano la fecero sentire a disagio; come se non meritasse quell’attenzione. 

Esaminò i lineamenti del suo volto.

Quell’espressione da piccino, le sollecitarono un’improvvisa tenerezza.

È vero, litigavano spesso… chi può negarlo?

Alzando la voce, i due si davano del bugiardo e della ladra... e in quei momenti si comportavano esattamente come dei bambini bisognosi d’attenzione e d’affetto.

…Ma sia Nami che Rubber erano consapevoli di quello stano affetto che li legava. 

 

-Non è colpa mia, sono i miei sandali…-

 

La ragazzina sembrò risvegliarsi: la voce quasi affranta di lui la fece sobbalzare, colpendola profondamente.

Immediatamente il suo sguardo si spostò, e scrutò le giunte completamente scucite e le suole quasi del tutto deteriorate.

Nel frattempo Nico Robin entrò in cucina, non badando alla sfavillante corte di Sanjii e alla sua inequivocabile vivacità.

Dal locale, vide dalla piccola finestrella, la scena che si svolgeva fra i due compagni di bordo.

Si voltò verso il cuoco, che sorrideva svolazzando di qua e di là.

Il suo olfatto captò il dolce profumo dei manicaretti e gli altri cibi che bollivano in pentola.

Si calcò, il cappello sulla testa.

 

-Sanjii…-

-Sì, mia monchère?!-

- Ma sono sempre stati così uniti, Rubber e Nami?-

-Eh?? Non capisco cosa vuoi dire! Dato che Nami ama solo me! Oh…ma non temere nel mio cuore c’è posto per tutte e due! Ancora dell’altro the?-

-Si…grazie.-

 

Sul ponte nel frattempo, Zoro continuava a dormire indisturbato e imperterrito.

Chopper invece, prese il binocolo, passando di fianco a Usop ancora dolorante.

Nami, distolse lo sguardo, sospirò.

Rufy sembrava stesse per scoppiare a piangere. I suoi preziosi sandali gli ricordavano la sua casa, la sua partenza.

 

-Non ne hai degli altri?-

 

-No.- esclamò alzando il capo, per incontrare le iridi marroni della sua navigatrice.

Sorrise come faceva di solito in modo allegro e spensierato.

Doveva ammettere, che osservare la figura di Nami lo metteva di buon umore.

La sua navigatrice…

Ingenuamente, pensò al significato che avevano quelle parole.

Sorrise di nuovo più raggiante di prima.

 

-Vorrà dire, che camminerò scalzo!!-

 

Nami, cadde per poi rialzarsi infuriata.

Quel ragazzino, non serbava per più di dieci secondi la stessa indole, era preoccupante.

 

-Non puoi farlo!- disse rompendo il silenzio.

-Perché?- esclamò quello, stupito.

-Sulla tua TESTA, pende la sonora cifra di centomilioni di danari, e sarebbe RIDICOLO andare in giro scalzo!!-

-Ma perché?- chiese di nuovo il ragazzo, alzando un sopracciglio.

-Perché io non voglio! Mi vergognerei troppo!-

-E cosa dovrei fare scusa?!?-

-SILENZIO!!- sentenziò la ragazza.

Si allontanò per non perdere completamente il controllo.

-Chopper vedi già la prossima isola?-

-Si! E scorgo anche tantissimi negozi…e…degli spaventapasseri….milioni di spaventapasseri.-

-Cosa?- esclamò Usop ancora un po’ stordito.

-Sono ovunque!-

-Allora ciurma, diamoci una mossa! Barra a dritta!-

 

Le manovre furono compiute, Sanjii abbandonò la cucina e Usop riacquistò la sua solita cera, parlando di quanto era forte e temerario.

Nico Robin chiuse il libro sospirando, mentre Chopper osservava la spiaggia dell’isola.

Rubber incominciò a saltare sul posto, scalzo.

Nami lo prese per l’orecchio.

 

-Tu rimani a bordo, assieme a Zoro che ti controllerà; sono stata abbastanza chiara? È meglio che non scendi altrimenti salterà fuori qualche avventura pericolosa…!-

 

Lo spadaccino dal canto suo, continuava a sonnecchiare.

Il capitano della Going Merry si voltò, offeso.

 

-Non è giusto! E poi Zoro sta dormendo, mi annoio!-

-NIENTE STORIE!-

 

TONK!

Un sonoro pugno, colpì la zucca vuota del ragazzo.

 

-Scendiamo, adesso!-

 

L’isola sembrava un posto tranquillo.

Era piuttosto piccola ma ricca di insenature.

Le case e i negozi, dipinti con colori che andavano dal bianco all’arancione, si stanziavano sulla riva.

Sul fondo si potevano vedere piccoli monti, e il cielo quella mattina era terso.

Nico Robin, fu la prima a camminare sulla sabbia dorata del luogo.

Esaminò, da brava archeologa, i tantissimi spaventapasseri sull’isola davanti a ogni locale e le varie strutture di pietra.

Chopper la seguì assieme agli altri, tranne Rubber e Zoro che come sappiamo sono restati a bordo.

Il ragazzino sulla nave, inviperito, fece loro la linguaccia.

 

-Tanto, io adesso mangio, tutte le delizie che ha cucinato Sanjii!!- esclamò, con la stessa cadenza di un bambino dispettoso.

 

Il cuoco si girò di scatto assieme al resto della ciurma.

Assatanati con i denti di fuori e gli occhi a triangolino, urlarono:

 

-NON CI PROVARE!!!-

 

Rubber, si voltò di nuovo, offeso non profanando più parola. Guardò Zoro che ronfò più forte.

Si chiese, come faceva a dormire in un momento tanto elettrizzante come quello.

Un attimo!

Rivolse lo sguardo, alle sue mani vuote.

Non aveva qualcosa in mano, prima??

Una goccia di sudore, comparve sul suo bel volto.

Tale fu lo sforzo per ricordare, che cadde a terra stremato, con un forte mal di testa.

 

Intanto a riva…

 

-Sono fatti tutti di paglia…- esclamò Nico Robin toccandone uno.

-E assomigliano tutti ad Usop!- osservò Chopper provocando l’ ilarità di Nami.

-Ehi! Non è vero!!Ritira subito quello che hai detto…!E non ridete!-

-Devi ammettere che ha ragione e poi Nami quando ride è fantastica!!- aggiunse il cuoco, con i soliti cuori comparsi improvvisamente nei suoi occhi.

La ragazzina si guardò attorno, diede subito delle istruzioni, mentre controllava il suo Long pose.

 

-Dunque, informatevi il più possibile sul conto dell’isola…questi spaventapasseri sono così..- la navigatrice ne sfiorò uno -…inquietanti…-

-Va bene. Ehy…Lì c’è un banco di pesce…interessante…- Sanjii sparì adocchiando anche una ragazza che gli era passata davanti.

Nico Robin, entrò in un locale che si occupava di pezzi d’antiquariato.

Chopper e Usop incominciarono a passeggiare discutendo, sulla possibilità che quei spaventapasseri potessero prendere vita.

Nami, guardò il territorio, memorizzandone le caratteristiche per riprodurla perfettamente nella sua cartina. Adesso che la osservava... aveva l’impressione che l’isola aveva la forma di un cappello di paglia….

 

-Mi scusi…- la ragazzina fermò un passante – Può dirmi il nome di quest’ isola?-

-Ma certo!- Rispose quello –L’isola dei Scarecrow…!-

 

Sulla testa di Nami, apparve una goccia di sudore, sorrise.

 

-Siete i benvenuti!!- disse poi l’omino con una strana faccia rotonda

-Mi scusi, ancora …ma quanto ci vorrà prima che il magnetismo dell’isola, sarà registrato dal long pose?-

–Ah! Circa un’ora!- rispose quello. Si batte una mano sulla fronte – Dimenticavo! Stasera c’è la festa del villaggio! Ci sarà cibo per tutti, mentre faremo il falò!-

-Un falò?-

-Si, bruciamo i nostri spaventapasseri per poi adagiarne dei nuovi! Ora devo andare! Arrivederci signorina pirata! -

 

Detto, fatto.

L’omino se ne andò salterellando.

Nami rimase incredula ascoltando le ultime parole dell’uomo.

Come se niente fosse l’aveva chiamata “ signorina pirata ” , senza minimamente rimanerne traumatizzato o spaventato da ciò.

La ragazzina capì di essere finita su un isola-manicomio.

Si avviò, prendendo dalla sua borsa (che si abbinava con il completo nero e azzurro che indossava) due oggetti, sorrise entrando poi in un negozio….

 

 

-fine prima parte

 

To be continue…

 

Note dell’autrice

 

Che ne pensate, miei cari lettori? Ci tengo a precisare che questa è la prima fan fic che scrivo su questo anime e manga. Come forse, avete capito sono per la coppia Nami-Rubber; sono così dolci assieme! Mi raccomando aspetto le vostre critiche  e in cambio inserirò la seconda parte!

^_^ un bacio

Sara

 

  
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