- Un profumo di rose si espandeva per l’aria in quella
giornata soleggiata e molto movimentata.
- Una ragazza con i capelli legati in una coda severa ed
alta e un paio di occhiali grandi a mascherarle il bel viso magro sedeva
composta sulla panchina verde del bei giardini di New York.
- Un odore di pulito le raggiungeva l’olfatto facendola
sussurrare e sospirare dalla bontà della cosa.
- Era in
pace.
- In pace con se stessa e con il mondo che la circondava;
con il paesaggio pulito e fresco che stava sperimentando con gli occhi.
- Sorrise e si alzò dalla panchina per iniziare a camminare.
- Con le mani nelle tasche dei pantaloni e quel sorriso
spensierato sulle labbra poteva sembrare una ragazza normale.
- Ma lei, normale, non lo era.
- Lei era Selena Gomez, una giovane ragazza di successo,
famosa, e cercata attrice d’ America.
- Il suo nome era motivo di tante invidie tra le ragazzine
e anche di commento tra i ragazzi per questo la sua vita veniva solitamente passata
tra le mura della sua casa o quelle dello studio di registrazione.
- Lei, una
ragazza normale, non lo era.
- Un fresco venticello le alzò il ciuffo che teneva posato
sull’occhio destro facendola sorridere di quella carezze mentre soffi più leggeri
le sfioravano le gambe scoperte dal pantaloncino di Jeans.
- La sua camminata lenta e leggiadra andò avanti per molto
tempo fin quando, una volta giunta davanti ad un piccola aiuola di fiori, un
altro forte odore di rose la colpì facendola arrestare.
- Guardandosi intorno si inchinò sulle gambe sfiorando il
gambo delle rose con le dita; sorrise.
- Rose bianche, rose bianche nella loro purezza e genuità.
- Rose bianche e
profumate.
- Con ancora gli occhiali sul naso Selena si volse verso il
basso staccando una leggera rosa dal terreno e portandosela alle labbra.
- Odore di
pulito.
- Dietro di lei sentì dei passi, dolci passi famigliari ma
non si allarmò.
- Erano passi sicuri, emozionati, infantili, innamorati,
stimati e gioiosi.
- I passi di una piccola bambina innamorata del proprio
idolo o il soffice e leggiadro camminare di un bambino inesperto.
- Passi che Selena sapeva suoi e che, anche se l’avrebbero
dovuta innervosire, non fecero altro che farla sorridere. Ancora.
- «Una rosa per i tuoi pensieri»
- Selena rise, soffocando una battuta pungente: «veramente
era “un penny per i tuoi pensieri”»
- «Lo so» sorrise una voce di uomo a lei molto nota vicino
il suo orecchio « ma so quanto tu ami le rose e allora le vedo più adatte a te»
- «Mi stai paragonando ad una rosa?» Quando Selena si voltò
trovò davanti a se la figura di un ragazzo nascosta dietro ad un paio di
occhiali neri grandi quasi quanto i suoi e un sorriso biricchino sul volto.
- Nel suo sorriso malizioso, Selena, lesse una risposta
affermativa e con uno sbuffo gli tirò uno schiaffo sul braccio.
- «Ahi, mi hai fatto male» si lamentò Nick con debole voce.
- «Così impari a paragonarmi alle rose» si offese lei,
imbronciando le labbra e cercando di non sorridere.
- «Pensavo ti piacessero le rose»
- «Sì, ma pungono. Io non pungo mica»
- «Hai ragione» fece roteare gli occhi «tu prendi dirittamente a schiaffi le gente»
- Non riuscendo a trattenere un sorriso, Selena, fece
risplendere i suoi denti sotto il sole facendo comparire anche un grazioso
sorriso sulle labbra del ragazzo.
- Il sole batteva forte sulle loro teste quasi a voler
sfidare per quanto tempo quei due ragazzi ne avrebbero sopportato il calore
senza lamentarsi.
- Ma quel sole, dispettoso, non aveva minimamente preso in considerazione
il fatto che i due giovani , persi rispettivamente l’uno negli occhi dell’altro,
non avrebbero mai fatto caso ai
suoi raggi prepotenti.
- «Una rosa per i tuoi pensieri» ripeté Nick inchinandosi a
strappare un’altra rosa bianca dall’aiuola per poi baciarla e donarla alla sua
ragazza.
- Questa volta, nella sua voce, non c’era sarcasmo ma vero
e proprio sentimento intriso di serietà per questo, sorridendo intenerita,
Selena socchiuse gli occhi odorando la rosa datale dal ragazzo.
- Poi aprì gli occhi di scatto levandosi gli occhiali e
portandoseli alla testa in modo tale da far leggere al giovane nelle sue iridi
castane scure.
- «Ti amo» disse solo, con un debole sorriso a illuminare
quello strato di viso che il sole non riusciva a sfiorare.
- Nick sorrise, sorrise di uno di quei sorrisi che spesso
non gli si vedevano addosso per poi chinarsi su di lei «e a questo quello che pensavi?» chiese ad un centimetro
dalle sue labbra.
- «No,questo è quello che dice il mio cuore» sorrise « la
mia mente dice tutt’altra cosa»
- «Cosa, allora?» facendo schioccare la lingua sul palato
Nick si avvicinò ulteriormente a lei facendola arrossire quasi.
- «Stavo proprio pensando che ho fame» lo punzecchiò « e
che sarei molto felice se “qualcuno” mi invitasse a mangiare fuori»
- «Qualcuno?»
- «Sì,» Selena fece girare la rosa tra le sue mani come se
fosse un giocattolo senza mai togliere i suoi occhi da quelli del ragazzo « qualcuno»
- Porgendole la mano e invitandola a raggiungerlo sul
cemento, Selena, scese dall’aiuola sulla quale si era seduta per poi posare un
lieve bacio sull’angolo della bocca del ragazzo.
- Sorrise dolcemente per poi rimettersi gli occhiali sul
naso e iniziare a camminare orgogliosamente tenendo per mano il suo ragazzo.
- Poco distante da loro un ristorante attendeva quel pranzo
tanto atteso.
- Poco distante da loro una famiglia numerosa giocava e
mangiava sull’erba di quel parco che molte persone avranno visto in passato e
che molte altre vedranno in futuro.
- Poco distante da loro un aiuola di rose bianche abbelliva
quell’immenso parco estivo dandogli un tocco di grazia e raffinatezza.
- Un fresco venticello estivo s’alzò nel tepore di quella
giornata portando via con se il dialogo precedente di quei due innamorati.
Volano le rose, volano i minuti, volano gli anni ma il vero amore resta sempre lì, fresco e vivo pronto a donare attimi di pura purezza.
Pronto come una rosa a pungere e poi a guarire, a profumare quello che la vita ci occorre.
Come una rosa, pronto, a portarci odore di fresco e immenso pulito.
- «Una rosa per i tuoi
pensieri»
- «…. Ti Amo»
Uh gesù, da quanto tempo non tornavo in questo fandom *___*
Mi sembra di aver fatto un " ritorno alle origini" tornando a scrivere di questa coppia... da quanto davvero non ci scrivevo sopra?
Sei mesi? Un anno?
Mah, tanto.
Mi sono mancati xD
Questa storia non so da dove sia nata ( scusate, mi correggo 'STA SCHIFEZZA U_U) so solo che ad un certo punti della mattinata ho visto una rosa bianca e me ne sono innamorata.
E da qui, bhè, da qui è partito tutto.
Cinque minuti per elebaorare la storia, qindici per scriverla e dieci per fare l'immagine.
Tutto in così poco tempo che mi vergogno anche a publicarla ma, ahimè, che io sono scema questo è assicurato quindi, munendoci di coraggio, faccio anche questa cretinata.
Uno, due e tre: sono pronta a umiliarmi vi chiedo solo di non cacciare i pomodori dai vostri comodini perchè il PC non è il mio e perchè, lo ammetto, non ho un buon rapporto con i pomodori ( Gastrite On)
Vorrei inoltre dire che :
I personaggi citati nella storia( e le loro foto) non mi appartengono e che questa storia NON è stata scritta a scopi di lucro.
Ho fatto tutto?
Bene, ora scappo... via.
Mi trovere in America ( semore se non mi attentano in aereo, ovvio u_U)
Manu ;)