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Autore: Lady Amber    30/07/2010    10 recensioni
Vi è mai capitato di ordinare qualcosa ad un distributore automatico e invece ricevere tutt'altro? Beh, a Spock sì... come sempre è stato McCoy a prendere in mano la situazione e le conseguenze sono state assolutamente impreviste! XD
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Leonard H. Bones McCoy, Montgomery Scott, Spock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Laughs and Giggles in Space '
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Messaggio dell’autrice: Ed ecco a voi un altro dei soliti, paradossali incidenti che sembrano accadere solamente sulla mia Enterprise personale XD  Chi altri, oltre a Persefone Fuxia, vorrebbe farsi un giro a bordo? Potrei sempre provare a metterci una buona parola con Kirk, non si sa mai XDXD





“Insomma, lo vuoi capire che non c’è alcun motivo di avere paura?”

“Questo lo dici tu, Scott” sbottò McCoy appoggiando il suo vassoio sul tavolo.

“Non lo dico io, lo dice la scienza” ribatté spazientito l’ingegnere sedendosi. “Il teletrasporto è uno dei mezzi più sicuri che l’essere umano abbia mai inventato. Le probabilità che si verifichi un incidente nel processo di trasferimento sono praticamente nulle!”

“Lo zero virgola zero uno per cento, per essere esatti” precisò Spock distrattamente, mentre condiva la sua insalata.

Scott lanciò al vulcaniano uno sguardo pieno di gratitudine. “Visto?”

“Ma una possibilità rimane sempre, mi pare.”

È incredibile, deve sempre avere l’ultima parola su tutto. Scott roteò gli occhi e si ficcò in bocca una grossa forchettata di spaghetti al pomodoro.

“Non riesco a cogliere la logicità della sua argomentazione” osservò allora Spock, perplesso. “I dati che ho citato dovrebbero risultarle rassicuranti, dottore. Perché continua a provare paura per uno strumento tanto innocuo come un semplice trasportatore?”

“La paura non è logica, Spock” gli spiegò McCoy divertito, mentre tagliava un bel pezzo della sua bistecca. “Non è una cosa affatto razionale. Certo, spesso alcuni tipi di fobia nascono a causa di un evento traumatico ed emotivamente disturbante, ma il più delle volte-” Il medico si bloccò a metà frase e fissò interdetto il suo interlocutore.

Il Primo Ufficiale, infatti, aveva sgranato leggermente gli occhi ed era sbiancato di colpo, assumendo di fatto una colorazione a dir poco cadaverica.

“Va tutto bene, Signor Spock?” domandò Scott, incerto.

Improvvisamente, il vulcaniano serrò gli occhi di scatto e si portò una mano alla bocca, lasciando cadere sul tavolo il brik di plastica da cui aveva appena bevuto.

Senza esitare un secondo, McCoy si alzò istintivamente e gli si affiancò. Nonostante la sua preoccupazione, si limitò a sfiorargli leggermente la spalla con le dita, ben consapevole della sua diffidenza per il contatto fisico.

“Spock?!”

Con le lacrime agli occhi, il Primo Ufficiale riuscì finalmente ad ingoiare il liquido che aveva in bocca ma, non appena ebbe deglutito, fu subito colto da una serie di violenti colpi di tosse che lo lasciarono letteralmente senza fiato.

“Cosa diavolo c’era in quel bicchiere?!” chiese McCoy, che ora stava battendo violentemente sulla schiena dell’amico per farlo respirare.

Ignorando gli sguardi sconcertati che lanciavano loro le persone dei tavoli accanto, Scott raccolse senza indugio il brik che Spock aveva lasciato cadere e ne annusò il contenuto. Accigliato, ne assaggiò un piccolo sorso.

“Allora?” chiese McCoy con impazienza mentre il vulcaniano si raddrizzava, pallido e barcollante, e  riacquistava un po’ della sua solita compostezza.

“È Coca Cola...” disse infine l’ingegnere, rivolgendo a McCoy uno sguardo incredulo.

“Come?”

“Il sintetizzatore deve aver fatto confusione con le ordinazioni.”

“Dannate macchine…” borbottò McCoy tornando a chinarsi sul Primo Ufficiale. “Va meglio ora?”

“Sì…” Il vulcaniano tossicchiò ancora un po’. “Non mi aspettavo davvero questo genere di bevanda.”

 Scott rise rumorosamente. “E certo, rispetto a quel te all’acqua di rose che prende di solito… Mi ha fatto venire un colpo, sa?”

“Mi rincresce che lei si sia…” La voce di Spock si smorzò di colpo e il vulcaniano crollò inaspettatamente in avanti, sorretto all’ultimo secondo da McCoy.

“Signore…!”

“Ma cosa diavolo…?!”

Il medico estrasse il proprio tricorder e lo passò velocemente sul vulcaniano, ora mollemente accasciato sul tavolo. Aggrottando la fronte per la concentrazione, osservò attentamente il display colorato per qualche secondo.

“Che cos’ha?” chiese Scott dopo un po’, inquieto.

Il medico scosse allora la testa, sorridendo sbigottito. “Non preoccuparti, Scotty, sta benissimo” disse lasciandosi sfuggire un impercettibile sospiro di sollievo. “È solo addormentato… a quanto pare il suo metabolismo non regge la caffeina.”

Scott lo guardò a bocca aperta. “Ma ne ha bevuto solo un sorso… e poi… la caffeina non dovrebbe essere un eccitante…?”

“Cosa vuoi che ti dica…” McCoy scrollò le spalle, sogghignando. “Io l’ho sempre detto che questi mostriciattoli dal sangue verde sono montati al contrario.”





A Sidereal Space Seed:
Aspetterò pazientemente la tua mail! ; ) (ah e a proposito, bello il tuo nuovo nick ^o^)

Vorrei ringraziare MkBDiapason, Rei Hino, Persefone Fuxia e ArinMiriamKane per avere commentato “Remember when it rained”; e Sidereal Space Seed per i suoi recenti commenti ad altre mie storie ^_^ GRAZIE!! *3*  
   
 
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