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Autore: zero2757    31/07/2010    1 recensioni
Shino Aburame è un ragazzo complicato; che trova sollievo solo nell'ambito scolastico, finché, un giorno, al Liceo Della Foglia non arriva Shikamaru Nara, un piccolo genio di sedici anni che soffia subito il posto a Shino. Da lì in poi, Shino, coltiva una vera e propria ossessione nel volerlo sconfiggere, ma la sola vicinanza di Shikamaru gli fa venire l'oricaria facendogli, anche, salire un'immensa rabbia. Rabbia per molte cose che per lui sono difficili mentre per Shikamaru facili, rabbia che fa mettere in atto gli acidi gastrici contenuti all'interno del suo stomaco e facendogli immaginare una possibile morte di Shikamaru per mano sua. Nonostante tutto Shikameru si dimostra sempre gentile con lui, senza però ottenere risultati.
QUESTA STORIA HA PARTECIPATO AL Hate Contest - L'Odio Tra I Banchi Di Scuola, INDETTO DA MIHARU OZUKAWA SUL FORUM DI EFP
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Shino Aburame
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia ha partecipato al contest indetto da Miharu Ozukawa sul sito di EFP.
Ho deciso di partecipare al Hate Contest - L'Odio Tra I Banchi Di Scuola il giorno prima della mia partenza per il mare, stavo bighellonando sul forum in cerca di una musa ispiratrice e... ecco a voi la mia storia.
Posso solo dire che è frutto di un'esperienza quotidiana; che ho accumulato durante il tempo. Capisco benissimo i sentimenti che Shino prova, in questo caso, e capisco anche che, oltre al tema già sollecitato, ci sono anche tantissimi altri punti della mia vita quotidiana e privata. In questa storia ci sono anche altri problemi, oscurati dal tema principale della storia.
Era da tantissimo tempo che non partecipavo ad un contest così divertente su Naruto, ma era da tanto che sentivo il bisogno di sfogarmi con qualcosa che riuscisse a togliermi questo peso dal petto. Non ho scritto tutta questa moina per dirvi che sono una gracile ragazzina ma... per farvi capire che, chiunque legga, non si giudica solo dalle parole scritte ma bisogna andare più affondo, riuscire a guardare al di là di tutto.
Sono soddisfatta di me e di ciò che ho scritto e... non ho altro da dicrvi se non:

SPERO VI PIACCIA



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Arashi

{Tempesta}







L'odio è il piacere più duraturo; gli uomini amano in fretta, ma odiano con calma.

[George Byron]





Butto malamente la tracolla sul banco, non c'è ancora nessuno e nella stanza si può sentire l'odore stagnante della pioggia che batte sulle tapparelle ancora chiuse. Mi siedo scontento, poggio la testa al banco cercando di alleviare, almeno in parte, il mal di testa, dovuto in parte alla musica spacca timpani che ascolto a altissimo volume. Per tutta la notte ho cercato di ripassare quelle stramaledette formule di algebra che, detto sinceramente, non mi entrano in testa. Un rumore gracchiante alle mie spalle mi fa sobbalzare, facendomi incontrare gli occhi neri di Shikamaru Nara.
«Buongiorno» mi dice con fare annoiato, per poi buttarsi lettrealmente sulla sedia e poggiare i piedi sul banco. Un prurito alle mani mi assale, ma si può sapere che cavolo vuole? Ma chi ti conosce scusa?! «Giorno» sputo, per poi alzare ulteriormente il volume dell'i-pod che mi stava già spaccando i timpani. Mi sorprendo di averlo sentito in mezzo alle grida heavy-metal dei Dir En Grey.
Dalla borsa estraggo il libro di inglese incominciando a ripassare gli ultimi argomenti fatti, un dito mi picchietta la spalla coperta dall'ennesima felpa nera, il volto di Shikamaru è a poche spanne dal mio. Vedo le sue labbra muoversi per cercare di dirmi qualcosa che non riesco a captare, improvvisamente, uno strattone mi libera dalle cuffiette e riesco di nuovo a sentire. Mi volto, incavolato nero, verso colui o colei che ha osato disturbare il mio ripasso d'inglese, non appena riconosco la figura davanti a me sbianco. Il professor Hatake mi guarda con aria ironica e scherzosa, ma dietro quelle perle nere d'ironia si nasconde una furia cieca.
«Aburame, hai qualcosa da condividere con la classe?» chiede falsamente allegro. Non posso far altro che deglutire a vuoto e far appoggio sulla mia 'calma' mentre guardo il professore dritto negli occhi, un brivido scende giù per la mia spina dorsale; facendomi sudare freddo.
«Non mi ero accorto che le lezioni erano già iniziate, professore.
Scusi il mio comportamento poco idoneo» il cuore mi pompa nel petto una quantità di sangue mosso è tremendamente alto, tanto da farmi girare la testa e accentuando il problema della cefalea. Tutti nella stanza cercano a stento di trattenere le risate, il professor Hatke continua a fissarmi senza dire niente; facendomi venire l'ansia.
Dietro di me sento Shikamaru che sbuffa, riesco perfino a immaginarmi la sua faccia annoiata poro per poro, facendomi adirare ancora di più. La costola del libro di inglese si scontra con il mio cranio, un gemito di dolore fuoriesce dalla mia bocca facendo scoppiare tutti a ridere. «Che non ricapiti Aburame, sono stato chiaro?» mi ordina il prof che, con un cenno, mi appresto a promettere a dare l'essenso richiesto.
La lezione ricomincia con la consueta calma finché la campanella non ne suonò la fine, durante l'ora di francese, purtroppo, Nara mi venne accanto incominciando, oltretutto, a russare clamorosamente, facendomi beccare, più di una volta, una sfuriata dalla professoressa Hyuga. Ma capitano tutte a me?!



Durante l'intervallo, finalmente, riesco a trovare un po' di pace dietro la scuola o così credevo.
Noto subito un corpo mollemente abbandonato tra l'erba bagnata, Shikamaru. Il solo fatto che sia a pochi metri da me mi da il voltastomaco, il fatto di avere una mente brillante gli permette di essere venerato dai professori ed ammirato dagli studenti.
Questo genere di... non riesco a trovare un termine abbastanza dispregiativo per rovinare la sua faccia d'angelo. Il respiro mi s'affanna dalla troppa rabbia repressa. Come vorrei attraversare tutto il cortile e picchiarlo all'inverosimile, sin dalla prima volta che l'ho visto mi è stato antipatico.
Poi, quando siamo stati messi in coppia per l'esperimento della vivisezione avrei tanto voluto conficcargli il bisturi in un occhio, invece che posarlo sul corpo morto, del tutto ingiustamente, della povera bestiola. Le mani mi si formicolano, non riesco nemmeno a catalizzare ciò che faccio che mi ritrovo con tutto il bento per terra. Le nocche bianche ed i palmi leggermente graffiati e sanguinanti. Il mio sguardo si sposta dai miei palmi al corpo dormiente di Nara e di nuovo il prepotente desiderio di scappare lontano dalla scuola è pressante in me, mi piaceva la scuola; fino a quando non ho incontrato lui qui, al Liceo Della Foglia.
Frettolosamente raccolgo il mio pranzo spiaccicato e lo butto, guardo l'orologio e mi accorgo che mancano solo dieci minuti alla fine dell'intervallo. Le ultime due ore passano velocemente e, come sempre, sono sempre l'ultimo ad uscire, guardo le mie unghie laccate di nero e la faccia di Nara ritorna a far capolino come fosse stata impressa con il carbone ardente. «Ciao» saluta quell'antipatico, uscendo a sua volta. Mi mordicchio le unghie mentre noto che fuori a ripreso a piovere. Ogni giorno è così, straziante e poco redditizio per lo studio ma molto prolisso per quel bradipo. Non appena giungo nell'atrio interno della scuola, superando le varie pitture sui muri; fatte dagli studenti più anziani, mi tiro sù il cappuccio e per poi addentrarmi nella foresta d'acqua. Ogni giorno è una tempesta di pensieri negativi su come essere migliore di lui e su come strangolarlo, un giorno. Una tempesta che mi incita a trovare il modo più efficace per stargli lontano, il solo saperlo alle spalle e accanto, nell'ora di francese, mi fa venire l'orticaria.
Perché anche il solo contatto dermatologico mi darebbe fastidio se toccato da lui, facendo scattare sempre più rabbia verso di lui.
E' un sentimento strano, perché sento gli acidi gastrici zampillare nel mio stomaco appena lo vedo ma so' cosa devo fare... devo stargli lontano. Devo farlo, la mia psiche innanzi tutto.
E completamente bagnato, continuo a camminare nella nebbia creata dalla pioggia.



Fine







Autore:zero2757
Titolo: Arashi - Tempesta
Personaggi: Shikamaru Nara; Shino Aburame
Pairing: Nessuno
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot di una pagina e mezza, OOC

Stile e scorrevolezza:2 punti
Anche qui, purtroppo, ho dovuto darti un voto basso; più di una volta ho notato l'utilizzo di punti e virgola messi a sproposito, in posti in cui non avrebbero dovuto trovarsi, e spesso hai utilizzato virgole al posto di punti fermi, che hanno reso le frasi collegate tra di loro quando non avrebbero dovuto esserlo. Lo stile si alterna: in alcuni punti è curato, ma in altri subentra l'utilizzo della lingua parlata nella realtà, e l'effetto non è sempre piacevole.
Originalità: 5 punti
Mi piace l'idea di uno Shino invidioso di Shikamaru e della sua intelligenza, come trovo che l'essere metallaro di Shino sia una bella idea. ;)
Attinenza al tema: 8 punti
Buona la descrizione del sentimento, che pervade Shino e gli fa formicolare le mani, come anche il fatto che Shikamaru non abbia fatto niente di particolare in realtà e invece è costretto a subire l'odio del compagno :)
Giudizio personale: 4,5 punti
I personaggi utilizzati sono stati abbastanza insoliti, e la cosa mi è piaciuta. :) Ho apprezzato, come ho già scritto, anche il fatto di uno Shino metallaro, con le unghie laccate di nero e la musica a palla nelle orecchie ;)

Totale: 25/35





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Another Notes:

Non è la più curata e brillante delle storie d'altra parte, quale delle mie lo è?
Come ho già sopracitato, prima della storia, è nata da ciò che sentivo e dalle mie seperienze quotidiane che ho con questa persona, l'ho vestita da Shikamaru ma... vorrei far capire ciò che realmente provo e non è mai semplice.
Dalle mie storie spuntano fuori funghi e mentine, possono far ridere e piangere ma, ogni volta che scrivo, è qualcosa di tremendamente personale che alle volte vorrei non pubblicare niente. Ma voglio farlo oggi, per la prima volta, voglio rendervi partecipi di qualcosa che sorvola il resto e testimone è questa storia.
Non siate troppo severi con me, ho modificato gli errori e ho tolto parole e messe altre ma, spero con tutto il cuore, che questa storia rimanga impressa.
Un saluto!
Micheila:zero2757

   
 
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