Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: Sanya    31/07/2010    6 recensioni
Verde.
Solo Boscaglia verde mi circonda.
Sono sola.
Fa freddo.
E' Buio.
C'è silenzio.
Tutto è fermo. 
Genere: Dark, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
- Questa storia fa parte della serie '~ Frammenti'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nightmare

Verde.
Solo boscaglia verde mi circonda.
Non so esattamente in che parte del bosco mi trovo.
Sono sola.
È umido. La terra, la corteccia degli alberi, il muschio che copre le rocce. Tutto quello che mi circonda trasuda acqua. La sento passare attraverso i vestiti, entrare nelle ossa, mescolarsi al calore della mia pelle.
Fa freddo.
È buio.
C’è silenzio.
Troppo.
Non una foglia ondeggia al contatto col vento, nessun animale notturno si fa sentire.
Tutto è fermo.
Sembra non ci sia vita.
D’un tratto una voce fin troppo familiare risuona nel silenzio.
«Non sono ciò che ti aspettavi che fossi, Bella…» dice.
Il mio stomaco sussulta. Sento che è vicino. Stavolta è qui. Lo so.
Aspettavo di sentire questa voce da troppi giorni, da troppe settimane. Sono rimasta troppo tempo a sperare che questa non si dissolvesse nella mia mente come fumo. E ora è qui. Lo sento.
«Edward…» tento di esclamare ma sento che le parole si bloccano nei polmoni, producendo solo un lieve sussurro che si perde nell’oscurità della notte e nel silenzio che aleggia intorno a me.
«Tutto è cambiato…» dice ancora.
Alle mie orecchie pare di ascoltare il velluto che sfrega.
Dolce.
Soffice.
Inconfondibile.
«Edward…» riprovo a pronunciare, come per riuscire ad assaporare ogni sfaccettatura che il suo nome nasconde.
È qui. È vicino. Sento la sua presenza tra le fronde degli altissimi alberi che mi circondano.
Faccio un passo avanti.
Un altro.
Lo cerco.
Lo chiamo.
Niente.
Comincio a correre nella speranza di riuscire a raggiungerlo in tempo, abbastanza in tempo per riuscire a non farmelo sfuggire di nuovo.
Abbastanza in tempo per evitare di perdere tutto di nuovo, come già una volta è successo.
Corro. Le gambe si muovono a stento tra il folto sottobosco ma le costringo ad andare sempre più veloce.
Devo fare in fretta.
Contino a correre finché non vengo catapultata in una parte del bosco che conosco fin troppo bene.
«Dobbiamo lasciare Forks…» sento mormorare a qualche passo da dove mi trovo io.
Mi avvicino sempre più finché non mi trovo a pochi passi dalla scena che mi si presenta davanti. Nascosta dietro un grande pino, ascolto e osservo.
«Perché?» sento chiedere dalla ragazza che sta proprio di fronte a Edward.
«Non possiamo più nasconderci… Stiamo dando troppo nell’occhio, qui» mormora, neutro.
«D’accordo. Devi… devi solo lasciarmi un po’ di tempo per parlarne con Charlie…» esclama ansiosa.
«No. Tu rimani qui» dichiara lui, impassibile e freddo.
La ragazza sussulta in risposta al suo modo così distaccato.
«Edward, non posso rimanere qui…da sola. La mia vita è con te» mormora a stento, abbassando gli occhi e fissando lo strato erboso sotto i suoi piedi.
«Il mio posto è dove sei tu» aggiunge quasi in lacrime.
«No, non è più così… E tu lo sai benissimo» replica lui duro. Prende un lungo sospiro mentre fissa le foglie scure degli alberi.
«Non sono più intenzionato a fingere» aggiunge, fissando un punto perso tra la vegetazione.
«Quello che è successo due giorni fa è stata semplicemente un’eccezione. Solo un piccolo incidente di percorso. Se la mia anima…» tenta di spiegare lei.
La vedo, la capisco. Sta cercando di aggrapparsi a quelle poche e instabili certezze che la circondano, ma nulla è abbastanza stabile da riuscire a non farla cadere.
«Incidente di percorso…» mormora lui, sprezzante. Chiude gli occhi e quando li riapre tutto cambia.
«Non c’entra quello che è successo due giorni fa e neppure la tua anima» esclama, tentando di non scomporsi.
«Tu non sei più la persona giusta per me» afferma indifferente, come se stesse parlando del tempo.
La ragazza sussulta di nuovo e riesco a vedere due minuscole lacrime bagnarle il viso.
Trema.
Cerca di mantenere la calma facendo dei respiri profondi. Ma non ce la fa.
È come se avesse preso una pugnalata dritta al petto.
Il dolore da sopportare è tanto. Troppo intenso. È impossibile da nascondere. 
Scuote la testa e cerca di tenere a freno le lacrime e i singhiozzi.
«Tu… non… mi vuoi… più?» riesce a biascicare.
Lui scuote la testa, convinto «No…» mormora.
Improvvisamente capisco cosa sta succedendo.
Quella scena è già stata vissuta, fa parte del passato.
Del mio passato.
La ragazza che sta parlando con Edward non è un’estranea, sono io. Ha la mia stessa voce, il mio stesso viso, gli stessi lineamenti di una ragazza a cui è stato spezzato il cuore.
Siamo la stessa persona.
Lei è me, io sono lei.  
La scena che ha fatto finire la vita di quella ragazza è la stessa che ha fatto finire la mia. Che ha messo fine alla mia felicità, come alla sua, con un colpo di sciabola.
È l’abbandono.
Il suo abbandono.
Rialzo gli occhi e la scena di poco prima sta sparendo.
Le voci e le immagini che mi circondano si fanno sempre più sfocate e lontane, come se le stessi ascoltando e vedendo attraverso uno spesso strato di plexiglass scuro.
D’un tratto la scena cambia completamente.
Non sono più la spettatrice inerme che guarda intristita il dolore di qualcun altro.
Sono diventata la protagonista. Ma quando tocca a me salire sul palco, non c’è più nessuno per cui valga la pena recitare.
Sono sola. Di nuovo.
Mi guardo intorno smarrita per cercare di capire qual è la cosa migliore da fare.
Il nulla.
Il vuoto.
Non c’è niente che io possa fare.
Perché io non sono più niente.  
Una folata di vento gelido mi sale su per la schiena e mi fa tremare.
Se ne è andato.
Le ginocchia cominciano a cedere e un secondo dopo mi ritrovo inginocchiata sul terreno. Lo sento fresco, morbido, denso attraverso il tessuto dei jeans. Lo afferro con le mani e l’odore intenso di muschio diventa parte di me.  
Ed eccola, la sensazione di vuoto, di perdita.
Il buco, la ferita pulsa intensamente nel petto.
Non mi da tregua. Non mi da pace.
Dolore.
Brucia intenso sotto ogni centimetro quadrato del mio corpo. Per certi aspetti mi ricorda molto la primavera precedente, quando quel veleno acido era entrato in circolo nel mio corpo e mi aveva fatto urlare, contorcere.
La sofferenza è la stessa.
C’è un'unica differenza. Quando il veleno aveva cominciato a mescolarsi al sangue e a far morire pian piano ogni cellula del mio corpo sapevo che quella sofferenza prima o poi sarebbe finita. Al massimo tre giorni, aveva detto Alice. L’importante era stringere i denti e soffrire in silenzio. Solo per tre, eterni giorni.
Ora invece quella pena non sarebbe mai finita. Sarebbe stata eterna.
L’angoscia continua a straziarmi, a debilitarmi.
Nessuna parte di me riesce più a stare in piedi.
Cado e vengo inghiottita dal terreno.
Comincio a piangere.
Singhiozzo.
Cerco di aggrapparmi alla realtà che mi circonda, ma non c’è niente di stabile.
Niente.
Solo dolore, frustrazione, assenza.
Ho corso per cercalo, per ritrovarlo ma non sono stata abbastanza perspicace da capire che non potevo più arrivare a lui. Che non c’era più niente da cercare, se non altra sofferenza.
 
Sento un urlo e mi sveglio di soprassalto, piangete.
Lui non c’è.
Se ne è andato.

E io sono niente.

**********
Piccola One-Shot riguardante gli incubi di Bella in New Moon..
Ok, non chiedetemi come possa essermi uscita. Diciamo che non stavo molto bene mentalmente quando l'ho buttata giù.
Spero di essere riuscita a far trasparire le emozioni di Bella nel vedere l'abbandono da un punto di vista esterno e nel capire come la sua vita sia cambiata da quel momento...
Mi ha ispirato molto nella scrittura la melodia di Thomas Newman Any Other Name  e infine il questo video.
Spero vivamente che vi sia piaciuto! Per qualsiasi correzione o commento, anche solo per dirmi di ritirarmi, mandatemi una piccola recensione, mi farebbe molto piacere sapere il vostro parere!
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Sanya