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Autore: funkia    01/08/2010    23 recensioni
Stavo seduta sull’incavo della finestra fissando il paesaggio attorno alla casa dei nonni. Per ettari ed ettari si vedevano solo campi arsi e colline, il lago dove papà ci portava sempre quando eravamo piccoli e il ripostiglio dove il nonno teneva i suoi attrezzi Babbani. Era estate e avrei dovuto sentirmi euforica. Euforica di stare in vacanza, di non dover andare a scuola e di poter passare i pomeriggi all’ombra degli alberi a leggere un buon libro. Ma non mi sentivo affatto felice. Le voci allegre dei miei familiari provenivano dal piano di sotto e io mi sentivo sempre peggio. Avevo fatto un errore. Avevo fatto un enorme errore. E adesso non sapevo come fare a dirlo a papà
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Era passato Febbraio e poi Marzo, Aprile e infine anche Maggio

                                   DON’T TELL DAD

 

                                  36. Bye bye Hogwarts

 

 

Era passato Febbraio e poi Marzo, Aprile e infine anche Maggio. Tutto era trascorso nella più completa tranquillità, dopo l’incontro con i miei genitori. Io e Scorpius continuavamo ad uscire insieme, anche se ogni tanto una lite furiosa ci divideva per qualche giorno. Al accettava ancora malvolentieri l’idea, ma era molto spesso occupato con i compiti o con Vanessa per pensare a me.

 

Avevo trascorso l’intero mese di Aprile e un po’ degli inizi di Maggio a studiare tutto quello che potevo per gli esami finali, avevo praticamente imparato a memoria tutti i libri di testo. E i risultati si erano visti eccome, dato che avevo dato degli esami praticamente perfetti. Io e Al ci eravamo combattuti il posto di miglior studente ai M.A.G.O.

 

Mi rigirai le mani dietro la schiena, ero davvero molto nervosa. Eravamo tutti sul palco nel parco di Hogwarts per la cerimonia del Diploma. Come sempre, dato che il mio cognome iniziava con la ‘W’, sarei stata l’ultima a prendere il mio.

 

Al ridacchiò al mio fianco. “E’ due ore che siamo qua in piedi e ancora non ti sei rilassata un secondo.”

 

Io mi morsi un labbro e gli mandai un’occhiata. “Oh, chiudi il becco! Sto per avere il mio diploma!”

 

Potter, Albus.” Chiamò la McGrannitt.

 

Al fece un sorrisino di scuse. “Scusa, ma sono io che sto per avere il mio.

 

Alzai gli occhi al cielo e lo guardai sfilare sul palco e prendere il suo prezioso Diploma, prima di tornare al suo posto. Mandai l’ennesimo sguardo giù dal palco, mamma e papà mi guardavano emozionati, mentre Hugo faceva del suo meglio per trattenere le risate.

 

“Cos’ha da ridere?” Chiese Al abbassandosi sul mio orecchio.

 

Io sbuffai. “Ha detto che messi tutti in fila in questo modo siamo semplicemente ridicoli. Senza contare il cappello.” Dissi indicando il mio cappello da strega. “Lo odio.”

 

Weasley, Rose.”

 

Feci qualche passo incerto, non proprio sicura che avessero chiamato proprio me. Mi avvicinai lentamente alla McGrannitt e presi il diploma che mi porgeva. Papà emise un lungo fischio di incitamento ed io arrossii come una sciocca e tornai in fretta al mio posto, non prima di catturare lo sguardo di Scorpius che mi rivolse mezzo sorriso divertito.

 

“Bene.” Fece la McGrannitt dopo aver consegnato anche l’ultimo diploma. “C’è un rinfresco che ci aspetta proprio alle nostre spalle. Servitevi pure ed un ultimo applauso ai nostri studenti.

 

Io ed Al non ce lo facemmo ripetere due volte e ci scaraventammo giù dal palco non appena possibile. Nessuno di noi amava molto stare al centro dell’attenzione. Raggiunsi mamma e papà, che mi abbracciarono e si congratularono con me. Hugo continuò a ridacchiare.

 

“Terrai quella cosa ancora per molto?” Chiese indicando il mio cappello.

 

Io sbuffai e lo tolsi subito, lo misi tra le mani di mamma. “Ecco.”

 

Papà mi abbracciò di nuovo e sussurrò al mio orecchio. “Sono molto fiero di te, Rose. Davvero molto fiero.”

 

Arrossi di nuovo. “Grazie.”

 

“Rose.”

 

Mi voltai, Vanessa mi chiamava da lontano e mi faceva cenno di raggiungerla. Io feci un sorriso di scuse ai miei genitori. Mia madre mi accarezzò la testa.

 

Vai pure, ci vediamo più tardi.”

 

Le sorrisi, grata, e raggiunsi Vanessa e Al che mi aspettavano sulle sponde del lago. Ce ne andammo un po’ più distanti dalla festa, percorrendo il vialetto che portava al campo da Quidditch, e ci sedemmo sull’erba a fissare il lago.

 

Non avevo idea di dove fosse Scorpius, ma probabilmente era con i suoi genitori o anche lui era scappato da qualche parte insieme a Zabini.

 

“E’ finita davvero.” Disse Al in un sospiro.

 

Mi voltai e guardai il castello e pensai che probabilmente quella sarebbe stata l’ultima volta che lo avrei visto. “Voi pensate che le cose cambieranno?” Chiesi con timore.

 

“Le cose cambieranno sicuramente, Rose.” Fece Vanessa con un sorriso gentile. “Dobbiamo solo sperare che cambino in meglio.

 

“Già, chissà, potresti rinsavire e lasciare Malfoy. Fece Al.

 

Io lo guardai male. “Pensavo che ti fossi abituato.”

 

Al scoppiò a ridere e scrollò le spalle. “Non è male quanto pensassi. Ma rimane pur sempre un Malfoy.”

 

Vanessa mi guardò esasperata. “Beh, è un inizio.”

 

Io sorrisi e chiusi gli occhi, godendomi quei pochi minuti di pace che ci rimanevano ancora e pensai che avrei potuto rimanere lì per sempre. Con la compagnia giusta. Con quelli che speravo sarebbero rimasti i miei migliori amici per sempre.

 

“Beh, adesso non penserete di uscire da qua e non farvi più sentire, spero!”

 

Al alzò un sopracciglio. “Abbiamo un centinaio di parenti in comune, credi che sia possibile che non ci vediamo più?”

 

Vanessa posò una mano sulla mia ed una su quella di Albus. “Ormai sono una Weasley d’adozione, lo sai. Sono sempre al tuo fianco, Rose.”

 

Io sorrisi e annuii. “Nonna non me lo perdonerebbe mai se non ti facessi più viva a Natale.

 

Al sospirò e si stese sull’erba. “Sette anni. Mi sembrano passati solo sette giorni da quando siamo entrati ad Hogwarts. Ed invece sono già sette anni.” Fece. “Mi sento vecchio!”

 

“Già, anche io.” Fece Vanessa voltandosi verso di me. “E tu Rose?”

 

Io sorrisi e scossi la testa. “Io mi sento più viva che mai.”

 

 

**

 

 

Ed era vero. L’idea di lasciare Hogwarts per sempre oltre che a lasciarmi un senso di malinconia, mi elettrizzava. L’idea che una volta lasciata la scuola, la mia vita sarebbe cambiata per sempre, che non sarei più stata la solita Rose Weasley con le lentiggini sul naso. Avrei finalmente intrapreso una strada tutta mia.

 

Era quello che stavo pensando mentre finivo di preparare le valige.

 

“Hai quasi finito.”

 

Sobbalzai dallo spavento e mi voltai verso la porta, Scorpius mi fissava dalla soglia con un sopracciglio inarcato ed ancora il mantello del Diploma addosso.

 

Corrucciai la fronte. “Come diavolo hai fatto a salire le scale del Dormitorio?”

 

Scorpius si schiarì la gola e incrociò le braccia al petto. “Non vuoi saperlo.”

 

Io sospirai. Lasciai da parte la mia curiosità e ripresi a fare la mia valigia. “Mi mancano solo un paio di cose ed avrò finito. Dissi. “Pensavo che fossi a festeggiare insieme a tutti gli altri.

 

“Non ho niente da festeggiare.” Disse scrollando le spalle. “Tu piuttosto, pensavo che avreste dato una specie di pigiama party con tutte le tue amiche e sareste state a piangere fino all’ultimo minuto, prima di montare sul treno.”

 

Io scossi la testa. “Vanessa è con Al e credo che vogliano stare da soli. Gaby è con Vincent e Sol ultimamente usciva con un certo Taylor… e Paula è con chiunque le voglia dare ascolto.”

 

E tu sei con me.” disse Scorpius. Io mi voltai verso di lui. “Da sola.”

 

“Già, il che mi permette di concentrarmi totalmente sulla mia valigia senza troppe interruzioni. Dissi buttando dentro al baule un paio di calzini. “E tu non devi fare la tua?”

 

Scorpius rise e si sedette sul letto di Vanessa. “Rilassati, mancano ancora quattro ore prima della partenza, più della metà degli studenti è ancora nel parco a festeggiare.

 

“Lo sai come sono fatta, mi piace avvantaggiarmi.

 

“Lo so.” Fece Scorpius guardandosi intorno. “Pensavo solo che avremmo potuto festeggiare a modo nostro.

 

Io lasciai perdere qualunque cosa stessi facendo e mi voltai verso di lui improvvisamente agitata. Non stava davvero suggerendo quello che si era appena formato nella mia testa, non è vero? Ma lo sguardo di Scorpius non ammetteva equivoci.

 

Non dissi niente, rimasi a fissarlo di sasso, senza riuscire a dire o a fare niente. Anche perché non avrei saputo cosa dire o cosa fare. Lui si alzò dal letto con una lentezza disarmante e venne verso di me. Mi prese il viso tra le mani e mi baciò senza neanche lasciarmi il tempo di respirare.

 

Lo allontanai da me dopo qualche secondo. “Scorpius…” riuscii a dire con un filo di voce.

 

Cosa?” Chiese lui gentilmente. Io mi morsi un labbro.

 

“Forse dovresti chiudere la porta.”

 

 

**

 

 

 

“Rose, ma si può sapere dove diavolo sei stata?”

 

Mi voltai alla mia destra, Vanessa mi fissava sbalordita, mentre io ero completamente tra le nuvole. Ero appena scesa in Sala Grande, tutti gli studenti erano riuniti lì in attesa che arrivasse l’ora di prendere l’Espresso per tornare a casa.

 

“Io… facevo le valige.” Mentii.

 

Vanessa sospirò e alzò gli occhi al cielo. “Ma perché ti sei ridotta agli ultimi minuti, hai avuto tutto il tempo! Praticamente non ti vedo da dopo la cerimonia!”

 

“Lo so.” Feci io mordendomi il labbro. “Avevo dimenticato di mettere delle cose nel baule e ho fatto tardi…”

 

Vanessa mi fissò per un lungo attimo, il suo viso si addolcì. “Rose, sei sicura di state bene?” Mi chiese quasi preoccupata. “Hai un’aria così strana…”

 

Io annuii freneticamente. “E’ solo… è solo l’ansia… di non tornare più ad Hogwarts. E’ solo…”

 

“Oh, ecco qua!” Ci interruppe bruscamente Sol. “Io e Gaby ve cerchiamo da mucho tempo, ma dove siete state? Me raccomando, scrivete sempre quando usciamo da qua, ok? Abbiamo passato insieme sette anni, vorrà pur dire qualcosa!”

 

Io sorrisi ed annuii. “Certo. Ma questo vuol dire che dovrai scrivere qualche lettera a Paula.”

 

Sol fece una smorfia. “Neanche se me gettano nel lago e me fanno rapire dalle sirene.

 

Vanessa scoppiò a ridere. “Non preoccuparti, credo proprio che nessuna di noi scriverà mai una sola parola a Paula.

 

Sol sorrise. “Ehi, venite, Gaby è qua in giro. Voleva salutarve.”

 

Vanessa seguì Sol ma io rimasi un attimo indietro. Feci un bel respiro profondo e mossi un piede per fare un passo ma una mano si posò sulla mia spalla. Mi irrigidii. Mi voltai tesa, ma era solo Al.

 

“Ehi,” fece con un bel sorriso. “Pensavamo fossi scomparsa. Rose, tutto bene?”

 

“Come?” Chiesi, poi mi ripresi. “Sì, sì, tutto bene. Ho solo come la sensazione di aver dimenticato qualcosa.

 

Al rise e scosse la testa. “Ah, non farmi pensare, ho l’idea di aver lasciato più della metà delle mie cose fuori dal baule. Probabilmente non sono ancora pronto a dire addio a questo posto.

 

Neanche io. Non ero per niente pronta a lasciare quel posto, non dopo quello che era appena successo nel Dormitorio. Sentii un groppo alla gola. “Già… ci sono così tanti ricordi…”

 

Il sorriso di Al svanì lentamente e prima che potessi rendermene conto finii tra le sue braccia in un abbraccio. Rimasi di ghiaccio, non capivo cosa gli fosse preso. “C’è qualcosa che non va, Rose? Dico davvero, puoi dirmelo.”

 

Il groppo alla gola si fece ancora più pesante ma scossi la testa. “No, Al, va tutto bene.”

 

La voce di Al arrivò leggera al mio orecchio, potei sentire un piccolo sorriso nella sua voce. “Non sei mai stata brava a mentire.” Disse. “Qualunque cosa sia, io sono qui per qualunque cosa, va bene? Anche se non vuoi dirmi cos’è.”

 

Io mi staccai da lui e feci un piccolo sorriso. “Probabilmente neanche io sono pronta a dire addio a questo posto.

 

Vanessa ci raggiunse, dietro di lei Gaby, Sol e Vincent. “Datevi una mossa e prendete i bagagli, gente, il treno parte tra dieci minuti. Dobbiamo ancora andare alle carrozze.”

 

Io ed Al ci scambiammo uno sguardo e un sorriso. Al si avvicinò a Vanessa e le passò un braccio attorno alle spalle.

 

“Andiamo, non vorrei mai che facessimo tardi per colpa mia.

 

Mi incamminai con loro ma per un secondo il mio sguardo incontrò quello di Scorpius dall’altra parte della Sala. Era accanto a Zabini, alto e fiero nella sua veste da Serpeverde. Lo guardai per qualche attimo e lui mi rivolse un sorriso. Ricambiai il sorriso e distolsi lo sguardo seguendo Al, Vanessa e il resto della banda.

 

Una cosa era certa, le cose non sarebbero più state le stesse.

 

 

**

 

 

 

THE END

 

 

Sono sicura che il 90% di voi staranno pensando che questo capitolo è stato troppo corto XDD

Scherzi a parte, io lo trovo perfetto (e sono anche molto modesta come potete vedere XD) e poi lo sapete che mi piace un sacco lasciare i finali aperti…

 

Penso che per almeno un mesetto non sentirete più parlare di me, finalmente me ne vado in ferie e fino alla fine di Agosto non voglio sentir parlare di lavoro e di fanfiction… ho bisogno di riposo!!

 

Ma non vi preoccupate, zia ha già sfornato almeno cinque capitoli del sequel perciò a settembre sarò pronta a ricominciare… a patto che però continuiate a seguirmi!

 

Ringrazio tutti, ma proprio tutti, quelli che hanno seguito questa storia, che hanno recensito, che l’hanno votata al concorso, che l’hanno amata, odiata, che l’hanno apprezzata, che l’hanno sostenuta o semplicemente chi ci ha ciccato sopra per curiosità.

Vi adoro!

 

Baci baci, Buone Vacanze e a presto, promesso!

Zia funkia.

 

 

 

   
 
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