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Autore: Miss Woland    02/08/2010    1 recensioni
Harry o Draco? il bene o il male? e se per Hermione valesse il detto "tra i due litiganti il terzo gode?" e se il terzo fosse un Weasley? La storia dei tre amici raccontata 19 anni dopo da un'insolita e non unica voce fuori campo! non tengo sempre fede alla storia originale, quindi non ho fatto resuscitare nessuno che in realtà è morto!
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ecco un’altra fanfiction!

La prima l’ho temporaneamente sospesa perché mi sento molto ispirata per questa!

Mi piacerebbe sapere voi cosa ne pensate, leggere i vostri commenti, suggerimenti e anche critiche!

Prima di iniziare voglio ringraziare Don Merlo per i suoi preziosi consigli di scrittura!

Detto ciò,

BUONA LETTURA!

L’atmosfera natalizia ad Hogwarts è sempre stata indefinibile ed inconfondibile: abeti decorati, stelle che illuminano tutti i corridoi e le aule, la Sala comune di Grifondoro ornata di vischio e scintille rosse e dorate.
Seppur così decorata, Hogwarts ha mantenuto sempre la sua sobrietà, che le conferisce il primato di posto perfetto in cui trascorrere le vacanze natalizie.
L’atmosfera è sempre gioiosa, piena di serenità, e in particolare quella sera di cui vi sto per parlare, i ragazzi sembravano animati da una felicità innaturale, soprattutto quei tre ragazzi indivisibili da sei anni, che quella sera del 24 Dicembre si trovavano nella Sala Grande semivuota.

 Noi alunni abbiamo la possibilità di scegliere se trascorrere il periodo festivo a casa o al castello, e per quanto mi riguarda, non sono mai tornata dalla mia famiglia, perché il calore di queste secolari mura mi ha sempre invitato a non abbandonarle!
 Mi compiacevo di restare al calduccio tra quelle pietre quando vedevo ragazzi salutare i loro amici con il bagaglio in mano, pronti ad affrontare la tempesta di neve che puntualmente il 20 Dicembre imperversava sul castello, dando così inizio alle tanto attese vacanze natalizie. Sembrava davvero un appuntamento improrogabile quello con la bufera di neve, e ora avverto, con una leggera stretta al cuore, che non mi sono mai sentita più a casa come ad Hogwarts.

 Non perché io non ami la mia vita, la mia famiglia, la mia calda ed accogliente dimora!
Però l’atmosfera di convivialità e condivisione che si percepisce in quel castello lascia un’impronta indelebile dentro di te.
Lì vivevo con i miei cari amici ventiquattro ore su ventiquattro, ma soprattutto potevo vedere lui: quel ragazzo che mi ha fatto battere il cuore dall’età di 10 anni, quando alla stazione di King’s Cross si è avvicinato timidamente a mia madre chiedendole dove fosse il binario 9 e ¾.

Il ragazzo in questione è Harry Potter.

Penso che abbiate capito quindi chi è che vi sta parlando.

Sono Ginevra Weasley, ultima ed unica figlia femmina della numerosa famiglia Weasley.
Capelli rossi, occhi verdi, qualche lentiggine sul viso: segni inconfondibili di cui sono sempre andata fiera, anche quando ero presa di mira dagli attacchi dei Serpeverde per la mia famiglia.

Ma questa è un’altra storia.

 Era una serata davvero particolare quella, perché , a mio avviso, quel 24 Dicembre ha avuto inizio tutto.

 Nonostante Ron fosse mio fratello, non ho mai trascorso molto tempo insieme al suo trio: quei tre sono stati sempre legati da un particolare e complicato vincolo che ancora oggi, a 19 anni dalla fine del loro settimo anno, non saprei spiegare: un legame più profondo dell’amicizia, oserei dire più intenso anche dell’amore: è come se la loro anima sia divisa in tre parti e insieme si completino a vicenda.

Lo percepivo quando ancora non ero studentessa ad Hogwarts, dalle lettere che Ron mi mandava durante il suo primo anno: era entusiasta, dalle sue parole traspariva il suo sentirsi realizzato e fortunato, perché capiva di aver finalmente trovato il suo posto e di essere veramente importante per qualcuno.

Da quando sono arrivata, ho capito che sarebbe stato impossibile dividere quei tre, che avevano costruito attorno a loro una sorta di bolla che li rendeva immuni agli attacchi esterni: si difendevano vicendevolmente contro tutto e contro tutti, si spalleggiavano, e anche quando ricercavano il contatto con altre persone, dopo un po’ avevano bisogno di ritrovarsi da soli loro tre per riacquisire la propria dimensione: pur non volendo, dipendevano dalla loro amicizia! e questo rapporto, nonostante gli anni e le avventure che si siano susseguite, non è mai cambiato.

Anche io ho sempre desiderato vivere un’amicizia simile, ma a me è toccato un destino diverso.

Ma ritorniamo a quella sera!
Pur non avendomelo mai detto esplicitamente, capivo che a Ron piaceva Hermione e, nonostante a malincuore, sapevo che questo interesse era condiviso anche da Harry.
Di Hermione non ho mai capito molto: al quinto anno mi ha rivelato di aver dato il primo bacio a Krum, ma per il resto non mi ha detto nient’altro; eppure potevo intuire che ricambiava l’interesse per Harry.
È stata sempre molto schiva nel dichiarare i suoi sentimenti alle persone: forse perché non li capiva lei stessa fino in fondo, o forse perché temeva di rovinare la sua amicizia con Harry e Ron.

Sta di fatto che quella sera loro erano seduti vicini al tavolo di Grifondoro nella Sala Grande e io ero distante un paio di posti ad osservare silenziosamente la scena, com’era capitato anche altre volte: Hermione stava leggendo, Harry e Ron giocavano a scacchi magici.
All’improvviso, non so se volontariamente o inconsciamente, lei alzò lo sguardo e lo fissò su un punto al di là della testa di Ron, e arrossì leggermente.
Cosa diavolo era successo di così eclatante da far arrossire Hermione?
Seguii con gli occhi il suo sguardo e mi apparve una scena che aveva dell’incredibile: Draco Malfoy, seduto al tavolo dei Serpeverde, intento in vere e proprie acrobazie ginniche con una morettina.
 Fin qui, niente di speciale.
La cosa davvero sorprendente era il suo sguardo: letteralmente incatenato a quello di Hermione!

Possibile che non avevo capito niente per cinque anni?

 

 

 

NOTE DELL’AUTRICE:

Ho modificato il mio nickname da “Miss Cip” a “Miss Woland”!

   
 
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